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Autore: RosieAusten    16/04/2013    3 recensioni
Cosa succederebbe se due fratelli si innamorassero? Emma e Liam non sono proprio veri fratelli e presto fra di loro nascerà qualcosa che nessuno potrà controllare. Ma sul loro cammino incontreranno molti ostacoli, tra cui i problemi e gli incubi che perseguitano Emma da quando era una bambina. Riuscirà l’amore a farla ritornare una ragazza migliore? Perché ora come ora, di lei tutto si può dire, tranne che è una brava ragazza.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 11

Liam si guarda la punta delle scarpe, mentre io mi torturo le labbra mordendole. Sono arrossita in qualsiasi parte del corpo e mi tremano ancora le gambe. Non so cosa pensare, cosa fare o cosa dire. Vorrei solo sotterrarmi. 

-Dimmi qualcosa- la sua voce è poco più che un sussurro e a mala pena la sento.- qualsiasi cosa…

-No-non so cosa dire- ammetto sollevando lo sguardo verso di lui e trovo i suoi occhi intenti a fissarmi. E sempre, dalla prima volta che li ho incontrati, quegli occhi sono stati in grado di scombussolarmi il cuore. E non mi era mai successa una cosa del genere prima d’ora, non mi ero mai sentita così, come se un uccello mi prendesse e mi trascinasse in volo. Si, il mio cuore sta volando, ma non posso permetterlo. Non posso permettermi di provare qualcosa per lui. 

Rimaniamo a guardarci, con un silenzio parecchio imbarazzante che aleggia intorno a noi, finchè lui si decide a fare un passo avanti. ‘Allontanati’ mi dice la mente. ‘Avvicinati’ mi dice il cuore. 

-Ho incasinato tutto, vero?- mi chiede lui accompagnando le sue parole con un sorriso imbarazzato.

-Solo un pochino- sussurro. Sussurro, sussurro, sussurro, perché la mia voce è sparita, non riesco a parlare normalmente senza che la mia voce inizi a tremare. 

-E ora?- chiede. E lo chiedi a me? A me che sto per andare in panico?

-Non lo so- rispondo- Ora…sarà un pò diverso, immagino.-

-Immagino di si- risponde lui. Abbracciami, abbracciami, abbracciami. Ma non lo fa. Si limita a guardarmi per qualche minuto, poi scuote impercettibilmente la testa e mi indica la macchina.

-Vuoi un passaggio?- me lo ha chiesto per educazione, ma so che se dovessi rifiutare mi trascinerebbe via ugualmente.

-Veramente…- non posso andarmene, non posso. Ero venuta fin qui per un motivo e non posso far finta di dimenticarmene.

-Emma- sollevo lo sguardo e mi perdo in quegli occhi che fino a poco fa erano così vicini ai miei- non ne hai bisogno. Torniamo a casa.- mi tende la mano e rimane in attesa che io la prenda. ‘Torna dentro’ mi dice la mente. ‘Prendi la sua mano’ mi dice il cuore. 
‘Oh, al diavolo’ penso. Afferro la sua mano, ma prima che lui possa trascinarmi verso la macchina, mi stingo al suo petto. Sento i suoi muscoli irrigidirsi e per un attimo esita, ma poi le sue calde mani si posano sulla base della mia schiena e mi tiene stretta a se. Sai quando vorresti che un abbraccio non finisse mai? Ecco quello che desideravo in quel momento. Perché, stretta tra le sue braccia, tutto sembrava andar bene. 

-Andiamo a casa- sussurra lui, staccandosi dall’abbraccio e intrecciando la sua mano alla mia.

Mi giro a desta, mi giro a sinistra, mi giro a pancia in giù e infine opto per stare a pancia in su, con lo sguardo fisso sul lampadario al centro del soffitto. Non riesco a prendere sonno. Ogni volta che chiudo gli occhi, riesco solo a pensare alle braccia di Liam strette intorno ai miei fianchi, ai suoi occhi fissi nei miei, alle sue calde mani che stringono le mie e alle sue labbra sulle mie. Porto due dita alle labbra e le sfioro. Se mi concentro posso ancora sentire il suo profumo, il suo calore. Nessuno mi aveva mai baciata come ha fatto lui. Ok, è vero, non è che abbia avuto questo gran numero di relazioni, ma gli unici due ragazzi con cui sono stata erano diversi. Non si preoccupavano per me, non cercavano neanche di capirmi. A loro interessava solo una cosa. Invece Liam… è stato un bacio dolce, di quelli che potrebbero farti venire il diabete. Di quelli che non si dimenticano facilmente. O forse sono io che non riesco a dimenticarlo. Mi metto a sedere, improvvisamente incapace di stare ferma, mi alzo e apro la porta per scendere di sotto, ma una volta vicino le scale, invece di scendere, proseguo dritta per il corridoio, fino a quella porta che prima d’ora non avrei avuto il coraggio di aprire.

LIAM’S CHAPTER.

E’ appena iniziata l’estate e il caldo è già tremendamente insopportabile. Fa talmente caldo che non riesco neanche a dormire sul letto. Per questo mi ritrovo steso per terra, scomodo, ma troppo stanco per alzarmi. 
Chissà se anche lei mi sta pensando. Si perché io proprio non riesco a smettere di pensare a lei. E qui da quanto, una settimana? Eppure già ha lasciato il segno. Se mi dovessero chiedere cosa mi sta succedendo, risponderei che non lo so neanche io. Eleanor, romantica com’è, direbbe sicuramente che il mio è un vero e proprio colpo di fulmine. E forse potrei anche darle ragione. Perché se c’è una cosa che so è che da quando Emma è arrivata non posso fare a meno di pensare a lei, anche se non dovrei. E’ come quando un bambino si fissa perché desidera un giocattolo che non può avere. Io non la posso avere. I miei genitori l’hanno adottata e in teoria dovrebbe essere mia sorella, anche se proprio non riesco a considerarla tale. Sarà perché non abbiamo lo stesso sangue e per davvero non è mia sorella. 
Ho cercato di allontanarla dalla mia mente, ma i risultati sono stati inutili, visto che l’ho baciata. E cavolo, è stato il bacio migliore della mia vita. Lo rifarei altre milioni di volte, sempre. 
Non posso rimanere ancora qui, con lei a pochi passi da me, quindi mi alzo e vado alla porta, ma quando la apro la vedo, con la mano a mezz’aria pronta a bussare.

-Ciao- sussurra, imbarazzata. Ha una canotta stilabrata con una bratella che le scivola sulla spalla, un paio di pantaloncini e i capelli raccolti in una treccia. 

-Ehi- rispondo mentre automaticamente mi nasce un sorriso.

-Stavo…- so cosa vuole dire. 

-Anche io- ammetto.

-Oh, bene- potrei giurare che un sorriso fugace si è fatto strada sul suo viso.

-Bene- sorrido. 

-Entro?- chiede. E’ ancora imbarazzata e mi piace da morire.

-Certo- apro completamente la porta per farla passare.

EMMA'S CHAPTER.

-Dormi per terra?- chiedo indicando il cuscino poggiato sul pavimento. 

-Si- risponde.- il letto è troppo caldo. A terra si sta meglio.- lo vedo sedersi per terra e poi stendersi a pancia in su, portando le braccia dietro la testa. Io rimango immobile contro la porta, in silenzio. Non so esattamente cosa sono venuta a fare, so solo che avevo voglia di vederlo. 

-non vieni?- dice guardandomi di sottecchi- era un invito silenzioso- dice indicando lo spazio accanto a se con un sorriso.- stenditi. 

E’ solo una parola, ma mi basta per arrossire. Mi corico accanto a lui, che mi fa passare il cuscino sotto la testa, per condividerlo. Le nostre teste sono così vicine. Dorme senza maglietta. Scopro di aver dimenticato come si fa a respirare, credo che non potrò mai respirare in sua presenza. 
Mi giro verso di lui e ci fissiamo negli occhi per due, cinque, dieci minuti. In silenzio, stesi l’uno accanto all’altra, non abbiamo bisogno di parole. Mi fa scivolare le mani intorno ai fianchi e io mi avvicino di più, per poi posargli la testa sul petto e addormentarmi.

 Salve *si nasconde per paura di essere picchiata* lol
Scusate il mio ritardo, ma sto avendo parecchi problemi, però, ci tenevo a inserire un altro capitolo.
Ora devo scappare, ma mi farebbe piacere leggere qualche vostra recensione.
A presto. c:

   
 
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