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Autore: Meow_    14/04/2013    7 recensioni
Un amore nato tra i corridoi di scuola. Una ragazza follemente innamorata del classico bel ragazzo di quinta, ma lui ricambierà il suo amore?
E dopo mille difficoltà, riusciranno ad essere felici?
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Capitolo 19
Paura




«Ho dato appuntamento a Zayn. Tu però mi accompagni. Chiaro?» disse Sofia, in tono minaccioso.
«Ma non credo proprio!» disse Mary «Devo vedere Squirtle»
«Non mi interessa! Bisogna risolvere la questione con quel… pazzo maniaco. E tu mi accompagni» continuò Sofia.
«Non insistere, ti ho già detto che devo incontrare Squirtle» ribadì Mary.
«Mary, ti prego! Sai com’è fatto quello là…» la supplicò Sofia.
«Puoi anche chiamarlo con il suo nome, eh» disse Mary.
«Sì, va be’, non cambiare discorso. Di’ a Squirtle di venire con noi, che problema c’è? Più siamo e meglio è. Più testimoni…» disse Sofia.
«Oh, andiamo!» sbottò Mary «Cosa vuoi che succeda? Zayn abbaia ma non morde, non ti farà nulla»
«Ti prego…» insisté Sofia, facendo gli occhioni dolci.
«Senti: devo vedere il mio quasi-ragazzo, e di sicuro voglio fare qualcosa di più romantico che dare la caccia ad un pazzo pseudo-terrorista che cerca di barattarti con dei terreni» disse Mary.
«Per favore. Venite con me, gli parlo e voi state un po’ lontani, ma mi tenete d’occhio, non si sa mai…» disse Sofia, Mary alzò gli occhi al cielo «Poi andate dove volete e io non vi scoccio più. Però accompagnatemi, per favore…»
«Che palle che sei!» sbottò Mary, il ché equivaleva ad un sì.

Squirtle le raggiunse e insieme si diressero verso il luogo dell’appuntamento con Zayn. Mary per tutto il tempo cercò di coinvolgere Squirtle nella conversazione, ma il ragazzo era troppo timido e rispondeva solo con gesti e monosillabi.
Che ragazzo palloso, pensò Sofia.
Che faccia tosta, pensò Mary, quando ha cercato di fare sesso in spiaggia non era così timido.

«Ehm… A che ora hai detto che dovevate vedervi?» chiese Squirtle, un po’ imbarazzato, visto che erano seduti su una panchina da più di dieci minuti e Zayn non si faceva vedere.
«Dieci minuti fa, in teoria» rispose Sofia, seccata. Quel pazzo le aveva dato buca?
«Senti, Sofi. Non voglio fare la stronza o l’antipatica, davvero, però noi aspettiamo altri dieci minuti e se Zayn non arriva ce ne andiamo» disse Mary.
«Ma no, non ti preoccupare…» disse Squirtle
«Sono sicura che arriverà» disse Sofia, ma nemmeno lei credeva molto alle sue stesse parole.
Passarono altri cinque, dieci minuti, ma Zayn non arrivò.
«Sofi, davvero, ci stiamo perdendo il pomeriggio per questa cosa. Ti ha dato buca, è evidente, noi ce ne and…» disse Mary, ma fu interrotta da un rumore fortissimo, anche se lontano.
«Che cazzo era quel rumore?» urlò Squirtle, abbandonata la timidezza per far spazio alla paura.
Mary era senza parole, così come Sofia.
«Non… Non lo so… Sembrava… Uno sparo» disse Sofia, spaventata.
Un altro scoppio, stavolta molto più forte e vicino.
«Oh santo cielo, ma che cazzo sta succedendo?» urlò Squirtle, sempre più spaventato.
Le altre persone presenti nella piazza dove i tre erano seduti stavano iniziando a camminare più velocemente. Tutti si allontanavano dal punto dal quale proveniva il rumore con fare nervoso.
«Forse anche noi dovremmo andarcene» suggerì Mary, ancora più seccata e spaventata.
Sofia annuì distrattamente, mentre cercava di capire cosa stesse succedendo.
Ci fu un altro colpo, stavolta era chiaro che fosse un’esplosione. Era sempre più vicino ai tre; la piazza era quasi deserta.
«Cazzo, ce ne dobbiamo andare! Alzati, So’!» urlò Mary.
Squirtle si alzò immediatamente, Sofia ci mise qualche secondo di più, perché stava guardando in direzione dell’esplosione.
«Si può sapere cosa cazzo stai guardando? Stai contando quante nuvole ci sono in cielo? Muoviti, per favore, ho paura!» piagnucolò Mary, mentre tirava Sofia per un braccio.
«Sì, scusa» disse Sofia, camminando più velocemente «È che ho visto qualcuno. Pensavo che fosse…» disse Sofia.
«Chi se ne fotte di quello che pensavi! Dobbiamo andare via da qui!» urlò Squirtle.
«Ma vaffanculo, okay? Mi sto muovendo, razza di idiota. Se sei nervoso perché hai il ciclo non è un problema mio, ma non posso volare. E poi sei tu che sei lento, forse il peso delle tue guance enormi ti rallenta!» urlò Sofia.
«Ma ti sei vista? Le mie guance non hanno niente che non va, comunque» si difese Squirtle.
«Ma vi sembra il momento di litigare? Porca puttana, cerchiamo solo di andare il più lontano possibile da qui e trovare un posto sicuro, e chi se ne fotte di come ha le guance lui, è carino comunque» disse Mary, arrossendo sulle ultime parole.
«Grazie» disse Squirtle, sorridendo.
«Sì, ok, tutto questo è molto romantico, molto commuovente, ma muovete il culo» disse Sofia, in tono sbrigativo.
«Sei tu che ci hai messo secoli per alzarti» rispose Mary.
«Senti» disse Sofia, ma fu interrotta da una nuova esplosione.
Stavolta era molto lontana dal punto in cui c’era stata l’ultima, ed era molto più vicina ai tre ragazzi.
L’esplosione fu talmente vicina a loro che tutti e tre vennero lanciati a diversi metri di distanza. Non riuscirono a capire da dove fosse venuta, perché in quel punto era tutto in fuoco.
Squirtle sbatté la testa e perse i sensi, Mary e Sofia si procurarono numerose ferite.
Si alzarono in fretta, nonostante i dolori, presero Squirtle di peso e continuarono a scappare.
I loro cuori ormai battevano all’impazzata, l’ansia era alle stelle. Le esplosioni erano sempre più vicine a loro, sembrava fatto apposta.
«Mary» disse Sofia, deglutendo rumorosamente «Pensi anche tu quello che penso io?»
«Se ti stai riferendo a Zayn, no. Non può essere lui. So che ha minacciato cose del genere più volte, ma non ha mai fatto niente…» disse Mary, ma dal tono Sofia intuì che nemmeno lei ne era così sicura.
«Perché ci sono troppe coincidenze… Mary, ho paura» disse Sofia, e una lacrima le bagnò il viso.
«Anche io» rispose Mary.
Poi Sofia si voltò, e notò una cosa. Era un ragazzo incappucciato, che stava sistemando qualcosa dietro un cassonetto.
«Mary» bisbigliò Sofia, indicandole il ragazzo.
Mary si girò, ma sfortunatamente il ragazzo alzò lo sguardo. Le vide.
«Cazzo, merda, ci ha viste, porca puttana, scappa!» disse Sofia, e iniziò a correre.
Mary fece lo stesso, imprecando a sua volta, ma tutti i dolori e le ferite impedivano alle ragazze di correre velocemente, e in più il corpo privo di sensi di Squirtle non aiutava.
Il ragazzo vide che stavano correndo, e capì che era un pericolo. L’avevano visto. Doveva fare qualcosa.
Senza persarci troppo iniziò a correre più veloce che poteva, e capì subito che quelle due ragazze non gli sarebbero sfuggite. Erano lente, lui correva come il vento.
«Cazzo, ci sta seguendo. Aiuto, corri, corri» disse Mary, piangendo, in preda al panico.
«Più di così non riesco. A meno che…» rispose Sofia, piangendo anche lei.
«No! Non lo abbandono qui, non se ne parla. Dobbiamo solo resistere…» disse Mary, pur sapendo che non avevano speranze.
Dopo pochi minuti il ragazzo le raggiunse. Si lanciò su di loro, atterrando sopra le loro schiene. Aveva un coltello.
«Ferme o vi ammazzo» disse.
Aveva un accento italiano, non era Zayn. Sofia non seppe dire se questo fosse un lato positivo o negativo.
Mary si guardò intorno, possibile che nessuno le vedesse? Non erano in una zona molto popolata, ma nemmeno deserta.
Però poi si ricordò che erano tutti corsi via a causa delle esplosioni.
«Lasciaci stare» si divincolò Mary.
Il ragazzo le diede una botta in testa e anche lei perse i sensi.
Sofia iniziò a piangere più forte, nel vedere l’amica svenuta, e ogni secondo che passava aveva sempre più paura.
«Cosa le hai fatto?» urlò, piangendo.
«Zitta, stupida ragazzina» rispose il ragazzo.
«Ti prego, non farmi del male! Ti prego» urlò di nuovo Sofia, ma il ragazzo la colpì, e anche lei perse i sensi.

Trascorso un tempo indefinito, tutti e tre aprirono gli occhi, per scoprire di essere nella totale oscurità.
«Sofi» sussurrò Mary, a voce bassissima. Dalla sua voce si poteva percepire il suo panico.
«Sono qui» rispose Sofia con lo stesso tono.
«Ci sono anche io, grazie per la considerazione» disse Squirtle.
«Shh!» fece Sofia.
Dopo poco si resero conto di essere legati alle mani e ai piedi, ma almeno erano vicini.
«Dove siamo? Cos’è successo?» chiese Squirtle.
Mary e Sofia fecero uno sforzo di memoria enorme, visto che all’inizio avevano un vuoto totale.
Poi ricordarono: le esplosioni, la corsa, il ragazzo che le seguiva, e alla fine il vuoto.




Signori e Signore, miracolo: sono puntuale! 
Questo capitolo è mooolto diverso dal solito, ma dopo aver visto la 4x18 di Glee mi sono sentita molto ispirata per un capitolo del genere. 
Spero che vi sia piaciuto comunque c: grazie a chi segue e recensisce la storia, siete fdfdjdfhk. ♥
A presto :*

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