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Autore: Ai_no_Uta    09/11/2007    8 recensioni
Questa è la mia prima FanFic quindi vi prego siate clementi. ^^" Come avrete già intuito questa è una NearxMello... coppia che, a dirla tutta, non amo troppo. Però... alla fine era una promessa e, come tale è stata mantenuta. La fanfic comincia subito dopo la morte di L. Buona lettura e se potete, commentate. Ai_no_Uta
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Mello, Near
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!
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Action! E così... eccoci alla fine T_______T Che tristessa ç_____ç. Ho cercato di lasciare la storia il più intatta possibile... e soprattutto consona al rating che ha. Nel caso comunque ci fossero problemi, per favore fatemelo sapere. Arigatou. Inoltre desidero scusarmi nel caso in cui la fine non sia troppo "carina" ma veramente ho dovuto pensarci non so quanto tempo per scrivere una fine decente. Spero non sia troppo male. U___U
Volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto la mia fanfic fino a qui e soprattutto quelli che l'hanno commentata e sostenuta. Grazie grazie e mille volte grazie!
Alla prossima fanfic ^___^.

Ai no Uta


Lo fissai stupito. "Credo di non aver capito" mormorai mordendomi il labbro inferiore. Il ragazzo rise di nuovo. "Eddai, Near. Hai capito benissimo... Sono stufo di giocare io con te. Oggi facciamo al contrario" ribatté realizzando la cosa peggiore che temevo in quel momento. Io... avrei dovuto fare le stesse cose che Mello aveva fatto a me? E si aspettava che ci riuscissi, anche! "Io, Mello... non sono sicuro di poterci riuscire" sussurrai lievemente evitando di guardarlo. Lui mi accarezzò i capelli. "Non è mica così difficile, sai?" mi chiese sorridendo. "Lo dici tu... io... non so come, cosa ..." cominciai cercando di spiegarmi. Perché le mie emozioni non erano come un puzzle da risolvere? Perché non era così semplice metterle assieme e spiegarle? Mello sospirò leggermente. "Mi dispiace..." dissi senza un filo di voce. E se il mio comportamento l'avesse deluso, proprio sul momento durante il quale avrei dovuto dimostrare il mio più sincero amore nei suoi confronti? No! Non volevo che accadesse. Lui ... io lo volevo e allora dovevo anche fare qualcosa che lo facesse rimanere. Non potevo giocare a fare il passivo per tutto il resto della mia vita!  Penso che quella fu la decisione più difficile da prendere in tutta la mia vita. Neppure un caso o una pista m'aveva messo così tanto in soggezione. Prima che il ragazzo potesse fare niente, mi chinai su di lui e cominciai a baciargli leggermente il collo. "Near?" mi chiese Mello stupito. Forse non si aspettava che lo facessi davvero. "Mi hai detto tu che potevo" mormorai a mo' di scusa. Lui sorrise. "Hai ragione... scusa" ribatté poi passandomi una mano fra i capelli. "Posso?" domandai indicandogli la maglia. Non sapevo come comportarmi... ma credevo che la gentilezza fosse una cosa carina nei suoi confronti. Inoltre non sapevo fin dove gli faceva piacere che io arrivassi. "Non devi chiedere, Near. Fai quello che credi giusto" rispose il ragazzo, accarezzandomi i capelli. Aveva un tocco più leggero del solito, come se avesse paura di farmi male... quasi come se io non fossi reale. Infilai le mani nella sua maglia e il contatto tra freddo delle mani e caldo del petto, fece sussultare Mello. "Scusa" esclamai subito, cercando di togliere le mani dalla sua maglia, ma fui fermato dal ragazzo. "Continua" mi disse prima di baciarmi sulle labbra a mo' d'incoraggiamento. Mi chinai di nuovo su di lui e cominciai a baciargli il collo mentre con le mani cercavo il suo calore. Mello era sempre paragonabile ad un termosifone e la sua vicinanza mi faceva stare bene. Tutto d'un tratto si tolse la maglia e mi fece cenno di avvicinarmi ancora di più a lui. "Ti amo" mi sussurrò all'orecchio quando mi fui avvicinato come chiedeva. Arrossii e non poco. "Su continua..." mi esortò poi attirandomi ancora a se. Era sempre così carino con me... era come se, da quando si era dichiarato la prima volta, fosse diventato una persona diversa, più dolce, più gentile, più... affascinante. Strusciai leggermente la mia guancia contro la sua per poi scendere a baciargli il collo, il petto, mentre lui mi accarezzava i capelli. Presto le mie mani divennero calde quanto il suo petto. "Near..." sussurrò piano facendomi trasalire dopo il più completo silenzio. "Nh?" chiesi piano guardandolo negli occhi. Aveva le guance color pomodoro nonostante non mi pareva di fare chissà che cosa. "Io... ti voglio ora" mi disse ancora più piano di prima. La sua voce era estremamente eccitante in quel momento, nonostante probabilmente non fosse poi tanto diversa dal solito. La mia mano si mosse prima del mio pensiero verso i suoi pantaloni. "Posso?" domandai poi con aria innocente. Lui, anche se imbarazzatissimo, rise. "Certo che puoi" mi disse prima di farmi toccare il cielo con un dito grazie ad un suo ennesimo bacio. Presi ad armeggiare con i suoi jeans sino a quanto, non troppo facilmente, riuscii a sfilarglieli almeno un po', quel tanto che mi permetteva di avere accesso al resto del suo corpo. Lo sfiorai appena e Mello gemette sommessamente. "Scusa..." mormorai piano, temendo di avergli fatto male in qualche modo. "Ma di che ti scusi?" chiese il ragazzo cercando la mia mano, quella che non era nei suoi pantaloni. "Tu fa' solo quello che ti senti di fare, Near... non chiedermi scusa o posso per ogni cosa che fai... fallo e basta" mi disse intrecciando le sue dita nelle mie. "Okay" risposi ricominciando quello che avevo lasciato. Non sapevo farlo bene come lui però a Mello sembrava piacere e quando venne mi disse "Adesso tocca a me allora, no?". Mi spinse sul letto senza curarsi del fatto che era mezzo vestito e mezzo no e cominciò ad accarezzarmi il petto e i fianchi mentre mi baciava il collo. "Mello..." mormorai passandogli una mano tra i capelli e attirandolo a me. "Dimmi..." sussurrò lui per tutta risposta senza smettere di baciarmi ed accarezzarmi. "Ti amo" gli sussurrai all'orecchio. Lo sentii alzare il viso, così lo guardai negli occhi. "Davvero?" mi chiese stupito. "Sì, davvero" risposi baciandolo. Ero riuscito a coglierlo alla sprovvista e non sembrava dispiacergli affatto. "Allora .... credo di aver trovato come ringraziarti" mi disse sorridendo. Sul momento non capii, ma quando mi tolse la maglia e cominciò a costellare di baci il mio petto sino ad arrivare al bordo dei miei pantaloni, capii. La sua mano, decisamente più esperta della mia, si fece sentire sin da subito. Il suo tocco era allo stesso tempo deciso e costante ma anche delicato ed eccitante. Ne volevo di più... volevo che andasse fino in fondo... volevo che fosse solo mio. Quando venni, Mello decise che era ora di darmi quello che volevo... che volevamo tutti e due. Così mi prese e mi fece suo. Lo ricordo tutt'ora come uno dei momenti più belli e più straordinari della mia vita. Amavo Mello davvero... magari non ancora tanto quanto L, ma avrei imparato ad amarlo in tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Volevo che con me fosse felice e, a quanto pareva, avevo la capacità di farlo sorridere, di farlo ridere, di fargli scuotere la testa in maniera tanto carina da far venire voglia a chiunque. Io e Mello saremmo stati insieme per sempre. O almeno... questo era quello che pensavo.
I giorni passarono e le volte in cui Mello ed io finivamo in situazioni simili, aumentavano a dismisura, sin quando il piano ordito da Kira non mi fu finalmente presente. Mi venne riferito che Mello era morto in un incendio subito dopo aver rapito la presentatrice televisiva, nonché portavoce di Kira, Takada Kiyomi. Il colpo fu durissimo. Così come quando era morto L, non piansi però fu come se qualcuno m'avesse tolto qualcosa che mi apparteneva, un pezzo di me molto molto importante. Kira doveva morire... non solo si era preso L... ma anche Mello! A quanto diceva Jevanni, poi, neppure Matt aveva fatto un fine migliore di Mello. Non era più solo l'eredità di L ad essere in gioco in quel momento, ne solo il fatto che dovevo vendicare lui. Dovevo per forza fare qualcosa in nome di quelle persone alle quali volevo bene. Non potevo permettere che finisse così.
Mi armai di tutte le prove in mio possesso, dei miei collaboratori più fidati, di tutto quello che avevo bisogno e riuscii a capire chi era Kira ed anche cosa avrei potuto fare per incastrarlo. Il suo nome era Yagami Light e si serviva di un uomo, Mikami Teru, che giudicava i "malvagi" al suo posto mentre lui era preso a fare finta di essere L. C'incontrammo il 28 Gennaio, giorno durante il quale svelai tutto ciò che aveva fatto, battendolo in ogni sua possibile mossa e contro mossa. Quella fu la caduta rovinosa nonché totale del "Regno di Kira".

E così... giustizia era stata fatta. Il mondo senza di loro non sarebbe stato più lo stesso ma mi convinsi che dovevo cominciare a vivere anche per loro che non c'erano più, facendo quello che loro avrebbero voluto fare. Continuai a sostenere la Wammy's House e Roger come aveva sempre fatto Watari, diventai il migliore detective del mondo come avrebbe voluto diventare L e cominciai a rimpinzarmi di cioccolata e giocare ai videogame come solo Mello e Matt potevano fare. Non potevo dire di essere felice, però ero convinto che solo vivendo avrei potuto ritrovare in qualche maniera la felicità o comunque fare onore a quelli che mi avevano reso felice.

Owari.
  
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