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Autore: _Angelica_    20/04/2013    1 recensioni
Credo non sia facile vivere col fiato sul collo ogni momento da quel fatidico giorno. Bea una ragazza di 16 anni ha iniziato a convivere con questa paura quella di una persona che la segue ogni momento,ogni suo spostamento e che cerca di isolarla dal resto del mondo. Spero vi piaccia e leggerete questa storia e che recensiate in molti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Alle 7 e 10 mi diressi a scuola, avevo il viso congelato dal vento ma poco mi importava notai che alcuni ragazzi uscivano dall'istituto, uno in particolare aveva i capelli biondi e aggiustava continuamente la sua tracolla sulla spalla, mentre conversava con un suo coetaneo alto quanto lui che aveva,però, una borsa simile ad un sacco. Quando mi hanno sfiorato ho sentito che parlavano circa di un ragazzo che aveva rotto i rubinetti della scuola, per cui mezzo istituto era chiuso per riparazioni, mentre le classi che avevano ancora un bagno decente potevano venire regolarmente ed io di certo facevo parte di una di quelle classi. Aspettai giù per qualche minuto, ma il vento glaciale mi spinse ad entrare a scuola e a salire le scale per raggiungere la classe di Noah, Non mi andava di certo aspettarlo fuori,per cui non appena vidi la sua classe notai che non c'era nessuno, ma solo una borsa, quella di Noah.
<< Sarà di certo andato in bagno. >> Pensai tra me e me. Presi la sua borsa per poi raggiungerlo fuori dalla porta del bagno,avremmo fatto di certo prima, qualcosa,però, sgusciò dalla sua borsa erano alcune carte con delle scritte. Quando diedi un'occhiata a quelle carte rimasi sconvolta:Erano i tabulati dei messaggi tra me e lo stalker.
<< Cosa stai facendo? >> Mi disse Noah sul luscio della porta che si sistemava in fretta le maniche della maglia. Notai la sua ferita che lui mi disse di essersela procurata cadendo in bici per il ghiaccio troppo spesso e guarda caso il giorno dopo in cui lo stalker fece quella brutta caduta dalla mia finestra dopo avermi scritto con la pittura rossa sul vetro. Come ho fatto ad essere così cieca? Ad ogni suo passo indietreggiavo e quando si accorse che avevo in mano i suoi foglietti fece da prima uno sguardo preoccupato per poi mutarlo subito dopo in una smorfia di cattiveria.
<< Hai scoperto tutto non è vero? >> Mi disse cercando di chiudere la porta con una sedia.
<< Perchè lo hai fatto? >> Dissi io con le lacrime agli occhi.
<< Bea, era tutto programmato ti ho allontanato da tutto e da tutti e credi davvero che la tua migliore amica ti abbia abbandonato perchè facesti quella scenata alla festa? Ho messo in giro voci sul tuo conto in modo tale che lei ti abbandonasse e così è stato,in questi giorni ho avuto modo di conoscerti bene per cui so i tuoi punti deboli... >>
Le lacrime iniziarono a scendere, non credevo che tutto questo stesse succedendo proprio a me.
<< Perché me e non altre? Cosa ti ho fatto? >>
<< Logicamente non ricordi, io ti conoscevo sin da piccola ti ho visto crescere e ogni giorno ti osservavo, non mi degnavi di uno sguardo e ci sono stato male, per colpa tua mi sono autolesionato, ma ho imparato che quella che doveva avere dei lividi eri tu e non io, ma non sul corpo quelli passano ma nel cuore >>
i suoi occhi divenneri cupi, non riconoscevo più quel ragazzo di cui ero innamorata, man mano si avvicinava e agitava le mani quasi come un folle, mi diressi vicino alla porta e ...

  
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