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Autore: _Arale_    15/04/2013    1 recensioni
"Joseph..abbiamo bisogno di te..."
"Ma chi.. chi sei...? E che ci fai nel mio sogno...?"
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Non abbiamo più tempo. Tra meno di cinque giorni, si scatenerà l'inferno. Joseph, per ora non puoi tornare sulla Terra. Ice, chiama gli addestratori speciali deve imparare a combattare in un solo giorno. Raduna anche tutti gli altri e portali nell'atrio, devo parlare con tutti."
La guardo tornare nella sua camera, senza degnarmi di uno sguardo. Da li in poi non capisco più nulla. È tutto un susseguirsi di azioni veloci e frenetiche, vengo sbattuto avanti e indietro per tutto il palazzo fino a trovarmi in un'enorme stanza bianca. Di fronte a me, appesi al muro, ci sono ogni tipo di bersagli con forme e misure diverse; la stanza è quadrata e appoggiato su un muro laterale c'è un lungo tavolo pieno di armi. Mi si avvicina una donna di altezza normale, coi capelli corti e neri e gli occhi di un verde smeraldo pietrificante (in senso positivo).
"Tu, ragazzino. Hai mai maneggiato un arma?"
"Ehm..In realtà..."
"Grandioso! Prendi la prima che trovi su quel tavolo e seguimi, svelto."
Continuo a capire poco, mi avvinco per prendere l'arma e quando mi volto non vedo la donna.
"Ragazzino, vedi di muoverti!"
"A..arrivo!"
"Perfetto, posizionati su una delle x e cerca di centrare il bersaglio."
Abbasso lo sguardo e noto una linea di x rosse disegnate per terra, mi metto su una di queste e fortunatamente mi accorgo che il mio bersaglio è di fronte a me, poco distante.
"Che vuoi che sia!"
All'improvviso la donna preme un pulsante e la sfilza di 'pupazzi' inizia a muoversi a destra e a sinistra in maniera convulsa. Sparo un colpo e non ne prendo nemmeno uno. NEMMENO UNO.
Decido di riprovarci ancora, ancora e ancora. Al mio quaro tentativo riesco a prendere il braccio di un pupazzo. Esulto, trionfante!
"Bene ragazzino. Ora intensifichiamo la prova."
"Intensificare?!"
I pupazzi iniziano a muoversi anche avanti e indietro creando un disordine impressionante.
Miro e sparo. Niente. Ci riprovo, niente. Poi, in preda al nervosismo, sparo un colpo a caso. Il meccanismo si blocca all'istante, la donna si avvicina raggiante.
"Bravo, ragazzino! Ne hai centrato uno in pieno!"
"Oh, figo. E quale sarebbe?"
Mi fa cenno di seguirla in mezzo a tutti i pupazzi fino a che ci ritroviamo di fronte a uno di quelli, in ultima fila. Uno che se ci avessi provato, non avrei mai preso. La donna si avvicina e mi mette una benda.
"Hei, hei! Che fai!?"
"Devo concentrare un allenamento di vari mesi in un'unica giornata, so quello che faccio. Ora cerca di attivare l'udito e spara in direzione del nemico."
La sento azionare il pulsante e uscire dalla stanza. Metto le mani alla benda ma non riesco a toglierla. Mantengo la calma e ascolto. Uno strano 'zzz' mi arriva all'orecchio sinistro quindi mi volto e sparo un colpo. Non so se l'ho centrato o meno, sta di fatto che ne sento arrivare un altro a destra e sparo di nuovo.
Non so quanto tempo abbia passato lì dentro, so solo che sono sudato e disfatto. Sento aprirsi una porta e avvicinarsi qualcuno che mi toglie la benda.
Mi guardo intorno e noto che quasi tutti i pupazzi sono stati colpiti.
La donna mi sorride soddisfatta e mi scruta.
"Da che pianeta vieni?"
"Terra."
La sua espressione stupita e sconvolta mi fa scappare una risata.
"Non abbiamo ancora finito, vieni con me."
Si fa largo tra le mie vittime e apre una porta blindata sull'altro muro laterale.
Entro dopo di lei e noto delle strane gabbie giganti, coperte da un telo molto spesso. In quella stanza regna il silenzio e la donna si muove in modo cauto, incitandomi sottovoce a fare lo stesso. La vedo parlare con una guardia che si alza a prendere un paio di chiavi. La stanza è interamente rivestita di un materiale molto resistente e la cosa mi preoccupa. La guardia ha aperto una gabbia e ha tirato fuori un mostro alto circa tre metri con una brutta faccia raggrinzita e gli occhi assassini. Ammetto che mi sto pisciando sotto, dal momento che ho capito le intenzioni di quella pazza.
"Seguimi ragazzino" Entra in un'ulteriore stanza e inizio a chiedermi quanto sia grande questo palazzo.
"Ora, dovrai lottare. Hai due scelte: o vivi o muori. Ti aspetto fuori."
"Hei hei hei..aspetta un secondo! Con che cosa lo uccido?! Non ho armi!"
"Trova un modo. A dopo!"
La guardia libera il mostro e esce di corsa dalla stanza. Rimango imbambolato in mezzo alla stanza senza sapere cosa fare. Mi guardo intorno e la stanza ha preso le sembianze di una giungla, il mostro è ancora di fronte a me immobile. Faccio un passo producendo uno scricchiolio sinistro e facendo voltare inevitabilmente il mostro che mi guarda con gli occhi iniettati di sangue.
"Caaaazzoooooo..." inizio a correre come un forsennato, con l'affare alle calcagna. Mentre mi dimeno urlando come una femminuccia trovo un bastone di dimensioni piuttosto grandi e all'apparenza robusto. Lo raccolgo e mi volto per darlo in testa al mostro. Ma non c'è.
Sento la paura crescere dentro di me, l'ansia percorre ogni millimetro del mio corpo cerco una via di fuga e la trovo in un albero abbastanza alto. Tiro fuori tutte le mie doti che avevo da bambino e inizio ad arrampicarmi fino in cima.
La paura si placa lievemente quando vedo il mostro tentare, invano, di arrampicarsi per raggiungermi. La cosa passa in fretta poiché dalla schiena del coso escono due ali lunghe quanto un aereo e il mio cervello inizia a ragionare velocemente.
Purtroppo il tempo a mia disposizione scade in fretta e mi ritrovo faccia a faccia col mostro. Resto immobile, aspettando di morire.
Per qualche grazia divina, accanto a me c'è un piccolo frutto, lo raccolgo e lo lancio in bocca al mostro che apprezza il gesto.
I suoi occhi diventano di un colore grigiastro e si avvicina a me affettuosamente.
Mi guarda ed è come se mi dicesse grazie. Trovo un altro frutto e catuamente lo raccolgo, per poi porgerglielo.
Se lo mangia gustandolo per bene per poi darmi le spalle facendomi capire di salire su di lui. Goffamente ci riesco e mi riporta a terra. Gli do una pacca amichevole sul dorso e la giungla intorno a noi scompare, mostrandomi la porta dalla quale ero entrato. Busso per farmi aprire ed esco da lì affiancato dal mostro che sembra un cane da guardia.
La donna mi guarda esterrefatta e dopo averle rivolto un sorriso dafurbetto le dico
"Bhe, direi che l'allenamento è finito. Dove posso mettere il mio amico?"

 

 

 

 

  
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