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Autore: boddina    15/04/2013    2 recensioni
Finito. Sei lettere che provavano ad imporsi nell’animo di Severus Piton, ma purtroppo facevano molta fatica. Oggi usciva finalmente dal San Mungo, le cose potevano riprendere il loro corso. Eppure non riusciva a crederci. Mentre passeggiava per i giardini dell’ospedale magico, attendeva di essere improvvisamente svegliato da uno di quei medici che l’avevano strappato alle grinfie della morte. Finito. Non sarebbe stato più indicato come un traditore senza possibilità di redenzione, non avrebbe dovuto più nascondere nulla. Finito, non avrebbe mai più rischiato la sua vita. Finito…era libero. No, decisamente niente sarebbe stato più come prima. Per lui era l’inizio di una nuova vita. Era sopravvissuto, e allora avrebbe finalmente vissuto.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Hermione Granger, Minerva McGranitt, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 6
 
La notte porta consiglio, si dice. Questa espressione, benché realista, resta tuttavia contestabile. Affidarsi ad essa completamente significherebbe dimenticare, infatti, che la maggior parte delle notti non offrono altro che oblio. E poi, cos’è la notte ? Quel momento della giornata in cui dominano le tenebre ? Gli attimi di riposo che si concedono le anime dopo un lavoro sfinente ? Riposo del corpo o dello spirito ? Sicuramente del corpo, dato che sono moltissimi i pensieri, buoni e cattivi, che affollano la mente degli uomini durante il sonno.
Sicuramente sono domande molto interessanti, ma decisamente inutili per il proseguio della nostra storia. D’altra parte, Hermione non aveva certo bisogno di consigli : ciò che le portò la notte fu la consapevolezza di una serie di certezze : Piton era sopravvissuto. Come, non era un problema suo. Grazie a ciò che aveva fatto ? Se sì, bene, se no, beh…chapeau alla sua determinazione. L’anno scolastico sarebbe stato un calvario ? Certamente, ma almeno sarebbe stato utile perché se era vero che il Professore non era certo un modello di pedagogia e simpatia, restava comunque uno dei migliori (e forse il migliore !) specialista della sua materia.
Questi erano i pensieri che angustiavano la giovane Grifondoro, mentre a colazione spalmava la marmellata sul tuo toast. È per questo che non sentì, o meglio, non ascoltò, Neville discutere delle proprietà curative delle piante acquatiche. Non ascoltò nemmeno, d’altronde, la Professoressa McGrannit trasmetterle i suoi compiti per la giornata. Hermione fu dunque riportata con i piedi per terra da una gomitata di Neville.

- Neville, ma che cavolo…

- Signorina Granger !
Hermione sussultò a queste parole e balbettò :

- Professoressa McGrannit ? Mi scusi, stavo pensando ad altro e…

- E quest’altro era sicuramente più interessante di ciò che le stavo dicendo, vedo..Lasciamo perdere. Questo è l’orario dei corsi che dovrà dare. Dovrebbe anche contattare al più presto  Chesterfield, il nuovo capitano di Grifondoro. Sarebbe meglio che la squadra di Quidditch fosse stabilita il prima possibile per poter prenotare il campo senza problemi d’orario. Se la selezione fosse fatta entro 2 settimane non dovrebbero esserci problemi.

- Molto bene Professoressa.

- Per quel che riguarda il corso di Trasfigurazione, parteciperò alle prime lezioni. Mi attendo sia capace precisione, rigore e disciplina. Ovviamente, in quanto professoressa, disporrà di tutte le prerogative professorali : compiti, voti, attribuzione o sottrazione di punti, e anche punizioni, se necessario. È sicuramente un compito oneroso, ma lei è una persona ragionevole e riflessiva, non c’è motivo per cui qualcosa debba andare storto. Delle domande ?

- No Professoressa.
Su queste parole, la Direttrice salutò Hermione a andò verso il tavolo dei professori. Hermione finì di mangiare il suo toast – stranamente meno spesso al centro (la povera tartina non aveva resistito ad un’ora di spalmatura), e completò il suo orario.

Lunedì :               9-11 : Trasfigurazione primo anno
                            14-15 : Trasfigurazione terzo anno
Martedì :              9-12 : Incantesimi
                            14-16 : Trasfigurazione secondo anno
Mercoledì :          9-12 : Botanica
                             14-17 : Antiche Rune
Giovedì :             8-10 : Trasfigurazione terzo anno
                            15-17 : Trasfigurazione primo anno
Venerdì :             8-10 : Trasfigurazione secondo anno
                            14-17 Pozioni

Non era sicuramente leggero, ma nemmeno catastrofico, pensò.
Finì la colazione e tornò al dormitorio per repuperare le sue cose, dopo di che si recò al corso di Incantesimi.
Fedele a sé stessa, Hermione uscì dalla lezione contenta d’esser riuscita a compiere degli incantesimi non verbali al primo colpo, facendo guadagnare 40 punti alla sua casa : la corsa per la Coppa delle Case era cominciata. Il suo buon umore fu tuttavia di breve durata, dal momento che il pensiero di quel pomeriggio, quando avrebbe dovuto cominciare a fare lezione, si affacciò subito alla sua mente. E da persona brillante quale era, Hermione Granger, una delle eroine della guerra, la Signorina So-tutto-io, non voleva essere al centro dell’attenzione. Cioé, non più. Aspirava, al contrario, ad una vita tranquilla, fatta di studio e progetti. E poi, anche se faceva fatica ad ammetterlo anche con se stessa, aveva fifa, sentimento quando mai inappropriato per un valoroso grifondoro. È vero, lei aveva aiutato spesso, anche molto spesso, i suoi amici a fare i compiti, ma ora era diverso, non poteva sbagliare : era la Professoressa, e come tale la sua parola sarebbe stata legge, quella di cui saziano i migliori studenti, quella che può portare fuori strada i meno accorti. E a onor del vero, lei non si sentiva all’altezza.

« È forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato e cavalleria
fan di quel luogo uno splendore »

Così aveva detto il Cappello Parlante, il giorno del suo smistamento. Presa da un moto nuovo, si fece coraggio ; dopotutto aveva combattutto contro un troll, un basilisco, dei dissennatori, dei mangiamorte, e questo senza mai fallire. Allora non sarebbe certo stata una banda di « teste di legno », come amava dire in maniera così affettuosa il Professore di Pozioni, che le avrebbe fatto paura. Su questo, si diresse risolutamente verso il suo corso di Trasfigurazione.
E dato che si parla di professore di Pozioni, lasciamo la nostra giovane Professoressa compiera i primi passi nel suo nuovo mondo, e dal momento che già sappiamo che tutto si svolgerà in maniera perfetta, raggiungiamo Severus Piton, per il quale l’inizio dell’anno scolastico era tutto furché un momento di piacere.

Severus Piton si era svegliato presto quella mattina, ancora anchilosato a causa della sua crisi. Maledetto serpente, visto che il suo potente veleno non era sufficiente, quel suo cretino di padrone aveva avuto l’affascinante idea di rafforzare il suo morso con un bell’incantesimo di magia nera. Severus sorrise a questo pensiero, ecco che ora pensava a Voldemort come ad un cretino, chi l’avrebbe mai detto. Benché convinto delle sue parole, non poté però impedire ad un brivido di farsi largo. Eh sì, non è certo qualche giorno, né qualche mese, che ti fanno passare riflessi acquisiti in vent’anni.
Non sentendosi ancora in grado di affrontare la Sala Grande, si era fatto portare la colazione nei suoi appartamenti da un elfo domestico chiamato Fonty : succo di zucca, pane, burro, marmellata, pancetta…un vero pasto completo !

- Se vuoi qualcosa, non fare complimenti, propose all’elfo

- Grazie Signore, il Signore è troppo buono, ma Fonty è attesa in cucina per preparare il pranzo. Può andare ?

- Certo, ci mancherebbe, rispose. La creatura sparì con un leggero pop !. Piton, benché non avendo mai avuto particolari pregiudizi dulla questione, non aveva mai troppo simpatizzato con una qualunque creatura magica. Oggi, però, non avrebbe disdegnato un po’di compagnia..

- Guarda guarda…Era tutto vero, dunque..hi hi, Severus Piton è di ritorno ad Hogwarts !

- On no, questa no…pensò il Professore. Quell’acuta, stridente vocina che rilascia iposcrisia non preannunciava niente di buono. Chi le ha dato…cominciò.

- Rita Skeeter, per servirla, rispose lei offrendogli una mano che il malcapitato insegnante ingorò con sdegno.

- So molto bene chi lei sia, non sono né analfabeta, né idiota, sputò Piton con disprezzo. Chi le ha dato il permesso di accedere al castello ?

- Me stessa in persona.

- Bene, dica pure al vostro IO che non era assolutamente abilitato a prendere questa decisione. Non c’è niente che la riguardi, qui, continuò con sarcasmo.

- Sempre così affascinante, Professore, continuò la giornalista. Allora, cosa vuol dire tornare dall’aldilà munito di una libertà nuova di zecca ? domandò, mentre una piuma verde usciva dalla sua borsa, accompagnata da un piccolo blocco.

- Non la riguarda !
Piton si alzò, abbandonando con rammarico la colazione appena cominciata, e uscì con passo spedito dalla stanza. Sapeva per esperienza che non esiste sanguisuga peggiore di una Rita Skeeter determinata a ottenere delle informazioni. Il Professore aveva lezione a fine mattinata, dunque si diresse verso il parco per ammazzare il tempo. Passato un cespuglio, incontrò un gruppetto di Corvonero del primo anno, ma non poté trovare nulla per rimproverarli. Decisamente, cominciava a diventare vecchio. Mentre attraversava gli alberi sovrappensiero, arrivò al memoriale. Si fermò, osservandolo fissamente, senza tuttavia vedere nulla, era come ipnotizzato. Fu bruscamente interrotto e riportato alla realtà.

- Un eroe resuscitato confrontato alla sua targa funebre. Ecco un titolo che piacerà ai nostri lettori.
Avete indovinato ! Si trattava ancora di Rita Skeeter. Le sue parole furono accompagnare da un concerto di clic, segno inequivocabile de l’immortalamento della scena con fotografie.

- Credevo di essere stato chiaro, Skeeter. Mi lasci in pace, non è affar suo , sibilò Piton, il quale faceva sempre più fatica a controllare gli istinti omicidi che provava nei confronti della donna. Non sarebbe mai stato tranquillo, dunque. Padroneggiando la cieca voglia, che lo stava conquistando, di tirar fuori la bacchetta, optò per l’unica soluzione possibile : la fuga. Così si diresse con passo svelto verso la biblioteca, sperando di trovarvi un po’di tranquillità. Pessima idea, dal momento chef u intercettato all’inizio della sala. I giornalisti sono spesso paragonati a degli avvoltoi. Tuttavia, la maggior parte di loro è lontana da questa mentalità e ha orrore ad usare certi metodi per la raccolta di informazioni. Altri, invece, godevano nel toturare gli individui col fine di estorcer loro confessioni, scoops che finissero in prima pagina. Alcuni portavano addirittura al limite ciò che era comunemente inteso con « dovere di cronaca ». Quelli erano dei veri avvoltoi. Ecco, Rita Skeeter apparteneva a quella categoria..e d’altra parte ne era molto fiera, perché tutto questo piaceva terribilmente ai lettori. Il suo bersaglio preferito : le streghe e i maghi famosi. È per questo motivo che l’idea di lasciarsi scappare una tale preda era per lei assolutamente fuori questione : doveva svelare ai suoi lettori tutti i dettagli riguardanti il misterioso e enigmatico Professor Piton.
Il malcapitato prese dunque il primo corridoio che gli capitò a tiro : niente biblioteca per oggi. Fortunatamente per lui era arrivato il momento di andare a cercare di riempire quelle teste vuote dei suoi allievi. Le lezioni si sarebbero svolte senza contrattempi : che fosse benedetta la sua fama di terrore dei sotterranei, che gli risparmiava tutte le stupide domande che quegli incapaci avrebbero voluto porgli.
Mezzogiorno suonò, la lezione terminò con un interminabile lista di compiti per gli studenti. Mentre si stava recando in Sala Grande per il suntuoso pranzo, si sentì improvvisamente osservato, ma non fu sorpreso quando si accorse che era seguito dal suo « boia del giorno ». Fece finta di niente e continuò a camminare, attendendo il momento giusto. Il quale di presentò mentre passava davanti al gargoyle che vegliava all’ingresso per l’ufficio del preside. Mormorò la parola d’ordine e salì in silenzio le scale, infilandosi, poi, nell’ufficio.

- A cosa devo questa intrusione, Severus ?
L’interessato si voltò : il suo interlocutore non era nient’altri che la Professoressa McGrannit. Stava per rispondere quando un leggero bussare gli interruppe.

- Non ci sono per NESSUNO, disse Severus dirigendosi velocemente verso un angolo cieco avendo ben cura di lanciarsi  un incantesimo di disillusione. Minerva, perplessa, andò ad aprire la porta e in quel momento tutto divenne chiaro come l’acqua.

-Cosa posso fare per lei ?

- Minerva, sto cercando il Professor Piton, non è che si trova qui per caso ?
Senza attendere risposta, la giornalista entrò nell’ufifcio e scrutò ogni minimo angolo recondito.

- Come può notare, signora Skeater, non c’è nessuno qui, all’infuori di me..o almeno prima del suo arrivo.

- E lei non ha alcuna idea di dove possa trovarsi ? domandò lei sospettosa.

- No. A dir la verità non lo vedo dall’inizio dell’anno scolastico, rispose la McGrannit impassibile. Faceva molta attenzione a pesare le sue parole, conoscendo l’irritante capacità interpretativa della giornalista.

- Ora, se vuole scusarmi, ho molto lavoro da sbrigare.
Quando la calma fu tornata, disse :

- Via libera, Severus, può uscire, se ne è andata.

- Una vera piaga ! più tenace di un’epidemia, borbottava esasperato il Professore mentre toglieva l’incantesimo.

- Suvvia, si calmi.

- Oh, ma io sono calmo, calmissimo, disse lui, calmo come può esserlo un povero imbecille cacciato a vista da un barattolo di colla, povero imbecille che, peraltro, non ha neanche avuto la possibilità di pranzare decentemente, continuò con ironia.
Fu allora che una voce risuonò da dietro la scrivania della preside.

- Caro Severus, sei all’ordine del giorno ormai. È naturale che i giornalisti vogliano parlare di te.
Era inutile interrogarsi sul proprietario di quella voca. La conosceva anche fin troppo bene.

- Albus, potrei sapere quando avrà intenzione di farmi vivere una vita normale ?

- Non lamentarti, tu non lo devi sopportare ogni santo giorno. Immagina il mio supplizio..
Questa volta Piton oltrepassò la scrivania e si ritrovò faccia a faccia con il suo ritratto.

- Oh Merlino, invocò lui in un soffio di disperazione mentre sentiva distintamente una forte emicrania premergli pericolosamente sulla tempia. Che cosa significa ? domandò alla preside.

- Eh..beh…tutte le volte che un preside di Hogwarts lascia il suo posto viene appeso un suo ritratto sul muro..Lei lo è stato lo scorso anno, prima di essere dichiarato morto e dunque dismesso dalle sue funzioni. Era naturale dunque che fosse presente in quest’ufficio insieme ai suoi predecessori.

- Ma non c’entra niente, io agivo per conto del Signore Oscuro !!

- Una ragione più ragazzo mio, disse il ritratto di Silente. Hai messo in pericolo la tua vita proteggendo gli allievi di questo castello. Il mondo magico sarebbe stato davvero ingrato se non avesse riconosciuto il tuo valore. Anche io ho testimoniato da questo quadro per confermare le dichiarazioni di Harry Potter su di te.

- Cosa ???!!! Potter ha parlato ! Ruggì il professore di Pozioni.

- Sì, credo anche che Minerva abbia conservato quell’articolo..
Minerva guardò in uno dei cassetti e, una volta trovato, tese l’articolo al suo collega, il quale cominciò a scorrerlo avidamente.
Il Prescelto svela il suo combattimento. Harry Potter, il Bambino che è Sopravvissuto, a liberato il mondo magico dalla più grande minaccia occorsagli. Oggi accetta di parlarci di quella battaglia :

« Amici maghi, babbani e creature magiche, il nostro mondo è ormai libero. Tuttavia, benché io sia fiero di essere stato la mano della vendetta, non voglio che tutto il merito mi sia dato. Questa è la NOSTRA vittoria. Abbiamo combattuto insieme contro le forze opprimenti del Male. Qualcuno ci hanno abbandonato perché non ci credeva più. Ma molti sono rimasti, contribuendo attivamente alla sconfitta di quel male che ci affliggeva da molto, troppo tempo. Purtroppo, sono numerosi coloro che sono morti in questa lotta. A quelle persone, io vorrei rivoglere il moi più grande e umile ringraziamento, perché senza di loro, senza il loro supremo sacrificio, nessuno di noi sarebbe potuto uscire dall’ombra. Voi mi chiamate l’Eletto, il Salvatore, ma in realtà non sono proprio niente. Senza tutte queste queste persone, senza i miei amici, non sarei mai stato in grado di combinare granché. Anzi, sarei già morto se non mi avessero sotenuto, aiutato e protetto facendomi da scudo con la loro vita. Amici maghi, sono queste persone i veri eroi.
Tra questi, uomini e donne, vi chiedo di ricordarne due in particolare, i due principali artefici della nostra vittoria : Albus Silente e Severus Piton. Sì, vedo dalle vostre facce che mi considerate un folle, ma non mi importa. Voglio parlare proprio del Severus Piton che tutti conoscete : il Professore di Pozioni di Hogwarts, il mangiamorte, ma soprattutto la spia votata interamente alla nostra causa. Voi tutti, nesusno escluso, l’aveve creduto in traditore, ma è l’uomo più coraggioso che io abbia mai conosciuto. Se nego sempre di rivelare le motivazioni che l’hanno spinto ad agire come ha fatto, è perché queste non appartengono a nessun’altro che a lui. Sappiate, però, amici maghi, che quell’uomo è il vero e unico eroe di questa guerra. Lui.. »
 
Il Professore interruppe la lettura. Era inutile andare avanti, sapeva bene come avrebbe continuato visto il panegirico tessutogli da Potter. Doveva ritenersi già fortunato che quell’imbecille avesse avuto abbastanza prontezza di spirito da non spiattellare davanti a tutti la sua vita privata.

- Deduco che sia stata la Granger a redigere il discorso…

- Esatto…

- Tuttavia Harry è uscito presto dalle linee stabilite..cosa ne dici, Secevus ? s’intromise Silente.

- È esattamente come suo padre, un piccolo arrogante sempre pronto a farsi notare. Vogliate scusarmi, la mia lezione mi attende. Piton si voltò per andarsene, ma appena arrivato alla porta, si fermò.

-Tuttavia...sembra avere almeno un po’dell’intelligenza di sua madre, disse prima di uscire.
Se il professore aveva sperato che i giornalisti lo lasciassero in pace, fu subito smentito. Infatti, con il passare del tempo, i giorni divennero identici a quel fatidico primo giorno di scuola. Tanto che il primo venerdi arrivò con sollievo, dopo una settimana di persecuzione intensa. E la cosa peggiore era che Piton non aveva ancora trovato un modo di sbarazzarsi di loro. Oh, aveva certamente qualche idea radicale in testa, ma la sua attuazione rischiava di compromettere la sua nuova situazione. A volte si chiedeva se non fosse meglio rischiare la vita di fianco al Signore Oscuro piuttosto che sopportare quella orribile vipera impaillettata.
E ciliegina sulla torta della sua sfortuna, oggi aveva lezione con quelli del settimo anno…o meglio, con quella del settimo anno. Alle 14, quando si recò in classe, non fu sorpreso di vedere la sua allieva, sguardo fisso sul libro di pozioni.

- Così ora da delle lezioni private. Che sorpresa.
Piton ostentò sordità, politica che aveva adottato già da qualche giorno. Stanco, continuò per la sua strada, soprassò la donna e, senza una parola, aprì la porta.

- E chi sarà mai la giovane persona che ha l’onore di poter beneficiare dei suoi rari favori ? chiese Rita Skeeter. Quando si girò verso la Grifondoro, il suo viso passò dalla soddisfazione al puro terrore. Piton, impassibile come al solito, osservava la scena senza capire. Non sapeva perché, ma aveva la sensazione che il seguito gli sarebbe piaciuto.

- Buongiorno Signora Skeeter, è da molto che non ci vediamo..
Un sorrisino nervoso comparve sul viso della giornalista. Riuscì ad uscire da quella scomoda situazione solo usando la tecnica che le aveva opposto la spia dell’Ordine della Fenice : la sordità.

- Sono profondamente dispiaciuta, professor Piton, che non sia stato possibile trovare un comune accordo. È un grand peccato, ma purtroppo devo andare. Forse un giorno avremo la possibilità di discutere in maniera più approfondita del suo percorso, dichiarò prima di eclissarsi in maniera fulminea.
Benché nulla trasparisse dal suo atteggiamento, Severus faceva interiormente i salti di gioia : finalmente si era liberato di quella piaga. Anche se…ancora una volta era stata la So tutto io di Grifondoro a risolvere la situazione, quando lui in una settimana non era riuscito a sbarazzarsi della dubbiosa inviata della Gazzetta del Profeta.
Si astenne da qualsiasi commento e si sistemò dietro la scrivania.

- Bene. Lei è al settimo anno di pozioni. Ciò che imparerà in questo corso sarà indispensabile per i suoi MAGO e soprattutto per il suo futuro lavoro. Mi attendo, dunque, da lei estrema concentrazione, disciplina esemplare e apertura di spirito, cosa che, nel suo caso, rischia di essere difficile.
Hermione non raccolse la provocazione e assentì con la testa. Tuttavia rimase sconcertata dal seguito della conversazione :

- In questa classe, non mi limiterò al semplice programma, che sicuramente avrà già imparato a memoria, che è richiesto per l’esame. Viste le sue capacità…diciamo…accettabili…non ho intenzione di perdere il mio prezioso tempo ad insegnarle cose che potrà imparare da sola. Lei sarà iniziata alla sottile arte delle pozioni e non a quel corso di cucina che facciamo solitamente qui a scuola. Il vero senso delle pozioni comincia dove si ferma l’insegnamento. È per questo che NON tollelerò alcun libro in questa classe.

- Ma…cominciò Hermione. Un’occhiata nera del Professore le intimò di stare zitta.

- Lei si preoccuperà di stare al passo con la teoria in privato. Qui tutto sarà pratica e sperimentazione, per questo dovrà fare molta attenzione alla sua riserva di ingredienti. Bene, cominciamo. Ecco 3 consegne di base che si trovano spesso nelle istruzioni per la preparazione. Il suo lavoro consterà nel verificare fino a che punto è possibile fidarsi di queste informazioni e come è possibile contestarle, se non migliorarle.
*Estrarre l’essenza di un bulbo di mandragora
*Ottenere una pasta omogenea da un impasto di scarabei e fegato di serpente
*Estrarre il succo di un fagiolo soporifero

- Signore, mi scusi…ma come si aspetta che io proceda ?

- Tocca a lei scoprirlo..insomma, cerchi, sperimenti ! Questa volta, i suoi preziosi libri non le saranno d’aiuto. Il solo che avrebbe potuto aiutarla, è stato distrutto dal suo caro amichetto Potter, se non sbaglio.
Hermione pensò al libro del Principe MezzoSangue, il SUO libro di pozioni. Il quale era effettivamente sparito nel corso dell’incendio magico della stanza delle Necessità. Cominciava a rimpiangere di non aver gettato un’occhiata a quel libro. Infatti, ecco che erano passate 2 ore e non aveva ancora ottenuto niente.
Una mezzôra prima della fine del corso, Piton si avvicinò e le chiese un resoconto delle sue scoperte. Guardò attentamente i suoi vani tentativi.

- Patetico, fu il suo solo commento. Il Professore prese due fagioli soporiferi e le fece la dimostrazione tanto attesa. Prima prese un fagiolo e lo spezzettò, filtrandone il succo emesso. Il procedimento era llungo, fastidioso e poco pulito. Il risultato : 1ml di succo prelevato. Poi prese il secondo fagiolo e lo schiacciò semplicemente con la lama d’argento del coltello. Contro ogni pronostico, la punta del guscio del fagiolo saltò e uscì una buona quantità di succo. Procedimento semplice, rapido, pulito e produttivo : 5ml di succo.

- Penso avrà capito cosa mi sarei aspettato da lei, signorina. Si deve rendere conto che il metodo utilizzato nella preparazione degli ingredienti influenza moltissimo il risultato della pozione.
La campanella suonò indicando la fine della lezione.

- Per la prossima volta sudierà le altre istruzioni.

- Bene Professore.

Scusate il ritardo incredibile, ma la fine dell'anno accademico si avvicina e con essa gli impegni...cercherò di essere più produttiva ma non garantisco niente, anche perché i capitoli dell'originale diventano sempre più lunghi!
;-) buona serata e alla prossima!


  
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