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Autore: Lady_Wolf_91    14/04/2013    1 recensioni
"...non voglio che tu muoia per me Annabeth..." lei scosse leggermente la testa "non capisci? sono morta ogni giorno aspettandoti..."
Masterplane è la parte conclusiva di Reborn e Bitten...buona lettura =)
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Reborn, Bitte, Master Plan'
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alla fine ce la feci yeh chi è contento?vbb...ehm, è finito spartacus T.T finito...finito...finito...ok basta giuro ehm il capitolo si, mmm
non avevo ispirazione e per questo ritorno ringraziate(o maledicete dipende dai punti di vista) i woodkid e le loro stupende
canzoni detto questo, per il dieci non credo di metterci molto perché l ho gia iniziato, bè niente buona lettura e al solito, se vi va  
commentate, bacini =)







                                                                                                        

                                                  NONO CAPITOLO

Correvo, ignorando il ringhio di protesta di Daphne, ignorando lo sguardo confuso di Jacke e il corpo di Cristal, che giaceva inerme vicino all’acqua, ignorando il mio lupo che mi diceva di rimanere, di restare lì ed aiutare il branco, ma non potevo, non dovevo cedere, dovevo mantenere il controllo e continuare a correre, perché quella, quella era l’unica possibilità.
Non che il piano fosse fallito, anzi, all’inizio era filato tutto liscio, eravamo tutti in cucina quando la chimera li aveva sentiti, tutti ci eravamo guardati negli occhi, io avevo abbracciato Cristal e baciato Jacke, quello era il momento, e così ci dividemmo, il branco, coprendo il proprio odore con un intruglio creato da Bob, si diresse al lago, io iniziai a correre incontro ai nostri nemici, stringendo tra le braccia una vecchia bambola impregnata dell’odore di Kalea, corsi fino a che non li raggiunsi, fissarono subito il loro sguardo su di me, io mi bloccai, fingendomi sorpresa, la rossa mi guardò digrignando i denti, io recuperai fiato e li studiai, erano in quattro, potevamo farcela, oltre la rossa, che era davanti a tutti gli altri con un maglioncino bianco e un elegante pantalone nero, accanto a lei c’era un uomo dai capelli brizzolati e gli occhi grigi, molto più scuri di quelli di Jacke, la cui faccia non lasciava trapelare nessun tipo di emozione, qualche passo più indietro c’era una ragazza con una lunga treccia bionda e un, troppo, corto vestito azzurro, al suo fianco un altro uomo, decisamente più giovane del primo, con gli occhi quasi bianchi ed un inquietante sorriso ad illuminargli il volto, entrambi gli uomini erano in eleganti smoking neri, come se dovessero andare ad un matrimonio, o a un funerale, suggerì la vocina nella mia testa che mi affrettai a reprimere.
Dopo quella che mi sembrò un’eternità, la rossa si avvicinò di più all’uomo brizzolato sussurrandogli “è veloce” lui iniziò ad annusare l’aria, imitato subito dagli altri, la ragazza con la treccia fece un passo avanti, gli occhi improvvisamente ambrati “ha lei la bambina!” l’uomo, che a quanto avevo capito doveva essere il loro capo, annuì ed allargò le braccia, senza cambiare espressione “non serve scappare, consegnacela e ti lasceremo in pace” mi sforzai di non sorridere, ci erano cascati in pieno, mi avvicinai, i loro volti si illuminarono mentre immaginavano già la vittoria, mi avvicinai ancora, poi, con uno scatto a sinistra ripresi a correre, erano caduti nella mia trappola e ora mi inseguivano senza sospettare niente, la ragazza con la treccia era veloce, a un certo punto sentii che mi sfiorava il braccio, io smisi di respirare e corsi più veloce, fino ad arrivare al precipizio, sentii la rossa sorridere e fermare gli altri “non salterà” svuotai la mente, come mi aveva insegnato Jacke, la guardai con aria di sfida, presi un profondo respiro e saltai, leggera e veloce come mai prima, sentire il vuoto sotto i miei piedi non mi spaventò, il lupo ed Emily erano in perfetta armonia, atterai sull’altro lato e mi voltai, sorridendo, loro si guardarono confusi, ripresi a correre, sicura che avrebbero continuato a inseguirmi, corsi finché non arrivai finalmente al lago, era ora di dare vita alla seconda parte del piano.
Corsi fino a raggiungere il centro del lago e mi fermai voltandomi verso i purosangue, loro mi guardarono e iniziarono ad annusare, confusamente, l’aria, sorrisi lasciando cadere a terra la bambola, la rossa sgranò gli occhi mentre la ragazza con la lunga treccia ringhiò “ci ha ingannato!” alzai le spalle, lei e il moro si avventarono su di me, mi abbassai, sfiorando l’erba con le dita, appena furono abbastanza vicini li oltrepassai con un balzo, la ragazza imprecò, cadendo in una delle buche, lui invece riuscì ad evitarla, mi guardò furioso e dalla boscaglia, finalmente, uscì il branco, Daphne mi si parò davanti, ci guardò e ringhiò, era il momento di combattere, Tim e Cristal si lanciarono sul moro, che indietreggiò leggermente, Daphne e Kevin partirono all’inseguimento della rossa, che aveva iniziato a correre, a me e Jacke, non rimaneva che combattere contro il loro capo, deglutii, mentre l’unico rumore che si udiva, erano le urla di dolore del primo purosangue caduto in trappola.
L’uomo brizzolato rimase immobile, davanti a noi, senza mutare la sua espressione, ci guardò a lungo, poi, per la prima volta da quando l’avevo visto, sorrise, rivelando un dente completamente d’oro “ditemi, vale davvero la pena combattere? Davvero credete di poterci…sconfiggere?” Jacke alzò le spalle “uno di voi è già fuori combattimento, ora siamo in vantaggio” lui ghignò ed io rabbrividii “dimmi cara, secondo te cos’è più importante, la quantità o la qualità?”“….siamo forti” si tolse la giacca nera ed incrociò le braccia al petto “questo non è certo da mettere in dubbio, siete pur sempre dei licantropi e vi siete dimostrati anche sufficientemente intelligenti, ma il punto è che noi, siamo superiori” guardai Jacke negli occhi “eppure…siete caduti in pieno nella nostra trappola” sospirò “vi abbiamo leggermente sottovalutato, ma questo piccolo contrattempo non cambia assolutamente nulla, avete solo aggiunto un po’ di divertimento alla nostra caccia” detto questo, si tolse il dente d’oro, riponendolo nel taschino della giacca, sbottonò i bottoni dei polsini arrotolandosi le maniche bianche lungo le braccia, ci guardò ancora e tornò a ghignare “che peccato dover distruggere una coppia così carina” si accovacciò sulle gambe, gli occhi attraversati da una scintilla ambrata, le zanne improvvisamente lunghe, balzò in avanti, io e Jacke lo evitammo per un soffio, era irriconoscibile, il volto tramutato e quegli occhi ambrati ci scrutavano reclamando il nostro sangue, mi paralizzai per un secondo, lui cercò di darmi un pugno ma Jacke lo bloccò, ringhiarono e si buttarono a terra, mi guardai intorno, il moro era riuscito a ferire sia Cristal che Tim, mentre lui sembrava non aver subito nessun danno, la rossa invece, aveva qualche graffio, ma niente di abbastanza profondo, l’uomo dai capelli grigi invece sovrastava Jacke che tentava di buttarlo a terra, deglutii e mi lanciai contro di lui, allontanandolo dal mio compagno, lui si pulì la bocca e ringhiando tornò all’attacco, mi colpì allo stomaco e ad una gamba, mi lanciò a terra e tornò a colpirmi, sentii una costola incrinarsi, trattenni un gemito di dolore e mi alzai, Jacke arrivò al mio fianco, lo attaccammo da entrambi i lati ma lui saltò, evitando il nostro affondo, Jacke ringhiò frustrato tentando, inutilmente, di colpirlo con un pugno, lui bloccò la mano e iniziò a stringere, mi avvicinai più velocemente che potevo, finsi di voler attaccare la mano, per liberare Jacke, e all’ultimo secondo colpii invece la sua faccia, lui rimase sorpreso, Jacke ne approfittò per affondare gli artigli lungo un fianco, l’alfa ruggì, guardandomi con odio, io ispirai e gli diedi un calcio sulla gamba, Jacke lo tenne fermo e io diedi un altro calcio, e un altro ancora, finché non sentii il chiaro rumore dell’osso che si frantumava, mi lasciai scappare un sorriso, vidi il moro atterrare Cristal stringendole il collo, nello stesso istante Daphne faceva lo stesso con la rossa, “aspettate!” tutti, indipendentemente dal branco di appartenenza mi guardarono, guardai gli occhi grigi del l’alfa avversario e presi un profondo respiro, lui ricambiò il mio sguardo senza smettere di ghignare “proponi pure, cara” mi morsi un labbro “un patto” Daphne mi guardò e ringhiò “non faremo nessun patto con loro!” guardai Tim con la faccia tumefatta e Cristal, il cui collo era ancora sotto la presa salda del moro, il mio sguardo cadde poi, sulla buca, dove i lamenti si stavano affievolendo e sulla rossa, tenuta saldamente da Daphne “nessuno di noi vuole perdere un membro del branco, quindi, propongo un patto” si leccò le labbra “che genere di patto?” “come prima cosa lascerete in pace Kalea” Daphne inarcò un sopracciglio, lui rise “come prima cosa?” “lei rimarrà con noi, le insegneremo tutto quello che sappiamo e le racconteremo di voi, delle sue origini, quando avrà diciotto anni potrà decidere, se rimanere con noi o unirvi al vostro branco, voi, potrete mandare qualcuno, ogni anno, a controllare i suoi progressi, è il massimo che possiamo concedervi  ” calò un lungo silenzio, rotto poi dalla sua fragorosa risata “non vedo perché dovrei accettare, in pratica siete gli unici trarne vantaggio, preferisco usare un altro modo” deglutii fissando Jacke “quale?” “uno molto semplice” si liberò dalla presa di Jacke, si alzò in piedi, respirò profondamente ed ululò, un ululato teso e rumoroso, tutti ci guardammo preoccupati senza sapere che ciò che sarebbe arrivato avrebbe cambiato, irrimediabilmente la situazione.
Rimanemmo in attesa, senza sapere cosa aspettarci, a un certo punto, tra gli alberi, vedemmo muoversi una macchia, nera come la pece, iniziò ad avvicinarsi, acquistando sempre più velocità, tutti la guardammo confusi senza capire cosa fosse, ma quando li vidi, quando vidi quei due occhi rossi fissi su di noi, capii che no, non avevamo pensato a tutto, sentii gli altri innervosirsi Daphne mi guardò “….Lucas…” osservai la chimera, ormai perfettamente visibile, osservai ancora quegli occhi rossi e scossi la testa, no quello non era Lucas, il moro sogghignò e scaraventò Cristal in direzione della chimera, lui le morse la spalla e le graffiò la schiena infine la lanciò lungo la riva del fiume, poi si lanciò su Daphne, liberando la rossa dalla sua presa, fu così veloce che nessuno di noi riuscì a fare niente, infine puntò me e Jacke, lui si trasformò correndogli incontro, lo sentii uggiolare di dolore quando la chimera lo strinse con tutte le sue forze, io ero come paralizzata, Kevin e Daphne si rialzarono, si trasformarono e andarono in soccorso di Jacke, Tim se ne stava immobile, sulle ginocchia e guardava Cristal, i purosangue invece, si erano seduti, come al cinema e si stavano gustando la scena, era quello il loro obbiettivo, godersi uno spettacolo, eravamo caduti nella loro di trappola, fu in quel momento che capii che non avevamo nessuna possibilità e prima che me ne rendessi conto, le mie gambe iniziarono a muoversi, dovevo correre, correre era l’unica possibilità.

   
 
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