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Autore: Francine_92    18/04/2013    3 recensioni
[Questa storia fa riferimento a "il principe mezzosangue" ed a "i doni della morte" interpretati in modo molto differente dagli originali.]
“Guardami.” Hermione, che stava con la testa china e continuava a piangere, sollevò il viso specchiandosi negli occhi di Draco. “Sopravvivremo a tutto questo.” allungò la mano destra per stringere il braccio di Hermione, portandoselo vicino alle labbra e posando poi quest'ultime sulla cicatrice che Bellatrix le aveva inciso. Hermione a quel gesto parve calmarsi e smise di piangere. Draco le lasciò il braccio e lei ne approfittò per fare lo stesso; usò entrambe le mani per sollevare la manica della camicia di Draco, scoprendone il Marchio Nero e si chinò a baciarlo. Poi si allontanò e tornò a guardare il giovane serpeverde negli occhi color ghiaccio, che già avvertiva il cuore più leggero e colmo di una gioia mai provata. “Ci prenderemo cura l'uno dell'altra e saremo sempre pronti a sanare le nostre cicatrici, me lo prometti?”
“Te lo prometto, Hermione.”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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The worst things in life come free to us.

-Ed Sheeran.

 

Aspettare o indagare?

 

Draco quella mattina non aveva voglia di seguire altre lezioni così decise di tornare direttamente nella sala comune dei Serpeverde dove avrebbe passato il tempo a leggere. Cercava di scacciare il più possibile i pensieri riguardanti suo difficile compito, ma sapeva che prima o poi quel momento sarebbe giunto e che lui non poteva fare proprio nulla per impedire la cosa.

Giunto a destinazione, si lanciò a peso morto sul divano in pelle facendo perfettamente aderire la schiena alla superficie morbida di quest’ultimo. Tirò un sospiro, chiudendo gli occhi e cercò di rilassarsi prendendo a respirare quasi impercettibilmente. La cosa però era alquanto inutile, ormai la sua mente era completamente intaccata da qualsiasi tipo di pensiero su Silente, su Voldemort, su Potter e su… la Granger. Aprì gli occhi di scatto e si ritrovò a fissare il soffitto sopra di sé. Quella mezzosangue aveva acconsentito a prendere appunti anche per lui, ancora faticava a credere che non fosse soltanto un sogno.

Sicuramente l’aveva fatto perché aveva le aveva prestato la sua piuma, eppure non si spiegava il suo comportamento così gentile. I due erano soliti battibeccare ogni volta che gli capitava di incontrarsi; in sala grande, in aula, per i corridoi, sui ponti, nei cortili. Insomma, praticamente ovunque. Ma quella mattina nell’aula di Erbologia era venuta fuori una scena completamente diversa dalle solite. Draco continuò a fissare il soffitto ancora per un po’ e successivamente voltò il capo verso sinistra puntando lo sguardo sulla sua borsa contenente i libri scolastici e tutti i suoi appunti; fissò quell’oggetto come se dovesse prendere fuoco con il suo solo sguardo, prima di allungare la mano e attirare la borsa a sé. La poggiò sul proprio ventre e la aprì tirando fuori la pergamena sulla quale Hermione aveva preso appunti per lui. La rigirò tra le esili mani con molta cura e si concentrò sulla scrittura della giovane strega appartenente alla casata dei Grifondoro; aveva davvero una bella calligrafia, pensò.

Rimise velocemente la pergamena nella borsa evitando di far navigare i propri pensieri verso lande proibite e si alzò di scatto mettendosi a sedere. Scostò via la borsa da sé e si tirò su in piedi; il ragazzo dai capelli biondo platino fissò ancora per un attimo la borsa che ora se ne stava indisturbata sull’angolo del comodo divano in pelle e poi diede le spalle a quest’ultimo avviandosi fuori dalla sala comune; aveva voglia di fare una bella passeggiata, isolato da tutto e da tutti meno che dai suoi pensieri, che non avevano intenzione di lasciarlo solo nemmeno per un attimo.

*

“Com’è stato starsene seduta vicino a Draco per tutta la lezione?” la prese in giro Ron dandole un leggero colpetto sulla spalla, mentre Hermione stava camminando per i corridoi con i suoi due amici di sempre.

“Non sei simpatico, Ronald! Stranamente è stato… gentile.” Hermione calcò molto sull’ultima parola, stupendosi per l’ennesima volta del comportamento strano che aveva avuto Draco con lei.

“Gentile? Forse è malato, avrà avuto la febbre.” commentò Ron ed Harry scoppiò a ridere divertito, sistemandosi con la mano destra i suoi occhiali tondi.

“Sicuramente non capiterà più che io mi sieda accanto a lui, alle prossime lezioni sarò la prima ad arrivare!” Hermione incrociò le braccia al petto e superò i due amici Grifondoro dirigendosi per l’appunto verso l’aula di Trasfigurazione.

“Te l’ho detto che è matta, Harry!”

Harry non rispose, ma fissò Hermione voltare l’angolo e sparire dietro il grande muro in pietra e poi si ricordò dello strano libro che aveva trovato sul suo comodino la scorsa mattina. Avrebbero saltato Trasfigurazione per oggi.

“Ron,” disse. “Devo parlarti.”

“E la lezione?”
“Ci andremo domani.”

Ron sollevò un sopracciglio molto preoccupato per il comportamento che aveva assunto Harry. Il suo tono di voce era diventato serio e misterioso e Ron non poteva fare a meno di essere alquanto incuriosito oltre che preoccupato.

Harry si avvicino al muretto che dava sul cortile e si mise a sedere lì, facendo cenno a Ron di fare lo stesso. L’amico gli si sedette accanto e lo fissò senza proferire parola, pronto ad ascoltarlo.

“Come ho già detto ad Hermione,” e mentre prese coraggio, lasciando uscire le parole dalla propria bocca, nello stesso tempo allungò la mano all’interno della propria borsa tirando fuori quel vecchio libro di pozioni. “Ho trovato questo libro sul mio comodino ieri mattina e sulle prime pagine c’è scritto che è di proprietà di un certo Principe Mezzosangue.” Harry tirò un sospirò ed aspettò un paio di secondi prima di tornare a parlare. “Ora io non so assolutamente chi sia, ma il fatto che io lo abbia trovato sul mio comodino e che non sappia chi ce l’abbia messo, mi fa riflettere e parecchio anche. Ho paura che sia collegato a Voldemort o a chi gli è servitore e ho come la sensazione che mi causerà dei guai.”
“Harry cosa vuoi che ti dica?” Ron era alquanto sconvolto da quella scoperta. “Potrebbe essere come dici, come invece potrebbe solo essere un semplice libro. Ma se c’è una cosa che ho imparato è che se deve succedere qualcosa, sta sicuro che succederà proprio a noi. E con noi intendo io, te ma anche Hermione.”

“Potremmo fare delle ricerche.” Harry non riuscì a dire altro, Ron aveva completamente tutta la ragione del mondo.
“O potremmo aspettare. Io direi di affidarci al giudizio di Hermione.”
Harry annuì e successivamente si lasciò scappare un sonoro sbuffo, mentre riponeva con cautela il libro nella borsa. “Sono così stanco.”
“E’ normale.” Ron posò la mano sulla spalla di Harry e tentò di consolarlo strofinando quest’ultima su di essa, e nel frattempo, con uno sguardo colmo di apprensione, guardò Harry in viso, il quale però aveva abbassato il proprio puntandolo sul pavimento in mattoni. Chissà cosa sarebbe successo quell’anno, non poteva fare a meno di pensarci.

_____

Allora, ciao a tutti! Questa è la prima volta che faccio sentire la mia voce. Spero che la storia vi stia piacendo o almeno incuriosendo. Ho intenzione di seguire il filo conduttore degli ultimi due libri, ma come avete già potuto notare, ho cambiato un paio di cosette. Purtroppo devo farlo o la Dramione che ho in mente, non potrebbe venire fuori neanche volendolo. Spero che possiate lasciarmi una recensione, consigli e critiche potrebbero spronarmi a fare il meglio del meglio per me e per voi! ;)

  
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