Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: AnAngelFallenFromGrace    20/04/2013    2 recensioni
Peeta è stato salvato, portato al Distretto 13 da Capitol City. Ma è tornato cambiato, si è perduto. Questa volta Katniss non resterà a guardare e combatterà per riportarlo indietro.
Forse, se sparissi dalla sua vita, Peeta potrebbe riprendersi, tornare ad un’esistenza quasi normale.
Ma non posso: non so se il mio sia soltanto egoismo, ma una parte di me è convinta che sia giusto rispettare il suo più grande desiderio.
Capitol City l’ha cambiato, si è perduto ed io lo aiuterò a ritrovare se stesso, a ritrovare quel ragazzo che mi ha donato il suo cuore e la cui vita è ormai legata alla mia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
i was made for you photo Iwasmadeforyou.jpg

4.

 

I remember tears streaming down your face
When I said, I'll never let you go
When all those shadows almost killed your light
I remember you said, Don't leave me here alone
But all that's dead and gone and passed tonight1

 

Mi piego in avanti, quel tanto che basta per poggiare le mie labbra sulle sue, in un bacio gentile, le punte del nostro naso che si sfiorano appena.

Potrebbe essere un suicidio, ma al momento non mi importa, non mi importa di nulla.

Mi aspetto una qualche reazione, anche violenta, ma lui resta immobile ed il piacere di quel piccolo gesto si trasforma già in timore di aver fatto qualcosa di sbagliato.

Mi allontano, maledicendo la mia avventatezza. In ginocchio di fronte a lui, mi accorgo che i suoi occhi sono ancora chiusi.

“Mi dispiace” mormoro, riportandolo alla realtà.

Porta una mano alle labbra e solo dopo qualche secondo mi domanda: “Perché l’hai fatto?”

Inizio ad andare nel panico: “Mi dispiace” ripeto “Non ho pensato, non volevo farti cadere in qualche flash…”

Scuote la testa, prendendo la mia mano e cercando di calmarmi.

“No, sto bene, Katniss, non è questo… Solo non capisco perché. Non ci sono telecamere, baciarmi non ci porterà nessun aiuto” mi ricorda, con una lieve punta di ironia che si insinua sotto la mia pelle, bruciando.

E’ davvero così inconcepibile per lui che segua l’istinto di baciarlo, solo perché ho voglia di farlo e non per ottenere qualcosa da un gruppo di sponsor? Sì, lo è, e non posso di certo dare la colpa al veleno degli aghi inseguitori. La colpa è mia.

E’ iniziata così, per lo meno. Non lo è più.

Vorrei tanto potesse leggermi dentro, come ha fatto Gale. Non riuscirò mai a trovare le parole per spiegare.

“Non l’ho fatto per le telecamere. L’ho fatto per me”.

Leggo la confusione sul suo viso: mi sembra di essere io ad avere pieno accesso ai suoi pensieri mentre cerca di capire se la mia risposta corrisponda davvero a verità, se ne sia sicura.

Entrambe le sue mani sono sul mio volto adesso, seguendo la linea delle ossa, dagli zigomi alla mandibola.

Questa volta sono io a restare immobile come una statua, timorosa anche di respirare troppo forte. Sento il battito del mio cuore risuonarmi nelle orecchie e mi domando se risulti così rumoroso anche alle sue.

Rimango ferma, anche se è una tortura terribile: quel cuore ribelle sembra deciso a fuggire dalla mia gabbia toracica da un momento all’altro.

Si è fatto più vicino, quasi impercettibilmente; sento il suo respiro caldo su di me.

“Real” sussurro, rispondendo alla sua domanda silenziosa, mescolando il mio respiro al suo. Finalmente, Peeta copre la distanza che divide le nostre labbra.

Il mio stomaco si chiude in una stretta talmente forte che per un momento non capisco più nulla: il mondo tutto intorno scompare, il cuore ferma la sua folle corsa. Tremo, mi sento completamente sopraffatta da quello che provo: non avrei mai pensato di poter sentirmi così spaventata e felice allo stesso tempo.

Mi aggrappo alle sue spalle, cercando sostegno. Una delle sue mani è ancora appoggiata al mio viso, l’altra è scivolata sulla mia schiena, spingendomi dolcemente più vicina a lui.

Ricordo la mia mano nella sua, sul carro nella cerimonia di apertura degli Hunger Games, e ancora sul treno, al ritorno a casa, al nostro distretto: la sua stretta, sempre pronta a darmi conforto nel momento in cui non avrei potuto farcela da sola, ad impedirmi di cadere in pezzi.

Mentre la sua presa si fa sempre più sicura e il bacio più intenso, mi chiedo come abbia fatto per tutto questo tempo a non rendermi conto di essere così totalmente persa e dipendente da lui, la mia roccia, la mia ancora ad un mondo che così tante volte ha cercato di annientarmi.

Troppe emozioni per una persona che ha sempre chiuso tutti i sentimenti in una scatola, per paura di essere troppo debole e non riuscire a sostenere tutte le persone che contavano su di lei. Il danno è fatto, le lacrime scendono ancora lungo il mio viso e non posso nemmeno esserne imbarazzata.

Quando si accorge che sto ancora piangendo Peeta si ferma e si allontana, quel tanto che basta da potermi guardare negli occhi.

“Katniss” mormora il mio nome “Katniss, cosa c’è, cos’hai?”.

Non ho il coraggio di sostenere il suo sguardo. Lo abbraccio stretto, nascondendo il viso nell’incavo del suo collo: “Pensavo di averti perso per sempre”.

Affonda il capo nei miei capelli, respirando forte: “Non me ne sono mai veramente andato” la sua voce è così lieve, quasi impercettibile, mi sembra quasi che sia il filo dei suoi pensieri a collegarlo direttamente alla mia mente e alla mia anima “Non ti lascerò mai andare”.

Mi aggrappo a quel momento con tutte le mie forze, sapendo che, comunque andranno le cose, non potrò mai dimenticare.

Lentamente lo lascio andare, trovando alla fine il coraggio di alzare lo sguardo perché possa leggere dentro i miei occhi tutto quello che non posso esprimere a parole.

Lo bacio ancora, prima di aiutarlo a sfilarsi ciò che resta della maglietta che ha usato per tamponarmi la ferita alla testa.

Faccio scivolare le mie mani sul suo corpo, soffermandomi sul suo petto, sorridendo appena contro le sue labbra quando mi accorgo che il suo cuore batte in maniera così irregolare, ma in qualche modo in perfetta armonia con il mio.

La sua bocca sembra conoscere ogni minimo segreto del mio corpo, facendomi sospirare ad ogni bacio, mentre mi spoglia dei miei vestiti e di ogni inibizione.

Non abbiamo bisogno di parlare, i nostri desideri e pensieri sono un tutt’uno. Non abbiamo bisogno di ricordare che questa potrebbe essere la nostra ultima, unica occasione. Il pericolo di renderci vulnerabili ad un possibile attacco non importa, perché niente ci spaventa tanto come la paura di perdere l’occasione di essere una persona sola.

Siamo al sicuro, uno nelle braccia dell’altro, in un mondo che è soltanto nostro. Il suo corpo caldo contro il mio, mentre si muove piano per paura di farmi male, il suo peso concentrato sul braccio sano per timore di schiacciarmi.

Sentire il suo respiro irregolare mi sta facendo letteralmente impazzire e il dolore che provo è soltanto un altro piccolo sacrificio alla luce dell’amore che cresce ad ogni istante dentro di me, che Peeta riesce ad esasperare ad ogni carezza sul mio viso.

E quando alla fine si abbandona per un momento su di me, indifeso come un bambino, lo stringo forte e lascio che la mia ultima lacrima solitaria sfugga ai miei occhi.

 

Dedichiamo l’intera notte a noi stessi, la stanchezza perde significato di fronte alla voglia di conoscerci, il dolore ormai solo un’ombra sbiadita in confronto al piacere e al desiderio.

La luce dell’alba, che inizia a filtrare dalla finestra, ci trova ancora abbracciati, la mia fronte appoggiata alla sua, le sue dita intrecciate alle mie.

Vieni luce del mattino, non ho più paura. Anche se il nostro corpo non dovesse superare le prossime ore, pedine cadute dalla scacchiera, le nostre anime saranno per sempre al sicuro, in un mondo solo nostro, che nessuno potrà mai violare.

Quel sorriso, il sorriso che addolcisce ancora di più i tratti del suo viso quando rompe il silenzio della stanza, rimarrà per sempre marchiato a fuoco nella mia mente.

“Mi ami quanto io amo te. Real or not real?”.

Real”.

 

 

 

You see the smile that's on my mouth

It's hiding the words that don't come out

All of the friends who think that I'm blessed

They don't know that my head is a mess
No they don't know who I really am

And they don't know what I've been through

Like you do

And I was made for you 2

 


The end

 

1 = ‘Safe and sound’ Taylor Swift ft Civil War

2= ‘The story’ Brandi Carlile

 

 

Heilà J

That’s it! La storia era nata nella mia testa con un altro finale, ma alla fine ha voluto, da sola, prendere un’altra piega ed ho deciso di chiuderla così, o meglio di non chiuderla esattamente. Lascio a voi decidere cosa succederà all’arrivo della luce del mattino J Solo una cosa è certa, almeno in questa storia Amor vincit omnia!

Grazie per aver letto! Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :)

La mia ossessione per questi personaggi non si è ancora estinta, of course (e guardare e riguardare il promo di Catching fire don’t help at all…). Quindi è molto probabile che ritorni con un’altra storia.

Until then,

yours sincerely

Franci

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: AnAngelFallenFromGrace