Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: eleanor89    05/11/2007    12 recensioni
«Posso chiederti un’altra cosa?»
La ragazza sollevò appena la testa, incuriosita.
«Perché svieni così spesso?»
«Calo di zuccheri.» mentì prontamente.
«Di zuccheri? Il ramen potrebbe servire?»
Agire d'istinto da lupo cattivo, o riflettere da astuta volpe?
[Presenti le risposte alle recensioni di Useful Nightmares, chi non ama le Naruto/Hinata, salti direttamente a leggere quelle.]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Il lupo o la volpe?

 

Il lupo. Non conosceva ragione se aveva fame ed era… disgustoso. Forse.

No, non abbastanza, aveva almeno un bell’aspetto.

Il serpente. Il serpente era viscido e disgustoso.

Il maiale. Il maiale era sporco e… e disgustoso.

Forse una pianta carnivora. Quella con le foglie lunghe e colorate che sembrano tanto carine, poi ti rilassi un attimo e ZACK! Hai perso una mano.

Naruto non trovò altri elementi a cui paragonarsi, poiché riuscire a trovare un po’ di legna secca in quel putiferio richiedette tutto il suo impegno.

Riuscì finalmente nel suo intento quando si rese conto, dopo aver abbandonato la via del bosco dichiarandosi sconfitto, che le assi di una parete interna della baracca che faceva loro da rifugio erano già in pezzi, ed essendo riparate dal tetto della stessa, asciutte. Ne staccò qualcuna, ascoltando il forte vento ululare fuori dalle finestre, il cui vetro pareva troppo sottile perché potesse reggere a lungo.

Tornò infine nella saletta più larga, rabbrividendo profondamente come se i suoi stessi muscoli cercassero di scuotersi via la neve di dosso autonomamente, e constatò con stupore che questa sembrava più accogliente. Notò che l’esile figura che cercava stava in un angolino, impegnata a cercare le coperte più pesanti lasciate lì da chiunque avesse occupato quel luogo. Guardandola china, coi lunghi capelli che le coprivano il viso, gli parve più delicata e indifesa del solito, e i paragoni ricominciarono, accompagnati da schiaffi mentali.

Un verme. Ancor meno nobile del serpente e più disgustoso.

Il ragazzo si chiese poi se una qualunque bestia avrebbe mai sputato veleno gratuitamente come aveva fatto lui, e decise che no, soltanto gli esseri umani facevano cose tanto inutili. Prese a tentare di accendere il fuoco, scosso da violenti tremiti di freddo, finché dopo aver udito qualche passo leggero e sollevando lo sguardo non incontrò due occhi dello stesso colore della neve che lo stava ormai gelando ancora una volta. Soltanto il colore era comune ai due però, poiché quelle due perle non avevano nulla da spartire con quella gelida assassina.

«Naruto-kun, lascia che accenda io il fuoco. Tu vai pure a scaldarti tra le coperte.» mormorò Hinata con tono di scusa, distogliendo immediatamente lo sguardo.

L’aveva già nominata la pianta carnivora?

Se Kiba o Shino fossero stati lì, poco ma sicuro ora sarebbe morto. Certo, se Kiba o Shino fossero stati lì, lui non sarebbe corso da Hinata rischiando di morire di fame e di freddo, e quello non sarebbe accaduto.

Era pur vero che era stata Hinata ad accettare passivamente l’ordine degli anziani del clan di ritirarsi per un allenamento speciale nel paese della neve, dove le temperature erano davvero basse rispetto a quelle di Konoha, e che avesse di sua iniziativa deciso di dirigersi nella montagna più inaccessibile della zona. Era anche vero che le conoscenze geografiche di Naruto spaziavano dal nulla assoluto al saper dare qualche rudimentale indicazione ai passanti di Konoha, e che quindi questi si era convinto che tempo massimo un giorno, avrebbe trovato Hinata e l’avrebbe riportata indietro, finendo poi col restare a vagare per i boschi due giorni interi senza cibo, in mezzo ad una tempesta di neve e rischiando la morte più volte.

Questo poteva giustificare forse il fatto che quando quella mattina Hinata lo aveva portato in salvo e aveva acceso un fuoco con l’ultima legna asciutta rimasta, risvegliandolo in parte dall’assideramento per poi fargli sapere che sarebbero rimasti lì almeno fino al giorno dopo per via della neve, Naruto si era innervosito più di quanto non volesse.

Così, il vero problema era sorto quando, spinto dal solito entusiasmo che non l’aveva comunque abbandonato,  aveva annunciato ad Hinata che l’avrebbe riportata a casa in qualche modo, e la ragazza aveva gentilmente declinato l’offerta, facendogli intendere che sarebbe tornato da solo finito il mal tempo.

La sfuriata che ne era seguita era stata degna di Tsunade nei suoi giorni migliori.

E ora il ragazzo si stava crogiolando nei sensi di colpa, senza sapere come rimediare al danno, guardandola accendere il fuoco senza fatica per poi restarci accucciata davanti con le mani tese verso le fiamme. Dilaniato dai dubbi si trascinò stancamente davanti al focolare, stringendosi nella coperta.

«Hi… Hinata…» la chiamò,  consapevole del proprio balbettare incerto.

Hinata spostò lo sguardo dalle fiamme al ragazzo, sempre con quell’aria tesa e colpevole di chi attendeva una piazzata come quella già avuta poco prima.

«Tu… la coperta non la metti?»

«Per ora mi basta il fuoco.» disse lei, tornando a distogliere lo sguardo.

Sentì una stretta al cuore, cercando le parole giuste oltre ad un semplice scusa.

«Sono…»  cominciò Hinata. Naruto catapultò tutta la sua attenzione su di lei. «Sono abituata al freddo ormai. E la neve non mi è mai dispiaciuta.»

Se cercava di fare conversazione, forse non era troppo tardi, pensò il ragazzo.

«Beh… la neve non è male dopotutto. Solo, non dovrebbe essere così tanta.» affermò incerto, sfregandosi le spalle con le mani e tentando di non far cadere la coperta mentre lo faceva.

«Ti porto un’altra coperta?» si offrì Hinata, che continuava a tenerlo d’occhio.

«No… No, io… va bene così, grazie. Non mi serve.»

Hinata sussultò in maniera appena percettibile.

Non mi serve il fuoco, non mi serve che tu mi faccia mettere comodo ora, vorrei solo sapere chi me l’ha fatto fare di venire qui! Ero preoccupato, lo sai?  E tu che fai? Te ne sbatti! Accidenti a te Hinata, pensavo tu fossi diversa! Non te ne frega nulla di me, vero?!

Naruto intercettò alla perfezione i pensieri della ragazza, e arrossì di vergogna. Quelle erano state le ultime parole che le aveva detto, urlato contro, quella mattina.

Tutte le scuse che stava creando, la paura di morire, la paura che lei fosse morta, la stanchezza, la fame, nulla gli sembrava ancora valido.

«Perdonami.» sussurrò affranto. Hinata per lo stupore riportò lo sguardo direttamente a lui, che intanto si voltava verso di lei e poggiava le mani a terra.

«Mi dispiace tanto, Hinata…» si scusò Naruto, chinandosi davanti a lei. Era pronto a qualsiasi sua reazione, ma almeno delle scuse gliele doveva. Aveva detto troppo, davvero troppo.

«Na… Naruto-kun…» lo chiamò Hinata, incredula. «Non…»

«Non mi tirerò su finché non mi perdonerai.» annunciò il ragazzo ancora chinato.

«Ma per cosa?»

«Come per cosa? Per stamattina…»   

«Ah… ma non sono arrabbiata con te. Alzati, per favore…» Hinata cominciava a trovare quella situazione comica,  e si azzardò a sfiorare una spalla dell’altro con una mano.

Naruto sollevò la testa, notando quell’ombra di sorriso, e sorrise a sua volta.

«Sono perdonato?» chiese, con uno sguardo malizioso che tentava di corromperla.

«S-si, ma te l’ho detto…» Naruto la interruppe.

«Non eri arrabbiata con me. Però ti ho offesa, o comunque sono stato un… cafone. » l’ultima parola la dovette ricercare tra la serie di epiteti che gli erano saltati alla mente, attento a non offendere ulteriormente la ragazza.

«Non importa…» disse lei scuotendo la testa. «Hai detto che…» si bloccò, diventando paonazza e voltando il viso di scatto. Hai detto che eri preoccupato per me.

Naruto sgranò gli occhi.

«Cosa? Cos’ho detto?» la incitò a parlare, camminando carponi sino a raggiungerla.

«Dimenticalo!» lo pregò, scuotendo la testa, col viso nascosto dalle mani strette a pugni e dai capelli che nella frenesia di negare erano finiti di nuovo a coprirle il viso.

«No, no! Stavolta non puoi scappare! Cos’ho detto?» continuò lui, bloccando i suo movimenti poggiandole una mano sulla spalla. Quel gesto gli permise di sentire una soffice carezza di quei capelli così lunghi e morbidi.

Gli occhi di Hinata riemersero da dietro i suoi pugni stretti, mentre incassava la testa fra le spalle ed i capelli formavano due morbide onde a contatto col cappuccio della sua giacca. Naruto guardò la propria mano per un attimo, ormai sepolta tra quei fili neri, e poi tornò a guardare il viso della ragazza con una smorfia affettuosa. Gli sembrava un cucciolo.

«Sembri un cucciolo.» disse infatti.

«Un… cucciolo?» ripeté Hinata senza capire, sollevata dal cambio di argomento.

«Si, sei morbida e carina.» confermò.

Era risaputo che Naruto dicesse sempre ciò che gli saltava alla mente, senza effettuare alcuna selezione tra i suoi pensieri come tutte le persone civili, persino Hinata lo sapeva. Però quel commento era l’unico che mai si sarebbe aspettata da lui.

Sei morbida e carina.

Carina.

Sorvolando sul morbida, che era un riferimento ai suoi capelli ma che Hinata non avrebbe potuto comprendere, le aveva appena detto che era carina.

Cominciò ad avere capogiri non appena se ne rese conto, sforzandosi di non svenire come le capitava sempre.

Sforzo vano, poiché gli sforzi eccessivi durante gli allenamenti dei giorni precedenti l’avevano indebolita, perciò ottenne solamente di restare cosciente mentre le forze l’abbandonavano, e di andare a poggiarsi delicatamente contro il petto del ragazzo, da sveglia.

Il che se possibile, era peggio.

Chiuse gli occhi, desiderando intensamente di svenire, ma lo shock l’aveva svegliata del tutto, e l’imbarazzo non le dava modo di separarsi da lui, per non incontrarne lo sguardo.

Naruto si piegò appena di lato, per verificare se fosse cosciente o meno, e cogliendo il bagliore del fuoco che si rifletteva negli occhi della ragazza, comprese che era sveglia. Senza farsi troppe domande, circondò la sua schiena con le braccia, tentando di coprirla con la propria coperta.

«Sei gelida. Te l’avevo detto che dovevi prendere una coperta.» dichiarò, approfittandone per sfiorare ancora quei capelli che avevano già catturato la sua attenzione.

La ragazza annuì, strofinando quindi involontariamente il viso contro la felpa del ragazzo e socchiudendo gli occhi. A quel gesto Naruto realizzò di essere solo in una capanna sperduta con una ragazza, per giunta abbracciata a lui e sotto la stessa coperta.

Era tornato ad essere un lupo, ora alle prese con una damigella indifesa, un lupo famelico e… disgustoso?

«Naruto-kun…» la voce gentile di lei lo fece automaticamente sentire nuovamente un essere della peggior specie, mentre tentando di dominare la voce rispondeva un “dimmi”  incerto. Forse stavolta si, disgustoso era adatto.

«Io voglio restare qui’ ad allenarmi, perché voglio diventare più forte. »

Un moto di ribellione si accese nuovamente nella mente del ragazzo, che lasciò perdere i propri sensi di colpa.

«È pericoloso, qui non può aiutarti nessuno se succede qualcosa! » protestò.

«Anche tu… anche tu quando sei partito con Jiraya-sama, eri in pericolo. » gli fece notare lei.

«Ma c’era l’ero-sennin con me!» si oppose ancora.

«Io voglio… io voglio diventare più forte… per potervi aiutare. »

Naruto tacque, riflettendo su quelle parole.

«Non capisco. » ammise infine, «Aiutare chi? Come?»

«Se ci fosse ancora la possibilità di riportarlo indietro… voglio essere pronta. »

Non era necessario chiedere di chi stesse parlando, l’ultima volta erano quasi riusciti a riportare indietro Sasuke.

«… non voglio più essere un peso per nessuno.» concluse Hinata. «Voglio di-diventare forte come te. Tu… non ti arrendi mai, e lo sai che… che io… che tu sei un mo-modello da seguire per me.»

Represse un grido quando si accorse che Naruto le aveva appena dato un bacio fra i capelli, stringendola ancora a se.

«Voglio dirti una cosa.»

Hinata rimase in attesa, senza avere il coraggio di muovere un muscolo.

«Sapere che in qualche modo tu sei sempre con me, che non sono mai da solo, è l’unica cosa che mi da davvero una sensazione di… la sensazione di avere qualcuno da cui tornare. Anche in passato, se Sakura-chan era sempre con Sasuke, se Sasuke mi ignorava, se Kakashi-sensei si occupava soprattutto di lui, io sapevo che almeno una persona guardava me. Eri stata tu la prima ad essere davvero gentile con me e a farmi capire questo, ti ricordi Hinata? Quel giorno, prima dell’attacco alla foglia, tu mi hai incoraggiato. Sei stata la prima persona a cui mi sono mostrato per quel che ero, e tu mi hai comunque incoraggiato. Per me questa è l’unica cosa che conta. Per questo non potresti mai essere un peso per me. Però, devo sapere che sei al sicuro, più o meno, o almeno non da sola, altrimenti finirei col distrarmi e farmi ammazzare! Guarda come c’è mancato poco che morissi congelato!»terminò con la solita allegria, cercando di allontanare il tono serio a cui era poco abituato. «Non posso accettare che tu stia qui da sola, non riuscirei a stare tranquillo. Torna a Konoha, allenati con me. Con la tua famiglia ci parlo io!»

Hinata sorrise a quelle parole, immaginando Naruto che faceva irruzione a villa Hyuuga.

«Ah! Stai sorridendo, vero? Lo posso prendere come un si?» fece lui, guardandola dall’alto.

«Si.» assentì lei, senza più badare all’imbarazzo, sentendosi scoppiare di gioia dopo le parole di Naruto.

«Posso chiederti un’altra cosa?»

La ragazza sollevò appena la testa, incuriosita.

«Perché svieni così spesso?»

«Calo di zuccheri.» mentì prontamente.

«Di zuccheri? Il ramen potrebbe servire?»

Hinata scoppiò a ridere, portando una mano alla bocca. «Non… penso…» riuscì a dire tra una risata e l’altra. Naruto restò estasiato, non l’aveva mai vista o sentita ridere, e la osservò rapito mentre lei si separava da lui continuando a ridacchiare. «Gli zuccheri stanno nei dolci…»

«Allora ti porterò dolci ogni volta che potrò!» dichiarò lui, battendosi una mano sul petto. Una dolorosa sensazione di perdita lo colse, quando realizzò che la ragazza non era più poggiata a lui.

«Grazie.» disse lei, sorridendo ancora.

«Hinata… la tempesta sembra finita… a che ora dovrebbero arrivare...?» domandò, guardando verso la finestra.

«Beh, dal villaggio a questo casolare ci vogliono due ore, più o meno.» rifletté la ragazza.

«Sanno che sei qui, no?»

«Si, vengono ogni sera a portarmi da mangiare.»

«Allora aspettiamoli qui»

La ragazza annuì ancora, gettando l’ultimo ciocco di legno nel fuoco. «Il fuoco durerà abbastanza»

Naruto osservò il profilo della ragazza accucciata davanti al fuoco, studiando per la prima volta come fosse cambiata rispetto alla Hinata dodicenne che conosceva.

Non pensare da lupo, non pensare da lupo, non pensare da lupo…

Qual è l’animale più furbo?
Ecco, neanche a farlo apposta è la volpe, e tu di volpi ne sai qualcosa no? Quindi, non essere precipitoso, stai calmo…

«Hinata… visto che dobbiamo comunque aspettare due ore, e poi dovremo camminare, sarebbe bene dormire.»

«Hai ragione.» disse arrossendo la ragazza. In quel casolare c’era un solo letto e la cosa la preoccupava.

«Però allontanarci dal fuoco non mi sembra una grande idea… e se tu tornassi come prima, qui?» propose il ragazzo.

«Va be-bene…» acconsentì Hinata, tornando a sedersi accanto a lui impacciata. Naruto l’avvolse con la sua coperta, portandosi spalla a spalla con lei.

«Appoggiati pure a me.» la invitò, ben sapendo che era lui ora a voler stare accanto a lei. Non voleva spaventarla però, o farle credere che avesse cattive intenzioni, così attese che fosse lei a decidere se avvicinarsi o no a lui.

«Grazie…» mormorò la ragazza, poggiando la testa contro la sua spalla, tremando a quel contatto. Ancora non poteva credere a quello che era successo quel giorno, e soprattutto che lei era stata abbracciata a lui e che ora gli avrebbe dormito affianco. Chiuse gli occhi, tentando di assaporare quel momento, e sopraffatta dalle troppe emozioni, poco dopo si addormentò.

Naruto invece rimase ben sveglio, guardando la legna ardere e con un leggero sorriso dipinto in volto, poggiando il viso contro il capo della ragazza e stando attento a non scoprirla. Infine, seguendo come sempre il suo istinto, si sporse davanti a lei e poggiò le labbra contro la sua guancia, in un bacio leggero che non la svegliò. Tornò ad accoccolarsi come poco prima tra lei e il muro, sperando che chiunque dovesse venire a prenderli, ci mettesse ben più di due ore.

Questo era il lupo?

Non gli importava della fame o del freddo, non li sentiva più accanto a lei. Le bastava averla vicina, anche addormentata, e si sentiva bene.

Questa era la volpe?

 

E si ripromise di baciarla davvero, una volta sveglia. Sperando di poterlo fare ancora e ancora.

Forse tra lupo e volpe, una volta tanto stava a metà.

 

 

 

 

Note di fine fanfiction!

Allora, non so cosa mi prenda, visto che in teoria non avevo aspirazione, ma ecco un’altra one-shot! Stavolta dipende tutto da un sogno fatto stanotte, dove proprio al momento del risveglio, Naruto chiedeva scusa a me (Hinata) per essere stato sgarbato, mentre mi riaccompagnava a casa da scuola…

Aaah… perché mi sono svegliata? T_T

In questa particolare visione del mondo secondo Naruto, il lupo è il tipico cattivo delle fiabe, e lui etichetta così i suoi pensieri poco ortodossi su Hinata XD del resto poveraccio, si è trovato in una situazione particolare con una bella ragazza, e lui non è il tipo casto e puro del caso...  forse che qui Hinata fosse cappuccetto rosso invece? Beh, lei o meno, ha comunque evitato di mangiarsela (chi ha orecchie per intendere, intenda), lasciando vincere il suo lato volpe, quello che in teoria tutti abbiamo (in teoria... molto, molto in teoria) furbo e posato, che attende il momento giusto.

E diciamocelo, il volpino di Naruto è anche piuttosto casalingo e di compagnia, è più un pupazzetto che una belva XD

Ho evitato di proposito di inserire la sfuriata di Naruto ad Hinata, perché davvero non me lo immagino, anzi non immagino nessuno che possa trovare qualcosa di brutto da dire a questa santa donna…

Come si sarà capito è ambientata nello Shippuuden, e  se Hinata è parsa un po’ troppo sicura di se, è dovuto comunque all’età. (troppo sicura di se = non è svenuta)

In conclusione, chiedo scusa a serpenti, maiali, piante carnivore e lupi per avergli dato degli esseri disgustosi, erano esigenze sceniche  U_U

 

Approfitto per rispondere qui alle recensioni di Useful Nightmares. (avendola pubblicata ieri, nel caso vi siano ulteriori recensioni  aggiungerò le risposte qui man mano oppure risponderò con una mail.)

 

Queen of sharingan: sei proprio sicura di voler sapere chi era la persona che ho immaginato con Temari? Potresti restarne delusa XD in realtà all’inizio tutto è nato in me quando ho scritto ad Akami: ma che Sasuke se lo prenda Temari!!! Però mentre scrivevo ho pensato: “Sasuke non c’è”:.. uuuhm… te lo scrivo in bianco, poi se vuoi sapere davvero chi è quella persona, lo scrivo in fondo alla pagina dopo le recensioni, e se vuoi vai a leggere XD non so perché ma ce li vedo… comunque non so come mai ma quando non mi soddisfa davvero quello che ho scritto piace sempre XD Grazie mille della recensione ^^

 

Lallamagna: w le ShikaIno sempre! Ti ringrazio della recensione, e per sapere chi era il tipo ti consiglio di leggere la risposta qui sopra a Queen of Sharingan.

 

Kaho_Chan:: ormai tu fai parte della ristretta cerchia di cui attendo le recensioni, è deciso XD oltre ad essere davvero bella, dopo poco hai pubblicato anche tu una ShikaIno, e ne aveva pubblicato prima ancora un’altra T_T che meraviglia! *lacrime di commozione* Sono lietissima di averti dato una morte dolce XD Spero di dartene anche altre, in futuro, mi impegnerò con le ShikaIno/InoShika  XD

 

Rory_Chan: Che bello *_* ho fatto riemergere il tuo spirito ShikaIno *_* e io che non la volevo manco pubblicare *_* non lo faccio più, d’ora in poi pubblico e via, non si sa mai che non faccia riemergere altri spiriti nascosti … specialmente il tuo, che in cinque minuti hai sfornato una ShikaIno stupenda, maledetta XD  Per Temari, a fine pagina metterò in basso il nome della persona, se lo vuoi sapere bene, se no ciccia XD anche perché non vorrei fare del male a nessuno rivelandone il nome… Mi raccomando, coltiva il tuo spirito ShikaIno *O*/

 

Ayumi Yoshida: yes! Sto lavorando a tutte le mie fic in modo che quella che in genere appare come la stronz antipatica di turno, perché magari rovina la coppia, possa invece apparire come la Cupido della situazione. Vorrei cercare di mantenere tutti nel personaggio senza lasciar passare antipatia personali, quindi Temari sarà particolarmente matura e buona nelle mie fiction XD

 

Akami: XDDDDDDDDDD che cosa ti avevo detto? Non commuoverti! XD La foto della tua espressione, dopo quella allo scanner, mi interessa davvero moltissimo XD i momenti quotidiani piacciono anche a me, ho solo paura che diventano noiosi, però se dici che è Shikainista mi fido! XD Ormai ti sottoporrò  ogni mia fic per ridere un po’  (non che non ti prenda sul serio, sia chiaro, ma certe cose che scrivi mi uccidono, vedi la quantità di “XD” presenti). So che questa coppia non ti piace, quindi anche se sei saltata direttamente alle recensioni, me ne sbatto allegramente e ti invito a fare sempre così XD tanto mi fai ridere comunque in qualche modo XD

 

Sae: grazie mille! Si, alla fine si scocciano entrambi ad usare i nomignoli, per lui troppo faticoso, per lei troppo smielato. Certo che però ce la vedo Ino a tenere Shika per il collo sibilando un “Tesoro, hai detto qualcosa?” peggio di Orochimaru XD

 

Luna123: si, in effetti non so cosa si sia scatenato ieri, ma dopo aver visto la prima ShikaIno della giornata  ho pubblicato la mia, e poi sono fioccate le altre una dopo l’altra, forse si aspettava un segnale di start XD sono felice che è comunque apparso il loro amore-odio, temevo di aver concentrato troppo sull’amore stavolta… grazie del commento!

 

 

Per chi voleva sapere chi fosse il  fantomatico uomo che interessava a Temari:

 

 

«Sabaku no Temari che annusa fiori… pauroso…» commentò una voce maschile dall’altro lato della strada.

Temari si voltò, con un allegria che fece sorridere anche l’altro.

«Sta zitto, e accompagnami dall’Hokage

«Si, signora jonin signora!»

All’udire il padrone così allegro, Akamaru scattò verso la ragazza all’improvviso, e Temari lo accolse tra le braccia.

«Oh cagnolone! Non sai quanto mi sei mancato!» lo salutò coccolandolo.

«Posso immaginarlo… sono un tipo che lascia il segno.»

«Non parlavo con te, Inuzuka…»

«Tu mi spezzi il cuore, donna.»

«Vuoi assaggiare il mio ventaglio? Magari te lo spezzo letteralmente…»

«Dall’Hokage, giusto? Che aspettiamo?»

 

In realtà Kiba non sa di essere l’uomo della sua vita, ma dopo qualche tempo si fidanzeranno, si si

Oppure è Akamaru il suo amore? Mistero XD

 

 

 

Ci si legge in giro! ^^

 

 

 

   
 
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: eleanor89