Uno speciale grazie ad Akami, che come
sempre legge per prima e mi fa sbellicare con le sue reazioni spaventose a ciò
che scrivo, ma soprattutto perchè spesso mi fa tornare la voglia di
scrivere!
E non commuoverti se leggi questa nota iniziale, sai di che parlo. No.
XD
Useful Nightmares.
In quella fresca mattina autunnale di
Konoha il sole si limitava ad apparire brevemente in mezzo alle tante nuvole
bianche sparpagliate per il cielo azzurro.
In mezzo ad un
campetto di erba bassa, circondato da quella che poteva sembrare una
paradisiaca visione di natura, un ragazzo si godeva il tepore del sole e la
rugiada che gli solleticava la schiena, incurante del bel quadretto di cui
faceva parte.
Il ragazzo,
altri non era che Shikamaru Nara, aprì pigramente un
occhio non appena i raggi del sole ebbero smesso di illuminarlo, ed osservò
l’aspetto del cielo.
“Le nuvole
sembrano tante pecore, pioverà presto.”
Ciò non lo
faceva sentire tranquillo. Le ultime piogge a Konoha avevano accompagnato le
più grandi tragedie della sua vita.
Anche un'altra
persona condivideva il suo stesso pensiero.
Shikamaru udì
passetti sull’erba in avvicinamento, troppo leggeri per
essere di Choji, troppo veloci per essere di Temari.
«Ciao
Shikamaru.» lo salutò la nuova arrivata. Il ragazzo ricambiò con un cenno della
testa, mentre il sole faceva nuovamente capolino dalle nubi e gli riscaldava il
viso.
«Io sto per
partire in missione, ci vediamo tra qualche giorno.»
«Buon viaggio,
Ino.»
Il viso della
ragazza si raddolcì mentre lui teneva gli occhi chiusi, pensando a come certe
cose non sarebbero mai cambiate. Fece per aprir bocca, ma poi si bloccò del
tutto, senza riuscire a dire nulla. Così si voltò e riprese a salire il pendio
fino alla strada principale. Nella sua mente si affollavano decine di pensieri,
che parevano incitamenti.
“Torna
indietro! Parlagli! Parlagli!”
Ino era sempre
stata una ragazza schietta e infinitamente orgogliosa,
così si voltò e tornò indietro velocemente, sedendosi sulle ginocchia accanto
al ragazzo ed ignorando il fastidio che le dava l’erba bagnata contro le gambe
nude.
Shikamaru
aggrottò la fronte incuriosito, senza ancora aprire
gli occhi. Evitava di fare più dello stretto necessario.
«Ti chiedo
scusa!» esclamò la ragazza quasi con rabbia. Non si era mai scusata con
Shikamaru, né con molti altri, e non si stupì vedendo che il ragazzo non solo
apriva gli occhi ma si metteva anche a sedere.
«Scusa per
cosa?» domandò Shikamaru, chiedendosi se la fine del mondo era arrivata.
«Perché ogni volta ti do dell’idiota o
del pigro. Lo so benissimo che è il tuo modo di fare e che quando serve non lo sei affatto. Quindi ti chiedo scusa se sfogo i
miei nervi su di te ogni volta.» continuò lei parlando fin troppo veloce, e
rischiando di mangiarsi le parole.
Shikamaru declinò la testa su un
lato.
«Dimmi
immediatamente cosa ti ho detto ieri all’orecchio davanti a casa tua.»
Ino spalancò
gli occhi, ma davanti allo sguardo serio dell’altro si impegnò
a pensare.
«Che speravi che tuo padre desse a
Choji o suo padre del ciccione, così almeno avrebbe smesso di fare l’idiota col
mio. Più o meno.»
Shikamaru
rifletté sulla risposta.
«Ok. Appurato che non sei un nemico o
qualcuno che ha preso il tuo aspetto, avrai la febbre?»
chiese più a se stesso, poggiando una mano sulla fronte della ragazza.
Quel contatto
la fece arrossire, mentre ricordava i dettagli dell’incubo fatto quella notte
stessa e che l’aveva spinta a parlargli, così spostò la mano del ragazzo con
una manata.
«Non essere
imbarazzante!»
«Imbarazzante?»
ripeté il ragazzo, e dal dolore al braccio ebbe la conferma che quella fosse la vera Ino.
«Si. Certo che sono io, idiot!»
«E allora che succede? Ah…»
«Che “ah?”»
«Che grado è
la tua missione?» domandò il ragazzo, certo di aver compreso il problema della
ragazza.
«Questo non ha
importanza…» mormorò lei.
«Eh no, se mi
dici queste cose significa che hai più di una
probabilità di non tornare, o mi sbaglio?»
«Diciamo che è
di grado B più o meno, ma ne ho affrontate altre
simili, solo che… ho un brutto presentimento, tutto qui.»
Lo sguardo si
Shikamaru si assottigliò.
«Che genere di
brutto presentimento?»
«Ho avuto gli incubi stanotte. Roba da
bambini, lo so. Però ho sognato che sarei morta, e ho
pensato a cosa avrei voluto dire a te, a Choji, a Sakura, persino ai miei. Quindi tanto per tranquillizzarmi sto facendo il giro di
Konoha.» spiegò, imbarazzata.
«Che tipo di incubo?»
«Le solite cose…
eravamo in missione vicino a Suna, siamo stati attaccati da ninja della pioggia
e io sono stata colpita da uno shuriken demoniaco. Allora ho
cominciato a pensare a voi… non mi potevo muovere,
non potevo parlare, però pensavo a tutto quello che
non vi avevo detto…»
«Io vengo con
te.» proclamò il ragazzo. «Vado a parlare con Tsunade-sama.»
«NO!» gridò
Ino, facendolo sobbalzare. «Guai a te se ci provi! Se
io sono in missione e penso di morire, tu e gli altri dovete essere in qualche
posto sicuro, non certo vicino a me! Non ti permetterò mai di rischiare per me!»
«Ma sei veramente un bel tipo tu… ti
aspetti che io resti qui, dopo aver saputo che tu sei convinta di morire in
missione? E non dire che non ne sei convinta, o non faresti questo benedetto
giro di Konoha.»
«E anche se fosse? L’importante è che
voi stiate bene… tu, Choji, anche quella lì, e la mia famiglia… voi siete le
persone più importanti al mondo per me. Quindi… quindi…» si impappinò
sotto quello sguardo che la trapassava, e si rese finalmente conto di quello
che gli aveva appena detto, «Bene, detto tutto, io vado, ciao!» salutò
freneticamente, tentando di alzarsi in piedi per sfuggirgli, ma Shikamaru fu
più lesto e la bloccò per un braccio.
«Quindi io sono una delle persone più importanti per te?»
domandò guardandola negli occhi, con un sorriso di divertimento in volto. Il
cuore di Ino impazzì nel trovarsi così vicina a lui, sotto quello sguardo penetrante.
«Ma piantala! Potevi far finta di nulla, no?»
sbottò lei, liberandosi dalla presa e mettendosi a sedere con uno sbuffo. «Che
fastidioso che sei oggi.» si lamentò, coprendo il viso con le mani.
«E tu oggi sei troppo in imbarazzo. Sei
tutta rossa.» le fece notare divertito.
«E ci credo! Ti
faccio notare che sei un ragazzo! Un esponente del genere maschile!
Quindi mi imbarazza dire certe cose, specie a te, che
sei anche la mia nemesi!» spiegò lei con voce stridula.
«La tua…?»
Shikamaru dovette trattenere le risate a quell’ultima affermazione.
«Io attiva, tu
pigro, io mi diverto sempre, tu ti annoi sempre, io popolare, tu impopolare,
io…»
«Capito capito…»
«E si, ti voglio bene Nara. E ne voglio tantissimo anche quel
ciccione e a quella fronte spaziosa, e immagino di doverlo dire anche a loro.
Anche se non morissi in missione, sarebbe carino, ecco. »
Shikamaru la
guardò conquistato da quei modi femminili che facevano comparsa per la prima
volta in Ino, osservando come sorridesse senza guardarlo in faccia,
arrotolandosi le ciocche di capelli che dalla coda si spostavano sulle sue
spalle, con lo sguardo dolce di chi parla di ciò che ama. Per l’imbarazzo era
passata anche al chiamarlo per cognome, e a non nominare gli altri.
Il padre anni
prima gli aveva spiegato come le donne mostrassero il
loro lato migliore soltanto all’uomo che amavano, e sebbene Shikamaru fosse
certo che Ino non l’amava, aveva intuito che il suo lato migliore era quello, e
che gli sarebbe potuto piacere parecchio.
Poi registrò
la frase finale.
«Come "anche se non morissi"!
Ino, tu non devi
morire in missione, fin qui ci siamo?»
«Ci proverò.»
disse debolmente lei.
«Non è abbastanza provarci. Uff, se solo fosse qui…» si interruppe
Shikamaru.
«Chi? Asuma-sensei?»
domandò Ino, con una smorfia di tristezza.
«Si. Lui saprebbe cosa dirti. Me ne sono accorto anche io che, dato che tu con me litighi sempre, e Choji ne
sta fuori, non hai una guida a cui far riferimento. Per me e Choji è diverso,
noi ci siamo sempre sostenuti a vicenda, ma tu ecco…»
«Non importa questo. Non devi
preoccuparti, anche io come Choji seguo te come guida,
anche se magari non sembra.» disse lei scuotendo la testa. Ridacchiò
nervosamente. «In realtà, anche se nessuno potrà mai
essere come il sensei, tu ti avvicini molto a lui. Avete molte cose in comune,
probabilmente per questo tu ne avrai sentito la
mancanza anche più di noi e la senti anche adesso, perché a noi sei rimasto tu.
Forse neppure Choji te l’ha mai detto questo, però tu per noi sei un po’ come il sensei. Più che un po’. Perciò mi sento
comunque al sicuro anche se non c’è più. anche se a parole ha affidato voi a
me, sappiamo bene che in realtà ci ha affidati a te.»
Shikamaru la
guardò a bocca aperta. Era assolutamente stordito e non solo per la velocità
con cui parlava la ragazza quando era a disagio, o per la gentilezza che aveva
usato.
«Io…»
«Ho parlato troppo? Non dovevo dirtelo?» si preoccupò lei.
«No, anzi. Mi fa piacere in un modo che
non saprei… neanche descriverti.» disse il ragazzo.
Portò una mano sulla nuca, notando solo allora quanto fosse teso. Non era
abituato a certi discorsi con Ino.
«Non sono
abituata a parlare in questo modo con te.» ammise Ino, facendolo sobbalzare per
la seconda volta in pochi minuti.
«Già…»
confermò lui.
«Cosa facevi
qui? Guardavi le nuvole come sempre?» tentò di
cambiare discorso lei, per potersi poi defilare. Sentiva che questa
chiacchierata le sarebbe rimasta impressa per sempre. Non era mai stata così in
sintonia con lui, e non si era mai sentita allo stesso tempo così serena e
agitata. Chiuse gli occhi lasciandosi accarezzare dalla brezza mattutina,
sperando di vivere ancora quelle sensazioni contraddittorie.
«In realtà aspettavo Temari. Doveva
arrivare oggi.» ricordò Shikamaru.
Ino spalancò
gli occhi, voltandosi a guardarlo di scatto e chiedendo conferma con lo
sguardo. Shikamaru ricambiò lo sguardo senza capire.
«Oh no! Avevate un appuntamento! E se
ti avesse visto con me? Chissà che avrà pensato! Scusa, Shikamaru, scusa!» si agitò la ragazza, quasi inchinandosi di fronte a lui,
sperando che non potesse leggergli il disappunto che aveva stampato in volto.
«Hai
frainteso, Ino!» si affrettò a precisare lui, «Devo solo accompagnarla
dall’Hokage!»
«Scusa lo stesso,
anche se ora non era un appuntamento, so che tipo di rapporto avete.» si scusò ancora, con una nota di malinconia nella
voce.
«Scu… che cosa?!» Shikamaru era
letteralmente attonito.
«E dai! Tutta Konoha lo sa…» confermò lei, con aria imbronciata.
«Tutta Konoha sa
cosa? Tra me e Temari non c’è assolutamente nulla!... non è possibile, se anche lei venisse a sapere che
girano voci simili, mi ucciderebbe…»
Ino lo guardò
interrogativamente.
«Diciamo che
Temari è interessata ad un’altra persona.» spiegò Shikamaru,
vago. Poi considerò che l’espressione di Ino in quel momento era
stata impagabile.
«No! A chi?»
«Non posso dirtelo. Ci tengo alla mia
vita.»
La kunoichi si
portò le mani alla bocca ancora aperta, mutando lo sguardo di acceso interesse
in uno di pena.
«Allora… il tuo è un amore non
corrisposto? Mi dispiace, so cosa vuol dire…»
Shikamaru fu
veramente tentato di sbattere la testa a terra, mai come prima d’allora.
«Perché sei
così lenta?»
«Come?» si
risentì la ragazza.
«Non sono innamorato di Temari, non lo
sono mai stato. Te lo devo cantare? Che seccatura sei…»
«Bugiardo.»
Shikamaru
smise di sbuffare, chiedendosi se l’avesse detto veramente. La guardò, notando
l’espressione ora corrucciata.
«Non sono un
bugiardo.»
«Io con te mi
sono confidata.» disse in tono accusatorio.
«Non sono un
bugiardo!» ripeté con maggior energia, afferrando la ragazza per le spalle.
Si guardarono
occhi negli occhi, e ripeté ancora con più calma: «Non
sono un bugiardo. Sono stato sincero.»
«Mh.» riuscì soltanto a mugugnare
Ino,
rapita da quello sguardo.
Occhi
scuri come quelli di Sasuke, eppure più luminosi in un certo senso. Non avrebbe mai saputo descriverli.
Poi un altro
pensiero fece capolino nella sua mente: perché non la lasciava andare? Perché restava così vicino a
lei?
«E a te… piace
qualcuna?» chiese con difficoltà.
«Non lo so.»
rispose Shikamaru, con lo sguardo perso. In realtà lo sapeva, l’aveva appena
capito, ma non sapeva come dirglielo. Eppure non voleva neppure lasciarla andare.
«A te piace qualcuno?»
«Forse…» ammise
lei, arrossendo e spostando lo sguardo alle spalle del ragazzo.
Entrambi
sapevano di rischiare, la loro amicizia sarebbe potuta
continuare o spezzarsi per sempre a seconda delle loro prossime azioni. Forse
per questo non si mossero, ma continuarono a stare così vicini.
«Io… devo
andare a salutare gli altri.» disse infine lei, sforzandosi di sembrare
convinta.
«Vai pure.»
annuì lui, lasciandola andare.
“Se devi fare
qualcosa, fallo adesso. Tra qualche
secondo sarà troppo tardi!” pensò Ino. Il che era più o
meno ciò che pensava anche Shikamaru anche in quel momento.
Si voltarono
entrambi a guardarsi ancora nello stesso momento, ed entrambi non riuscirono a
muoversi per l’imbarazzo. Rischiare o meno?
“Mi
basta l’amicizia.
Non posso perderlo del tutto.” Concluse
Ino, mettendosi in
piedi e scuotendo i fili d’erba rimasti sulle sue ginocchia.
“Mi
basta la sua amicizia.
Conoscendola sarà innamorata di Sai.” Concluse
Shikamaru, guardandola di sottecchi.
Temari decise
che era abbastanza. Non poteva permettere che quei due
idioti mandassero all’aria tutto perché vigliacchi. Si mosse seccata da dietro
l’albero da cui li osservava, muovendosi a grandi passi verso i due. Notò
compiaciuta l’espressione di stupore nello sguardo di Ino, che seppur non aveva visto dove si trovava nascosta era sorpresa di
vederla arrivare in quel momento.
«E voi? Finalmente!»
esordì la ragazza, aggiustando un codino.
«Temari?» fece
Shikamaru, voltandosi a guardarla.
«Ti sei
dichiarato, eh?»
Temari gioì
profondamente dell’espressione di terrore di Shikamaru in quel momento,
prendendola come piccola vendetta per tutti i momenti in cui l’aveva battuta
con la sua intelligenza superiore alla media.
«N-no, noi…» cominciò Ino.
«E quanto ce ne
hai messo! Davvero, io e Choji non ne potevamo più di vedervi così innamorato
l’uno dell’altra senza mai dire una parola tra voi! Insomma, era palese! Tanti auguri, eh! Non vi scomodate, vado da sola
dall’Hokage. Però davvero, evitate di perdere ancora tempo, piccioncini!»
Se un tornado
avesse cancellato Konoha in quell’istante, probabilmente i due avrebbero avuto
la stessa espressione. Sogghignando, Temari si voltò per andarsene così com’era
arrivata e si incamminò verso il palazzo dell’Hokage.
In realtà aveva appena inventato tutto di sana pianta, ma del resto sapeva di
aver ragione, perciò si concesse di gironzolare per le vie di Konoha esultante,
fermandosi addirittura ad annusare il profumo dei fiori del negozio Yamanaka,
che era certa, avrebbe sentito ancora molto presto.
«Sabaku no Temari che annusa fiori… pauroso…» commentò una
voce maschile dall’altro lato della strada.
Temari si
voltò, con un’allegria che fece sorridere anche l’altro.
«Sta zitto, e
accompagnami dall’Hokage.»
Intanto Ino
e Shikamaru non avevano più detto una parola. Dopo le parole di Temari Ino si
era accasciata in ginocchio a terra, giocherellando con un paio di steli
verdi, mentre Shikamaru era tornato a sedere fissando stoicamente la discesa,
senza che i due si guardassero ancora.
«Shikamaru…»
lo chiamò infine Ino, che in quel silenzio si sentiva impazzire.
«Si, Ino?» domandò l’altro, quasi in trepidante attesa.
«Temari aveva
ragione?»
Shikamaru
raccolse tutto il suo coraggio, che a detta sua non
era poi mai stato molto, e tentando di convincersi che come uomo avrebbe dovuto
fare la prima mossa, annuì.
«Per quanto
riguarda me, si.» ammise, voltandosi a guardarla.
Le mani di lei si erano fermate, mentre le guance le si
imporporavano. Aveva cominciato a premere nervosamente le labbra, cercando di
ammettere che anche per lei aveva azzeccato.
Shikamaru si
costrinse ad alzarsi in piedi e si chinò di fianco a lei, vedendola arrossire
tanto da imbarazzarsi lui stesso. Ino infine sollevò lo sguardo su di lui,
riprendendo il suo antico orgoglio, che ormai le sembrava volatilizzato.
«Anche per me.»
confermò, annuendo piano senza neppure accorgersene. Lo fece con un’espressione
quasi di sfida, tipica di ogni sua affermazione, e Shikamaru sorrise.
“Dovrebbe
sorridere più spesso.” Pensò lei, ricambiando.
«E magari
lasci perdere la missione di oggi, visto che sei malata.»
«Ma io non sono malata.» si sorprese la ragazza.
«Si, che lo sei.» ribatté lui con uno sguardo di intesa.
«… Ah…»
comprese, divertita.
Shikamaru le
poggiò una mano sul viso, impacciato dai suoi stessi gesti, e le si avvicinò. Ino socchiuse gli occhi, cercando le labbra
dell’altro, che finalmente trovò. Si baciarono dolcemente, ancora
inesperti e quando si separarono Ino poggiò la testa contro una sua
spalla.
«Ho
sicuramente una febbre altissima.»
«Da quanto sei
rossa, direi di si.» la stuzzicò il ragazzo.
«Se è così allora ti ho contagiato.» rispose lei ironicamente,«Visto
che anche tu non scherzi.»
«In questi
giorni avrai tutto il tempo che vuoi per farlo.»
«Se mi andrà Shika caro, se mi andrà.»
«Oh tesoro, sapevo di
poter contare su di te.»
«Amore mio, quando vuoi,
io ci sarò sempre per te.»
«Bene, abbiamo
capito che i nomignoli non fanno per noi.»
«Concordo.»
Una settimana dopo il gruppo dieci stava beatamente a
rilassarsi in un locale, mangiando gelato secondo il volere di Choji, che
intendeva commemorare l’estate.
«Sono tornati i jonin dalla missione…» commentò Ino ricordando le parole
del padre di quel pomeriggio.
«Stamattina. Ma non dovevi andare anche
tu con loro ?» chiese Choji.
«No.» rispose
Ino, tuffandosi nella propria scodella di gelato per nascondere la parola bugia
che gli aleggiava sugli occhi. Shikamaru nascose un sorriso dietro la mano su
cui aveva appoggiato la testa.
«Meno male!»
«Perché?»
domandò, riemergendo dal nascondiglio.
«Non l’hai saputo? Hanno incontrato dei
nemici proprio vicino a Suna, mi pare del paese della pioggia, e hanno
riportato gravi ferite. Per fortuna il capo missione era Kakashi-sensei, che
aveva già avuto a che fare con quelle tecniche e pare che proprio grazie al suo
sharingan si siano salvati. Mio padre ha detto che è stato chiamato all’ultimo
momento per non si sa quale motivo e che se non ci fosse stato
lui sarebbero morti tutti.»
Shikamaru ed Ino lo guardarono raggelati.
«Beh? Non volete più gelato? Lo mangio
io!» esclamò l’amico notando che avevano lasciato
andare le scodelle e afferrandole.
«Pensa se tu
fossi andata al posto di Kakashi-sensei…» rimuginò il ragazzo ripulendola.
I due si
scambiarono uno sguardo senza parlare.
«Ecco perché dico meno male. Bene, vado
a prendere altro gelato!» annunciò Choji, alzandosi e
ignorando le espressioni degli altri due.
«Cos’hai sognato stanotte, Ino?»
«Ehm… mi pare…
non ricordo a dire il vero, ma era un bel sogno,»
«… Continua
così.»
«… Si.»
«Itadakimasu!»
Ed eccomi quì!
Ho scritto questa one-shot perché una certa persona (ne sai
niente, Akami?) di questo sito stava morendo di astinenza dalle InoShika, quindi
potete prendervela con lei... In realtà sono la prima a dire che c'è poca
azione e potrà risultare noiosa, però fa niente XD Principalmente è stato un
modo per passare la mattina in vista di periodi bui, quindi mi sta bene
così. Vi prego se notate errori di farmeli presenti, e naturalmente se vi va, di
recensire la storia.
Vorrei ringraziare quì colore che hanno recensito "Pensieri", poiché al secondo capitolo non hanno avuto risposta, essendo l'ultimo.
Quindi:
Julia83: anche io pensavo ad un continuo, quindi andrà nella lista delle fic da fare XD purtroppo questa lista si sta allungando a dismisura, quindi non so quando potrò scriverlo...
SoleDincht: per l'ulltimo appello, Sasuke è stato picchiato selvaggiamente da Sakura solo per aver accennato un segno affermativo con la testa, mentre Itachi ti verrà a trovare uno di questi giorni. La tortina al limone assassina... ah... mi ricorda una certa autrice che si stava strozzando con un plum cake... sai com'è, qualunque cosa si scriva è sempre un poì autobiografico... XD
Celiane4ever: Resisti XD Comunque ti ringrazio di aver commentato ^^
Rory_Chan: Oh si, mooolto immedesimata XD Sono una sorella maggiore fantastica quanto lui, fortunato mio fratello che è maschio e quindi non gli fregherò mai eventuali fidanzati XDD Per la nota shounen-ai non sono certa neppure io, è tutta colpa di una mia amica che mi mette in testa strane idee, comunque la frase "erano un po' brilli, è naturale pensare di essere bisessuali" me la segno, e in futuro ti ricatterò in qualche modo con questa XDD Scherzi a parte, mi ha fatto davvero molto piacere la tua recensione ^^ Del resto, sono anche io tua fan XD
Beba94: la tua prima storia è stata questa? miracolo che tu non sia fuggita XD comunque ti ringrazio del commento!
Recchan: tua madre ti ha presa per pazza? ma tu lo sei! Come può tua madre non comprendere la tua vera essenza? Ah, per le fotocopie costano comunque un bel po', mettiamoci d'accordo su msn XD Itachi comunque sappiamo tutti com'è, penso che starebbe con chiunque, almeno finché non troverà il vero ammmoreeee! (e dato che probabilmente lo noterà dopo che questo sarà ucciso da lui, continuerà sempre così U_U)
Hime_Chan: Grazie a Recchan sono a conoscenza del tuo amore per l'Uchihacest XD Per gelato alla fragola ci sarà da aspettare molto, temo. Comunque sia, ogni tanto riapparirò anche con one-shot simili a quella. ^^
Tsuki no Hana: Tranquilla, l'ho lasciato a libera interpretazione proprio perchè quel poveraccio era leggermente brillo (leggermente è un eufemismo) e Deidara gli potrebbe benissimo essere parso una donna (Deidara sto scherzando, ti amiamo xD) quindi può tranquillamente essere etero XD Grazie del commento!
vampirosolitario91: Itachi ringrazia U_U e anche io, grazie del commento XD
Sora33: mi ci metterò di impegnò per scriverne altre, yes! grazie del commento!
Kuroihikaru: Non ami Sakura e ti è piaciuta? *-* me felice! Oddio, la scelta del più pazzo è ardua, in effetti però o.c. se lo guardano tutti, ma quei due sono patiti quindi... meno male che il discorso è stato chiuso subito XD Comunque sia grazie del commento e dell'avere sopportato una fic con Sakura! (So cosa vuol dire leggere di gente che sta antipatica U_U)
Hinata_chan: Ma Tobi è un bravo ragazzo! XD Ma sai che mi piacciono un sacco le KarinSuijetsu? Avventati pure su di lui XD Per Kishimoto ci sarebbero tanti motivi per chiuderlo in una stanza... (e non pensiamo cose ambigue, ho un aura negativa attorno, ok? XD) Grazie mille dei complimenti comunque, sai che ci tengo molto al tuo giudizio *-*
Kaeru_chan: Purtroppo, se avrai letto questa fic avrai capito che il ragazzo che vedo bene con Ino non è Sai... Anzi, ho qualche difficoltà ad accettarlo, quel povero figlio... però effettivamente anche in quella fic non è che si sia salvato tanto dall'ira divina XD Prima o poi lo tratterò bene, promesso XD Grazie dell'aggiunta ai preferiti *-* Uh, già, Naruto e Kiba me li immagino come un terremoto, specie tra quattro mura, ma quei due li adoro comunque e li terrei a casa volentieri XD
Frencis94: Cara amica mia T_T sei sparita o sbaglio? Si, Itachi potrebbe essere tradotto con donnola, ma ho trovato anche "marmotta" e ho pensato ci stesse meglio, visto che come la scuola ci insegna, sono le marmotte quelle che con gli scoiattoli lavorano per le fabbriche di cioccolato. U_U Anche io come sempre preferisco le SasoSaku, però sono felicissima che tu abbia letto una mia fic anche se SasuSaku e con Sasuke protagonista ^^ Guarire... beh... >_> XD
Kakashina93: come già detto ad altri per gelato alla fragola dovrete ancora aspettare un bel po', prima ne devo finire una particolarmente difficile, poi mi rilasserò con quella! Addirittura mi veneri? XD Su, su, grazie mille del commento! ^^
Angel Jenny: Grazie dei complimenti, e sono lieta che tu l'abbia trovata originale! (posso complimentarmi per il tuo nick?) grazie del commento!
Kaho_chan: grazie davvero! sono felice quando mi dicono di aver scritto bene, e che il mio umorismo non è demenziale, ogni tanto ho paura di cadere nel volgare vista la mia natura poco fine XD Grazie XD
HInata: *la raccoglie dopo la caduta rotolante* *tosse* ehm, si. XDDDD Grazie del commento ^^ è bello sapere di averti sconvolta, in un certo senso XD
Killer Queen 7: grazie della recensione, e nel caso non ti sia arrivata la mail, grazie veramente tantissimo di aver corretto quel SasoSaku introduttivo, che non c'entrava nulla, sono piuttosto pignola, e spero sempre che i miei errori mi siano fatti notare! grazie grazie!
Finito! 19 recensioni solo per l'ultimo capitolo, chi l'avrebbe detto? devo darmi alla scrittura quando sono annoiata, rende di più di quando mi impegno XD Ringrazio ancora infinitamente tutti!
see you next!