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Autore: Naruto89    07/11/2007    5 recensioni
[CONTENUTO ALTAMENTE SPOILER]
La Grande Guerra Ninja imperversa ormai da troppo tempo, e per mettere la parola fine a questo grande conflitto, lo shinobi più dotato di Konoha viene inviato in missione nel Villaggio del Vortice, dove un incontro cambierà per sempre la sua esistenza...
Genere: Romantico, Erotico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 004 – Illogica allegria

“Ti amo.”
La ragazza si fermò ad osservare il giovane, mentre il suo cuore accelerò i battiti. Era ormai troppo tempo che desiderava sentire quelle parole da quel ragazzo che, in quel momento, era seduto davanti a lei. Kushina non sapeva cosa fare, e restava immobile come trattenuta da una forza misteriosa… e, infatti, fu Minato a fare il primo, significativo, gesto della loro vita da coppia: la baciò, dolcemente, sulle labbra… un bacio che valeva molto di più di tutte le miriadi di lettere mette in ordine logico durante quel giorno, e anche in quelli precedenti. Un bacio caldo dentro, ma molto freddo fuori: le labbra di entrambi erano ormai congelate. Minato aveva gli occhi chiusi, Kushina li serrò appena sentì il contatto con il giovane.
Quando, dopo qualche eterno secondo, i due riaprirono gli occhi un’illogica allegria invase i loro corpi che furono caldi come non mai. Un braciere perennemente alimentato dal semplice sguardo del compagno ardeva nei cuori, ormai incatenati, dei due giovani.
“Anche io.”
Finalmente, dopo qualche minuto dal bacio, la ragazza rispose alle parole, e ai sentimenti, di Namikaze-kun.
Il ragazzo, preso da un’improvvisa, ma dolce, passione iniziò a spogliare la sua amante. Le sfilò, delicatamente, la maglia e le tolse il reggipetto. A quel punto, senza nemmeno portare a termine l’opera appena iniziata, cominciò a baciarle il seno mentre lei, già ansimante, gli accarezzava i capelli color del grano, abbastanza crespi.
La realizzazione ultima, e più primordiale, dell’amore: l’unione dei corpi. In una grotta gelata, i due amanti iniziarono a premere i loro corpi, ancora mezzi vestiti, uno contro l’altro. Lentamente iniziarono a spogliarsi a vicenda, mentre le rocce fredde gli graffiavano la pelle, ormai nuda. Ma i due non sentivano nulla, poiché aiutati dall’anestetico più potente del mondo: l’amore.
Un amore vero, puro, semplice di due persone che si sono incontrate per caso, o per volere del Destino, e che hanno saputo seguire ciecamente il cuore piuttosto che la razionalità imposta dalla ragione e dalla mente, entità intransigente. Un amore che li guidava attraverso un turbinio di emozione troppo intense, e troppo vicine… un turbinio proprio di tutti gli amanti, persino quelli illegittimi dell’Inferno dantesco. Un amore platonico ed aulico, ma anche un amore sporco e carnale.
Dolore, un piacevole ed ardente dolore. Accompagnata da questa sensazione, Kushina capì che ormai non si poteva più tornare indietro, e ne fu felice. Non era mai stata tanto felice di provare dolore, quel lieve dolore che provano le vergini quando abbandonano la loro condizione di castità pura e santa. Accompagnò quella sensazione da un piccolo gemito, e poi osservò il suo compagno negli occhi. Erano entrambi sudati, e felici. Anche Minato sorrideva, e stava sorridendo solo ed unicamente a lei... come, da quel momento in poi, avrebbe sempre fatto.
I due ragazzi si baciarono, e si guardarono fissi negli iridi, reciprocamente. Passione e sentimento si stavano mischiando in un sublime atto che, dietro ad un bisogno naturale di procreazione, nascondeva la più grande delle meraviglie che erano concesse alla specie umana. Un calore incandescente, che contrastava in maniera netta con il freddo gelido delle rocce appuntite che, ormai, avevano ricoperto di graffi e ferite i due giovani innamorati.
Esattamente in quel momento, un impulso vitale investì i due ragazzi e il rapporto ebbe fine. Quando Minato si spostò dal corpo della ragazza, una goccia di sudore cadde dal seno di lei e le solcò tutto il corpo, per poi finire nel suo rotondissimo ombelico. Lei sorrise, e lui anche. Era la prima volta, per entrambi, ed erano contenti ed orgogliosi di averlo fatto con la persona che più amavano… oltre ad essere l’unica che avessero mai amato. Una volta che la guerra avesse udito la parola fine, i due sarebbero stati separati… ma erano troppo felici per pensarci.
Un’illogica allegria riempì le loro membra: era quella stessa sensazione che li aveva condotti fino a lì, fino al compimento del loro primo atto sessuale. Quella felicità traspariva chiaramente dai loro occhi, anch’essi sudati. Il sentimento che provavano era così forte, che i loro occhi sudavano e non riuscivano a smettere di farlo. Erano occhi, quelli dei due innamorati, che non erano abituati a questo tipo di reazione e, senza conoscere la verità, credevano che fosse un segno di tristezza e pentimento…
“Non piangere, amore mio.”
“Nemmeno te.”
“Io ti amo…”
“Pure io…”
Le paure erano ormai state cancellate e, in una notte miracolosa, il loro amore era venuto fuori nella maniera più pura e primordiale. La natura aveva accompagnato il percorso di due giovani amanti che, adesso, si sarebbero trovati davanti un percorso pieno di insidie dovute al compimento della loro passione. Adesso erano una coppia, e non dovevano più nascondersi agli occhi del mondo dietro silenzi e frasi dette a metà. La vita non sarebbe stata facile, d’ora in poi. C’era la guerra, e la lontananza; erano entrambi shinobi che sarebbero potuti morire da un momento all’altro sul campo. La loro era, senza dubbio, una storia destinata a crescere in mezzo a mille impedimenti e fatiche… ma loro due non lo sapevano, o forse non ci volevano pensare… e infatti, tranquilli come due bambini appena nati, si addormentarono sopra le dure rocce di quella grotta che era stata il loro primo nido d’amore.
La pioggia, fuori, era finita e la luce della luna risplendeva bianca ed immobile, nel cielo. Il dolce suono del vento accompagnava i sogni dei due ragazzi, e la brezza che entrava scompigliava i capelli ad entrambi. Ma i due giovani dormivano, abbracciati, come a volersi proteggere reciprocamente da ogni male che esisteva al mondo. Un obiettivo irrealizzabile, ma che sicuramente non rendeva vano il loro amore nato sotto maligna stella. Un amore destinato a finire tragicamente, ma che avrebbe lasciato dietro di sé un frutto piccolo, piagnucolone, dagli arruffati capelli biondi e dai grandi occhi azzurri. Durante quella notte speciale, era stato concepita una creatura che avrebbe deciso le sorti del Villaggio della Foglia da lì a tredici anni: quella era la notte che aveva visto il concepimento del futuro Hokage di Konoha, Naruto Uzumaki.
Ma, tutto questo, fa parte del futuro e non sfiorava minimamente le menti dei due giovani. Due giovani legati dal destino e dalle persone incontrate… infatti la prima persona che Kushina conobbe a Konoha, quando ci finì da bambina, era un ninja dai capelli bianchi e con degli strani segni in faccia, con il quale aveva mantenuto i contatti per molto tempo: egli era il grande Jiraiya. Ma, i due amanti, non sapevano nemmeno questo… non erano a conoscenza di quanto il Destino aveva messo piede nelle loro vite. E, quindi, continuavano pacatamente a dormire in attesa di un nuovo giorno.

Ultimo capitolo: “Ritorno a casa”

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Devo ammettere che ho avuto molte difficoltà nello scrivere questo capitolo: l’ho scritto e cancellato più volte! Non avevo mai scritto un pezzo Lemon, e non ero sicuro di essere in grado di farlo… e, in effetti, ho tenuto i toni molto pacati e non sono riuscito a fare un vero e proprio Lemon…! In compenso, però, ho messo in mezzo citazioni a Gaber e paragoni con Dante… il che mi ha aiutato molto ad arrivare alla fine di questo capitolo! E’ decisamente il più difficile da scrivere di tutta la fanfic e, infatti, trovo che sia quello venuto peggio… ma passiamo alle recensioni, nell’attesa dell’ultimo capitolo:
Romance: Ti ringrazio per tutte e tre le recensioni: sei davvero gentile, ma non mi sembra di meritare tutti questi elogi! Anche se, in effetti, ho notato anche io che questa fanfic l’ho scritta molto meglio che le altre… chissà perché, poi! Anche se con questo capitolo, sono tornato a dei livelli più bassi…!
Irene Alder: In effetti era semplice intuire cosa potesse succedere in questo capitolo… anche se sono sicuro che gli amanti del Lemon ne sono rimasti parecchio delusi…
Tsuki no Hana: No, non parlo giapponese! Semplicemente so un po’ di parole (anche grazie alla visione imperterrita di anime in lingua originale, con i sottotitoli!), ma non sarei in grado di parlarlo… o almeno, non ancora… anche se ho l’intenzione, il prossimo anno, di fare Lingue Orientali e di studiare proprio la lingua del Sol Levante!!
MoonCristal: Ti ringrazio… e posso darti una news che, almeno spero, ti farà piacere: ho l’intenzione di scrivere una mini-fic anche su Gaara-kun, siccome è un personaggio stupendo!
terrastoria: Lucca è stata fantastica!! Soprattutto sapere che Naruto tornerà ad essere bimestrale… e anche l’annuncio della licenza da parte di Panini di “Eyeshield 21” mi ha fatto piacere! Comunque… no, quella del Rasengan è stata una mia trovata! Nel manga viene sempre trattato come la mossa dello Yondaime, non si fa parola di una possibile appartenenza di essa a Kushina-san!
Gia’ ne, by Naru-kun!

   
 
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