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Autore: Tinkerbell92    18/04/2013    5 recensioni
Freya, Dea dell'Amore e della Magia, è stata cresciuta alla corte di Asgard dai suoi genitori adottivi, Odino e Frigga, in seguito alla promessa fatta dal re degli dèi al padre di lei, il quale perse la vita, insieme alla moglie, durante la battaglia di Jotunheim.
Tutto procede per il meglio, fino a quando Odino non decide di unire in matrimonio Freya ed il Principe Odhr.
Nonostante il promesso sposo sia una persona buona e gentile, Freya non riesce a sentirsi felice per la futura unione, anche perchè, ormai da molti anni, prova segretamente qualcosa di molto profondo per uno dei suoi fratellastri...
NB: STORIA IN REVISIONE (devo assolutamente ricorreggere i vari capitoli)
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Passò parecchio tempo da quella notte. Molte cose cambiarono, molte restarono uguali.
L’incoronazione di Thor si avvicinava, presto Odino avrebbe abdicato in suo favore.
No, non mi ero ancora sposata: io e Odhr avevamo ottenuto il permesso di sposarci tre giorni dopo l’incoronazione di mio fratello, il che aveva prolungato il fidanzamento di parecchi anni.
Fortuna che Thor era un inguaribile immaturo e non era cambiato molto nel corso degli anni.
Odino era invecchiato molto, sembrava quasi stanco e ansioso di lasciare il posto al figlio. Frigga era diventata ancora più silenziosa e, dopo tanto tempo, ancora riuscivo a scorgere un velo di colpevolezza nei suoi occhi grigi non appena incontravo il suo sguardo.
Hefring era diventata il capitano delle guardie reali ed aveva fatto voto di castità, consacrando sé stessa al regno di Asgard; Bygul e Trjegul, esattamente com’era scritto nei libri, erano diventati due gatti enormi, alti quasi un metro e mezzo, e amavano trainare il carro sul quale ero solita viaggiare.
Il più cambiato di tutti, però, era Loki.
Forse nessuno se n’era reso conto più di tanto, perché lui stesso cercava di non farlo notare, ma io me ne accorgevo benissimo: ogni giorno che passava, sorrideva sempre meno, la luce dei suoi occhi si stava affievolendo lentamente, come la fiamma di una candela consumata.
Le ombre che incombevano su di lui erano decisamente soffocanti: da un lato, il mio matrimonio con Odhr, dall’altro le ormai nette preferenze di nostro padre per Thor.
Mancavano circa due giorni all’incoronazione, cinque al matrimonio: era una mattinata importante.
Importante perché Odino mi avrebbe fatto incontrare Sybilla per dare un’occhiata alla mia futura vita coniugale.
Fui costretta a vestirmi in maniera parecchio elaborata, cosa che ormai dovevo sopportare sempre più spesso, visto che non ero più una ragazzina, e, seguita da Byegul e Trjegul, avanzai lentamente lungo il corridoio fuori dalla mia camera, al termine del quale mi attendeva Hefring.
Diedi un’occhiata leggermente invidiosa alla sua armatura dalle tonalità marine e lei, con un sorriso di comprensione, mi offrì il braccio, al quale mi attaccai come se fosse un’ancora di salvezza.
Mi faceva ancora un po’ strano vederla più alta di me, anche se mi bastava dare un’occhiata ai suoi capelli rossi ribelli per ricordarmi che era ancora la mia sorellina.
- Pronta ad affrontare anche questa?- mi sussurrò con tono affettuoso.
Le sorrisi leggermente, annuendo: - Ormai sono pronta a tutto.
Lei mi accarezzò la mano che stringeva il suo braccio, mormorando: - Io sono qui con te, sempre- e, con un sospiro, ci avviammo verso le porte principali del palazzo.
Odino ci aspettava sorridente, accanto a lui Odhr, Thor e Loki. I nostri amici, Volstagg, Sif, Fandral e Hogun erano già sulla scalinata esterna e chiacchieravano tranquillamente tra loro.
Ci fermammo davanti a nostro padre, chinando il capo leggermente, poi lo seguimmo fuori dai portoni, camminando spediti verso il Bifrost.
Ad essere pignoli, io avrei dovuto camminare a fianco del mio futuro marito, ma non riuscii a staccarmi dal braccio di Hefring.
Odhr cercava di mostrarsi tranquillo, sorridendomi per incoraggiamento, ma ero sicura che anche lui non si sentiva completamente a proprio agio: in tutti quegli anni di fidanzamento, eravamo diventati ottimi amici e mi ero resa conto di volergli molto bene, però i nostri sentimenti non sfioravano affatto l’amore.
Thor mi diede una pacca affettuosa sulla spalle e Loki piegò leggermente un angolo della bocca in un sorriso molto tirato.
Incontrare il suo sguardo fu come una pugnalata.
Una volta che Heimdall ci ebbe trasferiti sulla Terra dei Veggenti, antichi ricordi riaffiorarono alla mia mente, riportandomi al tempo in cui io e i miei fratelli ci recavamo in quegli antichi luoghi per incontrare le Norne.
Odino avanzò a testa alta verso le radici dell’Yggdrasil, conducendoci fino all’entrata di un piccolo antro, dove si trovavano Urd e Verdandi.
Le due donne si inchinarono e Urd annunciò in tono solenne: - Vi stavamo aspettando. Che i futuri sposi entrino pure, insieme a chiunque voglia assistere.
- Io passo!- rise Thor – Mi danno i brividi le occhiate di Sybilla. Chi sta fuori con me?
- Va bene, resto io- disse Sif, alzando gli occhi al cielo – Ragazzi?
- Sì, restiamo qui anche noi- rispose Volstagg, accennando a sé stesso e a Hogun.
- Io invece vengo- sorrise Fandral – Sempre che non vi dispiaccia…
- No, certo Fandral, vieni pure- mormorai distrattamente, guardando Bygul e Trjegul che varcavano imperiosi la soglia della caverna.
- Molto bene!- sorrise Odino – Quindi siamo io, Hefring, Fandral e… vieni anche tu, Loki, figlio mio…
Avvertii una spiacevole stretta al cuore e non ebbi il coraggio di voltarmi, lasciando a malincuore il braccio di Hefring per attaccarmi a quello di Odhr.
Verdandi ci fece cenno di seguirla e, una volta aver varcato la soglia della grotta, uno strano calore, decisamente insolito per la fredda Terra dei Veggenti, ci avvolse, mentre un singolare profumo di foglie aromatiche ci inebriava.
La caverna era illuminata da delle piccole fiammelle magiche sospese a mezz’aria ed era divisa in due zone: la prima era quella dell’ingresso, ampia e spoglia; la seconda era una specie di stanza circolare dalle pareti rocciose, al centro della quale stava un altare di diamante, con una grande ciotola di pietra e vari oggetti magici sopra di esso, due grandi fiaccole alle estremità e due sedie di legno bianco poste innanzi ad uno dei due lati.
Dalla parte opposta, su un semplice sgabello di pietra, sedeva Sybilla, tutta intenta a fissare con aria assorta lo strano fumo viola che si levava dal contenitore al centro dell’altare.
Non appena ci sentì arrivare, alzò lo sguardo, fissandoci con i suoi profondi occhi a mandorla.
Mentre Urd e Verdandi erano più o meno uguali a come le avevamo conosciute, Sybilla era cambiata notevolmente nel corso degli anni.
Dimostrava più o meno vent’anni, i lunghi capelli scuri ricadevano sciolti sulle sue spalle, coprendo parzialmente la scollatura del semplice abito rosso che indossava. La sua pelle ambrata era messa in risalto dalle luci soffuse delle fiaccole.
- Oh, siete arrivati- mormorò con la sua solita voce calda e piatta – Bene.
Odino le sorrise, mettendomi una mano sulla spalla: - Facci vedere cos’ha in serbo il futuro per questi due ragazzi.
- Naturalmente- rispose impassibile Sybilla – Anche se devo avvertirvi, come al solito, che non sempre quello che vedo è certo. Ci sono varie possibilità d’interpretazione degli eventi che devono ancora accadere. Comunque, sedetevi pure.
Io e Odhr obbedimmo, accomodandoci sulle due sedie di legno perfettamente levigato e, nel mentre, Sybilla lanciò una rapida occhiata verso il nostro compagno: - Ciao, Fandral.
- Ciao, Sybilla- rispose lui sorridendo, con un tono decisamente più morbido del solito.
Bygul e Trjegul si accucciarono ai miei piedi e fissarono con curiosità il fumo viola che si levava dalla ciotola di pietra.
Sybilla prese un amuleto di ametista a forma di ciondolo e lo posizionò sopra al fumo: - Prendetevi per mano.
Io e Odhr obbedimmo, guardandola con curiosità. Mi voltai verso Hefring, che mi fece un sorriso d’incoraggiamento, e poi diedi una sbirciatina allo strano liquido fumante nella ciotola, sul quale si stavano formando delle piccole onde concentriche.
Odhr lo stava fissando assorto, come se cercasse veramente di vedere qualcosa, ma tutto ciò che si riusciva a scorgere era il riflesso distorto di Sybilla, reso decisamente inquietante per via degli occhi diventati bianchi, cosa che le succedeva ogni volta che indagava nel futuro.
Attendemmo un po’, poi, quando il liquido iniziò a bollire, Sybilla mormorò: - Per ora il sentiero è confuso… c’è qualcosa in particolare su cui desiderate essere informati?
Io e Odhr ci guardammo senza sapere cosa rispondere, ma Odino domandò per noi: - Credo sarebbe opportuno sapere qualcosa riguardo alla futura prole.
A quell’affermazione mi irrigidii, mentre un’orribile senso di nausea mi pervadeva.
Se Odino mi avesse tirato un pugno nello stomaco mi avrebbe sicuramente fatto meno male, soprattutto dopo aver sentito il sibilo irritato da parte di Loki.
Odhr si schiarì la voce e arrossì, limitandosi ad annuire: - Va bene, vediamo pure questi… figli.
Sybilla annuì senza tradire alcuna emozione e mormorò alcune parole in un’antica lingua elfica. Il ciondolo che teneva in mano si illuminò, mentre il liquido viola sembrava quasi aver preso vita.
Ci furono alcuni istante di tensione, poi, il fluido si fermò, mentre delle strane macchie di colore iniziavano a muoversi sulla superficie.
Attendemmo, mentre le macchie si univano, aspettandoci di vedere dei piccoli volti comparire, ma, dopo un breve turbinio, le macchie svanirono, mentre il liquido tornava fermo e scuro.
Gli occhi di Sybilla tornarono color nocciola, mentre il medaglione smetteva di brillare.
Alzò lo sguardo verso Odino, che mormorò un po’ deluso: - Oh… d’accordo, non importa…
Dentro di me, sospirai di sollievo e anche Odhr sembrava più rilassato.
Si alzò lentamente e si rivolse a mio padre: - Signore, dobbiamo sapere altro?
Odino scosse la testa: - No, alla fine non mi sembra ci sia molto da sapere. Iniziamo a prepararci per tornare a casa.
Era parecchio triste per il fatto che io e Odhr non avremmo avuto figli, ma cercò di mostrarsi naturale. Colsi l’occasione per domandargli un favore: - Padre, potrei restare ancora un po’ con Sybilla, giusto per sapere una cosa?
Lui annuì distrattamente: - Certo, certo… coglierò l’occasione per fare una passeggiata qua attorno. Loki, resta tu con Freya, figliolo.
Odhr, Hefring e Fandral seguirono silenziosamente mio padre, l’ultimo di loro, però, si voltò per un attimo a guardare Sybilla: - Ehm…
Sembrava un po’ a corto di parole, cosa assai strana per un donnaiolo come Fandral, così Sybilla piegò un lato delle labbra verso l’alto, in un flebile sorriso, e mormorò di nuovo: - Ciao, Fandral.
- Ciao- sussurrò lui, addolcendo lo sguardo – Skurd…
Non ne ero sicura, ma mi sembrava che Sybilla fosse arrossita leggermente non appena lui ebbe pronunciato il suo vero nome, e continuò a guardarlo fino a quando non fu uscito dalla grotta.
Io e Loki ci scambiammo uno sguardo impassibile e lui si sedette compostamente accanto a me, senza proferir parola.
Era una sofferenza vedere com’era cambiato il nostro rapporto: dal giorno ufficiale del fidanzamento, avevamo iniziato a parlarci sempre meno, un po’ per paura di essere scoperti, un po’ perché la vicinanza ci faceva male.
Ormai mi sembrava quasi facile nascondere il fatto di amarlo ancora, di non aver smesso di desiderarlo un solo istante, sebbene non fossi più completamente certa che lui ricambiasse al cento per cento i miei sentimenti.
Dopotutto, perché avrebbe dovuto continuare a soffrire? Non poteva avermi, quindi continuare a sperare non aveva alcun senso. E poi, a corte, era arrivata da un po’ una certa Sigyn, una bella ragazza che sembrava parecchio interessata a lui. Scontato dire che quella donna la odiavo.
Sybilla ci fissò con aria interrogativa: - Ebbene?
Io mi scossi dai miei pensieri e sorrisi di circostanza: - Beh, ecco… in realtà mi andava un po’ di parlare con te, è da parecchio che non parliamo…
- Non mi hai ancora posto la tua domanda, Freya- mi interruppe lei, alzando un sopracciglio – Tu e Fandral siete gli unici a non avermi ancora domandato nulla.
- Io e Fandral?- mi stupii, gettando un’occhiata a Loki – Anche tu gliel’hai già posta?
Lui annuì seriamente: - Pochi giorni fa. Mi sembrava il momento più adatto.
Abbassai lo sguardo, un po’ risentita: - Non mi hai detto nulla…
- Non mi sembrava il caso- ribatté lui, in tono piatto.
Sybilla ci lanciò un’occhiata sospettosa e osservò: - Siete in lotta voi due, per caso?
Io e Loki abbassammo lo sguardo con aria colpevole: - No, scusa, Sybilla. Niente di che – borbottò lui – E’ tutto a posto.
- Forse andrebbe meglio se qui ci fosse Sigyn- sibilai, leggermente irritata.
- Che cosa intendi dire?- domandò Loki, gettandomi un’occhiataccia – Allora sarebbe giusto che al mio posto ci fosse Odhr, o sbaglio?
- Bene, allora!- sbottai, alzandomi in piedi – Vado a chiamare lui, così vi date il cambio!
- No, aspetta!
Loki mi afferrò una mano, cambiando improvvisamente tono: - Scusa, va bene? Se ti ho offesa non era mia intenzione. Me ne vado io, d’accordo?
Mi risedetti lentamente, senza separare le mani, e annuii, mentre Sybilla ci guardava leggermente turbata: - Non volevo essere brusca. Questa storia del matrimonio mi rende nervosa.
- A chi lo dici- mormorò Loki, alzando gli occhi al soffitto – Vi lascio da sole, ci vediamo fuori.
La sua mano scivolò lungo il mio braccio con una carezza, soffermandosi leggermente sulla mia spalla. Il contatto mi provocò i brividi.
Fu quando mi voltai di nuovo verso Sybilla che mi resi conto che il liquido all’interno della ciotola ribolliva di nuovo, producendo un leggero fumo.
Gli occhi di Sybilla diventarono bianchi, mentre si sporgeva per guardare. Un’immagine confusa si formò sulla superficie, ma non ebbi il tempo di osservarla meglio, perché sparì non appena la mia amica si ritrasse con un brivido.
- Sybilla?
La Norna mi gettò uno sguardo turbato, volgendo poi la vista oltre le mie spalle, dove pochi istanti prima si trovava Loki.
Le sfiorai una mano, con uno strano senso d’inquietudine che cresceva nel petto, e mormorai: - Sybilla, che c’è, cos’hai visto?
Lei scosse la testa, come se stesse cercando di scacciare degli strani pensieri, e sorrise leggermente: - Oh, non preoccuparti. Vorresti sapere qualcos’altro, in particolare?
- Ehm…- ci riflettei un secondo, poi scossi la testa – Preferisco tenermi la domanda per quando sarà il momento opportuno.
- Come vuoi- rispose lei, alzando le spalle – Esattamente, di cosa volevi parlarmi prima? Se non volevi farmi una domanda, di sicuro volevi sfogarti…
Sospirai, abbassando lo sguardo: - Io non voglio sposarmi.
- Sì, lo so- replicò lei, senza batter ciglio.
- Ma non è solo questo- tirai un profondo respiro – Il fatto è che… queste nozze hanno distrutto tutto ciò a cui tenevo. Il rapporto sincero che avevo con mio padre, la fiducia nei confronti di mia madre…- mi morsi un labbro, reprimendo un doloroso singulto – Il rapporto con Loki…
A quest’ultima affermazione, gli occhi di Sybilla diventarono quasi delle fessure.
- Ti ricordi com’eravamo, no?- sussurrai, con un sorriso malinconico – Speravo che le cose non cambiassero di molto, ma purtroppo mi sono resa conto che è impossibile. Lui si sta allontanando da me e io da lui. E la cosa brutta è che non riesco a fermare questa cosa.
- Vuoi che ti dica la mia riguardo a ciò?- mi domandò lei.
Annuii: - Sì, ho bisogno di sapere che cosa ne pensi.
Sybilla aprì la bocca per rispondere, quando Thor entrò con la grazia di un orso, interrompendoci: - Scusate, ragazze, accidenti che posto strano!- diede una rapida occhiata alla stanzetta di pietra, poi mi posò una mano sulla spalla e mormorò – Freya, dobbiamo andare. Padre ha ricevuto un messaggio, dobbiamo ritornare ad Asgard.
Sbuffai un po’, ma obbedii e mi alzai dalla sedia gettando a Sybilla uno sguardo incoraggiante: - Ne riparleremo un’altra volta.
- Certo- rispose distrattamente lei.
Seguii Thor fino all’uscita, scortata da Bygul e Trjegul che se n’erano stati buoni e tranquilli per tutto quel tempo.
Odhr stava parlando con Verdandi sulla soglia della caverna, mentre Odino, attaccato al braccio di Hefring, stava commentando qualcosa riguardo al paesaggio.
Thor raggiunse il gruppetto dei nostri amici ed io mi fermai, lanciando un’occhiata interrogativa a Odhr.
Lui si scosse e fece un sorriso alla Norna del Presente: - Va bene, allora ci vediamo all’incoronazione di Thor. Vieni, ci conto.
- Certamente- rispose lei, ricambiando il sorriso e scostandosi un ciuffo rosso ribelle dal viso.
Odhr le posò un bacio sulla guancia e poi mi sorrise: - Andiamo?
Io annuii, ma proprio mentre mi accingevo a seguirlo, qualcuno mi posò una mano sulla spalla.
Mi voltai, restando piuttosto sorpresa nel vedere Sybilla che mi fissava con una strana espressione: - Freya, posso dirti una cosa veloce?
Diedi una rapida occhiata al mio gruppo, che non sembrava ancora intenzionato a partire, così annuii: - Dimmi.
Sybilla si scambiò uno sguardo veloce con le proprie sorelle, poi sospirò: - Sai, prima… mentre guardavo nel tuo futuro ho notato una cosa abbastanza insolita… a proposito della tua vita priva di figli…
- Oh, non fa niente- risposi con un sorriso - Davvero.
- No, non è quello- mi interruppe un po’ brusca – In realtà… ho visto dei bambini sulla superficie del Fluido Rivelatore. E sono anche riuscita a scorgere il volto e le caratteristiche di uno di loro. Era una bambina, la tua primogenita.
- Davvero?- lanciai un’occhiata dubbiosa a Odhr – Beh, immagino che mio padre ne sarà contento.
-Oh, io ne dubito- rispose lei, gettando delle occhiate nervose al mio gruppo.
Iniziai a preoccuparmi: - Syb, vuoi dirmi che succede? Perché, quando eravamo tutti dentro, il fluido non ha mostrato nulla e ora tu vieni a dirmi che hai visto addirittura il volto di mia figlia?
- E’ successo dopo che Odhr è andato via- la sua voce tradiva un certo nervosismo – Era davvero una bella bambina, sai?- disse poi, cambiando improvvisamente tono – Aveva i tuoi occhi, Freya, due grandi occhi azzurri. E sembrava piuttosto in salute, anche se era molto pallida. La sua carnagione sembrava quasi candida e sarà destinata a diventare una dea molto potente.
- Bene- risposi, senza sapere dove volesse andare a parare – E’ una bella notizia, no?
- In realtà, non ti ho ancora detto che aveva i capelli… neri.
A quel punto ebbi una specie di sussulto. Capelli neri? Com’era possibile, dato che i miei erano biondi e quelli di Odhr color castano dorato?
Poteva prenderli da mio padre o da Freyr? Impossibile, i loro capelli erano scuri, ma non neri.
Poi, un improvviso pensiero mi balenò nella mente, un tremendo dubbio che trovò conferma nell’espressione turbata di Sybilla: - Non mi dirai che…
- Capelli neri… lineamenti leggermente spigolosi e sguardo scaltro. Questa bambina non è apparsa quando ho letto il futuro a te e Odhr! L’immagine si è manifestata quando Loki ti ha presa per mano!
Uno strano ronzio nelle orecchie mi fece avvertire un leggero capogiro: - Sei… sei sicura?
- Il Futuro non è una cosa sicura, Freya- disse lei, severamente – Ma il fatto che abbia visto tua figlia così chiaramente quando Loki ti ha preso la mano è abbastanza esplicito.
Volevo saperne di più, ma qualcuno mi chiamò.
Sussultai, mentre lo sguardo di Loki incontrava il mio: - Andiamo, Freya?
Lanciai un’occhiata preoccupata verso Sybilla, poi gli afferrai il braccio: - Va bene…
Ci incamminammo svogliatamente a seguito del gruppo, restando in silenzio per un po’.
Loki alzò lo sguardo distrattamente verso il cielo e sussurrò: - Che cosa ti ha detto?
Io arrossii, ma diedi un’alzata di spalle: - Nulla… nulla di particolare.
 
***
Angolo dell’Autrice: Lo so, sono in ritardo e il capitolo non è granché. Spero che i prossimi siano più interessanti. Scusate ancora e grazie per aver letto.
  
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