Una donna
per amico
Felpe e bandane
-T.k.!-
-Non c’è
niente da ridere!-
Il
ragazzino non la pensava certo così…ma si immedesimo
completamente nei loro panni quando un minuto dopo; dato che una ragazzina gli
saltò al collo atterrandolo.
-Yuko!-
Fece per terra nel cortile della scuola!
-Buongiornissimo,
Ciao a tutti!!!- La ragazzina dai corti capelli
castani sorrise.
-Capiti a
proposito!- Fu invece il saluto di Matt che aveva al suo fianco Sora, provata
come lui da quell’incontri funesti.
-Perché?-
fu invece la domanda della ragazzina che aiuto il digiprescelto della speranza
ad alzarsi, mentre il gruppo sopraggiungeva in quella scenetta.
-Oh… è
una lunga storia.- Sora scossè il capo, afflitta. –Piuttosto, devo pensare a un
modo per non farmi vedere all’uscita…- sussurrò facendo roteare il capo del
biondo.
-Da come
è ridotto Matt, deduco che qui è passata mia sorella!-
La voce
allegra di Daisuke fu un martello pneumatico per le orecchie di Yamato.
Il biondo sorrise gentilmente mentre faceva cadere sulla sua zucca un pugno
chiuso, scosso proprio da quell’inattesa visita.
-Ma che ho fatto???- fece lacrimevole allora mentre, Yuko lo
guardava arrossendo.
-Te lo
meriti proprio stavolta Davis.- Fu invece la risposta di Sora e che fece
sorridere misteriosamente Takeru.
-Senti Koushiro
posso chiederti un favore?- Mako sorrise avvicinandosi all’amico –nel frattempo
Davis protestava vivacemente-. Il rosso si voltò e dietro di lui Mimi aguzzava
le orecchie.
-Non è
che mi dai qualche ripetizione per matematica?-
Il digiprescelto
si beccò nelle scapole una gomitata amichevole da parte di Taichi, che lo fece
diventare rosso fuoco. –Ah, va bene!-
Mimi
abbassò il capo, avvilita. –Qualcosa non va?- Yolei le si
avvicinò poggiandole una mano sulla spalla.- Va tutto bene!- Esclamò.
-Andrà
anche meglio ora, my Lady !!-
Una voce,
che fece avvampare anche Miyako, fece voltare l’intero gruppo. Il cuore di
Izumi mancò un battito.
-Micheal?!?-
Mimi lo
abbracciò come una vecchia amica, dando una coltellata chiara e netta al cuore
di Koushiro.
-Uh!
Ciao!- Daisuke fu il secondo che salutò quell’americano… poco dopo anche gli
altri ripresasi dalla sorpresa lo accolsero come un secolare alleato.
Izumi
sentì una scossa elettrica raggiungerli le vene mentre
stringeva la mano a Micheal… sospirò pesantemente ed i suoi occhi neri
catturarono quelli di Mimi… troppo impegnati a guidare l’americano…
-Che
bell’inizio di giornata.-
Kari gli sorrise, sapeva, anzi tutti sapevano della sua simpatia
per Mimi.
-Izzy…-
lo chiamò con il suo vecchio soprannome.
Il rosso
la osservò attento.
-Devi
parlare con lei, il tempo è nemico di tutti.- Disse guardando amaramente Takeru
Takaishi.
--
Grandioso.
Non
bastava quella simpatica sorpresa la mattina, ma doveva digerire anche il fatto
che Micheal sarebbe rimasto per un po’ di tempo a studiare in Giappone.
-Grandioso.-
sibilò mentre il professore lo presentava alla classe.
Cosa
credeva di fare? Voleva riportare Mimi in America? Voleva convincerla a
rimettersi con lui? Magari l’avrebbe chiesta in moglie… gli americani in fondo
belli e ricchi sono capaci di tutto. Strinse i pugni mentre
strappava con forza una pagina del suo quaderno.
“Malora,
malora, malora!” imprecò mentalmente, come un anziano signore facendo di quella
pagina sotto gli occhi terrorizzati di Mako, solo brandelli.
In più
come se tutto quello non bastasse…sicuramente il professore per farlo
ambientare meglio in classe… dov’è che lo andava inserendo??
Ovvio, no?
Vicino a
Mimi!
-Aggiungi
un banco vicino a Takikawa, Micheal!-
Ecco,
appunto, come volevasi dimostrare!
Adesso
doveva anche sentire ogni due e tre il risolino felice e allegro della sua
amica… Strinse i denti mentre faceva pezzettini ancora
più piccoli di quel foglio. “Per ambientarti meglio Micheal!...Come
se si trattasse di una pianta acquatica o come se fosse un pesce in un
esperimento di scienze!!”
“Abbasso
lo straniero!” sorrise rispolverando un vecchissimo film… o forse una lezione
di storia.
-Izumi….
Tutto bene?-
Il rosso
si voltò con una lineetta di depressione sul capo… mentre
come un arma letale sopraggiungeva il risolino di Mimi, dietro di lui.
-No.
Malora, malora.-
Non
andava per niente bene. Lanciò uno sguardo alla sua cartella. Dentro lo zaino
aveva una lettera per Mimi –ormai da giorni- e nella busta … c’era quell’anellino
piccolo e sottile che doveva dare alla persona amata… perché incredibile ma
vero… lui amava Mimi Takikawa.
-Professore
posso uscire?-
--
-Passami
la palla!-
Daisuke rideva mentre riceveva il pallone da un suo amico. Rideva ancora quando il suo tiro andò dritto in rete.
Ora di
supplenza e chi avevano mandato a supplire… il padre di Yuko.
Kari si
mordicchiò il labbro. Se ne stava lì seduta da mezz’ora buona, sospirò
portandosi una mano sulla fronte, calda per i vari pensieri che la agitavano.
Poi Yuko, misteriosamente apparsa, si sedette senza nessuna vergogna di fianco
a lei.
-Ciao
Kari, bella giornata no? A te non piace Daisuke, vero? So che sei innamorata di
Kero-kun!-
Senza
neanche darle il tempo di rispondere o quanto meno di riprendersi da tutte
quelle frasi… la ragazzina le prese la mano stringendola come avrebbe fatto
Yolei- soprattutto quando la suddetta sta vicino a
Ken-.
-Ti
prego… dimmi cosa posso fare per conquistarlo… io… io lo amo!-
Kari
rimase interdetta per due minuti buoni. Quella lì era perfetta per Daisuke, non
riuscì a trattenere un sorriso.
-Io…-
tuttavia come poteva aiutarla?
-Devi
dirgli che tu non lo ami! Hai confidato quello che provi a T.k.?-
La
sorella di Taichi arrossì da capo a piedi. –Oh… ecco io!-
-Bene, io
ti darò una mano con Takeru… tu però devi dare il
colpo di grazia a Davis…-
Un
gocciolone le scivolò sulla tempia.-Se posso darti un consiglio, Yuko, fallo
sentire importante, si insomma mettilo a centro
dell’attenzione… come fai con Takeru.-
Yuko
sorrise.-Ah! Avevo ragione quando gli dicevo che sei
gelosa! Ma non hai nulla da temere! Io voglio solo un gran bene a T.k. e poi
mio padre non fa altro che parlare di lui da quando ha
superato i provini per la squadra!-
-Provini?-
Kari assunse un’espressione seria.
-Si! Deve
solo decidere di firmare il contratto! Purtroppo credo che non lo vedremo molto
spesso… tra le trasferte e cose varie…! Dovrà impegnarsi anche il doppio con la
scuola!-
-Tra…Trasferte?!-
Yuko si
bloccò.-Non lo sapevi?-
Kari
scosse il capi i suoi occhi si velarono leggermente
diventando più chiari.- No, io non lo sapevo.-
-Ops!-
--
Menomale
che era uscito! Non ne poteva più di sorbirsi
l’occhialuto professore!Accidenti non riusciva che pensare a Sora… quella
scenetta di poco prima gli aveva schiarito le idee doveva ammetterlo. Se lui
era l’idolo di molte ragazza a causa della passione
per la musica… a Sora bastava un sorriso per conquistare tutti.
-Matt.-
Il biondo
trasalì, si voltò sorpreso nel vedere Izumi con una faccia depressa e con il
volto ancor più scuro del suo.
-Izzy!Mi…mi
fai paura!- si limitò a sussultare prima di riprendere il suo tono di voce
normale.
-Lo so
non mi riconosco da solo! Sono così arrabbiato!-
Matt
sorrise aspettando lo sfogo dell’amico.
-Non ce
la faccio più! Adesso anche Micheal ci mancava…-
-Oh… ti
capisco perfettamente Koushiro.-
Matt
scosse il capo dimenticando per un attimo i suoi pensieri.
-Ma anche
tu hai fatto ingelosire Mimi, e poi mi sembra che ti trovi molto bene con Mako!-
-è solo
un’amica!- rispose il rosso infervorandosi. –E poi lei è giapponese! Mentre
invece Micheal è americano!-
Matt non
capì molto quell’ultimo esempio ma lasciò correre,
Izumi gli sembrava già abbastanza provato.
--
Mako
cercò disperata il suo libro di storia nello zaino. L’aveva dimenticato… il
panico si fece sentire nello stomaco… dato che il professore la stava per
interrogare… l’aveva lasciato sicuramente nel corridoio di casa!… E da chi
poteva farselo prestare adesso??
-Samoto,
vuol venire alla cattedra?-
Allungò
la mano nello zaino di Izumi e un grosso sorriso di riconoscenza andò al suo
amico non presente nell’aula. Prese il libro di storia, lasciando cadere
pesantemente lo zaino di Koushiro. -Si subito!-
Una busta
piatta e bianca ne uscì fuori assaporando il pavimento…
--
-Takeru,
posso parlarti un attimo?-
Kari si
avvicinò al digiprescelto approfittando della pausa di quest’ultimo.
I suoi
occhi azzurri la fecero arrossire e si prese le mani sudate per l’emozione.
L’elettricità che di solito gli procurava standogli accanto
le chiuse lo stomaco.
-Dimmi.-
Lasciò che lei si sedesse sulla panchina mentre
Daisuke sul campo da calcio, notava quell’isolamento.
-Ho
saputo da Yuko, per sbaglio,-ci tenne a chiarire
interrompendo il suo sguardo visivo con lui.- che sei stato preso da un’importante
squadra di basket.- Il suo tono divenne quasi ironico e laconico.-Complimenti.-
Takeru
sentì le guance imporporarsi. –Io… te lo avrei detto, ma è successa questa cosa
tra noi e…-
Kari gli sorrise con molta fatica.-Allora ne desumo che partirai.-
biascicò triste.
Fu la
delusione che avvertì dentro di lui o la forte speranza che un altro legame
potesse fargli cambiare idea, ma comunque sentì solo la sua voce esclamare:-Conosci un motivo per cui debba rimanere, qui?-
La
sorella di Taichi alzò il capo, folgorata.
-Sì.-
affermò con enfasi e senza pensarci due volte.
Nel
frattempo Daisuke aveva provocato un fallo, senza dire una sola parola uscì dal
campo.
Fu allora
che Yuko Aruma come un fulmine si avventò sul moro.
-Davis!-
Il
castano trattenne un urlo, non si aspettava quella foga e soprattutto il fatto
che la ragazzina gli si era appiccicata come marmellata al braccio.
-Yu..Yuko!-
Gli occhi
verdi di lei si fecero teneri e Daisuke si pietrificò mentre
notava invece il rossore lontano sul volto della sua amata Hikari.
-Fammi
passare!- Esclamò furente. Allora gli occhi della ragazzina si fecero lucidi,
Davis osservò quella patina… sapeva cosa stava per succedere.
Mille
goccioloni salati le fuoriuscirono dagli occhi.
La
ragazzina tirò su col naso e Daisuke cominciò a saltellare come se fosse stato
fulminato da Zeus in persona.
Il tipico
singulto unito al tiro del pianto si impadronirono del corpicino di Yuko che
cominciò a tremare. In men che non si dica
l’attenzione dei compagni di classe, di Takeru, Hikari e del padre della
ragazza… furono calamitati lì, dove si svolgeva quella curiosa scena.
Un
robusto signore con una mazza da baseball e con un cappellino, pieno di muscoli
e abbronzato si parò davanti al digiprescelto.
-CHE COSA
SUCCEDE QUI??-
La voce di
quel capofamiglia poi era ancora più spaventosa al pari del suo avambraccio.
Yuko
continuava a singhiozzare disperata e Davis invece diventava livido.
-NU…Nulla…
DA…Davvero!- Cercava aiuto con gli occhi e disperato non sapeva come scappare dalla
mazza sempre più minacciosa e vicina al suo volto.
L’uomo
assunse un’espressione indescrivibile… mettiamola così era un incrocio tra un
vampiro e un lupo mannaro.
Daisuke
si lasciò scappare un grido di puro terrore senza troppi preamboli.
Yuko nel
frattempo aveva lasciato il braccio del digiprescelto.
Perché
era scoppiata in lacrime?
Si era
messa a piangere un po’ per davvero…( aveva notato il tentativo di sabotaggio da
parte del moro, per impedire la romantica dichiarazione di Kari e Takero…) e un
po’ per vendicarsi… chissà magari il padre con un bel colpo di mazza assestato,
avrebbe potuto sostituire il nome della ragazzina dai capelli castani con il
suo.
Okei, era
un po’ pazza… ma era la persona più adatta a Davis e
lui doveva capirlo. Smise di piangere, proprio quando
da una mezz’oretta il padre, inseguiva il castano per tutto il campo. Si lasciò
scappare un sospiro, mentre Takeru seguito da Kari
(ancora rossa e scombussolata per la dichiarazione andata a vuoto) la
affiancavano.
-Non
credi che tuo padre potrebbe ucciderlo se lo prende?-
Yuko
sorrise sibillina. -No, e poi gli fa bene un po’ di corsetta ultimamente è un
po’ ingrassato.-
Un goccia
passò tra i volti stupiti di Kari e Takeru.
-Si però,
non posso lasciarlo morire così.- Takashi sorrise all’indirizzo delle due. –Okei,
vado in missione.-
Partì a
razzo e appena raggiunti i due, Davis senza vergogna alcuna si riparò dietro
all’ombra di quello, che in quel momento avrebbe giurato essere il suo migliore
amico.
-Signor
Aruma, le posso chiedere una cosa sul terzo tempo?!-
L’uomo
guardò un’ultima volta il moro, poi assicuratasi che la figlia non frignava per
quello lì, distese i lineamenti sorridendo amabilmente al giovane Takeru.
Daisuke fu meravigliato da quel cambiamento fin troppo rapido.
--
Izumi era
diventato bianco, macché “cadavere” era la parola che cercava.
Era suonata
la fine delle lezioni, i ragazzi stavano uscendo… invece lui se ne stava ancora
seduto al suo posto, con lo zaino tra le gambe e con tutti i libri sparsi sul
suo banco. Mako lo guardava indecisa se alzarsi dal suo posto o se dargli una
manforte spirituale.
-Izumi si
può sapere che ti prende?-
Mimi e
Micheal stavano parlando sulla porta, la digiprescelta non aveva smesso però un
sol istante di guardare quei banchi e aveva pregato l’americano di attendere
quei due.
Koushiro livido
si voltò verso la sua compagna di tavolo e vedendola ancora seduta
e vicina a lui, le prese disperato le mani.
Quel
contatto non sfuggì a Mimi che sbiancò facendo invidia allo stesso Izumi. La
sua voce cristallina si era fermata e adesso Micheal la guardava un po’
spaesato. Seguì la direzione di quello sguardo e sorrise amaramente.
La luce
illuminò Izumi che pallido provava a sbiascicare qualche parola stringendo le
mani di Mako.
Mimi si
sentì mancare l’aria… non riusciva a capire cosa si stavano dicendo e si
appoggiò allo stipite della porta.
“Game
over.” Pensò stupidamente imboccando arrabbiata e frettolosa l’uscita.
--
-Ho perso
una cosa… importante…-
Mako
sbatteva le palpebre, incredula e in più la morsa delle mani di Izumi era
micidiali.
-Se ti
riferisci al libro di Storia, è caduto è vero ma non
si è fatto male… l’ho solo preso in prestito e poi l’ho rimesso apposto,
giuro!-
-Tu
cosa?-
Izumi la
guardo sbiadendo ancora di più.
-Non sapevo
che ci tenevi così tanto…che fai gli hai dato anche un nome?!-
Mako alzò le spalle distogliendo lo sguardo.
Izumi le
lasciò le mani, battendosi una mano sul capo.
-La
busta… la busta stava nel libro di Storia!!!-
Micheal a
quell’urlo uscì dall’aula, il sorriso non aveva ancora perso il suo volto…
--
-Matt…
cosa?-
Il
digiprescelto con il suo solito autocontrollo, si limitò a ricoprire la testa
della ragazza con il cappuccio grigio di una felpa.
-Me l’ha
prestata Taichi, da quando si macchiò la divisa passeggiando
nel cortile della scuola (fatto tutt’ora misterioso), ha sempre qualcosa di riserva.-
Sora fece
un’espressione buffa, alzandosi leggermente il copricapo che le ricadeva sugli
occhi.
Poi come
se nulla fosse cacciava dallo zaino una bandana azzurra.
-Me l’ha
prestata Daisuke.-
Quella
scena fece scoppiare di ilarità Taichi Yagami, amico dei suddetti personaggi e
che simpaticamente già si preoccupavano l’una dell’altra, senza essersi nemmeno
dichiarati a vicenda.
-Siete
stratomitici!- disse sorridendo e utilizzando la battuta del nuovo leader del
gruppo dei digiprescelti.
Sora se
la abbottonò facendo una linguaccia, mentre Matt indossava la bandana
nascondendo i capelli biondi. Fece una smorfia a un’altra battutaccia di Taichi
mentre, Sora invece arrossiva impietosamente… anche in quel modo Matt era
troppo carino! Poi il colore della bandana si intonava perfettamente ai suoi
occhi cerulei!
Tai si
voltò a scrutarla. -Ehy tutto bene?- Quella si mise a ridere nervosamente.- Si si…Niente!!-
Matt si
ritrovò a fissarla, sentì le guance imporporarsi… Sora anche con una felpa che
le copriva l’uniforme era bellissima.
-Ah, ah!-
Taichi si
mise a ridere di nuovo e di gusto. -Il biondo è arrossito, chissà come mai!-
--
Takeru
sorrise, salutando Yuko che si era offerta (più che altro con minacce figurate
vedi: nota padre a fine capitolo) di accompagnare
Daisuke a casa, in quel modo poteva anche scusarsi (sempre in modo figurato)
per l’inseguimento del genitore.
Yolei si
stava quindi complimentando con lei lasciandola andare mentre, Hikari invece
sembrava persa nei suoi pensieri.
Il
fratello maggiore la agguantò sottraendola anche a T.k. che stava per chiederle
di accompagnarlo a casa.
Mako
invece sorreggeva Izumi, colto da una paralisi irreversibile e Mimi per tutta
risposta aveva preso a braccetto Micheal… Solo in quel modo, in fondo, poteva
far riabilitare la sua dignità di donna.
Cody
ridacchiava assieme a Ken che da qualche giorno sembrava più strano del solito…
E quando scesero Matt e Sora, uno con una bandana azzurra
e l’altra con la felpa che le copriva anche i capelli… bhe, il gruppo dei pazzi
sembrava al completo.
Nota
padre di Yuko:
Kenshin Aruma campione giovanile di lotta
libera all’età di dodici anni, a diciassette campione
nazionale di judo e praticante dei seguenti sport: nuoto, pallavolo,
tennis, ping pong, pallanuoto e calcio; ora allenatore della squadra giovanile
di basket, e insegnante di educazione fisica a pieno merito…
Che dite
Daisuke ha avuto ragione ad avere paura, o no?