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Autore: _Angelica_    14/04/2013    1 recensioni
Credo non sia facile vivere col fiato sul collo ogni momento da quel fatidico giorno. Bea una ragazza di 16 anni ha iniziato a convivere con questa paura quella di una persona che la segue ogni momento,ogni suo spostamento e che cerca di isolarla dal resto del mondo. Spero vi piaccia e leggerete questa storia e che recensiate in molti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Quella notte durò come nessun'altra notte prima di allora, era pesante e mi soffocava da morire passavano davanti ai miei occhi le parole di quella chiamata, e l'udito sembrava essersi bloccato a quelle stesse parole. Pensavo e ripensavo a cosa potesse mai essere quel regalo e se fosse davvero una cosa negativa. L'indomani avrei rivisto Noah e ne ero contentissima, era l'unica persona che davvero mi fu vicina in quel periodo che stavo passando dopotutto non si è mai soli no? Per un attimo chiusi gli occhi e mi ritrovai con il sole che batteva sulla finestra, apparte tutto sembrava una bella giornata. La sera precedente avevo preparato i vestiti per il giorno dopo per cui non feci tanta fatica e ritardo a vestirmi e andare via. Percorsi la via di sempre, quella via che da tempo passavo con Luen e che poco dopo ho imparato a percorrerla da sola. All'entrata della scuola c'era Jèremy con un ragazzo, mi fissò per qualche minuto riprendendo poi la chiacchierata che stava facendo con il tizio. Gli sfiorai il cappotto prima di entrare ed era percettibile il suo respiro sulla mia pelle. Mi sentii in un estremo disagio che passò subito non appena vidi Noah con il suo sorriso perfetto quello che faceva innamorare tutte le ragazze della scuola e oltre, e pensare che non poco tempo fa quasi lo odiavo. Gli corsi in contro e lo abbracciai come un soldato arrivato dopo anni nella sua casa.
<< Deduco che ti sono mancato. >> disse lui con un tono ironico.
<< Deduci bene. >> dissi sorridendo come non ho mai sorriso in vita mia l'aria sapeva di felicità.
<< Ti ho portato una cosa te la darò solo stasera quando usciamo >> disse lui continuando quel tono beffardo assunto da prima.
<< Mi stai invitando ad uscire? >>
<< Puoi chiamarlo come vuoi >> Rise.
Suonò l'ora e gli feci cenno che sarei uscita volentieri con lui e che ci saremmo messi d'accardo più tardi sull'ora e il posto.

Beatrice quando ti svegli ci fai un piacere!
Ecco la rompi palle di chimica, con tante persone sgama me che scrivo sul banco. Il mio banco è un pò come un campo di battaglia, ci sono calcoli matematici, disegni, frasi, firme e chi più ne ha ne metta.
<< Mi scusi. >> Dissi alzando lo sguardo e fissando quello incriminatorio della prof.
<< La prossima volta voglio sapere proprio da te la struttura dell'atomo >>
Annuii, sinceramente non mi fregava più di tanto.
Quel giorno non rivolsi la parola a nessuno, e loro fecero altretanto apparte Anna la nuova vicina di banco di Luen che mi chiese la gomma da cancellare.
<< Perché Luen non è venuta? >> Le dissi mentre le allungavo la gomma.
<< Non saprei, ma viene oggi per il progetto.>> Disse lei prendendo la gomma,per poi avvicinarsi al banco a cancellare certe scritte offensive.
Le ore volarono ritornai a casa, e dopo la solita routine iniziai a preparare i vestiti per la sera e a fare i compiti che avrei dovuto portare il giorno dopo. Il messaggio di Noah prevedeva che ci incontrassimo alle 7 a scuola, in quel giorno lui aveva il progetto ed io accettai.
alle 7 meno 10 mi diressi a scuola ....

  
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