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Autore: Elayne    05/11/2007    0 recensioni
Sai cosa penso dei crepuscoli?
Penso che la luna abbia convinto il sole a tagliarsi le vene..e tutto il sangue del sole si sparge nel cielo lasciando un mare cremisi..
Le nuvole gemono lacrime di dolore, e la luna ride maligna,perché è stata lei a persuaderlo.
E insieme alle stelle ride...ride,ride di continuo in un coro infernale che si diffonde nella notte...
Genere: Dark, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2 capitolo Lilith

La regina Nicnive sedeva placidamente accomodata nel centro del suo grande letto.
Indossava un elaborato abito di seta scarlatto,con orli satinati che scintillavano alla luce soffusa emanata dai candelabri,e con guanti di pizzo che le coprivano le candide braccia.
La gonna realizzata con una stoffa sottilissima e quasi trasperente,terminava con uno spacco laterale e in un leggero strascico.
La sua pelle era puro alabastro,talmente pallida e diafana,da sembrare addirittura luminosa.
I capelli erano una cascata di rubini,raccolti in onde morbide e voluttuose,talmente lunghe che le ornavano i fianchi.
Ogni ciocca,pareva avere una colorazione differente,che variava dal rosso vermiglio,al bronzo ramato,con addirittura qualche riflesso corvino e violetto.
Gli occhi,in principio verdi smeraldo,ora avevano nere pupille dilatate ed iridi scarlatte,segno che la regina si era appena nutrita.
Un goccia di sangue le decorava le labbra carnose,inclinate in una posa volutamente sadica e crudele.
In grembo teneva la testa di una ragazzina,che dimostrava a malapena quattordici,quindici anni.
Con le mani gli accerezzava giocasemente i biondi riccioli caramellati.
Poco distanti,altre sue due giovani prede,giacevano immobili.
Segni rossastri spiccavano sulla loro pelle,cosi deliziosamente soffice ed invitante.
Il collo,il petto,le spalle erano lacerate dalle inconfondibili cicatrici dei morsi di un vampiro.
Il loro profumo cosi inebriante,e le poche goccie di sangue sparse sulle lenzuola borgogna,mi colmarono di un elettrizante eccitazione.
Mi inginocchiai in segno di rispetto.

Raphael

raphael abbandonò la stanza lanciando un ultimo sguardo alla sorella avvolta nella seta dall'abito da cerimonia.
poteva sentire il frusciare del pizzo bianco che si agitava ad ogni suo aggraziato movimento.
le pareva una ballerina... una piccola e fragile danzatrice che volteggiava nel suo mondo segreto fluttuando al suono di una melodia, udibile solo da lei.
una ragazzina vulnerabile che aveva bisogno di suo fratello, unico appiglio che le permetteva di attaccarsi alla poca sanità che le rimaneva.
si era spesso chiesto cosa la avesse indotta a quel lento degrado ma non aveva trovato alcuna ragione plausibile.
tuttavia non era sempre stato così, ricordava ancora quando i suoi occhi erano animati da una scintilla vivace e vitale e non da una patina di follia, quando la sua risata era dolce e cristallina e non posseduta da una lieve nota di isteria, quando le due labbra erano rosee e si schiudevano in dolci sorrisi e non in smorfie celate dal pallore cadaverico.
il sordo clangore della porta diede un freno al flusso di tristi pensieri che gli affollavano la mente.
continuò il suo percorso tra i corridoi immacolati del palazzo... talmente candidi e lucenti che gli occhi umani non ne potevano sopportare la vista.
dei candelabri di argento illuminavano tutti i corridoi grazie a candele dalle fiamme azzurre, che emettevano fin troppo luce di quel che avrebbero dovuto.
i passi di Raphael echeggiavano nelle sale vuote.
finalmente scorse la sua destinazione:
un grande portone si ergeva davanti all'angelo, imponente e magnifico.
stupendamente intarsiato racchiudeva sfregi in oro.
senza esitazione bussò al portone e si annunciò...
una voce melodica e vellutata lo invitò ad entrare.
quattro ancelle acconciavano frenetiche la cascata di capelli neri appartenente ad una figura che dava le spalle alla porta.
pareva seta nera, che scivolava liscia e morbida tra le mani piccole e delicate delle giovani, simili a fili di tenebra.
un'ancella poggiò un diadema argentato sul capo della donna.
sembrava una corona di spine fatta di argento e diamante, con un piccolo diamante che pendeva sulla fronte.
la donna si si alzò e con la mani bianca e magra fece cenno alle piccole serve di andarsene.
queste con un piccolo inchino affrettato uscirono dalla stanza lasciandoli soli.
quando la donna fece per girarsi, raphael si lasciò cadere a terra in un profondo inchino.
"mia regina..." mormorò appoggiando un pugno a terra e abbassando lo sguardo.

Lilith

"Per favore alzati Lilith.Non abbiamo tempo,per simili giochetti"
La sua voce era fredda,priva di emozioni,ed i suoi occhi sembravano perforarmi.
"Come volete mia regina.Allora ditemi,perche mi avete chiamato?"
Mi sorrise beffarda.
"Sei sempre stata impulsiva cara nipote.Per questo ti apprezzo,non perdi tempo ad adularmi con inutili complimenti"
Doveva essere un complimento,eppure non un barlume di gioia o di affetto increspava il suo viso altero e superbamente affascinante.
"Mmmm,allora che ne pensi dei miei cucciolotti.Non sono adorabili?Rhis ha pensato subito a me,quando gli ha visti"
"Adorabili"Posai a malapena lo sguardo,su quegli umani.
"Ti sto annoiando percaso?"mi domando lei.
"No regina Nicnive.No"cercai di mantenere la mia voce salda e modulata,anche se avevo l'impressione che mia zia intuisse perfettamente il corso dei miei pensieri.
Noi vampiri,oltre all'immortalita,all'eccezionale forza e bellezza,eravamo dotati anche di capacita e di poteri mentali.
La telepatia,l'empatia era solo tra i piu comuni di essi.
"Allora Lilith,ti starai chiedendo perche ti ho convocata non Ë cosi?"Non era una domanda.
Bramavo sapere,ma non avevo il coraggio di porre una domanda cosi diretta.
Mia zia era famosa per la sua crudelta e per l'efferatezza delle sue torture.
Traeva piacere dalla sofferenza altrui,e piu di una volta si era divertita a spese dei suoi piu alti funzionari.
Il suo gusto del piacere,era estremo,perfino per una creatura della notte.
I suoi occhi non conoscevano pieta.
"Ebbene tu sei una delle mie poche discendenti.Non mi sono interessata particolarmente a te,eppure non posso ignorare il potere e il timore che incuti ai miei vampiri"
"Zia,io..."
"Suvvia Lilith,non negare l'evidenza.Non sono stupida.
Alcuni hanno avuto coraggio di bisbigliare che saresti una regina migliore di me"sorrise condiscendente,ed intanto continuava ad accarezzare distrattamente il suo cucciolo.
"Cosa vuoi che faccia?"
Attese qualche istante,e si lecco il sangue che le imbrattava le labbra.
"Voglio che tu comandi il corpo della mia guardia scelta.
Ora come ora rappresenti una minaccia,ma se metti il tuo potere al mio servizio,non costituiresti per me piu alcun pericolo"

Raphael

il volto pallido e immacolato era dominato da zaffiri luminosi.
le iridi variavano da un blu intenso, simili alle tenebre calme della notte, dall'azzurro del ghiaccio, freddo e spiazzante.
dei cristalli di luce erano disposti in forma circolare intorno alla pupilla.
lo sguardo era gelido e sprezzante, Raphael abbassò ulteriormente il capo per non rimanere ancora una volta stregato dall'eccessivo splendore di quegli occhi.
la bocca scarlatta, piegata in un sorriso compiaciuto, era dipinta di un vermiglio scuro, simile al bordeaux.
il ghigno provocatorio si mischiava alla presunzione dello sguardo, mutando il volto in una maschera di superbia e fascino.
"Raphael" la bocca si aprì lentamente pronunciando il nome dell'angelo "alzati, fatti ammirare dalla tua regina"
ellesmir indossava un abito superbo: un corpetto stringato lasciava una abbondante scollatura e la gonna ricadeva morbida sulle gambe definendone il profilo.
un grande colletto di tulle circondava il collo, seguito dalle maniche aderenti che si concludevano in una larga apertura.
il tessuto delle maniche toccava quasi il pavimento...
l'intero abito era finemente ricamato da disegni che ricordavano l'edera rampicante, tra spirali e riccioli.
delle minuscole e lucenti perle seguivano il contorno dei ricami formando una scia luminosa.
la stretta gonna frusciava leggermente lasciando dietro a sè un lungo strascico.
tutto l'abito era rigorosamente bianco e dalle tonalità in certi punti più grigiastre.
la regina fece qualche passo verso l'angelo, il quale si stava lentamente alzando.
Raphael venne investito dall' ondata di bellezza e sensualità che Ellesmir emanava e, nonostante da molto fosse al suo servizio, non riuscì a resistere al suo fascino.
lo sguardo di ghiaccio incatenò i suoi occhi al volto impedendogli di distoglierli da quella donna, talmente attraente da sembrare irreale.
con la voce rotta da una note di insicurezza Raphael mormorò:
"desidera qualcosa da me, mia regina?"
Ellesmir sorrise maliziosa poi alzò aggraziatamente la mano bianca e fece scorrere un dito sulla guancia liscia di Raphael.
l'angelo sentì un brivido corrergli lungo la schiena, l'unghia dipinta di grigio perla graffiargli leggermente la pelle.
ebbe la tentazione di afferrare quella mano eccessivamente perfetta e candida ma si impose di rimanere immobile.
la mano continuò ad accarezzare Raphael, sfiorando la pelle del collo...
poi il sorriso della regina si allargò e con un lieve e silenzioso passo si avvicinò ancor più all'angelo.
i loro visi erano a pochi centimentri...
raphael poteva sentire il profumo dolce e sensuale della regina, il suo respirò sulla propria pelle.
ellesmir piegò il volto da un lato osservando la reazione dell'angelo, e ghignò compiacendosi del suo imbarazzo.
poi improvvisamente si allontanò da lui e sedendosi su una lussuosa poltrona simile ad un trono ruppe il silenzio:
"ho un nuovo incarico per te Raphael" disse con voce atona e fredda, inadatta per chi poco fa stava accarezzando il viso dell'angelo.

Lilith

Studiai il suo volto.La sua pelle di fine alabastro,le ciglia lunghe delicate,la bocca rossa e carnosa.
I capelli sembravano soffici e fini come la seta.
Immaginai che al tatto fossero ancora piu sublimi.
Era un Dea.La Creatura esistente piu simile ad una divinita.
"Guiderai le battute di caccia.Abbiamo bisogno di un costante rifornimento di cibo"cosi facendo intreccio le sue dita nei riccioli dell'umana.
"E poi non Ë un compito cosi sgradevole,vero Lilith?
Vorrei poter abbandonare per un attimo il peso della mia corona.
I miei cuccioli sono divertenti,ma non possono eguagliare l'euforia della caccia"
Non potevo dissentire.
Noi eravamo Creature delle Tenebre.I figli del Diavolo,spietati assassini.
Niente ci eccitava di piu che il sapore del sangue mischiato all'acre odore della paura.
Il contatto con il suolo,con l'erba fresca,il vento che sfiorava le nostre pelli.
L'appostamento,l'attesa della preda.
Potevamo circondarci di lussi e di sfarzi,vivere in castelli magnifici,ornarci con abiti di seta e di velluto,eppure in fondo all'animo rimanevamo sempre gli stessi.
Cacciatori famelici.Vampiri.
Nicnive si alzo.
Un leggero frusciare di stoffa,ed eccola ergersi in tutto il suo splendore.
"Dunque accetterai,vero Lilith?"
"Sono a vostra completa disposizione mia regina."
"Bene"Era soddisfatta."D'ora in poi sarai tu a dirigere le spedizioni.Devo avvertirti pero.Gli angeli si sono fatti sempre piu insinstenti e potrebbero causare qualche problema"
Ringhiai.Gli Angeli,i nostri acerrimi nemici.
"Conserva la tua rabbia per loro.Ora vieni"mi invito a raggiungerla,mentre si riaccomodava nel letto.
"Celebra con me,il nostro patto.Condividiamo il Sangue"
Esitai.Condividere le prede,era un rituale sacro per noi vampiri.
Il nettare divino,che ci dava la vita,la forza,il potere.
Il Sangue ci donava secoli di Immortalita,celati nelle Ombre del Crepuscolo,senza poter mai piu sperimentare il calore e la gioia degli altri esseri viventi.
Il bacio immortale,cio che ci iniziava alla Strada delle Tenebre,frantumava la nostra umanita,e ci rendeva allo stesso tempo schiavi e padroni.
L'eternita puo divenire insopportabile,e a volte i piu forti di noi cadevano preda del decadimento e della malinconia,
e quando il torpore offuscava le loro menti,la spossatezza invadeva i loro animi immortali,il vortice della follia li avvolgeva come un manto voluttuoso ed impenetrabile.
Percio molti Vampiri,facevano della Tortura,del Dolore il loro unico conforto,dal quale ricavavo un macabro piacere.
Invecie di uccidere le loro prede,spesso si limitavano semplicemente a stordirle,succhiando loro solo una piccola percentuale di sangue.
La bevutina era estramente intrigante,specialmente se la preda si offriva spontaneamente,volontaria.
La Coorte era cosi sovrapopolata di cuccioli umani,di schiavi,simbolo del nostro decadimento,della perdita dell'antico potere.
Essi divenivano gli occhi e le orecchie dei vampiri durante il giorno,quando l'accecante luce del sole,ci obbligava a nasconderci nei meandri della terra.
"Bevi"

Raphael

"voglio che tu ripulisca un villaggio non lontano da qua dal marciume che ci si è insidiato recentemente" strinse leggermente gli occhi "sai a cosa mi riferisco vero?"
annuii nervoso.
vampiri.
i figli del diavolo.
la rovina di questo mondo.
"hanno accusato moltissimi attacchi ultimamente... troppi umani sono morti a causa si quelle insulse sanguisughe" Ellesmir tamburellava nervosamente le dita sul trono "voglio che tu uccida tutti i vampiri di quella città"
la regina sembrava calma e distaccata ma i suoi occhi bruciavano di odio.
"sarà fatto mia regina" disse ligio abbassando il capo.
"puoi andare" disse con fermezza facendo segno di uscire.
si diresse verso la porta quando venne fermato dalla voce nuovamente vellutata della regina.
"Raphael"
lui le si avvicinò chiamato da un suo gesto...
ellesmir afferrò con fermezza ma allo stesso tempo dolcezza il volto dell'angelo, poi avvicinò le labbra ad esso e sussurò:
"fai attenzione, mio dolce servo" fece una pausa socchiudendo gli occhi "non vorrei che uno dei miei giocattoli migliori si rompesse"
poi con estrema sensualità appoggiò lentamente le labbra su quelle di Raphael.
le mani candide e delicate scorsero sul corpo dell'angelo che immobile subiva la lussuria della regina.
dopo qualche secondo la donna si staccò e con tono seccato disse:
"ora vattene... sono stanca"

Lilith

Studiai le prede.
Vi erano tre giovani esseri umani.
Una ragazzina dai riccioli caramellati,e dalle guancie rosate,con enormi occhi da cerbiatto frangiati da lunghe ciglia.
La sua pelle,incredibilmente bianca ed eterea,riluceva e creava un netto contrasto con l'agglomerato di lenzuola purperee e di pelliccie sparse sul letto.
Appariva pallida e delicata,fragile come una tenero bocciolo di rosa,colorato dalla flebile luce dei raggi di un pigro sole mattutino.
Vicino a lei,giacevano i corpi di un ragazzino dai capelli rossicci,e dai tratti del viso esili e delicati,che li conferivano l'aspetto di un dolce cherubino,e di un altro leggermente piu grande con un'arraffuta capigliatura corvina.
Tutti e tre erano bellisimi,come appena usciti da un dipinto,
innocenti nel loro perlaceo candore.
Mi sedetti sul letto,ed intanto Nicnive mi offriva compiacente le sue vittime.
Questi erano troppo impauriti per ribellarsi.
Con una mano sollevo il capo del piu grande,ed inizio a bere.I suoi occhi risplendevano di eccitazione e di appagamento,
mentre un fiotto di caldo sangue le invadeva la gola,inebriandomi con il loro delizioso ed irresistibile profumo.
Oramai il bisogno di nutrirmi era impellente.
Mi avvicinai all'altro giovane umano,e premetti le mie labbra fredde,sulla sua pelle soffice e profumata.
Venni invasa sa scariche di piacere,mentre cadevo preda dell'estasi del Sangue.
Continuai a succhiare e a succhiare,i miei sensi rinvigoriti,il suono del potente cuore umano che mi rimbombava nelle orecchie,e l'odore del sangue che mi invadeva le narici.
Meraviglioso.
La regina mi osservava beffarda e compiaciuta,i canini e le labbra lorde di sangue,mentre un rivoletto le andava ad imbrattare il mento e l'orlo del vestito.
Mi staccai a malincuore,e mi leccai la bocca.
"Sono tuoi.Hai bisogno di servi umani,e sono sicura che i miei cucciolotti rientrino nei tuoi gusti."
Rimasi un attimo sbalordita.
Tale gentilezza non era da ignorare.La regina di solita era molto gelosa delle sue vittime.
"Grazie mia regina.Ne sono onorata"
Mi sorrise.I suoi occhi brillavano divertiti,le sopraciglia incrinate
in una posa ironica.
"Prendi quei due.In effetti credo di avere ancora bisogno di questo qui.Non vorrai far restare Eamon a bocca asciutta"
Cosi facendo indico degli strumenti di tortura appesi alle pareti.
Vi erano una moltitudini di catene,borchie,mazze chiodate,
balestre e fruste.
Al centro del muro,invecie erano appese delle spade dal manico argentato,ed un pesante scudo decorato con lo stemma araldo di Nicnive,rappresentante un corvo,una corona spezzata ed una rosa rossa.
La sua risata era talmente malvagia,e crudele da farmi accapponare la pelle.
Cercai di sorridere.Improvvisamente pero volevo soltanto congedarmi.
"Ehm posso andare?"
"Che c'Ë Lilith sei impaziente di rivedere il tuo bell'amante?"
Non risposi.Questo genere di pettegolezzi maligni mi infastidivano molto.
"Va bene,va pure Lilith.Non credo potresti essermi di aiuto.."
Mi inchinai rispettosamente,e preso in braccio i due esili ragazzini me ne andai,conscia del destino che mi attendeva.
  
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