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Autore: Sae    07/11/2007    5 recensioni
- Matt, che cavolo stai facendo?? - Takero trattenne una risata nel vedere il fratello maggiore praticamente disteso sotto il suo letto, nell’atto di cercare qualcosa. -Pensavo fossi intelligente! Secondo te che sto facendo? - gli fece eco da quella posizione, il duro della situazione pizzicato nell’ orgoglio. T.k. indovinò subito che Yamato Ishida, stava attraversando la fase pomeridiana dei grugniti: meglio lasciare correre....
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una donna per amico

Una donna per amico

Felpe e bandane

-T.k.!-

-Non c’è niente da ridere!-

Il ragazzino non la pensava certo così…ma si immedesimo completamente nei loro panni quando un minuto dopo; dato che una ragazzina gli saltò al collo atterrandolo.

-Yuko!- Fece per terra nel cortile della scuola!

-Buongiornissimo, Ciao a tutti!!!- La ragazzina dai corti capelli castani sorrise.

-Capiti a proposito!- Fu invece il saluto di Matt che aveva al suo fianco Sora, provata come lui da quell’incontri funesti.

-Perché?- fu invece la domanda della ragazzina che aiuto il digiprescelto della speranza ad alzarsi, mentre il gruppo sopraggiungeva in quella scenetta.

-Oh… è una lunga storia.- Sora scossè il capo, afflitta. –Piuttosto, devo pensare a un modo per non farmi vedere all’uscita…- sussurrò facendo roteare il capo del biondo.

-Da come è ridotto Matt, deduco che qui è passata mia sorella!-

La voce allegra di Daisuke fu un martello pneumatico per le orecchie di Yamato.

Il biondo sorrise gentilmente mentre faceva cadere sulla sua zucca un pugno chiuso, scosso proprio da quell’inattesa visita.

-Ma che ho fatto???- fece lacrimevole allora mentre, Yuko lo guardava arrossendo.

-Te lo meriti proprio stavolta Davis.- Fu invece la risposta di Sora e che fece sorridere misteriosamente Takeru.

-Senti Koushiro posso chiederti un favore?- Mako sorrise avvicinandosi all’amico –nel frattempo Davis protestava vivacemente-. Il rosso si voltò e dietro di lui Mimi aguzzava le orecchie.

-Non è che mi dai qualche ripetizione per matematica?-

Il digiprescelto si beccò nelle scapole una gomitata amichevole da parte di Taichi, che lo fece diventare rosso fuoco. –Ah, va bene!-

Mimi abbassò il capo, avvilita. –Qualcosa non va?- Yolei le si avvicinò poggiandole una mano sulla spalla.- Va tutto bene!- Esclamò.

-Andrà anche meglio ora, my Lady !!-

Una voce, che fece avvampare anche Miyako, fece voltare l’intero gruppo. Il cuore di Izumi mancò un battito.

-Micheal?!?-

Mimi lo abbracciò come una vecchia amica, dando una coltellata chiara e netta al cuore di Koushiro.

-Uh! Ciao!- Daisuke fu il secondo che salutò quell’americano… poco dopo anche gli altri ripresasi dalla sorpresa lo accolsero come un secolare alleato.

Izumi sentì una scossa elettrica raggiungerli le vene mentre stringeva la mano a Micheal… sospirò pesantemente ed i suoi occhi neri catturarono quelli di Mimi… troppo impegnati a guidare l’americano…

-Che bell’inizio di giornata.-

Kari gli sorrise, sapeva, anzi tutti sapevano della sua simpatia per Mimi.

-Izzy…- lo chiamò con il suo vecchio soprannome.

Il rosso la osservò attento.

-Devi parlare con lei, il tempo è nemico di tutti.- Disse guardando amaramente Takeru Takaishi.

--

Grandioso.

Non bastava quella simpatica sorpresa la mattina, ma doveva digerire anche il fatto che Micheal sarebbe rimasto per un po’ di tempo a studiare in Giappone.

-Grandioso.- sibilò mentre il professore lo presentava alla classe.

Cosa credeva di fare? Voleva riportare Mimi in America? Voleva convincerla a rimettersi con lui? Magari l’avrebbe chiesta in moglie… gli americani in fondo belli e ricchi sono capaci di tutto. Strinse i pugni mentre strappava con forza una pagina del suo quaderno.

“Malora, malora, malora!” imprecò mentalmente, come un anziano signore facendo di quella pagina sotto gli occhi terrorizzati di Mako, solo brandelli.

In più come se tutto quello non bastasse…sicuramente il professore per farlo ambientare meglio in classe… dov’è che lo andava inserendo?? Ovvio, no?

Vicino a Mimi!

-Aggiungi un banco vicino a Takikawa, Micheal!-

Ecco, appunto, come volevasi dimostrare!

Adesso doveva anche sentire ogni due e tre il risolino felice e allegro della sua amica… Strinse i denti mentre faceva pezzettini ancora più piccoli di quel foglio. “Per ambientarti meglio Micheal!...Come se si trattasse di una pianta acquatica o come se fosse un pesce in un esperimento di scienze!!”

“Abbasso lo straniero!” sorrise rispolverando un vecchissimo film… o forse una lezione di storia.

-Izumi…. Tutto bene?-

Il rosso si voltò con una lineetta di depressione sul capo… mentre come un arma letale sopraggiungeva il risolino di Mimi, dietro di lui.

-No. Malora, malora.-

Non andava per niente bene. Lanciò uno sguardo alla sua cartella. Dentro lo zaino aveva una lettera per Mimi –ormai da giorni- e nella busta … c’era quell’anellino piccolo e sottile che doveva dare alla persona amata… perché incredibile ma vero… lui amava Mimi Takikawa.

-Professore posso uscire?-

--

-Passami la palla!-

Daisuke rideva mentre riceveva il pallone da un suo amico. Rideva ancora quando il suo tiro andò dritto in rete.

Ora di supplenza e chi avevano mandato a supplire… il padre di Yuko.

Kari si mordicchiò il labbro. Se ne stava lì seduta da mezz’ora buona, sospirò portandosi una mano sulla fronte, calda per i vari pensieri che la agitavano. Poi Yuko, misteriosamente apparsa, si sedette senza nessuna vergogna di fianco a lei.

-Ciao Kari, bella giornata no? A te non piace Daisuke, vero? So che sei innamorata di Kero-kun!-

Senza neanche darle il tempo di rispondere o quanto meno di riprendersi da tutte quelle frasi… la ragazzina le prese la mano stringendola come avrebbe fatto Yolei- soprattutto quando la suddetta sta vicino a Ken-.

-Ti prego… dimmi cosa posso fare per conquistarlo… io… io lo amo!-

Kari rimase interdetta per due minuti buoni. Quella lì era perfetta per Daisuke, non riuscì a trattenere un sorriso.

-Io…- tuttavia come poteva aiutarla?

-Devi dirgli che tu non lo ami! Hai confidato quello che provi a T.k.?-

La sorella di Taichi arrossì da capo a piedi. –Oh… ecco io!-

-Bene, io ti darò una mano con Takeru… tu però devi dare il colpo di grazia a Davis…-

Un gocciolone le scivolò sulla tempia.-Se posso darti un consiglio, Yuko, fallo sentire importante, si insomma mettilo a centro dell’attenzione… come fai con Takeru.-

Yuko sorrise.-Ah! Avevo ragione quando gli dicevo che sei gelosa! Ma non hai nulla da temere! Io voglio solo un gran bene a T.k. e poi mio padre non fa altro che parlare di lui da quando ha superato i provini per la squadra!-

-Provini?- Kari assunse un’espressione seria.

-Si! Deve solo decidere di firmare il contratto! Purtroppo credo che non lo vedremo molto spesso… tra le trasferte e cose varie…! Dovrà impegnarsi anche il doppio con la scuola!-

-Tra…Trasferte?!-

Yuko si bloccò.-Non lo sapevi?-

Kari scosse il capi i suoi occhi si velarono leggermente diventando più chiari.- No, io non lo sapevo.-

-Ops!-

--

Menomale che era uscito! Non ne poteva più di sorbirsi l’occhialuto professore!Accidenti non riusciva che pensare a Sora… quella scenetta di poco prima gli aveva schiarito le idee doveva ammetterlo. Se lui era l’idolo di molte ragazza a causa della passione per la musica… a Sora bastava un sorriso per conquistare tutti.

-Matt.-

Il biondo trasalì, si voltò sorpreso nel vedere Izumi con una faccia depressa e con il volto ancor più scuro del suo.

-Izzy!Mi…mi fai paura!- si limitò a sussultare prima di riprendere il suo tono di voce normale.

-Lo so non mi riconosco da solo! Sono così arrabbiato!-

Matt sorrise aspettando lo sfogo dell’amico.

-Non ce la faccio più! Adesso anche Micheal ci mancava…-

-Oh… ti capisco perfettamente Koushiro.-

Matt scosse il capo dimenticando per un attimo i suoi pensieri.

-Ma anche tu hai fatto ingelosire Mimi, e poi mi sembra che ti trovi molto bene con Mako!-

-è solo un’amica!- rispose il rosso infervorandosi. –E poi lei è giapponese! Mentre invece Micheal è americano!-

Matt non capì molto quell’ultimo esempio ma lasciò correre, Izumi gli sembrava già abbastanza provato.

--

Mako cercò disperata il suo libro di storia nello zaino. L’aveva dimenticato… il panico si fece sentire nello stomaco… dato che il professore la stava per interrogare… l’aveva lasciato sicuramente nel corridoio di casa!… E da chi poteva farselo prestare adesso??

-Samoto, vuol venire alla cattedra?-

Allungò la mano nello zaino di Izumi e un grosso sorriso di riconoscenza andò al suo amico non presente nell’aula. Prese il libro di storia, lasciando cadere pesantemente lo zaino di Koushiro. -Si subito!-

Una busta piatta e bianca ne uscì fuori assaporando il pavimento…

--

-Takeru, posso parlarti un attimo?-

Kari si avvicinò al digiprescelto approfittando della pausa di quest’ultimo.

I suoi occhi azzurri la fecero arrossire e si prese le mani sudate per l’emozione. L’elettricità che di solito gli procurava standogli accanto le chiuse lo stomaco.

-Dimmi.- Lasciò che lei si sedesse sulla panchina mentre Daisuke sul campo da calcio, notava quell’isolamento.

-Ho saputo da Yuko, per sbaglio,-ci tenne a chiarire interrompendo il suo sguardo visivo con lui.- che sei stato preso da un’importante squadra di basket.- Il suo tono divenne quasi ironico e laconico.-Complimenti.-

Takeru sentì le guance imporporarsi. –Io… te lo avrei detto, ma è successa questa cosa tra noi e…-

Kari gli sorrise con molta fatica.-Allora ne desumo che partirai.- biascicò triste.

Fu la delusione che avvertì dentro di lui o la forte speranza che un altro legame potesse fargli cambiare idea, ma comunque sentì solo la sua voce esclamare:-Conosci un motivo per cui debba rimanere, qui?-

La sorella di Taichi alzò il capo, folgorata.

-Sì.- affermò con enfasi e senza pensarci due volte.

Nel frattempo Daisuke aveva provocato un fallo, senza dire una sola parola uscì dal campo.

Fu allora che Yuko Aruma come un fulmine si avventò sul moro.

-Davis!-

Il castano trattenne un urlo, non si aspettava quella foga e soprattutto il fatto che la ragazzina gli si era appiccicata come marmellata al braccio.

-Yu..Yuko!-

Gli occhi verdi di lei si fecero teneri e Daisuke si pietrificò mentre notava invece il rossore lontano sul volto della sua amata Hikari.

-Fammi passare!- Esclamò furente. Allora gli occhi della ragazzina si fecero lucidi, Davis osservò quella patina… sapeva cosa stava per succedere.

Mille goccioloni salati le fuoriuscirono dagli occhi.

La ragazzina tirò su col naso e Daisuke cominciò a saltellare come se fosse stato fulminato da Zeus in persona.

Il tipico singulto unito al tiro del pianto si impadronirono del corpicino di Yuko che cominciò a tremare. In men che non si dica l’attenzione dei compagni di classe, di Takeru, Hikari e del padre della ragazza… furono calamitati lì, dove si svolgeva quella curiosa scena.

Un robusto signore con una mazza da baseball e con un cappellino, pieno di muscoli e abbronzato si parò davanti al digiprescelto.

-CHE COSA SUCCEDE QUI??-

La voce di quel capofamiglia poi era ancora più spaventosa al pari del suo avambraccio.

Yuko continuava a singhiozzare disperata e Davis invece diventava livido.

-NU…Nulla… DA…Davvero!- Cercava aiuto con gli occhi e disperato non sapeva come scappare dalla mazza sempre più minacciosa e vicina al suo volto.

L’uomo assunse un’espressione indescrivibile… mettiamola così era un incrocio tra un vampiro e un lupo mannaro.

Daisuke si lasciò scappare un grido di puro terrore senza troppi preamboli.

Yuko nel frattempo aveva lasciato il braccio del digiprescelto.

Perché era scoppiata in lacrime?

Si era messa a piangere un po’ per davvero…( aveva notato il tentativo di sabotaggio da parte del moro, per impedire la romantica dichiarazione di Kari e Takero…) e un po’ per vendicarsi… chissà magari il padre con un bel colpo di mazza assestato, avrebbe potuto sostituire il nome della ragazzina dai capelli castani con il suo.

Okei, era un po’ pazza… ma era la persona più adatta a Davis e lui doveva capirlo. Smise di piangere, proprio quando da una mezz’oretta il padre, inseguiva il castano per tutto il campo. Si lasciò scappare un sospiro, mentre Takeru seguito da Kari (ancora rossa e scombussolata per la dichiarazione andata a vuoto) la affiancavano.

-Non credi che tuo padre potrebbe ucciderlo se lo prende?-

Yuko sorrise sibillina. -No, e poi gli fa bene un po’ di corsetta ultimamente è un po’ ingrassato.-

Un goccia passò tra i volti stupiti di Kari e Takeru.

-Si però, non posso lasciarlo morire così.- Takashi sorrise all’indirizzo delle due. –Okei, vado in missione.-

Partì a razzo e appena raggiunti i due, Davis senza vergogna alcuna si riparò dietro all’ombra di quello, che in quel momento avrebbe giurato essere il suo migliore amico.

-Signor Aruma, le posso chiedere una cosa sul terzo tempo?!-

L’uomo guardò un’ultima volta il moro, poi assicuratasi che la figlia non frignava per quello lì, distese i lineamenti sorridendo amabilmente al giovane Takeru. Daisuke fu meravigliato da quel cambiamento fin troppo rapido.

--

Izumi era diventato bianco, macché “cadavere” era la parola che cercava.

Era suonata la fine delle lezioni, i ragazzi stavano uscendo… invece lui se ne stava ancora seduto al suo posto, con lo zaino tra le gambe e con tutti i libri sparsi sul suo banco. Mako lo guardava indecisa se alzarsi dal suo posto o se dargli una manforte spirituale.

-Izumi si può sapere che ti prende?-

Mimi e Micheal stavano parlando sulla porta, la digiprescelta non aveva smesso però un sol istante di guardare quei banchi e aveva pregato l’americano di attendere quei due.

Koushiro livido si voltò verso la sua compagna di tavolo e vedendola ancora seduta e vicina a lui, le prese disperato le mani.

Quel contatto non sfuggì a Mimi che sbiancò facendo invidia allo stesso Izumi. La sua voce cristallina si era fermata e adesso Micheal la guardava un po’ spaesato. Seguì la direzione di quello sguardo e sorrise amaramente.

La luce illuminò Izumi che pallido provava a sbiascicare qualche parola stringendo le mani di Mako.

Mimi si sentì mancare l’aria… non riusciva a capire cosa si stavano dicendo e si appoggiò allo stipite della porta.

“Game over.” Pensò stupidamente imboccando arrabbiata e frettolosa l’uscita.

--

-Ho perso una cosa… importante…-

Mako sbatteva le palpebre, incredula e in più la morsa delle mani di Izumi era micidiali.

-Se ti riferisci al libro di Storia, è caduto è vero ma non si è fatto male… l’ho solo preso in prestito e poi l’ho rimesso apposto, giuro!-

-Tu cosa?-

Izumi la guardo sbiadendo ancora di più.

-Non sapevo che ci tenevi così tanto…che fai gli hai dato anche un nome?!- Mako alzò le spalle distogliendo lo sguardo.

Izumi le lasciò le mani, battendosi una mano sul capo.

-La busta… la busta stava nel libro di Storia!!!-

Micheal a quell’urlo uscì dall’aula, il sorriso non aveva ancora perso il suo volto…

--

-Matt… cosa?-

Il digiprescelto con il suo solito autocontrollo, si limitò a ricoprire la testa della ragazza con il cappuccio grigio di una felpa.

-Me l’ha prestata Taichi, da quando si macchiò la divisa passeggiando nel cortile della scuola (fatto tutt’ora misterioso), ha sempre qualcosa di riserva.-

Sora fece un’espressione buffa, alzandosi leggermente il copricapo che le ricadeva sugli occhi.

Poi come se nulla fosse cacciava dallo zaino una bandana azzurra.

-Me l’ha prestata Daisuke.-

Quella scena fece scoppiare di ilarità Taichi Yagami, amico dei suddetti personaggi e che simpaticamente già si preoccupavano l’una dell’altra, senza essersi nemmeno dichiarati a vicenda.

-Siete stratomitici!- disse sorridendo e utilizzando la battuta del nuovo leader del gruppo dei digiprescelti.

Sora se la abbottonò facendo una linguaccia, mentre Matt indossava la bandana nascondendo i capelli biondi. Fece una smorfia a un’altra battutaccia di Taichi mentre, Sora invece arrossiva impietosamente… anche in quel modo Matt era troppo carino! Poi il colore della bandana si intonava perfettamente ai suoi occhi cerulei!

Tai si voltò a scrutarla. -Ehy tutto bene?- Quella si mise a ridere nervosamente.- Si si…Niente!!-

Matt si ritrovò a fissarla, sentì le guance imporporarsi… Sora anche con una felpa che le copriva l’uniforme era bellissima.

-Ah, ah!-

Taichi si mise a ridere di nuovo e di gusto. -Il biondo è arrossito, chissà come mai!-

--

Takeru sorrise, salutando Yuko che si era offerta (più che altro con minacce figurate vedi: nota padre a fine capitolo) di accompagnare Daisuke a casa, in quel modo poteva anche scusarsi (sempre in modo figurato) per l’inseguimento del genitore.

Yolei si stava quindi complimentando con lei lasciandola andare mentre, Hikari invece sembrava persa nei suoi pensieri.

Il fratello maggiore la agguantò sottraendola anche a T.k. che stava per chiederle di accompagnarlo a casa.

Mako invece sorreggeva Izumi, colto da una paralisi irreversibile e Mimi per tutta risposta aveva preso a braccetto Micheal… Solo in quel modo, in fondo, poteva far riabilitare la sua dignità di donna.

Cody ridacchiava assieme a Ken che da qualche giorno sembrava più strano del solito… E quando scesero Matt e Sora, uno con una bandana azzurra e l’altra con la felpa che le copriva anche i capelli… bhe, il gruppo dei pazzi sembrava al completo.

Nota padre di Yuko:

Kenshin Aruma campione giovanile di lotta libera all’età di dodici anni, a diciassette campione nazionale di judo e praticante dei seguenti sport: nuoto, pallavolo, tennis, ping pong, pallanuoto e calcio; ora allenatore della squadra giovanile di basket, e insegnante di educazione fisica a pieno merito…

Che dite Daisuke ha avuto ragione ad avere paura, o no?

  
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