Esistono attimi infiniti, fuori da ogni tempo e ogni luogo.
Attimi che segnano una fine e un inizio.
Attimi fragili come un cristallo di ghiaccio e una piccola fiamma.
Industruttibili come il perenne freddo e l'irrefrenabile fuoco.
La Fenice danzava intorno a loro, disegnando cerchi di fuoco e scintille.
Emetteva un dolce suono, come un delicato fruscio di seta.
I due guerrieri si fissarono per alcuni istanti che parvero infiniti.
Non udivano più le urla della battaglia fuori nè la pioggia che picchiava, ma solo il respiro
dell'avversario.
Il ragazzo con i vestiti fradici e i capelli scuri appiccicati al viso, puntava la ragazza con gli occhi
giada uguali a quelli di lei.
Lei era sfinita, bagnata, un turbine di emozioni le davano la nausea, ma c'era una strana forza nei
suoi occhi chiari che spaventavano lo spavaldo ragazzo.
Questo sorrise gelidamente e stringendo la lama d'onice sibilò: " E' un peccato conoscerti e doverti
dire addio così presto, ma il tempo è al limite dolce sorella".
Le ultime parole le provocarono dei brividi infuocati ma rispose decisa:" E noi odiamo perdere
tempo fratello".