This Girl.
(1)
During the night.
La ragazza camminava
spensierata per le buie vie di Londra. Non aveva paura di andare in giro da
sola, neanche quando fuori era un freddo assurdo e persino quando era buio
pesto. Non aveva paura.
Se fosse successo qualcosa, si sarebbe saputa
difendere. Aveva tenuto un corso di karate l'autunno
scorso, perciò sapeva come far secco chiunque gli avesse dato
fastidio.
Ma forse il destino non voleva che Savannah
non provasse il brivido della paura. Forse era già tutto scritto. Savannah quella sera avrebbe avuto
paura.
Per metterci meno tempo, la
ragazza imboccò un vicolo che l'avrebbe subito portata
sulla strada del suo quartiere. Dopo una decina di passi, vide sbucare da una
via secondaria un ragazzo alto e magro. Si voltò, e cominciò a camminare
velocemente per uscire da quel vicolo.
Non aveva paura, solo non voleva crearsi problemi.
Il ragazzo, ubriaco, la seguì. Poi un rumore, un farfugliamento, un richiamo.
"Ehi, tu!", sentì una voce. La ragazza accellerò
ancora di più il passo, ma questo non bastò. Il ragazzo la raggiunse, e la
fermò prendendola per un polso.
"Ehi, bellezza! Ti avevo detto di fermarti!", disse
con voce impastata.
Puzzava, e Savannah si disgustò a tal punto da
tirarsi via dalla stretta del giovane.
Il ragazzo si arrabbiò, e con violenza riprese a stringere molto forte il polso
di Savannah.
"Mi fai male, lasciami!", tentò la ragazza.
"No, non ti lascio. Ho bisogno di qualcuno con
cui sfogarmi stasera. E tu sembri quella
giusta!", con voce maliziosa, il ragazzo si avvicinò alla bocca della
mora, pretendendo da lei un bacio. Savannah non
glielo diede, e ciò fece infuriare ancor di più la ragazza.
"Eh no! Ti ho detto che mi servi, stasera!", e violentemente la trascinò in un vicolo buio.
Il ragazzo la sbattè contro
il muro, prendendole i polsi con una mano e portandoglieli dietro alla schiena.
Poi infilò una coscia fra le gambe della ragazza, in modo da fargliele tenere
divaricate. Prese a baciarla violentemente, e quando vide che la ragazza
cercava di dimenarsi dalla sua stretta, le diede uno schiaffo.
Savannah cadde a terra. Il ragazzo le aveva appena dato un forte ceffone, e lei aveva sbattuto la testa
contro il muro. Non capiva più niente, sapeva solo
di avere paura. Una volta a terra, Savannah sentì
il ragazzo ridere di gusto, e di farfugliare una frase del tipo: "Ora va
più che bene!".
Dopo pochi minuti, si sentì denudare completamente. Era nuda sotto lo sguardo
di un ragazzo sconosciuto e che le stava facendo del male. Sentiva il gelo di
Dicembre invaderla, e poco dopo anche un corpo estraneo la invase, penetrandola
bruscamente. Si sentì dilaniare internamente dal dolore. Era la prima volta che
qualcosa di estraneo venisse introdotto in lei
attraverso quella fessura, e ciò la fece urlare. Un urlo che venne
immediatamente richiuso dalla bocca del giovane. "Buona bambina, è solo
una scopata!", sussurrò sulle sue labbra sorridendo.
Il ragazzo continuò a spingere forte, finchè non
venne, e Savannah si sentì bagnare dal liquido
del ragazzo.
Il giovane si alzò da sopra di lei, facendola investire nuovamente dalla brezza
gelida invernale. Durante tutta la violenza, Savannah
aveva tenuto gli occhi chiusi, ma quando il ragazzo si spostò da lei li aprì leggermente, solo per riuscire a notare dei luinosi occhi azzurri. Due occhi di
ghiaccio che le avevano, per la prima volta, fatto provare paura. Lo
seguì con lo sguardo andare via, lasciandola lì nuda.
Ormai si sentiva una nullità. Si sentiva qualcuno a cui era stato portato via
il pudore, la dignità. Quel ragazzo, con la sua meschinità, l'aveva ridotta ad
essere nessuno.
Non era più niente, non si sentiva più niente.
My
Space:
Saaaaaaaaalve!
Eccomi con una nuova storia sul nostro caro e adorato Conor.
Non vi anticipo niente di più di ciò che già spiega questa sorta di prologo.
Spero vi abbia incuriosito almeno un po’.. e
beh, in tal caso fatemelo sapere attraverso una recensione.
Ditemi se devo andare avanti o meno, ok?
Confido su di voi bellezze ;)
Un bacioneeeeeee Mayniacs,
Marialuisa ♥