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Autore: Rivoltella J    09/11/2007    7 recensioni
L'amore non ne può sapere di nascondigli e di ombre.
L'amore ha bisogno della luce del sole per vivere.
E quando questa gli viene negata per troppo tempo, l'amore non può far altro che liberarsi, e uscire allo scoperto, da solo.

Mia prima produzione su HP, perdonate l'obbrobrio ma l'ho scritta ripensando un po' a certe situazioni. ^^
Nata come one-shot e poi continuata, mi piaceva...
Spero vi piaccia... fatemi sapere, mi raccomando!!!
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Aveva sempre creduto di essere imbranata con i ragazzi, o meglio, non aveva mai potuto testare il contrario. Non era mai riuscita a fare gli occhi dolci a qualcuno, il massimo, paradossalmente, era stato un grugnito in cagnesco a Draco.
Non avrebbe mai creduto di saper baciare con trasporto, di arrossire violentemente incontrando uno sguardo proibito, non pensava di poter guardare quegli occhi così vicini, penetranti, profondi tanto da affogare, così ancora fin troppo sconosciuti.
Non credeva di essere in grado di sbottonare una camicia con una mano sola, costretta ad imprigionare delicatamente un pallido viso con l’altra. Non si era mai innamorata, o forse non se ne era mai resa conto veramente.
Lo studio era ciò che realmente contava nella vita, l’amore poteva attendere. Non voleva fare la fine di una di quelle principesse, protagoniste egoiste delle fiabe che le inculcavano in testa da bambina. Lei voleva imparare a contare a tre anni, voleva recitare l’alfabeto alla maestra dell’asilo, voleva intonare dolci canti ai nonni, il giorno di Natale, voleva essere in grado di scrivere un biglietto d’auguri ai suoi genitori nel giorno del loro anniversario, voleva solo scappare, fin da piccola, da un mondo in cui non si sarebbe mai sentita a suo agio.
Ma ora si riscopriva un po’ regina di quel castello, voleva dominare dall’alto la sua vita e annientare quelle meschine paure che l’avevano per troppo tempo soggiogata, per anni e anni l’avevano rapita, fatta affogare nell’oceano freddo del timore. Aveva imparato a nuotare ormai, e non sarebbe mai più stata sommersa da quelle maledette menzogne, acque gelide che a poco a poco ti fermano il cuore. Impugnando una rivoltella dal calcio di madreperla le avrebbe squadrate goliardica, e concedendosi il privilegio di un sorriso malefico, avrebbe finalmente aperto il fuoco, si sarebbe liberata dai rancori del passato, vittoriosa.
Aveva le mani immerse in quei capelli biondi, affondava le labbra nelle sue e immancabilmente desiderava l’eternità. Il tempo era nemico assoluto degli amanti, perché, scorrendo senza ritegno, trasformava le ore in minuti, le emozioni in baci, perché si sa, uno tira l’altro.
“Draco, di grazia, toglimi una piccola curiosità, perché tragico scherzo della natura sei ridotto in questo stato di lattuga deambulante?! Sono convinta fermamente che tu non sappia che il verde è il mio colore preferito, quindi, a rigor di logica, perché sei un piccolo cavolfiore maturo?!”, Hermione sorrideva felice, noncurante delle palpitazioni troppo veloci del suo cuore.
“Ehm, tu no capire, io no essere semplice scherzo della natura, io essere vittima, animale sacrificale dei gemelli Weasley. Essere babbani gli ha fumato il cervello da anni. Io essere impaurito da loro crudeltà, io piccolo bambino indifeso che vuole coccole. Tu dare me mia bella moglie? Tu, in caso, fare me tanto felice. Io tuo servo, io tua luce, io tuo…”, era ridicolo e lo sapeva, ma adorava farla ridere. Essere pittore di quelle due adorabili fossette era delizioso, unico, non poteva spiegarlo a parole, non doveva raccontarlo, ma i suoi gesti urlavano l’amore che ora provava per lei.
“Piano piano piano bello mio. Uno: da quant’è che mi chiami moglie?! Non correre troppo leone. Sono si una gazzella ma scandisco io il tempo di questa melodia. Siamo musicisti e in due suoniamo il tempo che scorre…”, lei voleva provocarlo poeticamente , lui piagnucolava da scemo.
“Voglio le coccole, voglio le coccole!”, un bacio, due, tre, via via perdeva il conto.
“Ascolta serpentello, cosa c’entrano Fred e George? Ma soprattutto, da quando parli con dei Grifondoro e per di più filo-babbani? Capisco che il tuo piccolo cervello si senta tanto solo in questa capocetta dorata, ma Santo Merlino, usarlo qualche volta no eh?!”, lo guardava la Grifona, rideva e lo osservava ammaliata, attratta da quel verde così omogeneo e lucente, esilarante.
“Ho chiesto l’aiuto del rossetto per avere un intruglio targato Weasley che mi permettesse, SOLO PER MEZZ’ORA di apparire “alterato” agli occhi della Mc Granitt. Ovviamente però il geniaccio non ha capito le istruzioni, e vedi un po’ come mi ritrovo. Questo la dice molto lunga sulla mia credibilità momentanea, e soprattutto, sulla mia virilità di stallone purosangue! Mi sto ammorbidendo troppo, sto diventando un rammollito proprio come Weasley. Che Merlino mi salvi…” Il povero Slytherin disperato, si accoccolava furtivo sulle gambe della sua amata.
“Oh suvvia, sempre a lamentarti! Ma dimmi dimmi…Hai fatto tutto questo, per me?”, la conosceva la risposta a quella domanda, ma voleva ascoltare la sua voce, voleva sentirsi dire...
“Bè, diciamo che mi andava di cambiare un po’ look, il verde dopotutto mi dona, come tutti gli altri colori d’altronde…Se noti attentamente poi fa pandant con i miei occhietti magnetici, inoltre, è il mio colore! Le Serpi domineranno, ora e sempre…”, Era poco credibile? Soltanto un po'.
“Vola basso principino! Ti costa tanto dirmi che l’hai fatto solo per me?”. Voleva quella risposta.
“Ma lo sai già cazzo, sai che mi vergogno.”, verde e rosso ormai, a pois.
“Il mio piccolo sboccato… E cosa sono queste parolacce poco fini? Su, su. Timido tu, tesoro? Tu che saresti capace di correre per i corridoi della scuola in perizoma ghepardato, tutto ricoperto di panna, con manette rosa, bendato, urlando a squarciagola “Pansy, ti amo!”, e mantenere comunque un certo contegno?”. A cosa stava pensando?! Hermione, si è bello, si è sexy, si è tutto tuo ma FRENA!!!  
“Ti piacerebbe, eh?”, e lanciandosi addosso a lei la strinse a sé come non mai. Il letto era in fiamme ormai, cosa non avevano visto quelle pareti nelle ultime ore…
“Amore mio bello, ma che tu sappia, queste pareti possono parlare? No perché sai, se così fosse dovrei richiudermi in clausura.” Lui si stava immaginando con una tonaca nera fino le ginocchia, un frustino in mano, pronto a castigare qualche suora cattivella. Studiare Babbanologia era servito, più che altro sapeva qualcosa del mondo della sua bella, e intanto fantasticava perversamente…
“Volendo potrebbero parlare. Stai a vedere…” e pronunciando “Moenia sonorus” agitò la bacchetta. Una voce stridula e atona iniziò a borbottare frasi sconnesse.
“Hai visto Clotilde cosa fanno questi due scostumati?! Ah la gioventù d’oggi… Lenzuola di lino rosso, candele, manette e tanto ma tanto "s"…”, una delle quattro pareti si stava sfogando.
“Tanto "S" un paio di braciole! Affinati l’intonaco catapecchia, niente "S" tra noi! Tante altre cosine stupende ma NON ANCORA "S"…”, Hermione rossa bordeaux, Draco… a dir poco eccitato.
“Ma Osvalda, cosa vuoi che sia? Loro vivono una volta sola, non come noi quattro megere che stiamo qua irte e bisunte da secoli e secoli, lasciali in pace…”, la parete era ragionevole.
“Senti senti la nostra Clotilde! Non ti credevo così libertina! Smettiamola con questa sconceria ragazzi, un po’ di pudore… siete ancora troppo giovani!” Anselma era all’antica.
“Smettetela tutte e tre!”, sbottò Ermenegilda, la parete saggia.
“Smettetela lo dico io a voi vecchie muraglie decrepite. Sapete cosa vi dico? Al diavolo voi e il vostro pudore. Visto che ho una bacchetta in mano e la so usare molto bene, moenia quietus!”, determinata, concisa, tagliente, grandiosa! Draco stava scalpitando nel letto.
“Wow! Sono sbalordito, senza parole. Cazzo, Merlino, me l’hai mandata selvaggia stavolta! Mi ero stancato in effetti delle ultime ragazze moscette. Questa ha le palle!”, Oh Lucius, ha le palle, ha le palle? Ma che dico?! Non mi sembra di aver sentito cose strane laggiù… Draco, taci. Un’impertinente grillo parlante impersonava fiero la coscienza di Draco. Doveva tacere, quello zoticone.
“Ah, io sarei una selvaggia tra le moscette? Bene, se è così che la metti ti faccio vedere io quanto trasgressiva sono… Adesso io e te facciamo una bella cosina intrigante” e avvicinandosi felinamente spense la luce, poi, fiera, gli mise le mani sotto il mantello. Sentiva il suo petto caldo danzare tra respiri prorompenti e battiti del cuore troppo repentini e sfuggenti.
 Leggera gli tolse il mantello che imprigionava le due spalle ben tornite, sicura sbottonò la camicia e senza fiatare iniziò a baciargli il collo. Draco era in estasi, non sapeva più dove mettere le mani, era inebriato dal profumo di pesco dei quei capelli che gli si poggiavano timidi sui pettorali sporgenti, le braccia avvolgevano quella vita così stretta, due bei fianchi di donna si divincolavano delicatamente, pronti ad agitarsi senza freno.
“Draco, balliamo?”. Adorava ballare, amava volteggiare libera, si muoveva a ritmo di qualsiasi cosa da quando aveva scoperto la musica! Desiderava fargli vedere quello che sapeva fare, e senza aspettare la risposta del suo lui alquanto terrorizzato, agitò la bacchetta. Nell’intera stanza si diffuse un sound inconfondibile per la scatenata strega, “The way i are" di Timbaland, la sua canzone preferita…
    
“Baby if you strip, you can get a tip
‘Cause I like you just the way you are
I’m about to strip and I want it quick
Can you handle me the way I are?”
 
Alla parola “strip” Draco si animò come non mai e, prendendo alla lettera le note di quella stupenda canzone, si sfilò la cintura e iniziò a farla roteare per aria. Preso da un’insolita, innata, folle coordinazione iniziò a muoversi come un matto, saltellando qua e là come una lontra in calore, muovendo fianchi, bacino, improvvisò una spaccata in mezzo alla stanza non troppo salutare…
Ricordava benissimo seratine con Nott e Blaise condite di spogliarelli e giri continui di Burrobirra! Che ricordi sublimi per un sedicenne… Ma doveva guardare la sua ragazza… Altro che le spogliarelliste, in quel metro e sessantacinque c’erano intelligenza, ironia, simpatia e tanta ma tanta sensualità.
D’altronde Hermione era davvero perfetta! I suoi movimenti facevano trasparire l’esperienza di quell’uso del corpo. Nonostante la febbre l’avesse un po' indebolita non fermava un muscolo. Ballava, si strusciava su Draco, si lanciava in performance da capogiro per quel giovinotto incredibile. Momenti puramente indimenticabili!
Terminata la canzone caddero tra le lenzuola profumate, stanchi per la frenesia, rossi, accaldati, felici. Lui le sussurrò all’orecchio: “Quanto si può volare in alto insieme?”, ormai non aveva timore di parlarle, di confidarle i suoi segreti, di aprirle completamente il cuore.
Lei in silenzio gli prese le mani e le poggiò sui suoi fianchi. “Diamo un po’ di spettacolo a queste vecchie pareti? Magari arrossiscono…” Non doveva aspettare una risposta, sentiva già quelle labbra sottili esplorarle il suo corpo, golose, impazienti, dominate dalla sete di averla, quando… un bagliore lontano, un sogghigno beffardo. Un flash di macchinetta fotografica.
 

Beta reader: Lucy Light



Lo so, c’ho messo un’eternità per questo capitolo ma tra scuola e altri impegni sono stata a dir poco incasinata…è nato così…libero, eccentrico, pazzo, un po’ come me! Recensite vi prego, non sapete quanto mi fa piacere trovare persone che mi apprezzano come scrittrice! Spero possiate essere in molti! Un bacio, prometto di aggiornare presto!
Un grazie speciale a:

alexluna: non so come ringraziarti, per tantissime cose, uno: commenti tutto quello che scrivo il che è sublimo già da solo, due: le tue parole, commossa commossa commossa, me stessa commossa! Spero tu possa gradire anche questo! Se ti va di lasciare un commento è sempre super ben accolto! Mi propongo di farti una danza della felicità in giardino a costo di fare chilometri e chilometri per raggiungerti! Un bacione gigante!

Lady_Malfoy_4ever: Tesoro mio bello, mi segui dal lontano primo capitolo, credo di adorarti dal profondo del cuore! Spero tu possa gradire e commentare anche questo…un bacio

Mars: Carissima stupenda creatura! Sono felicissima ti sia ricordata della mia ff e soprattutto che tu abbia notato la continuazione! Mi onori un sacco! Spero tu possa gradire e commentare anche questo!un bacione

Lucy Light: Dario domina, o meglio, il suo sosia intelligente, me lo immagino così, dolce e stupido al punto giusto…spero tu possa capire e accogliere tra le tue braccia come sempre la pazzia della qui tua cara mogliettina!tqm

Un grandissimo grazie anche a Swety e Alexluna che mi hanno messo fra gli autori preferiti ^^ Graaaaazieeee!

  
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