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Autore: jas_    17/04/2013    13 recensioni
Aprii gli occhi di scatto e spostai il cuscino, mettendoci un attimo a far riabituare i miei occhi assopiti alla forte luce che entrava dalla finestra vicina a me. Mi guardai intorno e sussultai: quella non era la camera di Molly, né tantomeno la mia.
Un altro movimento mi fece voltare di scatto alla mia sinistra, un ragazzo seminudo dormiva sereno nel mio stesso letto. Prima di rendermene veramente conto urlai, guardando poi il mio di corpo: indossavo solo la biancheria intima. Cominciai improvvisamente a sentire caldo, mi passai una mano tra i capelli in preda al panico e cercai di ricordare gli avvenimenti della serata precedente.
Ricordavo la festa, i diversi cocktail che Molly mi aveva portato, quelli che invece mi ero arrangiata io a prendere, la pista affollata, quasi soffocante, io che non trovavo più Molly e cercavo di uscire da quella trappola umana e... Due mani che mi cingevano i fianchi, poi il vuoto.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Right side, wrong bed'
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Capitolo 11

 
 

«Victoria sveglia!» starnazzò mia madre, aprendo le tende e spalancando le finestre.
«Mamma!» stillai io, nascondendo la testa sotto il cuscino e ignorando il rumore assordante che invece lei stava facendo.
«Victoria sono le nove e mezza, ti ho lasciato dormire anche fin troppo! Ora alzati e sbrigati che dobbiamo andare dal parrucchiere.»
«Ma se il matrimonio è alle tre di pomeriggio!» mi lamentai.
«Lo so, ma dobbiamo farci fare i capelli e truccarci, ce ne vuole di tempo» spiegò. «Entro un quarto d'ora ti voglio di sotto a fare colazione» mi avvertì, dirigendosi fuori dalla stanza.
Sbuffai e mi tolsi il cuscino dalla faccia, socchiudendo gli occhi per la troppa luce che già c'era in camera. Obbedii a mia madre e scesi al piano inferiore senza tuttavia cambiarmi né lavarmi, non ne avevo la forza.
Mio padre alzò lo sguardo dal giornale giusto per squadrarmi da capo a piedi e scuotere con rassegnazione la testa.
«Potevi almeno degnarti di vestirti, Victoria» mi riprese mia madre, quando mi vide.
Mi strinsi nelle spalle e iniziai a mangiare in silenzio.
«A che ora arriverà il tuo accompagnatore?» mi domandò poi.
Ci pensai su un attimo, in realtà non avevo nemmeno detto a Harry a che ora sarebbe dovuto arrivare, «non so» risposi sincera, «a che ora dovrebbe arrivare?»
«Sarebbe opportuno alle due, Victoria» osservò mia madre, iniziando a scrivere qualcosa sulla sua agenda.
Davvero non capivo perché ci tenesse così tanto a quel matrimonio, che non era nemmeno suo. Va bene che si sposava la figlia di una delle sue più care amiche ma c'era qualcuno pagato per organizzare il matrimonio, noi avremmo solo dovuto presentarci e mangiare gratis, perché tutto quel fermento? Che poi, povero Harry che si era fatto coinvolgere, non aveva la minima idea di in che gabbia di matti fosse finito.
«Va bene, lo avvertirò» dissi semplicemente, prima di prendere in mano una fetta di pane tostato e alzarmi dal tavolo.
«Dove stai andando?» chiese subito mia madre, autoritaria.
«A cambiarmi» risposi, salendo le scale di corsa.
Presi il telefono in mano ed osservai il display per alcuni istanti, incerta se chiamare Harry o meno. Poi però mi ricordai che lui mi aveva svegliata nel pieno della notte così cliccai decisa sul suo nome nella rubrica.
«Pronto?» mugugnò, dopo alcuni squilli.
Sorrisi nel sentire la sua voce più roca del solito e impasta dal sonno, «stavi dormendo?» domandai innocente, nonostante in realtà sapessi già la risposta.
Harry sbadigliò, «sì, e anche da Dio» si lamentò poi. Almeno era stato sincero.
«Dovevo vendicarmi per la tua chiamata alle quattro di mattina, ora sono quasi le dieci, sono stata fin troppo buona» spiegai.
Lo sentii ridere, «grazie Cioppi.»
Sentii un qualcosa all'altezza dello stomaco, come un brivido, non lo seppi definire bene, ed era strano visto che fino ad allora quell'assurdo nomignolo mi aveva solo fatto saltare i nervi e non sentire le farfalle nello stomaco. Ma quelle, erano davvero farfalle nello stomaco?
«Allora?» domandò Harry.
Mi riscossi dai miei pensieri, «eh?»
«Terra chiama Victoria» rise, «ti ho chiesto a che ora è il matrimonio» ripeté poi.
«Ah sì, certo» cercai di ricompormi, «ti avevo chiamato appunto per questo. Comunque è alle tre, però riesci ad essere da me per le due?» chiesi.
«Certo Cioppicioppi, poi ora che ho tagliato i capelli ci impiego pure trenta secondi in meno ad asciugarli. Posso essere lì in tempo» scherzò.
Quindi aveva seguito il mio consiglio, pensai trionfante, chiedendomi cos’avesse combinato con quel nido di rondine in testa, pensai.
«Ma non lavarli, già che la parrucchiera ti avrà fatto la piega!» ribattei.
Harry rise, «la mia piega è già perfetta di suo, non c'è bisogno di nessun parrucchiere Cioppi, non preoccuparti.»
«Fai come vuoi» brontolai.
In quel momento sentii mia madre chiamarmi, mi osservai rendendomi conto di essere ancora in pigiama.
«Ora devo andare, ci vediamo oggi pomeriggio Harry.»
«Certamente, ciao Cioppi e...» aspettai che finisse la frase, ma non lo fece.
«E... Cosa?» domandai.
Lo sentii sospirare, «niente, a dopo» concluse, prima di riattaccare.
Cercai di non dare molto peso a ciò che probabilmente stava per dirmi, mi alzai dal letto ed entrai nella mia cabina armadio alla ricerca di qualcosa da indossare.
 
Mi infilai il vestito con delicatezza, facendo attenzione a non rovinarmi l'acconciatura che mi ero fatta fare quella mattina. Mi osservai attentamente allo specchio, ispezionandomi poi il viso perfettamente truccato - non da me - e pulendomi l'occhio destro da un residuo di mascara. Sorrisi, stranamente soddisfatta del risultato, proprio quando sentii qualcuno suonare alla porta. Lanciai uno sguardo preoccupato all'orologio, era l’una e quaranta e Harry sarebbe dovuto arrivare alle due, ma proprio quando riuscii a convincermi che fosse troppo presto perché fosse lui, lo sentii parlare con mia madre.
Trasalii, temendo subito per cosa avrebbe potuto dirgli, cercai con foga le scarpe che ero convinta di aver preparato e proprio quando le avvistai di fianco ad un paio di stivali, bussarono alla porta di camera mia. Uscii dalla cabina armadio piuttosto affannata, nel momento stesso in cui Harry entrò nella stanza sussurrando un "permesso".
«Ehi» lo salutai nervosa, scostandomi una ciocca di capelli al viso.
Harry sorrise non appena mi vide, degnandomi di una vista soave delle sue fossette e dei suoi denti perfettamente bianchi. Si avvicinò a me in silenzio, senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
«Sei bellissima» mi sussurrò poi, facendomi arrossire e percepire i brividi.
«Anche tu» risposi quasi automaticamente, nel notare l'espressione sorpresa di Harry mi affrettai a correggermi. «Insomma... Stai meglio coi capelli così» bofonchiai imbarazzata, nonostante li avesse tagliati di poco più di un centimetro.
Ignorai quelle sensazioni così forti e mi limitai ad increspare le labbra, «hai già conosciuto il mostro di Lochness?» cercai di cambiare argomento.
Harry rise, spostandomi dietro l'orecchio sinistro quella maledetta ciocca che sembrava non voler stare al proprio posto, «non sembra poi così male dai, è stata gentile» ammise.
Lo guardai poco convinta, ma dai suoi occhi trasparenti non potevo percepire altro che sincerità, così mi fidai, «va bene» acconsentii, abbassando lo sguardo.
Mi allontanai da Harry per prendere le scarpe, quando tornai in camera lo vidi seduto sul mio letto, che si guardava in giro analizzando ogni dettaglio della stanza.
Era dannatamente bello, con quel completo elegante, i capelli per la prima volta a posto, e non semplicemente ammassati in un groviglio sulla sua testa, e quegli occhi così brillanti e puri. Sussultai quando mi accorsi che lui si era voltato nella mia direzione, e mi guardava divertito mentre io ero incantata a osservarlo.
«Il papillon» mi schiarii la voce, «è un po' storto» buttai lì, cercando di giustificare il fatto che me lo stessi mangiando con gli occhi.
Harry si grattò la nuca piuttosto imbarazzato, «in effetti tua madre me l'ha fatto notare.»
Spalancai la bocca sorpresa, «stai scherzando spero» borbottai, nonostante sapessi che ne sarebbe stata più che capace.
Lui mi guardo stralunato prima di scoppiare in una fragorosa risata, «certo che è proprio facile prenderti per il culo.»
Gli tirai un colpo sul braccio sedendomi accanto a lui e disfacendogli il nodo, per poi rifarlo in maniera più decente.
Sentivo lo sguardo di Harry addosso, e il suo respiro caldo e rilassato solleticarmi la pelle. Cominciai a percepire caldo, nonostante avessi l'aria condizionata in casa, e le mani sudarmi, ma cercai di non prestarci attenzione e concentrarmi solo ed esclusivamente su quel nodo che sapevo fare quasi in automatico ma che in quel momento mi era dannatamente difficile realizzare.
«Ecco fatto!» esclamai, dopo alcuni secondi, commettendo lo sguardo di alzare gli occhi incrociando quelli verdi di Harry che sembravano dei tizzoni ardenti per quanto brillavano.
«Grazie mille Cioppicioppi, direi che ora sono a posto» mi sorrise.
Annuii deglutendo, con lo scopo di darmi una calmata, nonostante in quel momento mi fosse praticamente impossibile. Per quanto fossi vicina ad Harry, non riuscivo a trovargli un difetto, le labbra rosee, sottili, quelle fossette che gli spuntavano ai lati della bocca, alcuni nei che gli punteggiavano la pelle chiara, persino alcuni brufoli che aveva sulla fronte li consideravo perfetti. Era sorprendente quanto quel ragazzo fosse bello, e il solo pensiero che forse ci ero andata a letto insieme mi fece agitare sul posto. Gli avrei anche dovuto dire l'idea che mi era venuta in mente, ma non ero certa avrebbe condiviso, forse era meglio aspettare.
«Sei agitata?» mi domandò, e la sua voce mi fece scattare immediatamente sull'attenti.
Scossi la testa, «perché dovrei?»
«Sei tesa come una corda di violino» osservò lui, appoggiando una mano sulla mia coscia, lasciata nuda dal vestito che mi si era leggermente spostato mentre mi ero seduta.
Sussultai a quel contatto, sentendo il calore provocato dalla sua mano espandersi poi in tutto il mio corpo, avrei cominciato a sudare da un momento all'altro, me lo sentivo, e addio trucco fatto alla perfezione. Mia madre mi avrebbe uccisa.
Scossi la testa, «perché dovrei?» mormorai poi, a disagio.
Harry sorrise, accarezzandomi la guancia sinistra che immediatamente prese fuoco, «sei stupenda quando arrossisci, soprattutto se la causa sono io» sussurrò poi, avvicinandosi pericolosamente a me.
Lo osservai con gli occhi sbarrati, troppo sorpresa da quelle parole e dalle sue azioni che si stavano svolgendo in maniera troppo veloce perché il mio cervello fosse in grado di recepire tutte. Soltanto quando sentii il suo respiro caldo accarezzarmi le labbra, il suo naso quasi sfiorare il mio e la sua mano spostarsi sulla mia nuca, accarezzandomi i capelli, mi resi conto di ciò che stava accadendo.
Stavo per baciare Harry Styles.
«Ragazzi siete pronti?» strillò mia madre.
Allontanai con uno spintone Harry da me, alzandomi di scatto dal letto e rassettando il vestito. Appoggiai le mani fredde sulle guance rendendomi conto che erano bollenti, corsi allo specchio vedendo che erano effettivamente rosse, e la colpa non era di certo del troppo blush.
«Merda» mormorai.
«Victoria stai tranquilla» disse Harry divertito, ancora seduto sul letto.
Lo guardai truce, come facevo a stare calma quando ci eravamo quasi baciati e mia madre ci aveva quasi beccati?
In quel momento la porta della stanza si aprì, sussultai notando la figura snella di mia madre addentrarsi nella stanza avvolta in un vestito di Chanel, «dobbiamo andare» ci avvertì, guardando prima me e poi Harry, tranquilla.
Tirai un sospiro di sollievo, non si era accorta di nulla, lanciai uno sguardo fulmineo ad Harry che si limitò a sorridermi e farmi l'occhiolino.
Il mio cuore perse un battito. 


 

-




Vi sto facendo penare di brutto per il bacio o mi sbaglio? 
E' più forte di me AHAHAHAHAHAHA
Sarò veloce perché devo andare a fare i compiti... D'ora in poi la storia entrerà del vivo ed ho la netta sensazione che mi ucciderete HAHAHAHA
Non vi anticipo altro, grazie per le recensioni, per aver aggiunto la storia ovunque possa essere aggiunta e... Alla prossima!
Jas


 

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