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Autore: Nidham    16/04/2013    2 recensioni
Breve elucubrazione della mia ladra nel momento piu' triste del videogioco, quando una scelta porta a tragiche conseguenze. Fatemi conoscere il vostro parere, visto che è anche il mio primo tentativo^^
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luce argentina del primo sole aveva appena baciato le cime degli alberi, quando l'elfo, in silenzio, sgusciò via da quella stanza piena di oscuri ricordi e nuove preoccupazioni, per tornare a godere di una più privata e soffocante sofferenza.

Oghren si era da tempo addormentato, scomposto, ai piedi del camino, con la brocca di vino, ormai vuota, in una mano, e la camicia ornata da vivaci macchie vermiglie, aperta sul petto villoso. Non si sarebbe accorto della sua fuga neanche se gli avesse camminato sopra.

In quanto agli altri, non erano mai stati, davvero, interessati a lui, se non per quanto avesse avuto da raccontare. Erano stati i suoi compagni, avevano imparato a stimarsi, o, almeno, a sopportarsi reciprocamente, ma soltanto due persone gli erano mai state, veramente, vicine; solo due persone avrebbero potuto avvertire l'impalpabile vuoto lasciato dalla sua assenza, quand'anche avesse usato tutti i suoi trucchi e le sue abilità, per ingannarli: una l'aveva abbandonato, l'altra stava russando.

Forse era ingiusto. Forse Wynne, in quel suo modo pedante e un po' troppo cattedratico, cercava sinceramente di dimostrargli qualche premura; e Leliana, dal canto suo, era rinata nell'amore per ogni creatura, quindi doveva essergli quantomeno affezionata... Su Alistair era quasi certo di non sbagliare, rifiutandosi di credere ad una particolare amicizia nei suoi confronti.

Ma non aveva nessuna importanza, non ne aveva mai avuta.

Si era unito a loro per degli splendidi e arguti occhi scuri, che, senza alcun motivo, l'aveva guardato come fosse stato un uomo e non un'arma pericolosa. Si era unito a loro per una voce ferma e gentile, che aveva voluto, senza alcuna logica, offrirgli una scelta, laddove egli stesso non ne aveva offerte mai. Si era unito a loro per una mano affusolata e forte, che aveva stretto la sua in una presa indissolubile, da cui, ancora adesso, rifiutava di sciogliersi.

Si era unito a loro per la donna che amava, e che, in quello stesso istante, stava decomponendosi in un'arida e fredda tomba, mentre la sua anima, probabilmente, era perduta oltre ogni speranza.

“Se davvero aveste avuto accesso a quel mondo di corruzione, incubo e delirio” aveva sentenziato Wynne, senza guardarli in faccia. “Se davvero qualcosa di oscuro vi stesse chiamando, dovete assolutamente rifiutare di rispondere a quell'invocazione.”

Zevran ancora si chiedeva come avesse potuto evitare di staccarle all'istante la testa dal collo, ad una simile eresia.

“Dovrò studiare questa faccenda, tornare in fretta alla Torre del Circolo, consultarmi con altri maghi, ma voi dovete capire che, se pure Eilin, in qualche modo, fosse finita nell'Oblio, adesso sarebbe una creatura corrotta e perversa, non la ragazza gentile e coraggiosa che tutti noi ricordiamo” si era aggrappata alla mano di Alistair, costringendolo ad annuire, con sguardo implacabile. “Voi lo sapete, maestà! Sapete cosa significhi perdersi in quelle lande... un'anima, tanto più se priva del dono, dell'addestramento, non potrebbe conservarsi pura.”

Il re non aveva risposto. Il suo sguardo era vuoto, sperduto, le sue spalle chine sotto il peso di quel nuovo orrore, mentre cercava di decidere se cedere alla disciplina, cui l'avevano educato, o abbandonarsi all'amore per colei che, per pochi, brevissimi attimi, era stata sua compagna e sua moglie.

Eppure non c'era scelta. Questo, per Zevran, era chiaro più del sole.

Se Eilin lo stava chiamando, nessuna ragione, nessuna patetica prudenza, o perversa logica avrebbe potuto tenerlo lontano da lei.

Così aveva dato la sua parola alla maga, abbandonandola alle sue vigliacche riflessioni. Aveva sorriso a Leliana e battuto con energia la mano sulla spalla di Oghren, sorridendo alla sua espressione sospettosa, in un muto ringraziamento per il suo aiuto e i suoi consigli. Aveva posato gli occhi su Alistair, sperando, senza risultato, di scorgere un barlume di determinazione, in lui... Poi li aveva maledetti tutti, nel suo cuore, per aver anche soltanto potuto considerare l'idea di tradire chi, per loro, aveva donato tutta se stessa.

“Potrebbe essere un trucco demoniaco” aveva aggiunto Wynne, stringendosi le mani al petto, in un istintivo gesto di difesa. “Un demone del desiderio ben saprebbe come tentarvi...”

“O, magari, potrebbe trattarsi di uno spirito benigno, come quello che veglia su di voi” aveva provato a consolarli Leliana.

“Difficile, date le circostanze” la maga non aveva nessun dubbio, nella sua condanna. “Quale spirito positivo potrebbe avvicinarsi a chi è stato toccato dall'Arcidemone?”

Una logica stringente, ma totalmente inutile.

Se cercando Eilin avesse dovuto tirar fuori dall'Oblio ogni dannato demone contenuto in esso e magari anche tutti gli dei oscuri della Città nera, l'avrebbe fatto senza rimpianti.

Aveva combattuto secondo onore, accettato di lasciar morire il bene per il sacrificio e sopportato di vivere nel rimpianto, tutto perché lei glielo aveva chiesto, perché l'aveva illuso che la morte non sarebbe stata la fine; ma adesso non si parlava più del logorio di un corpo, non si discuteva di ossa e sangue. Niente valeva la dannazione di qualcuno che, per nessun motivo, meritava di essere dannato.

E poi, non c'era più nessuno che avesse tanto potere su di lui, da spingerlo a credere che fosse giusto scegliere il bene di molti contro quello di uno solo, che fosse giusto arrendersi a condannare un'anima, per salvare quelle di chi non fosse in grado di difendersi da solo.

Nessun codice morale o pensiero caritatevole avrebbe potuto convincerlo ad abbandonare una seconda volta il suo comandante, la sua amica, il suo cuore... il mondo non sarebbe finito per questo. E se anche fosse finito, non sarebbe stato un prezzo troppo alto, per la sua salvezza.

 

Ed ecco un altro piccolo capitolo. Non so quando avrò modo/tempo di aggiornare, visto come si prospettano caotici i prossimi mesi, ma, intanto, che ne dite, vale la pena continuare a lavorarci? ^_^

  
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