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Autore: emme30    15/04/2013    19 recensioni
Seblaine!McKinley AU
Sebastian e Blaine stanno segretamente insieme da un anno e mezzo, nessuno dei due ha fatto coming out, Blaine per paura della reazione del padre e Sebastian perchè fondamentalmente non gli interessa. Ma è quando Carl Anderson presenta a Blaine la sua nuova fidanzata che le cose si complicano.
[Blaine!Cheerio + Sebastian!Football Player, maneggiare con cura]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo.

 

 

New York City

Due Anni dopo

 

 

Dovresti farti solo ed esclusivamente i cazzi tuoi Blaine, capito? I cazzi tuoi!”

Questi sono anche cazzi miei!”
“No, porca puttana, non lo sono, e per una volta dovevi lasciare le cose come stavano, e non metterti in mezzo come fai di solito... quanto mi fai incazzare, Blaine, non hai idea.”

Ti sto dando una mano! Perché non riesci a capirlo?”

Blaine era paonazzo ormai, era più di dieci minuti che lui e Sebastian si stavano urlando di tutto da un capo all'altro della cucina, e per cosa poi? Per una cazzata.

Sebastian scosse la testa, irato, appoggiando con rabbia i palmi sul tavolo e guardandolo con uno sguardo affilato.

Sei tu che non capisci che devi stare fuori da queste cose, lo capisci che non voglio che tu ti intrometta? Sono cazzi miei, miei e non tuoi, e tu devi rispettare questa roba, altrimenti quella è la porta e te ne vai da 'sta casa senza rompermi i coglioni!”
“Oh, ma bene, giocati la carta del 'cacciamo Blaine di casa soltanto perché dice la verità', va così di moda ultimamente!”

Va di moda da quando hai deciso di intrometterti nella mia vita! Piantala, perché mi fai solo incazzare e mi fai venire voglia di prenderti a sberle!”
“Ah, ti basta anche solo provarci.”

Non ti azzardare mai più fare mai più una cosa del genere, perché è la volta che da quella porta esco io e non torno più più però.”

Fallo! Fallo, Cristo santo, ti sto aiutando io qua Sebastian, perché non riesci a vederlo, perché ti ostini così tanto non accettare il mio aiuto? Perché sei così testardo e così-”
“Vai a fanculo Blaine, tu non sai un cazzo e non puoi parlarmi di aiuto o no perché devi solo stare zitto. Zitto e non intrometterti nella mia vita.”

Va bene! E' davvero questo quello che vuoi? Fai come cazzo ti pare, io me ne vado!”
Blaine urlò quelle parole senza neanche accorgersene, fuori di sé dalla rabbia e dal modo in cui Sebastian gli stava rispondendo. Stanco di cercare di far ragionare quella testa calda del suo ragazzo.

Lo guardò arrabbiato un'ultima volta, prima di voltarsi e prendere la giacca e uscire di casa, sbattendo la porta dietro di sé.

Silenzio, finalmente.

 

*

 

Marie e Carl si erano lasciati un mese dopo che Blaine e Sebastian erano tornati insieme e Blaine si era beccato una bronchite e la febbre a quaranta.

Nessuno dei due seppe mai come o perché, ma entrambi ipotizzarono che era stata lei a decidere di troncare le cose, visto che Sebastian venne bandito da casa Anderson e invece Marie adorava invitare Blaine per cena, pranzo, o qualunque occasione possibile immaginabile.

Sebastian non venne mai a sapere di cosa aveva fatto sua madre per lui.

Lei aveva chiesto a Blaine di non dirgli nulla e, per quanto avesse voluto spifferare tutto e rivelare a Sebastian quanto sua madre gli volesse bene, fu costretto a tenere la bocca chiusa.

Il rapporto tra Marie e Sebastian era rimasto immutato e distaccato, anche dopo la sua partenza per New York, anche dopo che lui e Blaine erano tornati insieme. Ci aveva provato Blaine a far apparire la donna agli occhi del suo ragazzo più come una madre che come un'estranea, ma senza ottenere alcun risultato; Sebastian era cocciuto. Tanto cocciuto. E secondo lui non c'era alcun bisogno che sua madre facesse parte della sua vita.

Dopo il trasferimento a New York, Blaine aveva provato a tagliare del tutto i contatti con suo padre, cercando di riavvicinarsi alla madre dall'altra parte degli Stati Uniti, ma non c'era riuscito.

Suo padre poteva anche essere stato anche un uomo ignobile ed egoista, ma era sempre suo padre, sangue del suo sangue e l'uomo che lo aveva cresciuto. Avevano avuto anche loro dei bei momenti e bei ricordi, dopotutto.

Sebastian non era stato troppo d'accordo, ma Blaine era riuscito a ricostruire qualcosa tra lui e Carl: un rapporto superficiale in cui si sentivano una volta la settimana, parlavano dell'università, di New York, del lavoro di suo padre, di quello che succedeva a Lima, dell'ultimo ingaggio di Cooper. Ridevano ogni tanto, addirittura, e non era nulla di ciò che Blaine aveva sempre sperato di ottenere con il suo vecchio, ma almeno non lo aveva perso del tutto. Era abbastanza sicuro che un giorno o l'altro suo padre sarebbe riuscito a capire dove aveva sbagliato con lui e lo avrebbe accettato, con tutti i suoi pregi, difetti e fidanzato compreso (che sperava con tutto il cuore rimanesse sempre Sebastian).

Carl aveva addirittura cominciato a uscire con un'altra donna, da un paio di mesi ormai, e Blaine lo sentiva sempre molto contento di questa Josie di cui parlava sempre.

E a Blaine andava bene così, davvero.

Ma, per quanto con Carl avesse un rapporto molto leggero e per nulla profondo, con Marie era riuscito a instaurare un'amicizia che non avrebbe mai creduto. Sebastian ignorava sempre sua madre, quando lei lo chiamava non le chiedeva neanche come stava, e spesso era Blaine a informarla riguardo suo figlio. Avevano legato molto da quella chiacchierata in camera sua che aveva cambiato tutto e, certe volte, pensava davvero che Sebastian esagerasse a comportarsi in quel modo con lei, così cattivo e menefreghista.

Spesso non riusciva a tenere a freno la lingua, e finivano a litigare, a urlarsi di tutto perché Sebastian non voleva che Blaine si intromettesse tra lui e sua madre e perché Blaine voleva fargli capire che non poteva continuare a odiarla in quel modo.

Ovviamente, Sebastian ignorava tutte le conversazioni che il suo ragazzo intratteneva con la madre, ma, ogni volta che Blaine osava dirgli cose che non avrebbe dovuto sapere, diventava matto e litigavano furiosamente fino a che uno dei due non usciva di casa sbattendo la porta.

Di solito, non si parlavano per un paio di ore, fino a quando quello dei due che aveva più torto non tornava a casa per fare pace con la solita sigaretta.

Perché certe cose non cambiavano proprio mai.

 

 

 

Blaine fece girare la chiave nella toppa con un sospiro, sentendo un nodo alla gola e desiderando solo ed esclusivamente le labbra di Sebastian stampate sulle sue. Dio, stava diventando sempre più patetico, neanche un paio di ore arrabbiato riusciva più a resistere.

L'appartamento che condividevano lui e Sebastian era silenzioso, troppo silenzioso per il suo ragazzo. Recuperò una sigaretta dal pacchetto adagiato sopra il mobile all'ingresso e si diresse verso il terrazzo della cucina con la coda tra le gambe e pensando a cosa dire per scusarsi.

Come aveva immaginato, trovò Sebastian appoggiato alla ringhiera con gli avambracci, perso a guardare la strada sotto il suo naso.

Blaine accostò la porta finestra e si sistemò accanto a lui, portandosi la sigaretta tra le labbra e ripescando l'accendino accanto al portacenere abbandonato sul tavolino.

Fece un tiro immerso nel silenzio, per poi passare il bastoncino fumante a Sebastian, il quale lo prese quasi con delicatezza, sfiorandogli l'indice.

Guardò il fumo uscire dalle labbra del suo ragazzo e cercò i suoi occhi, che lo stavano ancora evitando e adesso erano fissati sulle nuvolette in cielo.

Aprì la bocca per cominciare a chiedere scusa, quando sentì un colpo allo sterno e la schiena sbattere contro il muro ruvido accanto alla portafinestra. Poi Sebastian era contro di lui, a baciarlo con rabbia e forza, la sigaretta ancora fumante abbandonata sulle piastrelle del terrazzo e la maglietta che indossava che si stropicciava tra i suoi pugni. Ci mise un attimo a ricambiare il bacio Blaine, a stringere le braccia attorno al suo collo e far scivolare una mano sotto i pantaloni della tuta perché era troppo lontano.

Sentì una punta di dolore nel labbro inferiore e quasi si aspettò di sentire il sapore del sangue dove Sebastian lo stava mordendo, ma invece una scarica di adrenalina lo convinse a tirargli i capelli, a graffiargli il collo e strusciarsi ancora di più contro il suo corpo che lo stava intrappolando contro il muro.

Riprese fiato Blaine quando Sebastian cominciò a succhiargli il collo e a morderlo possessivo, mentre con una mano era già dentro i suoi pantaloni.

S-scus-scusaAH!” riuscì a gemere Blaine, completamente succube dalle mani e dalla bocca di Sebastian.

Stai zitto,” fu il sibilare che arrivò dritto al suo orecchio.

Ma volevo-”
“Ti ho detto di stare zitto.”

Blaine lo prese per i capelli a quelle parole, obbligandolo a staccarsi dal suo collo per reclamare le sue labbra per un altro bacio famelico e assolutamente bellissimo.

Si staccarono quasi ansimanti.

Camera da letto?”
“Ti ho detto di stare zitto.”

 

*

 

La vita a New York era frenetica, vivace, faticosa sotto certi aspetti, ma vivere assieme a Sebastian non era esattamente come Blaine se lo era sempre immaginato.

Era qualcosa di esasperante ed emozionante allo stesso tempo, Sebastian riusciva a farlo ridere e a fargli perdere la pazienza nel giro di cinque minuti netti.
Kurt e Rachel li prendevano in giro dicendo che erano una coppia sposata, e di solito a quelle parole seguiva sempre il grugnito da parte di Sebastian che li invitava ad andarsene a casa loro.

Per Blaine ritrovarsi nella stessa città con Kurt e Rachel fu come tornare a respirare di nuovo e, sebbene gli mancassero Sam, Tina e tutti gli altri, non c'era nulla di più bello che passare i pomeriggi insieme a Kurt a vedere tutti i loro musical senza avere sempre Sebastian di sottofondo che si lamentava dell'eccessiva quantità di zucchero.

A New York avevano inoltre incontrato una vecchia amica: Santana era andata ad abitare con Kurt e Rachel a fine maggio, stanca della vita universitaria a Louisville. Lei e Sebastian si erano subito ritrovati e, in mancanza di altre compagnie, si erano alleati contro Blaine, Kurt e Rachel. Erano un fronte compatto, ma perdevano sempre quando c'era da scegliere il film da vedere la sera, visto che erano solo in due e più di tanto non potevano ribellarsi.

Le lezioni e i corsi alla Tisch erano entusiasmanti e sfiancanti, spesso Blaine tornava a casa dopo dodici ore di prove e non riusciva neanche ad arrivare in camera da letto, ce lo doveva portare Sebastian di peso che, in confronto al suo ragazzo, aveva molte lezioni in meno da frequentare ma grossi tomi scritti quasi in aramaico da imparare a memoria.

Non c'era mai un giorno uguale a un altro in casa loro, non si annoiavano mai, non si stancavano mai neanche di litigare, di fare l'amore per fare pace, di ridere e scherzare.

Blaine non era mai stato così tanto felice in vita sua.

 

*

 

Blaine continuava a tracciare con i polpastrelli i contorni dei pettorali di Sebastian, che si alzavano e abbassavano ad ogni respiro, la mente ancora annebbiata dal sesso che avevano fatto poco prima. Sapeva di avere il collo pieno di morsi e di succhiotti, ma anche la schiena di Sebastian non scherzava, cosparsa di graffi e segni. Era sempre così quando facevano pace, ma nessuno dei due si lamentava.

Blaine gli lasciò un piccolo bacio all'altezza del cuore per poi rotolare sopra di lui, sistemarsi in mezzo alle sue gambe e appoggiare il mento sulla sua pelle calda per riuscire a guardarlo negli occhi.

Scusami, hai ragione, non avrei dovuto immischiarmi.”
Sebastian sorrise, portandogli una mano tra i riccioli. “Non avresti dovuto, no.”
“Ma lei... lei è tua madre Sebastian, ti vuole così bene.”

Non ci giurerei troppo su quello,” commentò lui acido alzando gli occhi al cielo.

Blaine dovette mordersi la lingua per evitare di non spifferare tutto. “Senti, lei ti vuole bene, io lo so.”
“Sì, ho capito che passi le ore a chiacchierare con lei, non capisco per quale motivo la adori così tanto, ma-”
“Perché...,” Blaine lo interruppe, deciso a mettere le cose in chiaro una volta per tutte. “Potrà anche avere sbagliato in passato, ma sta cercando di fare di tutto per rimediare ai suoi errori.”

Stai sprecando fiato Blaine, non ho-”
“Ha aiutato anche noi, Sebastian.”

Sebastian corrugò le sopracciglia, fermando la mano che stava facendo le carezze a Blaine.

Noi?”

Sì, ma non dovrei dirtelo perché mi ha fatto promettere di non dirtelo, ma continui a dire cazzate e insomma. Sì, noi.”

Ma stai parlando di quella volta che sei tornato da me strisciando e implorandomi di riprenderti?”

Non sono tornato strisciando,” provò a difendersi Blaine quasi mormorando.
“Sì, come no.”
“Comunque sì, sto parlando di quella volta, ma non chiedermi altro.”
Sebastian rimase zitto a far scivolare la punta delle dita per la schiena di Blaine.

Lui sorrise contro il petto del suo ragazzo, perché l'espressione sorpresa che aveva dipinta in faccia era esattamente ciò che voleva ottenere. Ci teneva così tanto a Marie, era quasi stata una seconda madre nei due anni passati, voleva davvero che tra lei e Sebastian ci fosse un rapporto più mamma-figlio, qualcosa di più intimo che lui non avrebbe mai potuto ottenere.

Dalle un'occasione, solo questo ti chiedo.”

Non lo so, Blaine...”
“Lascia che ci pensi io. Organizzo io tutto e... l'unica cosa che ti chiedo è quella di essere meno scontroso, di provare almeno a vedere quanto ti vuole bene.”
“Sappi solo che se la inviti un'altra volta a cena senza chiedermi il permesso, reagirò come due ore fa.”
Blaine ignorò quella richiesta e si allungò per baciarlo sulle labbra, entusiasta del fatto che gli aveva finalmente detto di sì riguardo quella questione.

Si sistemò al suo fianco, accarezzandogli il viso e intrecciando le gambe con le sue.

Ci tengo tanto che abbiate un rapporto normale,” confessò contro le labbra di Sebastian. “Ti vuole così bene, vorrei che anche mio padre tenesse a me come lei tiene a te.”
“Facciamo cambio se vuoi,”
“Non voglio fare cambio, dove la trovo un'altra suocera che mi adora in questo modo?”
“... Suocera?”

... Beh, ... hai capito.”

Sebastian corrugò le sopracciglia per quel termine e Blaine si sentì le guance farsi più calde.

Tu ci... ci stai pensando.”

Non cambiare argomento, stavamo parlando di tua madre e del-”
“Tu ci stai pensando davvero un sacco.”
Blaine sospirò e scosse la testa, sentendosi tremendamente in imbarazzo. Si voltò dall'altro lato, dando le spalle a Sebastian e mormorando un “Non è vero” che non era assolutamente convincente.

Ci volle solo un attimo prima che Sebastian facesse aderire il petto alla sua schiena e gli cingesse il torace con un braccio per poi lasciargli un bacio sul collo.

Non ho mica detto che è una cosa brutta,” esordì ridacchiando contro il suo orecchio. Blaine rimase in silenzio, non sapendo bene cosa dire.

In realtà, ci sto pensando anche io.”

Blaine sentì il cuore fermarsi nel petto a quelle parole, trattenne il respiro, aspettando che Sebastian continuasse il suo discorso.

Ma sono giunto alla conclusione che sia troppo presto, per il momento.”

Blaine si voltò sull'altro fianco con un sorriso sulle labbra e il cuore che impazziva nel petto.

Ovviamente è troppo presto, però... sarebbe bello, vero?”

Sebastian annuì semplicemente, stringendolo a sé per baciarlo delicatamente sulle labbra e arruffargli i capelli.

Prima dobbiamo sistemare il casino delle nostre famiglie, poi se ne può anche riparlare. Anche perché io le cene di Natale o del Ringraziamento le vedo proprio male.”
Sebastian ridacchiò. “Ci sarà da divertirsi, non vedo l'ora.”

Blaine si unì alla sua risata per poi baciarlo ancora e ancora, dimenticando tutto quello che avevano detto e il litigio di un paio di ore prima, felice che ormai nella sua vita splendesse sempre il sole.

 

*

 

Ma sei sicuro, gioia? Non vorrei davvero farlo arrabbiare e-”
“Lascia che ci pensi io, sono abbastanza sicuro di riuscire a convincerlo.”

Blaine, tesoro, non ho bisogno di sapere come riuscirai a convincere mio figlio a invitarmi a cena.”

Blaine rise, riprendendo in mano il cellulare che aveva incastrato tra collo e spalla.

Oh, ma piantala! Non sto dicendo quello!”
“Ah no? In che altri modi potresti convincere Sebastian a fare qualcosa?”
“... Il punto è che stasera ceni da noi, siamo d'accordo?”
“Hai qualcosa come quattro ore per riuscire a convincerlo, dimmi ancora una volta che non lo farai in quel modo, magari se sei abbastanza convincente ci credo!”

Marie! Piantala!” non riuscì a non scoppiare in una risata alle parole della donna. Era così simile a Sebastian che Blaine non poteva non adorarla.

Va bene, chiamami tra un po' per darmi la conferma, okay? Non ti chiamo io che non vorrei interrompere...”
“Marie!”

E va bene, scusa! Ma sei adorabile quando sei tutto imbarazzato!”
Blaine ormai non aveva dubbi da chi avesse preso Sebastian per certi comportamenti.

Grazie ancora comunque, sei un tesoro e non potrò mai ringraziarti abbastanza.”

Non dirlo neanche per scherzo, lo sai che ti voglio-”

Blaine venne interrotto dal suono della chiave che girava nella toppa, quindi abbassò il tono di voce e si affrettò a chiudere la chiamata. “E' tornato a casa, ci sentiamo più tardi!”
Mise giù con un sorriso sulle labbra, per poi passarsi una mano tra i capelli non appena sentì l'urlo di Sebastian che lo avvisava essere arrivato a casa.

Si guardò nello specchio che avevano in cucina e sorrise al suo riflesso, pensando soltanto che presto avrebbe risolto il casino delle loro famiglie e che quindi restava una cosa sola da fare, dopo.

Andò incontro a Sebastian, che con ancora la tracolla su una spalla stava controllando il cellulare e attorcigliando le cuffiette dell'iPod.

Ehi,” lo salutò Blaine, togliendogli la borsa da una spalla e lasciandogli un bacio sulla guancia.

Ciao,” rispose Sebastian sfilandosi la giacca e stiracchiandosi. “Sono assolutamente distrutto, non hai idea della giornata che ho avuto oggi. Quello di diritto privato é uno stronzo e sono stato a tanto così dallo strangolarlo.”

Blaine ridacchiò, abbracciandolo da dietro e baciandogli piano il collo. “Povero il mio tesoro...”

Sorrise quando sentì Sebastian sbuffare. “Blaine, cosa ti avevo detto riguardo-”
“Non c'è proprio nulla che potrei fare per risollevarti la giornata, amore mio?”

Innanzitutto, smetterla di chiamarmi così e poi...” Sebastian si interruppe quando sentì la mano di Blaine scivolare sotto la sua maglietta e accarezzargli il bordo dei pantaloni, la sua bocca ancora impegnata a baciargli il collo.

Poi cosa...?”
“Uhm... niente... continua...”

Blaine rise e fece quello che gli aveva detto Sebastian, baciando la pelle calda e accarezzandogli gli addominali con la punta delle dita, facendole scorrere anche sul suo cavallo dei pantaloni.

Notò come Sebastian stava ansimando e, con una piccola risata, cominciò a slacciargli i pantaloni.

Quattro ore, tsk, gli erano bastati solo due minuti.

 

*

 

Avanti, dimmi cosa vuoi.”

Blaine alzò il capo dal cuscino e si voltò a guardare Sebastian accanto a lui, il quale aveva la testa appoggiata sul palmo della mano e un gomito piantato nel materasso.

Perché pensi che voglia qualcosa?” provò col tono innocente.

Perché stiamo insieme da quattro anni e ti conosco. Cosa vuoi, Blaine?”
“Sono offeso, non posso neanche voler fare l'amore con il mio ragazzo quando-”
I nomignoli, Blaine, li usi solo quando vuoi qualcosa.”

Blaine si morse il labbro e ridacchiò leggero. Beh, c'era un motivo per cui amava Sebastian così tanto.

Uomo di malafede.”
“Deve essere anche qualcosa di importante, visto quello che hai voluto fare poco fa...”
Blaine arrossì come un peperone al ghigno sulle labbra di Sebastian e sorrise, cercando di cambiare argomento.
“Ma non-”
“Deve essere soprattutto una cosa che sai mi farà incazzare, e mi hai offerto del sesso prima per cercare di convincermi ad accettare. Avanti, sputa il rospo. Lo so già cosa stai per dirmi.”
Blaine sorrise, accarezzandogli una guancia.

“Beh, amore, indovina chi viene a cena stasera!”

 

 

 


Ma io non ci credo che è davvero finita.

Cioè, no, un momento, non me ne sono neanche resa contoooooooo!

Va bene, anche questa long è finita e io non so che dire. No, in realtà devo dire tipo mille cose e sono abbastanza sicura che mi dimenticherò qualcosa strada facendo, ma fa lo stesso, ehi, non ho neanche ancora realizzato che è finita!

E spero davvero che l'epilogo vi sia piaciuto, grazie a Francesca, Carlotta, Micòl e Mariafrancesca per le rassicurazioni e per avermi dato un parere in anteprima

Inoltre vorrei ringraziare VOI, tutti voi che avete letto, seguito, preferito e commentato questa storia, voi che mi siete stati dietro, che avete fangirlato sui miei bambini, avete insultato il padre di Blaine e fatto statue per Sebastian.

E' grazie a VOI e al vostro entusiasmo che sono riuscita a portare avanti questa fanfiction, perchè la bozza originale è nata nell'ansia pre-esame, quindi era di per sé un'idea folle. Grazie per essermi rimasti accanto e per avermi supportato così tanto, davvero GRAZIE E un grazie speciale alla Ila per le correzioni e le grafiche :3

Visto che me lo hanno chiesto in tanti, ecco a voi il PDF di IndovinaChiVieneaCena, spero davvero che possa essere di vostro gradimento :3

Non ho altre long in programma per il momento, l'intenzione è quella di portare avanti 27, continuare a scrivere drabble su ask grazie ai prompt che mi lasciate e soprattutto a giugno c'è la nuova Seblaine Week, eheheheheh. (Potete trovare tutte le informazioni per partecipare a QUESTA PAGINA).

Grazie ancora per essere stati così calorosi nei miei confronti, non me li merito tutti i complimenti che mi lasciate continuamente, siete assolutamente fantastici

A presto, e un bacio grande

Marti

   
 
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