31 ottobre 1981.
Crucio!!!
Ferite spontanee si aprirono su quel
corpo scosso dalle convulsioni.
Sangue...
Bava...
Urina...
Si persero lungo il pavimento in rivoli
nauseabondi.
Per la quarta volta l'uomo a terra
strinse le dita a pugno, mordendosi la lingua per non urlare,affondando
a sangue le unghie nelle palme,mentre quelle iridi prive della minima traccia
di umanità lo studiavano attente a trovare ogni minima traccia di cedimento.
-Uccidimi che aspetti?-
Oscurità,un
pavimento freddo e umido sotto di lui,un dolore lancinante al fianco che si
diffondeva come fuoco lungo la spalla destra e il braccio serrandogli la gola
in una morsa d'acciaio.James si morse il labbro per
soffocare un gemito.
-Vivi Potter....Vivi per vedere il mondo cadere nelle mie mani!-
Troppe emozioni.... Ecco qual'era stata la diagnosi
di Madama Chips...Troppe
emozioni per un fisico troppo debole.
Schiacciato contro il materasso da
quelle coltri troppo pesanti per quel fisico ridotto all'ombra della perfezione
che era, James Potter ansimava, lo sguardo
perso al soffitto, le labbra scosse da continue parole.
In quella faccia rossa di febbre , deformata dalle ferite e dal dolore, gli occhi si erano
fatti stranamente piccoli e lucidi. Faticava visibilmente a tenerli aperti, ma
allo stesso tempo non riusciva a chiuderli, a tollerare il bruciore che li
prendeva ogni volta che abbassava le palpebre.
-Lily...- mormorò rivolgendo un occhiata
alla finestra.
Ancora una volta aveva sognato quella
notte.
Come in un film si era ri
arrancare verso il corpo di Lily, aveva rivisto il suo sorriso
spegnersi lentamente, aveva riascoltato quelle ultime parole d'amore -
Ti ho sempre amato...- sussurrate
mentre la vita l'abbandonava-...Sempre...Sempre...-
-Dammi
la forza...Dammi la forza amore mio...-
š›
Harry puntava i piedi
come un asino che non voleva camminare, Ginny aveva
dovuto fare il diavolo a quattro per tirarlo via dal tavolo, fargli
attraversare la Sala Comune " non vi dico che lotta per fargli scavalcare il quadro
della Signora Grassa" e trascinarlo fino all'infermeria.
-Ginny!!-esclamò cercando
di aggrapparsi al battente della porta.
-Tuo
padre sta male! Il minimo che tu possa fare è andare a
vedere come sta!-
-Lui
se n'è fregato per sedici ann...-
La
ragazza si era fermata di colpo, avvicinando il viso a quello del ragazzo che arrossì per la sorpresa di trovarsela così vicino
all'improvviso.
-Ginny?-
-Non
parlare così di tuo padre!-
-Perchè? Mi ha abbandonato
per sedici anni! MI HA FATTO VIVERE CON I DURSELEY! HA PERMESSO CHE SIRIUS
RIMANESSE PER 12 ANNI AD AZKBAN!- le scagliò contro
quelle parole con la stessa violenza con cui avrebbe fatto con James...Si stanno comportando tutti come se fossi
un ragazzino! Prima Hermione
con Ron poi Sirius e Lupin e adesso lei.
Ginny lasciò cadere le
braccia.
Era
la prima volta che Harry reagiva a quel modo, per lo
meno con lei. Troppe cose assieme ecco...
Dopo
tutto quello che gli era successo, ritrovare James aveva dato il colpo finale alla sua stabilità
mentale.
Gli sorrise riprendendogli la mano, stringendogliela
forte, riprendendo a tirare- Vuoi rimanere nell'ignoranza?- esclamò ignorando
i suoi borbottii di disapprovazione- Devi parlargli, devi capire per quale
ragione ha agito in quel modo...-
Harry sbuffò, anche se
infondo Ginny non aveva tutti i torti.
š›
Harry entrò in punta di
piedi nella camera dove riposava James,si sedette accanto al letto.
Gli
prese la mano e, cercando di non badare a quanto fosse gelida e ruvida contro
le sue,la strinse
forte, alitandoci
sopra come per scaldarla, domandandosi ancora una volta quanto dolore aveva
dovuto sopportare a
causa di quelle piaghe.
-Sono
io...- mormorò
-Sono
io mi riconosci?-
L'uomo
socchiuse gli occhi, rivolgendo al ragazzo uno sguardo confuso-....No...-gemette
aggrottando le sopracciglia-Chi sei?-
Il
Grifondoro si sentì agghiacciare mentre
abbassava il viso su di lui-...Sono io, Harry.-
-Ah...
Tesoro mio, scusami... Senza occhiali, non vede bene.-momorò James passandosi una mano sul viso, celando il sorriso di Harry, anche lui senza occhiali era più cieco di una talpa
Rimase
in silenzio con la mano sugli occhi.Il suo respiro si
era fatto di nuovo regolare.Convinto che James
si fosse riaddormentato di botto,Harry
fece per rialzarsi,ma Potter le strinse il polso e la costrinse a tornare a seder e-Ascoltami...Ascoltami
devi sapere...-
š›
-Hai
da fare?-
Ginny alzò gli occhi
dal libro che teneva sulle ginocchia incontrando lo sguardo di Harry. Lo fissò senza battere ciglio per un attimo, prima
di dire di no con la testa e fargli spazio accanto a lei ai piedi di quell'enorme faggio.
-Gli
hai parlato?-
-Ho
ascoltato i suoi delirii più che altro...- si sedette con un
tonfo affondando la testa nelle spalle- Sta male poveretto...-
-E
che ha detto?-
-Mi
ha chiesto scusa...Per essere vivo al posto della mamma.-
Ginny si sentì
stringere il cuore. Posò il libro sull'erba, allungandosi un po' verso Harry che aveva fatto scivolare il capo fra le ginocchia alzate-Harry...- lo chiamò mentre gli poggiava timidamente una mano sul
ginocchio-
Dai...Non fare così...-
-Ho
letto la sua cartella medica... Non mi ha abbandonato!
E' stato al St.Mungo negli ultimi 15 anni! Deve aver
visto l'inferno...- alzò il capo ritrovandosi ad un soffio dal viso di Ginny, arrossendo e rificcando il capo fra le braccia -...E non appena uscito
dall'ospedale, trova suo figlio e invece di abbracci e parole di conforto si
ritrova seppellito sotto una valanga d'insulti.-
-Secondo
me non se l'è presa. E' un uomo intelligente, avrà capito che di quello che gli
ha detto o meglio urlato non ne pensavi nemmeno la metà.- appoggiò la
guancia contro il braccio di Harry. Era d'accordissimo a consolarlo, anzi gli faceva un sacco di
piacere "
diciamo che era al settimo cielo" che lui fosse
venuto a cercarla, ma perchè non approfittarne? Non era certo una santa!
-Tu
dici?-
-Dico.Dico.- starnutì e Harry
alzò il capo di scatto. Si sfilò il mantello e glie lo adagiò sulle spalle
tirandole il cappuccio sulla testa-Grazie.-
-Di
nulla.- sorrise
il ragazzo passandosi una mano fra i capelli e asciugandosi gli occhi con un
lembo della manica-...Rientriamo. Se non sbaglio hai avuto la febbre da poco...-
si
tirò su spolverandosi i pantaloni- Non vorrei che ti ammalassi anche tu
per colpa mia.-Le tese la mano. Ginny la fissò per un attimo come se non avesse capito il
perchè di quel gesto-Ginny non mordo.- rise chinandosi
per prenderle il polso-Beh, almeno non spesso...- la tirò su senza
il minimo sforzo rivolgendole un sorriso un pelo più sollevato -E mai le belle
ragazze.-
" Ha detto che sono bella...Adesso
svengo! NO!!! GINEVRA WEASLEY CONTROLLATI! Oh, ma è
così puccio!!!"
Senza
contare che la stava ancora tenendo per la mano. Improvvisamente viola fissò la
mano poi Harry, per una decina di volte prima di
sentire le gambe diventare come due budini -Harry...- chiamò debolissima
Il
ragazzo si volse.
-La...La....- balbettò la rossa.
-LA?-fece eco Potter senza capire.Sembrava che
stesse intonando una canzone.
-La
mano...-
Oh
cavolo non se ne era accorto! La grifoncina lo vide
abbassare gli occhi e fare un salto alla vista delle loro mani strette a- Oh scusa!- mormorò color pomodoro
il Cercatore-
Dove ho la testa? Non mi ero accorto. Mi spiace!-
" A me no, comunque..."
Ginny ridacchio un peletto forzata sfiorandosi la
mano che Harry aveva tenuto nella sua. Aveva pensato
che la cotta per lui fosse finita, che fosse finalmente rinsavita, ma come diceva sempre sua madre " Non ho mai
conosciuto un Weasley
sano di mente!"
š›
-Anche
a te piacciono le rosse...-Harry saltò sulla
seggiola. James socchiuse un occhi
donandogli un sorriso bastardo, doveva essere saltato a piè pari sul cosidetto tasto dolente -Credo sia una specie
di tratto genetico, come la vista da talpa e i capelli insensibili al
pettine.-
Le
guance del ragazzino divennero tenendenti al
bordeaux.
-Comunque
è molto carina.Ha un faccino davvero simpatico.-
Harry cercò di
boccheggiare una scusa, ma tutto quello che gli uscì fu una specie di grugnito.
Abbassò lo sguardo, fissando le sue
scarpe, mentre la risata roca di James riempiva la
stanza, il ragazzo riportò lo sguardo su di lui trasalendo.Era
come se il viso
di una persona di trent'anni più giovane brillasse
sotto la barba,le ferite mal cicatrizzte e le rughe....
Un
viso che Harry aveva imparato a conoscere e ad amare
attraverso le foto-... Durante una lezione con Piton...-
-Stai
cercando di cambiare discorso Harry?-
-Durante
la lezione di Occlumanzia con Piton
ho visto un suo ricordo. Ti ho visto prenderlo in giro di fronte a tutta la
scuola...- James socchiuse gli
occhi, ma non sembrava colpevole o altro- ...Perchè lo hai
fatto? E' stato crudele!-
-Hai
tempi. Severus e tua madre erano molto amici. Lily lo
adorava nel vero senso della parola.- Harry strabuzzò gli
occhi, un maniaco del sangue puro come Piton amico di
una strega nata babbana?INCREDIBILE!-....Un giorno però
qualcosa cambiò. Iniziò a trattarla male, ad insultarla.-James si grattò la
tempia riprendendo fiato-Lily abbozzava e non diceva
nulla, sai non aveva molte amicizie e non voleva perderlo, poi un pomeriggio
davanti a tutta la scuola la chiamò " cagna mezzo-sangue."-
Harry deglutì
violentemente sentendo l'ira montare.
-La
trovai che singhiozzava seduta accanto al ritratto
della Signora Grassa...Povero amore mio, era così sconvolta che non era
riuscita a dire la parola d'ordine.- spiegò l'uomo continuando a fissare
il figlio le cui guance stavolta si erano colorate per l'ira repressa. - Sai hai tempo non le
ero molto simpatico...-
-Diciamo
che ti odiava...- interloquii Harry.
James fece una
smorfia e riprese a parlare-Così non riuscii a farmi raccontare nullla. Poi arrivò Remus...Lo
conosci no? Con i suoi modi da papà riuscì a farla parlare...-
-L'hai fatto per
vendicarla?-
-Attenzione.-l'uomo steso a letto
alzò lentamente un dito come per zittire le considerazioni che potevano essere
lette negli occhi di Harry- ...Con questo non
voglio certo dire che io ero un santo e Moccio...Severus
un animale, anzi...- poggiò un colpetto sulla fronte del
ragazzo mandandogli indietro il capo-...In molte circostanze ha dimostrato di
avere un’ anima di gran lunga migliore della mia...-
-Parli
così perchè non sai le cose che diceva...Oh meglio che dice su di te...- si piccò Harry stringendo un lembo delle lenzuola con un gesto
improvviso , strofinandole come a volerle ripulire dal
sangue secco che le sporcava.
-Oh...-
James ghignò tirandosi a sedere-...Lo so quello che
dice di me...Eccome se lo so...- sorrise debolmente-...Perchè io penso lo
stesso di lui!-
Harry sorrise mentre James si allungava verso la bottiglia d'acqua- Ritorniamo a noi...Ginny...-
-PAPA'!-
Sono
contenta che questa storia nata “ Perché io adoro James
Potter!” sia tanto apprezzata. Un grazie a tutti
coloro che hanno letto, recensito e messo fra i preferiti questa mia.