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Autore: _Fy    18/04/2013    11 recensioni
Cosa fai quando scopri di esserti innamorata del tuo migliore amico?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Molte ragazze, dopo una delusione d’amore tendono a chiudersi e difficilmente riescono a fidarsi più di qualcuno, ad innamorarsi. Si tende a generalizzare, a classificare ogni ragazzo uguale agli altri.

Solitamente è davvero così!

Per quante differenze ci possano essere, la maggior parte dei ragazzi ragionano con un’unica parte del corpo, quella che hanno paura di schiacciare se chiudono le gambe.

L’amore è diverso però.

L’amore è sempre diverso, che sia per un dettaglio o per una piccola sfaccettatura, non esistono amori uguali agli altri.

Le emozioni che ci colgono quando siamo innamorati, sono sempre diverse e sorprendenti; quando credi di non aver mai amato qualcuno così tanto, l’amore ti sorprende con una nuova intensità.

Forse, l’unica cosa da non dimenticare in amore è che non bisogna mai appoggiarsi agli altri, perché sarà inevitabile cadere e farsi male quando questi si sposteranno.

L’unica persona a cui appoggiarsi, siamo noi.

Perché l’essere umano è volubile così come lo sono i suoi sentimenti.

L’unica persona che davvero rimarrà fino alla fine siete voi, non dimenticatevelo.

Vi lascio con una poesia che forse spiegherà meglio il concetto, io l’ho sempre adorata:

 

Dopo un po’ impari la sottile differenza

tra tenere una mano e incatenare un’anima.

E impari che l’amore non è appoggiarsi a qualcuno

e la compagnia non è sicurezza.

E inizi a imparare che i baci non sono contratti

e i doni non sono promesse.

E incominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta

e con gli occhi aperti con la grazia di un adulto

non con il dolore di un bambino.

Ed impari a costruire tutte le strade oggi

perché il terreno di domani

è troppo incerto per fare piani.

Dopo un po’ impari che il sole scotta, se ne prendi troppo.

Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima,

invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori.

E impari che puoi davvero sopportare,

che sei davvero forte, e che vali davvero.

E impari e impari e impari. Con ogni addio impari.

V. A. Shoffstall

 

 

 

 

 

Michele non risponde alle mie chiamate, sono giorni che non lo fa.

E’ assente da scuola ormai da tre giorni ed io inizio ad essere seriamente preoccupata.

-Vedrai che prima o poi si farà vivo, non disperare!

Davide mi sorride in modo rassicurante, ma le sue parole non sortiscono l’effetto desiderato. Sono in ansia, dentro di me ho questo carico di sentimenti e parole che vorrei gettare fuori per sentirmi meglio. Eppure, questa attesa, in un certo senso, è rassicurante. Il momento della verità sembra lontano ed io non devo mettermi in gioco ancora una volta, rischiare di essere ferita ancora. L’amore è un premio per i coraggiosi, coloro che corrono il rischio di scottarsi e farsi male, perché sanno che rimanere inermi con il peso dei propri sentimenti che ti opprimono ogni giorno, può uccidere lentamente.

L’attesa lacera il cuore pian piano.

Un rifiuto può strapparlo tutto d’un colpo.

Ancora oggi non so cosa è peggio; forse, un rifiuto fa più male ma ti fa dimenticare prima. L’attesa ti fa vivere nella speranza, tuttavia, un’illusione coltivata nel tempo, quando viene distrutta, non solo fa più male ma ti fa comprendere quanto tempo si ha perso nel coltivare un sogno e quanto poco tempo si è impiegato per coltivare la realtà.

-Lo spero.

Mormoro con voce piatta.

Davide mi cinge le spalle con un braccio, tirandomi verso di sé con uno strattone. Il suo corpo è caldo e l’odore di ammorbidente delle sua camicia, mi trasmette un vago senso di sicurezza. E’ pomeriggio inoltrato e il vento soffia leggero solleticandomi la pelle del viso.

Mi piace.

Sento i miei capelli sbattere sulle gote e pizzicarmi.

Siamo tornati sulla spiaggia, ormai è diventato un piccolo rito quotidiano. Il sole sta tramontando e il cielo è tinto di rosa. E’ il momento della giornata che preferisco di più, ed è bello condividerlo con Davide.

E’ bello sapere che nonostante tutto quello che è successo, la nostra amicizia è rimasta intatta, forse più forte di prima.

E’ meraviglioso vedere come la vita può sorprenderti quando sei impegnato a rincorrere qualcosa che credevi giusto, ed è un peccato che il più delle volte, capiamo tardi che quello a cui tentavamo di dare un posto nella nostra vita, lo aveva già. E che forse, si era troppo impegnati a correre nella direzione sbagliata, per vedere quella giusta.

Quando poi ti rendi conto di aver sbagliato, è tardi. Ti sei perso e ti senti smarrito.

Solo perché non si ha prestato la dovuta attenzione, troppo concentrati su se stessi e su ciò che credevamo di volere.

-Tu credi che mi vorrà ancora dopo tutto quello che è successo?

Alzo lievemente il capo per osservare Davide, lasciando il mio viso premuto sulla camicia azzurra del mio migliore amico.

-Marica se ami davvero sei disposto a perdonare l’attesa e la sofferenza. Michele non è stupido, non ti perderà solo per orgoglio.

Il suo sguardo è puntato sull'orizzonte. Ha un’aria serena, le labbra sono distese in un lieve sorriso e i suoi occhi sono più chiari, sembrano brillare.

-Tu come hai capito di amare Eleonora?

Chiude gli occhi per un attimo e quando li riapre, sembrano velati di nostalgia.

-Mi hanno detto, che quando la guardavo, il mio sorriso era più bello.

Distolgo gli occhi dal suo viso e mi concentro sul mare, che si agita irrequieto trasportato dalla corrente.

-Lei non ti manca mai?

Sospira prima di parlare.

-Mi mancano i ricordi. Ma il passato è solo passato e non può diventare presente, non sarebbe più la stessa cosa. Non puoi recuperare ciò che hai perso, le persone cambiano e anche tu. Puoi solo andare avanti e innamorarti di nuovo, costruire nuovi ricordi.

Mi rendo conto che dovrò chiarire con Michele prima di diventare passato, perché una volta divenuta parte dei suoi ricordi, non si torna indietro.

-Non è doloroso per te essere suo amico?

-Un po’. Quando hai amato qualcuno, non puoi vederlo come amico. Quando ami, ti sembra di poter possedere la persona amata. In un certo senso è così, possiedi il suo cuore. Ma i sentimenti non sono mai definitivi, cambiano e possono scivolarti via dalle mani, e diventa difficile poi, se non impossibile, vedere ciò che era tuo, diventare di un altro. Non c’entra l’amore, è puro istinto.

La mano di Davide mi accarezza il fianco. E’ leggera e sotto il suo tocco, i miei occhi faticano a rimanere aperti.

-E allora perché non chiudi definitivamente?

-Lei è la cosa più vicina all'amore per me. E’ stata la prima e l’ultima ragazza di cui mi sono innamorato, rimarrà importante per sempre, o almeno finché non mi innamorerò di nuovo.

-Come hai capito di non amarla più?

Allungo le gambe per trovare sollievo dalla posizione scomoda in cui mi trovo. Mi domando come faccia Davide e rimanere fermo nella stessa posizione dopo tutto questo tempo.

-Non sentivo più l’esigenza di starle vicino. Quando ci lasciammo, nonostante non volessi più vederla, mi rifugiavo tutte le volte nel nostro posto segreto. Lì potevo ricordare i nostri pomeriggi insieme.

Mi alzo di scatto colta da un colpo di genio.

-Che ore sono?

Domando mentre mi spolvero i vestiti umidi, cercando di scrollare la sabbia.

Davide mi fissa confuso, una muta domanda fa capolino dai suoi occhi.

-Quasi le sette, perché?!

-Accidenti, devo sbrigarmi! So dove trovarlo!

Davide sorride contento.

-Che ci fai ancora qui, corri!

Sorrido anche io prima di girarmi e correre. Mi sembra tanto la scena vissuta tre giorni fa, con la differenza che allora non sapevo dove andare per trovarlo. Con in piedi alzo la sabbia che mi finisce sulle gambe e mi graffia.

Non ci bado.

Il parco non è molto distante da qui, forse posso farcela se corro molto veloce.

Il pensiero di Michele non mi abbandona e mi aiuta a non pensare che sono stanca e che ho il fiatone. Sento una goccia di sudore scendermi sul collo.

Sono accaldata e l’unico sollievo e il venticello fresco che mi solletica la pelle.

Il mio gonnellino di jeans si muove seguendo il ritmo della corsa, se non fossi così preoccupata ad arrivare in tempo, mi preoccuperei che qualcuno possa vedere di che colore sono le mie mutande.

O di essere investita da un auto visto che non ci sono marciapiedi in giro.

Nella mia mente si formano diversi scenari che raffigurano me e Michele.

In uno di questi lui mi rifiuta.

In un altro, arrivo troppo tardi e non lo trovo.

In un altro ancora, lui mi vede e mi sorride.

Chissà, forse anche per Michele è lo stesso, forse anche per lui, io sono il suo sorriso più felice.

Mi fermo in prossimità del parco, mi piego appoggiando le mani sulle ginocchia e riprendo fiato.

Sono arrivata.

Il mio cuore batte forte per la corsa, ma so che batterebbe con la stessa intensità anche se fossi venuta con calma.

Mi addentro nel parco; l’erba umida mi solletica le caviglie. Il respiro pesante, mi secca la pelle delle labbra e ad ogni passo, lo stomaco si contrae in una morsa dolorosa.

Michele è il tassello del puzzle che mancava alla mia vita.

Il ragazzino che ho tanto odiato, ora è la persona che più desidero avere accanto.

E’ tutto così paradossale, insensato.

Ma chi lo ha detto che nella vita non succedano mai cose impossibili?

Che cose fuori dal comune non possano accadere?

O che possano accadere proprio a te.

Scorgo una figura in lontananza.

Tutto intorno a me sembra sparire, avverto solo il battito del mio cuore. I suoni sembrano lontani, non riesco a distinguerli. Ho la sensazione di essere avvolta da un cumulo di ovatta. Una corazza troppo soffice per proteggermi dai miei sentimenti.

Man mano che mi avvicino, la figura di Michele diventa più nitida; è seduto a gambe incrociate sulla coperta rossa, la nostra coperta. Con le dita gioca con un ciuffo d’erba. Il suo sguardo è puntato sul terriccio bagnato, i suoi occhi mi sono preclusi ma i suoi lineamenti sembrano duri, piegati in una smorfia triste.

Lo vedo sobbalzare lievemente quando avverte la mia presenza, ma i suoi occhi non incontrano i miei.

Cosa nascondi?

Perché non mi guardi?

-Che ci fai qui?

La sua voce è piatta, priva di emozione.

Ha indossato una camicia bianca che si addossa al suo petto ogni volta che il vento soffia più forte.

Il jeans scuro aderisce perfettamente alle sue gambe magre, i capelli biondo miele ondeggiano nell'aria e qualche ciocca gli accarezza la fronte e la nuca.

Solo adesso mi accorgo di quanto sia bello.

Non che non lo avessi mai notato, ma i sentimenti cambiano l’ottica delle cose e ciò che prima era solo bello, presto diventa speciale.

-Avevo bisogno di parlarti.

Il mio è poco più che un sussurro, la voce mi trema, così come il resto del mio corpo.

Le sue labbra si piegano in un sorriso, ma non c’è nulla di dolce e ironico nella sua espressione.

-Io non ne ho voglia però. Parlare con te, fa male.

Alza lo sguardo e i suoi occhi sono finalmente nei miei.

Pur mantenendosi freddo, i suoi occhi rimangono caldi, come il sole in estate.

-Non voglio farti star male, io voglio che tu sia felice.

-Beh, la tua presenza qui non aiuta, sai?

I suoi occhi mi fissano feriti, sembra quasi un bambino che tenta di farti male con le parole, solo per sfogare la rabbia.

-Non sei vento a scuola in questi giorni, era per me?

Le sue labbra si piegano in un sorriso sarcastico.

-Vorrei poterti dire di no e conservare un minimo di dignità, ma sai la verità meglio di me. Sei venuta ad infierire? Marica, non posso esserti amico, mi dispiace. Vorrei, vorrei starti vicino, forse lo vorrei più per me che per te, ma sarebbe una sofferenza continua. Non sono così forte.

-Non devi esserlo più.

Sorrido di fronte alla sua espressione perplessa. Mi inginocchio di fronte a lui, incatenando i suoi occhi ai miei, mentre con la mano gli accarezzo una guancia.

Chiude gli occhi sotto la mia carezza.

Sembra così indifeso.

Così diverso dal Michele forte che ho conosciuto. Mi rendo conto che forse l’amore è anche questo, non aver paura di mostrare le proprie debolezze.

-Ho amato Davide e forse una parte di me lo ama ancora ma…

Apre gli occhi di scatto, come scottato.

-No!

Esclama, alzandosi velocemente e allontanandosi di qualche passo.

-Ti prego, risparmiamelo! Non voglio conoscere la profondità dei tuoi sentimenti per Davide, non mi interessa. Non mi interessa tutto questo, mi interessa solo andare avanti.

Mi alzo anche io e gli vado vicino, inchiodandolo con lo sguardo.

-Smettila di fare il bambino, non lo immaginavo così il nostro chiarimento. Dicevo, nonostante questi sentimenti, io mi sono accorta che non voglio stare con Davide. Davide è perfetto e il nostro rapporto sarebbe perfetto ma io non voglio la perfezione, voglio il caos perché i sentimenti migliori nascono dal disordine. Io non so se effettivamente quello che provo per te è amore, ma so che è così forte da volerti vicino, malgrado il passato, malgrado tutto e tutti. Ora ti sto chiedendo se mi vuoi ancora.

Michele mi fissa assorto. Sembra assente, il suo sguardo è lontano e la sua espressione fin troppo neutra.

Il cuore batte veloce nel petto.

Mi sento completamente nuda ai suoi occhi, completamente esposta. Ora, potrebbe parlare e ferirmi senza pietà o rendermi una persona felice, completa.

Abbassa il viso e per un momento sento il mio cuore fermarsi. Quando lo rialza però, il sorriso che mi regala fa battere forte il mio cuore.

Forse è quello il sorriso di cui parlava Davide, il sorriso più felice.

Il sorriso di una persona innamorata.

Mi si avvicina e mi abbraccia forte. Il peso delle mie paure scivola lontano e in quell'abbraccio trovo tutto ciò che ho sempre cercato.

-Scusa il ritardo.

Mormoro con le labbra appoggiate sulla sua camicia.

-Ce ne hai messo di tempo!

Ribatte.

E sento che adesso sta ancora sorridendo.

Mi scosta piano e i nostri occhi si incontrano ancora mentre le distanze si accorciano e le nostre labbra si ritrovano.

-Ti amo

Sussurra, staccandosi dalle mie labbra solo per guardami negli occhi.

-Lo so.

Sorrido, prima di tuffarmi in un nuovo bacio.

 

 

 

 

Ultima regola del manuale di sopravvivenza dalle cotte sbagliate:

Proprio perché l’amore è sempre diverso che non esistono regole universali. Prendete sempre con la pinzetta ciò che vi viene detto o consigliato. Non abbiate paura di rischiare o di sbattere la testa e farvi male. E’ la vita, ed è bella proprio perché è così, con le sue sofferenze e le sue gioie.

D'altronde, non potremmo mai apprezzare nulla se prima non abbiamo compreso com'è vivere senza.

 

 

 

Ecco qui l'ultimo capitolo. Non ero molto ispirata a dire il vero ma spero che il messaggio sia arrivato comunque.

Mi piacerbbe sapere le vostre impressioni, se siete riuscite a capire quello che volevo dire con questa storia. 

Comunque, io avrei in mente un seguito ma prima di mettermi a scrivere e perdere la testa, vorrei sapere quanti di voi sarebbero disposti a leggerlo! ^^

Altrimenti mi fermo qui =)

Un'ultima cosa, come immaginate Marica, Michele e Davide? Avete associato qualche attore, cantante ai loro personaggi? Se si, quali?

Un bacione immenso, grazie per avermi accompagnato fin qui.

   
 
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