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Autore: Change_Your_Life_    18/04/2013    11 recensioni
Potrà mai una ragazza, che non si è mai innamorata, amare un ragazzo come Lui?
Potrà mai un ragazzo, che ha apparentemente tutto, amare una ragazza come Lei?
Potranno due anime, così diverse, ma infondo così uguali, a trovarsi?
Riusciranno, Destiny e Zayn, a vivere la loro storia?
MOMENTANEAMENTE SOSPESA!
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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The Anderson's Life.




In casa Anderson, quel giorno, regnava un gran silenzio.
I due ragazzi dormivano tranquilli nei loro letti.
I genitori erano, come d’abitudine, già usciti per andare a lavoro, lasciando i due figli con maggiordomi e cameriere.
La loro vita, ormai, era così da quanto erano nati.
Vedevano i genitori due, massino tre volte al giorno.
Il primo a svegliarsi, come era solito, fu John.
Scese nella grande cucina e salutò la cameriera Lucy con un sorriso, sorriso che lei ricambiò e gli porse la colazione.
-Grazie.- Le disse John.
Lei gli diede un bacio sulla guancia e gli sorrise.
Era stata lei a crescere lui e suo fratello, c’era lei quando avevano compiuto il primo passo o detto la prima parola.
C’era lei quando avevano preso la prima cotta, c’era lei quando avevano preso il primo brutto voto e c’era lei quando Brad stava per uccidersi.
Perché si, per quanto quei ragazzi poteva avere una vita perfetta, quella non lo era affatto.
Soffrivano entrambi per l’assenza dei genitori, solo che Brad era quello più duro, più freddo e cercava di non curarsene tanto; John, invece, ogni tanto raccontava a Lucy come si sentiva, lui era più dolce e gentile, ma entrambi sapevano chi era quello che ci soffriva di più.
Brad era sempre stato considerato dai suoi genitori come un “errore”
E per questo andava sempre in giro con una maschera, cosa che fino ad allora aveva sempre fatto anche suo fratello.
Voleva bene a John, eccome se gliene voleva, erano sempre stati uniti, ma con il suo nuovo atteggiamento si erano un po’ allontanati, ma si conoscevano troppo bene e bastava un’occhiata per capire cos’avesse l’altro.
Poi si ci metteva anche il fatto che suo fratello andasse bene a scuola, nonostante cercasse di nasconderlo, e per questo i suoi genitori erano orgogliosi di lui.
Tutt’altro per Brad, che era già stato bocciato una volta e questo gli aveva messo, ancora di più, i genitori contro.
 
I suoi genitori erano sempre troppo occupati dal lavoro per vedere o notare qualsiasi cosa avessero i loro figli, l’importante per loro era che avessero buoni voti a scuola, tutto il resto era secondario, se non inutile.
Ed era per questo che con Brad non avevano mai avuto alcun rapporto, lui non metteva la scuola al primo posto e loro non lo avevano mai accettato e questo aveva chiuso i loro rapporti.
Con John era un po’ diverso, lui si mostrava strafottente, un po’ come il fratello, ma non lo era. Lui andava bene a scuola, ma, all’infuori della sua famiglia e dei professori, non lo sapeva nessuno.
Lui aveva una maschera, una maschera che piano piano si stava distruggendo.
Quella di Brad invece era ancora lì, ferma, salda come una roccia.
Ma John sapeva che prima o poi sarebbe caduta, lasciando spazio ai sentimenti che il fratello teneva nascosti infondo al suo cuore, dove nessuno era mai riuscito ad arrivare.
 
Rimase a pensare finché suo fratello non fece la sua comparsa concedendo un sorriso a Lucy, la quale gli porse la colazione, e si sedette accanto al fratello.
Calò di nuovo il silenzio, nessuno accennava a dire una parola, come non strana in quella casa.
 
-Perché sei andato al compleanno di Mary l’altra sera?- Chiese il moro, guardando il fratello.
L’altro alzò velocemente lo sguardo, ma non disse nulla.
-Perché mi andava..- Disse solo, dopo un paio di minuti.
John lo guardò male, non staccando il suo sguardo da quello del fratello.
-Cosa c’è adesso? Vuoi dirmi che ti è dispiaciuto vederla?- Chiese il più grande con aria seccata.
John sospirò. –Il punto non è questo, il punto è che dovresti lasciarla stare, così le fai solo del male!-
Brad si mise le mani tra i capelli e poggiò i gomiti sul tavolo.
Fece un lungo sospiro, quella situazione non piaceva neanche a lui.
-Lo sai che non ci riesco. Lei è Destiny, lei è quella ragazza con i capelli rossi, che, con un solo sguardo riesce a capire sempre quello che provo, mi comprende, nonostante io l’abbia trattata nel peggiore dei modi, ma c’è sempre, sempre. Lei mi fa sentire strano, diverso e non riesco a stare lontano da lei, è più forte di me!-
John lo guardò comprensivo e gli mise una mano sulla spalla.
-Lo capisco Brad, ma così la fai solo soffrire e sai bene che la sua vita non è stata tutta rose e fiori. Le hai già rovinato la vita una volta e sai come è andata a finire, quindi cerca di comportarti bene e non provocarla più. Lo dico per te, bro. se proprio vuoi starle accanto, fallo da amico o almeno cerca di comportarti in modo più gentile, va bene?-
Il maggiore annuì, intuendo che suo fratello avesse ragione e probabilmente avrebbe seguito il suo consiglio.
Ad un tratto gli arrivò un messaggio e non appena lo lesse un sorriso spuntò sul volto.
John lo guardò confuso, quel sorrisetto non gli piaceva proprio.
-Siamo stati invitati ad un festa sta sera e indovina? Ci saranno anche loro due!-
John lo guardò, cercando di fargli capire che era meglio se stava buono e il moro annuì.

Ringraziarono entrambi Lucy per la colazione, ma quest’ultima trattenne John per un braccio.
-Ti prego tesoro, cerca ti tenere d’occhio tuo fratello, non voglio che combini altri guai.-
John annuì comprensivo; adorava Lucy, era la madre che lui e suo fratello non avevano mai avuto, o almeno era lei quella sempre presente.
Si preoccupava per loro, soprattutto per Brad, ma solo perché voleva un gran bene ad entrambi.
Da quando aveva messo piede in quella casa, aveva intuito la freddezza dei propri padroni e ne aveva avuto la prova dal comportamento che avevano con i figli.
Così, da allora, li aveva sempre accuditi lei, quasi fosse la loro mamma e, in un certo senso, per tutti era così.
Li aveva visti crescere, sbagliare, prendere la patente, la prima cotta e aveva curato entrambi.
Sapeva bene quanto entrambi volessero bene ai genitori, nonostante tutto, vedeva come Brad cercasse di attirare la loro attenzione con le sue bravate, ma questo suscitava in loro solo maggiore disprezzo e delusione verso il figlio.
Con John era tutto diverso, lui era più pacato e gentile, anche se molto spesso tentava di nasconderlo, facendo lo stronzo proprio come il fratello.
Sapeva anche quanto entrambi tenessero a quelle due ragazze, più di quanto ammettessero, e questa era anche un cosa positiva per loro, riuscire ad affezionarsi ad una persona, dopo un passato come il loro, era davvero una cosa complicata, ma conosceva i suoi ragazzi e aveva fiducia in loro.
John, rientrato in camera sua, si andò a fare una bella doccia e poi, dopo essersi vestito, andò dal fratello, ma non lo trovò in camera sua.
Si guardò intorno, ma capì subito dove fosse.
Si diresse verso le scale che portavano alla mansarda: era il loro posto preferito, si rifugiavano lì da quando avevano cinque anni.
Era un posto tranquillo, dopo poter parlare di qualsiasi cosa, dove potevano estraniarsi dal posto in cui erano costretti a vivere dalla loro nascita, dove potevano essere chi erano veramente.
Era una stanza piuttosto grande, nonostante tutti gli scatoli pieni di cose, erano conservati.
E lì lo vide, a stringere tra le sue braccia la foto di un bambino e di una ragazza.
E John sapeva perfettamente chi fossero, eccome se lo sapeva.
Si avvicinò piano a lui, come a non volerlo far spaventare, ma Brad sapeva perfettamente che lui era lì.
Si girò verso di lui e si sedette sul vecchio divano, che entrambi avevano messo lì qualche anno prima.
John lo imitò e si limitò ad osservare il fratello.
-Ti mancano, non è vero?-
Il fratello si girò verso di lui e lo guardo negli occhi.
Sapeva di non potergli mentire, era suo fratello e comunque lo avrebbe capito.
Così annuì e si appoggiò al divano, tenendo sempre stretta quella fotografia.
John osservò tutti i suoi movimenti, che per altro potevano sembrare dei semplici movimenti, ma per lui significavano capire cosa provasse suo fratello, anche se lo sapeva perfettamente.
-Hai più avuto sue notizie?-
Brad portò lo sguardo al fratello, ma non esprimeva nessuna emozione, forse solo rabbia e pentimento.
-No, sai bene che non vuole più avere a che fare con me! Mi ha lasciato e adesso vive la sua vita, come io la mia. Punto.-
John annuì tristemente.
Per quanto volesse, suo fratello non avrebbe mai ammesso che quelle due persone erano ancora le più importanti della sua vita, le uniche che lo abbiano mai amato.
E ora a quasi vent’anni, si ritrovava ancora a pensare a lei, l’unica ragazza che avrebbe mai amato, perché ne era sicuro, non avrebbe mai amato un’altra ragazza, non ci sarebbe mai riuscito, ormai lei faceva parte di lui da quattro anni a quella parte.
Quella che provava per Destiny era molto diverso e non aveva a che fare con i veri sentimenti, con l’amore.
Lui sapeva di essersi affezionato a lei e pure tanto, ma l’amore, per lui, era un’altra cosa.
Destiny era una ragazza speciale e lui lo sapeva bene, ma era anche l’unica ragazza che lo conoscesse a fondo, che sapesse ogni cosa di lui e questo non gli piaceva affatto, non voleva essere un libro aperto per nessuno, tanto meno per lei.
Ma sapeva, anche, che non poteva più fuggire dalla realtà.
Forse fino a quel momento gli aveva fatto comodo, fuggire era l’unica che era sempre stato in grado di fare, ma sapeva che sbagliava, eccome se lo sapeva, ma non era mai stato bravo a prendersi le sue responsabilità, non lo aveva mai fatto.
Tranne per lei, per lei si che lo aveva fatto, ma tutto gli era andato contro, così da allora si era sempre rifiutato di prendersi la responsabilità delle sue azioni, quello che faceva, lo faceva sena pensare ai rischi, senza pensare agli altri.
Ed era proprio questo, quello che era successo con Destiny.
Non sapeva nemmeno perché si era messo con lei, forse per dimenticare, forse per dimostrare che Brad Anderson non si innamorava mai, ma non aveva tenuto conto dei suoi sentimenti, nonostante sapesse bene quello che lei aveva passato.
Però ci teneva davvero a Destiny, infondo sapeva di averle sempre voluto bene.
Ma come guarire il suo cuore, ormai da troppo tempo, spezzato?
E John sapeva quanto fosse difficile per lui e prese una decisione, che forse, lo avrebbe potuto salvare.




So tell me girl, if every time we touch.......! *____*



Scusate, scusate, scusate, scusate, scuscate, scusate, scusate, scusate davvero il mio ENORME ritardo, davvero! :(
Davvero, sono mortificata, ma la scuola mia ha tenuta impegnatissima, per ora è un inferno, vi giuro! :(((
Non ne posso più!!!
Ci ho messo un per scrivere questo capitolo e spero vi piaccia, nonostante sia pessimo, arrivato in ritardissimo e non parli dei nostri protagonisti principali, ma anche i due fratellini avranno un ruolo molto importante! Ma non preoccupatevi, nei prossimi capitoli ne succederanno delle belle e per la vostra immensa felicità, ho già scritto alcune parti e per farmi perdonare, metterò più di uno spoiler, siete contente?? :)
Spero di farmi perdonare, davvero! :3
Vi ringrazio sempre tutte, perchè, nonostante tutto, continuate a recensire e a leggere le mie storie e io vi sono infinitamente grata! :D
Ringrazio, come sempre, 
SpreadTheWay
per il banner! :DD
Adesso scappo, devo finire di ripassare chimica, se c'è la faccio ovviamente!
Baci&Abbracci,
Mary :*




-Sai quando non fai lo stronzo, sei pure simpatico.- Disse lei, non spostando lo sguardo dalla strada.
-E tu sembri meno crudele quando sorridi.- Disse lui, rivolgendole un’occhiata che la ragazza colse al volo. Poi si sedette accanto a lei, accendendo la sua seconda sigaretta.
All’improvviso l’ attenzione di Destiny fu catturata da una macchina, che stava entrando proprio in quella villa.

***


Ad un tratto il Dj mise “One more night” dei Maroon 5, adorava quella canzone.
Continuò a muoversi,  seguendo le note di quella canzone, finché non sentì due braccia avvolgerle i fianchi e il suo profumo invaderle le narici.
Si fermò di scatto e si girò verso il ragazzo, e lui era lì, di fronte a lei, con i suoi bellissimi occhi, che la guardavano intensamente.
-Mi dispiace…- Disse, prima di annullare le distanze fra di loro con un bacio, che Destiny non riuscì a non ricambiare.













Ecco ,finalmente, per voi un'immagine di John, che io vedo come il bellissima Logan Lerman! *-*



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