Un temporale per due

Hermione si strinse nelle spalle quando l'ennesimo tuono squarciò il cielo e illuminò a giorno la cucina della Tana.

Con mani tremanti, ripose nell'acquaio il bicchiere che aveva usato per bere.

Sospirando, si volse con l'intenzione di tornare a dormire. Appena l'ebbe fatto, la figura dinoccolata di uno dei gemelli si stagliò di fronte a lei.

«Hey Hermione, anche tu non puoi dormire a causa del caldo?» chiese.

«A dire il vero è colpa del temporale.» ammise, per poi abbassare gli occhi imbarazzata. Nonostante il maltempo, si era in piena estate e che il caldo fosse opprimente era ben dimostrato dal fatto che George indossava solo un paio di pantaloncini.

Non era la prima volta che lo vedeva così ma di solito erano al lago, intenti a fare il bagno in compagnia degli altri e non soli, in piena notte.

Questa costatazione la fece arrossire ancora di più.

Stava giusto cercando di distrarsi da queste riflessioni, quando un nuovo fulmine tornò a terrorizzarla.

Reagendo d'istinto, si aggrappò a George, nascondendo il viso sul suo petto. Il ragazzo rimase alquanto stupito dal suo gesto ma, dopo un attimo di smarrimento, strinse a sé la ragazza.

Quando si fu calmata, Hermione rilasciò la stretta intorno alla vita di George, senza però avere il coraggio di alzare lo sguardo su di lui, che ancora la teneva stretta a sé con un braccio mentre con l'altra mano, posta sotto il mento di lei, cercava di farle alzare il viso. Hermione tentò di opporre resistenza, temendo lo scherno che certamente avrebbe letto nei suoi occhi, ma alla fine si arrese e, alzato lo sguardo rimase stupita nel vedere la dolcezza del sorriso che aleggiava sulle labbra di George. Prima che potesse fare o dire qualunque cosa, il ragazzo si chinò su di lei sfiorandole le labbra con le sue. Hermione sussultò ma non si ritrasse. A quella reazione, George non poté fare a meno di sorriderle prima di unire nuovamente le labbra a quelle di lei coinvolgendola in un bacio ben più passionale mentre lei gli gettava le braccia al collo, stringendolo a sua volta.

Quando, infine, si staccarono accaldati e emozionati, George poggiò la fronte su quella di Hermione.

«Pensi ancora che i temporali siano così brutti?» le chiese sorridendo.

Hermione si limitò a far cenno di no col capo mentre un sorriso le si allargava sulle labbra; per una volta ringraziava il cielo per la sua paura dei temporali.