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Autore: Summer99    20/04/2013    0 recensioni
"La mia vita ha un prezzo, l'amore ha un prezzo e quel prezzo è sacrificare la mia vita per te"
Ocean.
Niall.
Un mondo a parte.
Mille complicazioni.
E un grande amore.
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera la mia costellazione era coperta da grossi nuvoloni grigi…quella sera non avrei potuto osservarla, questo mi rattristava perché ormai la mia vita ruotava attorno alla notte e al desiderio di guardare un’altra volta quella costellazione. Per scaricare l’ansia che mi attenagliava da alcuni giorni decisi di farmi una doccia. L’acqua calda scorreva e io pensavo a “ocean”, come si può essere così ossessionati da un ammasso di stelle?? Le sue stelle brillavano in modo strano, anche la sua forma era particolare, assomiglia vagamente a un  quadrifoglio.
 Aveva iniziato a piovere, l’odore dell’asfalto bagnato mi penetrò nelle narici, ero seduta sui gradini delle scale fuori casa, ogni tanto passavano dei ragazzi che correvano per andare a casa…il cielo era diventato di un viola scuro e dalle nubi si vedevano lampi verdi, ciò era molto strano così rientrai in casa. Mia madre stava già dormendo così andai anche io a dormire.                                                                                                  

“La stanza era buia e un forte odore di disinfettante mi faceva lacrimare gli occhi, quando gli riaprì vidi delle ombre e sentì delle voci ovattate risuonare nella stanza, non riuscì a capire cosa dicevano, ma sentì solo la voce di un ragazzo profonda e roca che urlava: “non la ucciderò mai!!!!”…. E mi svegliai di soprassalto con un forte mal di testa.

 Capì che fuori infuriava ancora  il temporale che faceva un rumore tremendo. All’improvviso la mia stanza si illuminò di verde, si sentivano rumori strani e il vento soffiava molto forte, sentii la porta di ingresso sbattere violentemente, il mio cuore sussultò…forse erano entrati dei ladri e il mio corpo si paralizzò al pensiero che fossero armati. Ma mi ricordai gli insegnamenti di mio padre sul pugilato e una delle frasi preferite: “La paura è per i deboli, la paura è per i fifoni, la paura è per quelli che non credono in se stessi.” Questo mi diede una scarica di coraggio, scesi dal letto, presi una mazza da baseball di mio padre. Era tutto buio ma si sentivano dei rumori provenire dal piano terra. Scesi piano le scale, cercando di distinguere gli oggetti nel buio, sussultai…una figura mi era passata accanto, cercai di colpirla ma era troppo veloce, ero circondata, all’improvviso sentii qualcosa perforarmi la nuca, le forze mi abbandonarono e l’ultima cosa che sentì fu il marmo freddo sulla mia pelle pallida.
  
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