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Autore: MarsTwix    19/04/2013    4 recensioni
E' sempre stato il sogno di tutti incontrare persone famose, i propri idoli. Immaginatevi la scena, state tranquillamente passeggiando per la strada o facendo la spesa che puff, ti imbatti nella persona di cui hai la camera piena di poster e contempli le sue foto sullo schermo del tuo pc. Peccato che certe cose capitano a chi non le desidera. Kaycee e Mhone si sono appena trasferite da Londra ad Oxford, un bel cambiamento per chi è abituato a vivere in una città grande e caotica, per cominciare il primo anno di università. Quello che non sanno è che si imbatteranno in cinque ragazzi che sono conosciuti in tutto il mondo. Sfortunatamente loro non sapevano nemmeno chi fossero prima di ritrovarseli come vicini di casa.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 48
 

Mhone POV

L’ultimo periodo era stato veramente un casino. Non riuscivo a non chiedermi come fosse possibile dover subire tante emozioni tutte insieme. L’unico sollievo era che almeno la maggior parte di loro erano passate, anche se le conseguenze continuavano ad aleggiare nell’aria.
Megan era fuggita con la coda fra le gambe e dopo l’ennesima telefonata di quella psicopatica di Caroline avevo sbottato e strappando di mano il telefono a Kay, le urlai contro ordinandole di smetterla di chiamare per la mia sanità mentale e per il bene di Kay. Era stata fuori dalla sua vita per anni, era ora che ritornasse nell’ombra portandosi con se quella piccola vipera e il suo nuovo fidanzato. Kay se la sarebbe cavata meglio senza di lei. L’unica nota stonata rimaneva Lou. Ce l’avevo ancora a morte con lui, ma una parte di me avrebbe voluto rivederlo insieme alla mia amica. Sembravano passati secoli dall’ultima volta che le avevo visto un vero e proprio sorriso divertito, e chissà mai perché, aveva sorriso grazie a Lou. Infondo sapevo che a lei ci teneva sul serio, anche se a volte scollegava il cervello e combinava qualche casino. Era Lou, era nel suo DNA combinare casini.
Cercavo però di intromettermi il meno possibile in questa faccenda, i miei consigli uscivano esclusivamente quando era qualcuno a chiedermeli. Non riuscivo a crederci neanche io, ma ci stavo riuscendo. Kay aveva bisogno del suo spazio per rimettere a posto i pensieri che le giravano in testa e sicuramente non sarei stata io quella che le avrebbe fatto pressioni.
Mi sarei aspettata qualche gesto esagerato da Lou, invece niente e gli ero grata anche per questo.
Fortunatamente sabato stava per arrivare. Una bella festa, soprattutto se era per il suo compleanno, avrebbe fatto bene a Kay. Un po’ di distrazione era quello che le ci voleva.
Erano giorni che stavo organizzando tutto nei minimi dettagli. Mi sembrava essere diventata una party-planner. Avevo fatto io tutta la lista degli invitati –l’avevo chiesta a Kay, ma come risposta ricevetti solamente un fai tu che naturalmente non mi fu di nessun aiuto-. Dopo aver finito la lista, che comprendeva più o meno un  centinaio di persone, dovetti andare a cercare un locale che ci avrebbe contenuti tutti.
Fu più semplice pensarlo che farlo sul serio. Mi girai ogni locale del centro, ma nessuno era disposto a prendersi la responsabilità di un centinaio di ragazzi che avrebbero bevuto e ballato in un'unica stanza.
Mi toccò chiedere aiuto ai ragazzi, anche se non ne avevo alcuna voglia. Un po’ mi sentivo in colpa a doverli sfruttare per trovare un buon locale all’altezza delle mie aspettative. Naturalmente tutto pensavano, tranne che chiedere aiuto a loro sarebbe stato uno sfruttamento. Prima di riunire l’intera band però, decisi di chiedere a Zayn. Se fossi andata subito da Liam o Niall, sicuramente si sarebbero fatti prendere dall’entusiasmo e avrebbero chiamato questo mondo e quell’altro per far venire che so, il catering dall’Italia o da chissà quale paese. Volevo che la festa  fosse fantastica, ma che fosse su misura per Kay, non una di quelle dove metà della gente non sai neanche chi sia, il cibo è immangiabile e la musica è sconosciuta. Inoltre non sapevo neanche se Lou dovesse essere incluso o no nella lista degli invitati. Sapevo che lei lo aveva perdonato, ma non aveva ancora avuto il coraggio di dirgli che voleva rimettersi con lui, perché sapevo che sotto a tutti quei cavolo di pensieri, ce n’era uno, scritto a lettere cubitali, che diceva VOGLIO SOLO LUI.
 
Ero stasa sul letto di Zayn, mentre lui era intento a scrivere qualcosa al computer.
“Hei Zayn” lo richiamai.
“Si, dimmi.” Alzò la testa aspettando che continuassi.
“Sabato voglio dare una festa per il compleanno di Kay, ho già fatto la lista, ma qui a Oxford non c’è un locale che sia disposto a contenere un centinaio di persone. Per caso tu ne conosci qualcuno?” mi alzai sui gomiti per guardarlo meglio.
“Una festa di compleanno per Kay?” fu la sua risposta.
“Si, lo so che il suo compleanno è stato giorni fa, ma ha bisogno di svagarsi un po’, così le ho proposto della festa e ha accettato. Cioè praticamente non le ho lasciato scelta, ma sono sicura che non le dispiaccia.” Spiegai velocemente.
“E con Lou? Come pensi di fare? Cioè…” lo bloccai a metà frase.
“Ha detto che va bene.  Se viene intendo. Non dovrei dirtelo, ma secondo me sta pensando di dargli una seconda possibilità.”
“Ne sei sicura?”
“No. Ma la storia della festa potrebbe essere un pretesto per riavvicinarli.”
“Si, potrebbe essere, ma non forzare le cose. Potresti peggiorarle solamente. –sapevo che aveva ragione, annuii e mi presi il bacio che mi diede una volta raggiuntami sul letto- comunque conosco un paio di locali carini a Londra. Che ne dici, oggi pomeriggio potrei portarti a vederli!”
“Sei un genio. Io ti adoro, sappilo. Mi salvi letteralmente la vita!” forse il bacio che gli stampai fu molto più gradito delle parole.
 
Quel pomeriggio Zayn prese in prestito la macchina di Harry e mi portò a Londra per dare un’occhiata ai locali di cui mi aveva parlato.
Purtroppo le visite non andarono come ci saremmo aspettati.
La festa sarebbe stata da li a cinque giorni e naturalmente quel tipo di locali aveva bisogno di essere prenotato con largo anticipo.
Ogni proprietario ci aveva guardato come se fossimo pazzi anche solo a pensare che ci avrebbero dato una stanza libera.
Cominciavo a demoralizzarmi, considerato che avevo promesso a Kay una festa incredibile e che avevo anche cominciato a spargere la voce che quel sabato ci sarebbe stata la festa. Se non avessi trovato una soluzione alla svelta sarei stata nei casini.
Ci fermammo da Starbucks per un caffè e per pensare ad una soluzione.
Ci mettemmo in fila e aspettammo il nostro turno. Una volta che i nostri caffè furono pronti, ci sedemmo ad un tavolo libero.
“Zayn sono disperata, se non trovo un bel locale la festa sarà rovinata, anzi non ci sarà nemmeno una festa.” Piagnucolai mettendomi le mani tra i capelli.
“Dai non fare così, vedrai che troveremo una soluzione.” Cercò di consolarmi.
“Lo spero”.
Finii il mio caffè fino all’ultima goccia, poi ci alzammo e lasciammo il posto ad una comitiva di ragazzi che erano almeno 5 minuti buoni che ci guardavano aspettando che ce ne andassimo.
Camminammo un po’ senza meta, fino a quando non sentii Zayn fermarsi di botto.
“Che c’è?” gli domandai.
“Avanti vieni!” mi prese per un polso e cominciò a trascinarmi in mezzo alla gente che mi sballottava da una parte all’altra. Quando riuscimmo a superare quella marmaglia di gente, lui non dette segno di rallentare, anzi, strinse ancora di più la mano costringendomi a correre, tanto che non riuscii neanche a chiedergli dove stessimo andando. Come se non bastasse poi, avevo scelto sicuramente il giorno sbagliato per mettermi ai piedi le ballerine nuove.
Quando finalmente rallentammo, ero sfinita. Ci misi almeno 5 minuti per riprendere il normale battito del cuore, cosa che non mi accadeva da un bel po’.
Quando guardai in alto, verso l’insegna del locale davanti il quale ci eravamo fermati, alzai un sopracciglio in segno di stupore.
“Scusa Zayn, ma non pensavo che alla nostra relazione servisse un po’ di pepe. Pensavo fossimo a posto su quel lato…”
La sua confusione fu palese. “Ma che cavolo dici?”
“Siamo in un nigth-club…”
“Scema ma che vai a pensare. È solo che ho pensato che questo potrebbe essere il locale adatto per la festa. Il proprietario è un mio amico e mi deve un grosso favore. Non gli dispiacerà prestarcelo!”
“Stai scherzando vero? Non possiamo fare la festa di compleanno per Kay in un nigth-club, tra ballerine mezze nude e ubriaconi arrapati. Ma come ti è venuto in mente?” doveva essere impazzito completamente.
“Prima di dire no entriamo. Vedrai che cambierai idea.” Insistette.
“Non credo…”
Entrammo nel locale e una nuvola di fumo mi colpì in pieno il viso.
Come mi aspettavo c’erano donne mezze nude che ballavano indifferenti attaccate a dei pali e alcuni uomini –molti di meno di quanto mi aspettassi- intenti a bere e giocare a carte. Quasi nessuno prestava attenzione alle ballerine che senza metterci neanche troppa voglia, si strusciavano intorno ai pali metallici.
Lanciai un’occhiataccia a Zayn.
“Aspetta” mi mimò con le labbra, prima che un ragazzo biondo –non molto più grande di noi a vedersi-, lo afferrasse da dietro e lo stringesse in un caloroso saluto ricambiato dal mio ragazzo.
“Zayn, amico mio!”
“Dean, come stai?”
“Si tira avanti, tu invece? Grande star, ho visto te e i ragazzi in televisione. New York è? Gran bel posto quello!” portò avanti la conversazione Dean.
“Si, un gran bel posto. Le cose ci stanno andando veramente bene. Oh si, lei è Mhone, la mia ragazza!” mi presentò Zayn vedendo la curiosità negli occhi del suo amico.
Lo salutai con un gesto della mano.
“Mhone è? Te la sei scelta proprio bene. E bravo ragazzo!”
Mi sentii arrossire leggermente, mentre Zayn si apriva in un enorme sorriso.
Dean ci fece accomodare  su uno dei divanetti li di fianco che avevano una perfetta visuale sulle donne mezze nude. Cercai di non farci troppo caso e fui contenta che Zayn facesse lo stesso, anche se non sembrava per lui essere difficile o dargli fastidio, quanto invece lo era per me. Mi mettevano a disagio.
Fortunatamente il silenzio che si venne a creare, fu interrotto da Dean.
“Allora, cos’è che vi porta da queste parti?” chiese allungando le braccia intorno alle poltroncine.
“Vedi Mho sta organizzando una festa per la sua migliore amica, ma ci serve un posto dove poterla fare…” spiegò Zayn.
“E cosa ti fa pensare che questo sia il posto giusto amico?”
Non potevo essere più d’accordo. Lanciai un’occhiata a Zayn.
“Avanti Dean. Ti ricordo che sei in debito con me. Ti prego fammi questo favore!” lo supplicò.
“Non ho detto che non ti presto il locale, ma non vedo come questo potrebbe essere il luogo adatto per una festa di compleanno che non sia di un ragazzino arrapato.”
Continuavo ad essere d’accordo con lui.
“E’ solo che voi due non riuscite a trovare le potenzialità di questo posto. Solo perché è buio e un po’ sporco, non significa che non possa andare. Basterà togliere quelle tende e dare una bella e lunga ripulita!” il suo entusiasmo per un luogo del genere era fastidioso.
“Zayn non credo…” furono le uniche parole che riuscii a pronunciare.
“Va bene ci sto, ma ad una condizione. Sarò il bar man!”
Zayn lo guardò con un sorriso, poi i loro sguardi si posarono su di me.
Diedi un’occhiata veloce in giro. Il locale era piuttosto grande e smontando i pali dove ballavano le ballerine, su quel palco ci si sarebbe potuta sistemare una band. Il bar poi era in una buona posizione e tutto il locale era sistemato su due piani. Quello superiore era fatto da diverse balconate arredate con tavolini e poltrone che si affacciavano proprio su quella che poteva diventare la pista da ballo. Se non fosse stato per quel perenne ammasso di fumo che aleggiava nell’aria e quell’oscurità tipica di un bordello, non sarebbe stato affatto male.
“Ok forse potrebbe andare, ma dovrò fare parecchi cambiamenti!” dissi decisa rivolta a Dean.
“Di che tipo?” sembrò preoccupato.
“Per prima cosa mi servirà il locale da qui a sabato. Mi dispiace ma dovrà essere perfetto e con tutto il rispetto, questo posto non è al massimo.” Cominciai.
“Ok va bene. Tanto gli unici clienti che mi sono rimasti sono quegli ubriaconi laggiù. Per questa settimana troveranno un altro posto dove potersi ubriacare.” Bene, almeno per quello ero apposto.
“Poi dovremmo far arieggiare questo posto e mandare via tutto questo fumo, dovremmo anche smontare i pali dal palco e attaccare qualche decorazione che dia al locale un tocco chic. Inoltre avremo bisogno anche di luci colorate da mettere per tutto il locale.” Conclusi la mia spiegazione.
“Le luci ci sono. Per tutto il resto toccherà a te farlo. Io ti do campo libero, ma non ho la più pallida idea di come gestirlo” ammise Dean.
L’idea cominciava a piacermi, avevo cinque giorni per rendere quel posto spettacolare. Però avevo bisogno di aiuto.
Salutammo Dean, con la promessa che saremmo venuti il giorno dopo a cominciare a sistemare.
Per tutto il viaggio di ritorno spiegai le mie idee a Zayn che sembrò gradire il mio ritrovato entusiasmo.
Non appena tornai a casa chiamai Eveleen, Katie, Josie, Loren e Diana per chiedere aiuto. Furono felicissime di poter dare una mano e il giorno dopo, con l’aiuto anche di Niall, Liam e Zayn, cominciammo a sistemare il locale.
Loren e Diana rimasero a casa con l’incarico di occuparsi degli invitati. Avrebbero creato l’evento su internet e avrebbero sparso la voce tra i nostri compagni di università invitati. Inoltre avrebbero richiamato la band e il DJ che avevano suonato per la festa di Halloween.
Noi altri, invece, ripulimmo tutto il locale. Gli uomini fecero i lavori pesanti, come smontare e montare tende, addobbi, striscioni e decorazioni varie.
Dean pensò agli alcolici, gli bastò una chiamata e a due giorni dalla festa, un furgone stra carico di bottiglie si fermò davanti il locale.
Noi ragazze invece, pulimmo l’intero locale. Sopra ogni tavolo, sedia o sporgenza alcuna, c’erano almeno tre dita di polvere e sporcizia. Per non parlare poi del pavimento che non veniva spazzato da un bel po’ pensai.
Quando finimmo però il risultato fu incredibile. Non sembrava nemmeno il locale di prima. L’alone di fumo era sparito, lasciando spazio ad un buon profumo di pulito e di vaniglia, emanata dalle tante candele accese sui tavoli. Drappi rosa, azzurri, neri e bianchi scendevano dietro il palco e facevano da tovaglie ai tavoli spostati tutti ai lati lungo le pareti. Le luci colorate davano all’ambiente un tocco intimo, ma anche divertente. E per finire il pavimento lucido nero era diventato qualcosa di stupendo.
La band e il DJ avevano accettato di suonare e più della metà degli invitati avevano confermato. Alcuni di loro avrebbero portato anche altri amici. Sperai in bene.
     
Finalmente il giorno della festa era arrivato. Kay aveva fatto shopping senza di me, ma il vestito con cui era ritornata era qualcosa di incredibile, per non parlare delle scarpe poi, un po’ eccessive per i miei gusti ma senz’altro non sarebbero passate inosservate.
Quel pomeriggio avevamo deciso di passarlo tra ragazze e avevamo invitato Josie e Eveleen che poi si sarebbero vestite a casa nostra e sarebbero venute alla festa con noi.
Non lo sapevo, ma la madre di Josie faceva l’estetista e le aveva insegnato un sacco di trucchetti per avere una pelle sempre morbida e fantastica.
Quel pomeriggio aveva fatto una maschera facciale al profumo di rosa, poi ce l’aveva spalmata sul viso mentre immergevamo i piedi in delle bacinelle riempite d’acqua al profumo di agrumi. Sicuramente ci stavamo rilassando tantissimo.
“Josie sei una maga in queste cose!” si complimentò Eve.
“Si sono d’accordo. Eri quasi riuscita a farmi scordare tutti i problemi con quel massaggio!” incalzò Kay.
Per un secondo calò il silenzio che prontamente, o ingenuamente, Eve eliminò.
“A proposito di incasinamento. Harry mi ha raccontato quello che ha fatto quella vipera di Megan. Ti giuro che se ce l’avessi tra le mani la strangolerei.”
“Non sei l’unica tranquilla, io le stavo quasi per staccare i capelli quindi…” rispose Kay con una finta risatina.
“Mi dispiace per quello che è successo, Megan è stata una stronza e Lou si è comportato male però…”  incalzò Eve.
“Però cosa?” la incitai a continuare.
 “Però penso che si meriti una possibilità per rimediare ai suoi errori. Infondo lo sai che ti ama, Kay.” Concluse Eve.
 “Si lo so continua a ripetermelo e lo amo anche io. Una possibilità glie la sto dando, ora sta a lui dimostrarmi sul serio che mi ama. Mi ha ferita e per quanto so che anche lui ci sta male, sono stata male anche io e non voglio che mi ricapiti una cosa del genere!” Vidi gli occhi di Kay incupirsi ancora di più.
“Lo sai che Lou è determinato e farà di tutto per riconquistarti. Non ti lascerà sicuramente scappare, sei troppo importante per lui. Siete fatti per stare insieme. Lo sai lui, lo sai tu e lo sappiamo tutti noi!” intervenne Josie decisa zittendoci tutte. Kay sembrò rincuorata però.
“Si vedrai che qualcosa combinerà. È solo che il ragazzo è un po’ lento a carburare. Ti lascerà a bocca aperta facendo qualcosa che non ti aspetti, come quando ti ha fatto conoscere la sua famiglia.” Incalzai su quello che aveva detto prima Josie.
 “Si forse avete ragione…” gli occhi di Kay erano ritornati accesi rispetto a prima e fui contenta di non vederla ancora triste, ma era arrivato il momento di cambiare discorso.
“Eve, invece che ci dici di te e Hazza? Harry ti ha raccontato questo, ti ha raccontato quello. Qui gatta ci cova. Non è che ci nascondi qualcosa tesoro?” la stuzzicai, avvicinandomi a lei e cominciando a farle il solletico per farla confessare.
Cominciò a dimenarsi sotto le mie braccia lanciando urletti acuti, imprecazioni e suppliche di fermarmi. Dopo aver riso fino alle lacrime e averle sganciato la promessa che ci avrebbe raccontato tutto, decisi che potevo anche smetterla.
“Ok ok. Io… io e Harry… ci frequentiamo. Ok l’ho detto. –ci guardammo tutte con lo sguardo di chi la sa lunga e stavamo quasi per aprir bocca e urlare dalla gioia, ma fummo bloccate prima- No vi prego niente urletti isterici. Si ci stiamo frequentando, ma per ora non è niente di serio.” Ci tenne a precisare.
“Bhe sicuramente lo diventerà. Harry è cambiato negli ultimi tempi, non credevo l’avrei mai detto, ma è maturato.” Per la prima volta dopo tanto tempo vidi sorridere Kay. Ma non uno di quei sorrisi di convenienza, sorrideva perché era felice per Eve.
Poi arrivai io a rovinare il momento romantico che si era creato.
“Ma l’avete già fatto?” le chiesi maliziosa.
“Mho” “Mho”
E dopo essermi beccata i rimproveri increduli di Josie e una gomitata da Eve, scoppiammo a ridere a non finire.
 
Iniziammo a prepararci verso le nove, visto che saremmo dovute partire verso le dieci e mezza per stare a Londra per le undici e mezza mezzanotte, orario di inizio della festa.
Il vestito che scelsi per la serata era uno dei regali che la mamma mi aveva portato dal’Italia. Un magnifico abito verde acqua, lungo fino a sopra il ginocchio e con una miriade di brillantini sull’unica spallina che il vestito aveva.
Non era ancora poi così caldo a Londra, quindi decisi di metterci sopra una giacca nera aperta impreziosita ai lati anch’essa da alcuni brillantini presenti anche sui tacchi delle mie fantastiche scarpe di raso dello stesso colore del vestito. Aggiunsi qualche accessorio e poi passai al trucco. Optai per uno carico di colore, giocando sul verde acqua e il nero. L’effetto finale fu intenso, ma allo stesso tempo romantico.
Kay come sempre si propose di farci i capelli a tutte, ma prima che potesse cominciare la truccai senza sentire storie. Il vestito che aveva comprato non la convinceva più così tanto, quindi tornò alla sua prima scelta, il vestito che i ragazzi le avevano regalato per Natale. Era strano vederla indossare un abito rosa, ma quello le stava veramente un incanto. Il vestito era senza spalline e con uno scollo a cuore. Dei ghirigori neri e oro le giravano tutto intorno al seno e da li partivano diverse morbide balze che finivano poco sopra il ginocchio. Le scarpe nuove che aveva comprato quella settimana sembravano essere fatte apposta per quel vestito. Per il trucco quindi usai il rosa e il nero che riprendeva il vestito. Arricciò i capelli e se li sistemò tutti su una spalla fermandoli dietro con delle mollettine. A me invece fece uno chignon alto che impreziosii girandoci intorno un nastro del colore del vestito.
Aiutammo poi anche Eve e Josie a prepararsi pensando io al trucco e Kay ai capelli. Quando uscimmo di casa eravamo impeccabili e gli sguardi dei nostri ragazzi ce lo confermarono.
Per arrivare alla festa prendemmo tre macchine, io e Kay salimmo in macchina con Alec e Zayn, Josie e Eve salirono in macchina con Harry e Niall, mentre nell’ultima c’erano Lou, Nick e Liam.
Quando arrivammo alla festa Dean, Katie, Loren e Diana ci stavano aspettando impazienti davanti all’entrata, fumandosi una sigaretta per ammazzare il tempo.
Bene, ora la festa poteva avere inizio.  

 

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Hola babes! ^^
Che si dice di bello? Io e Vix Lunedì partiamo per Praga in gita con la scuola! Non vediamo l’ora! =D
A proposito di questo, venerdì prossimo non potremmo caricare l’altro capito quindi saltiamo una settimana, ma poi quella dopo ripubblichiamo puntuali come sempre! Vi chiediamo umilmente scusa per questo disguido e speriamo che possiate perdonarci! Ahaha xD
Passiamo al capitolo va, che ne dite? Mho si è data un gran da fare con l’oganizzazione del compleanno e Eve ha confessato che lei e Harry si frequentano… finalmente aggiungerei! LOL
Vabè penso non ci sia altro da dire, lo so è un po’ un capitolo di passaggio, ma stiamo arrivando ai capitoli finali con delle belle sorprese! ^^
Ringrazio un milione di volte tutte coloro che ci seguono e che ogni volta ci lasciano delle meravigliose recensioni! Grazie veramente di cuore.
Via ora vi lascio.
Un bacione.

Marty
PS. Abbiamo notato che parecchie di voi ci hanno seguito su twitter e questo ci fa veramente tanto piacere. Se avete voglia di chiarimenti o semplicemente di farsi due chiacchiere non fatevi problemi, rispondiamo sempre a tutti! =D
 

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