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Autore: Sophias Doll    21/04/2013    3 recensioni
Summer è una ragazza inglese dal carattere esuberante ed esplosivo costretta dalla madre a frequentare la celebre scuola 'Elite England College' (EEG) senza accanto a sé i suoi vecchi amici con cui aveva stabilito un rapporto meraviglioso.In questo lungo e frenetico anno scolastico nella EEG dovrà convivere, 24 ore su 24, con dei ragazzi della sua età.Fra litigi, competizioni e risate fra i ragazzi nascerà qualcosa di tenero come l'amicizia o magari anche qualcosa in più...Questo racconto lo dedico a tutte le persone che hanno difficoltà ad aprirsi o semplicemente essere sé stessi con altre persone .Un bacio e spero che la mia storia vi piaccia.
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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4.Capitolo 'Gymnastics, Football & Tennis'

Cavolo. Mi sono scordata. Avevo lasciato i miei vestiti, poster e libri nella vecchia stanza con Kassedy e Victoria. Sbuffai e aprii la porta della stanza n° 103 e con grande stupore la mia roba era lì. L’avevano spostata le due oche starnazzanti. Che bellezza, hanno già capito chi comanda e chi comanderà qua dentro per le prossime due settimane. Aprii la valigia per vedere se avessero messo tutto e non si erano scordate niente. Mi avevano addirittura lasciato un bigliettino rosa pastello attaccato alla valigia grazie allo scotch:

Cara Summerita,
io e la mia amica Victoria siamo troppo alla moda e di classe per stare insieme ad una sempliciotta e rozza come te.Un bacione.

P.S= ricorda che le magliette lunghe ti fanno sembrare più bassa.

                                                                           Victoria e Kassedy’

Incorreggibili quelle due: domani do un ceffone a Victoria (così magari si sveglia) e rompo tutti gli smalti a Kassedy. Distolsi lo sguardo dal foglietto e scrutai attentamente la mia camera. E’ grande e grigia, le pareti sono grigie, gli armadi sono grigi e le coperte del letto sono grigie. Mhh ma non avrà troppa personalità e colore questa camera?. Domani mi toccherà renderla accettabile. Mi diressi nel bagno e velocemente accesi la luce, mi sfilai i jeans e la felpa, indossai il pigiama e andai a dormire. Dopo pochi minuti mi inabissai nel falso regno dei sogni…

My girlfriend, my dumb donut
 Went up to a party just the other night
 But three hours later and seven shots of
She was in the bedroom with another guy
And I don't really wanna know
 So don't tell me anymore
 And I really don't wanna hear…

Spensi di fretta la sveglia in modo da liberare le mie orecchie da quella canzone assai fastidiosa, diedi un veloce sguardo al display luminoso della sveglia erano le 6.31 di mattina. Mi alzai faticosamente dal letto e mi diressi in bagno, mi feci una doccia veloce, indossai una semplice maglietta a maniche corte arancione (il mio colore preferito *-* ) dei leggins grigi e le mie adorate converse colore blu oceano.
 Uscii dal mio triste alloggio. Scesi le scale sbadigliando qua e là e il mio occhio cadde sulla bacheca che si trovava al centro del luminoso ingresso. Andai a vedere:
Corsi di apprendimento di letteratura spagnola con il professor Gonzales’  No. Non fa per me, a malapena so parlare la mia lingua figurati lo spagnolo.
‘Corso di apprendimento di letteratura inglese con la professoressa Sprite’  Eccitante quanto vedere mia nonna schiacciarsi i calli dei piedi. (Bleah!!)
 ‘Corsi di danza classica con la professoressa Lacroix’  No, grazie. Quando ballo sembro un rinoceronte in calore e diciamo che non voglio entrare nei particolari…
Però mi soffermai sulla scritta ‘Corso di tennis del professor Adams’ fissai quel foglio per qualche secondo, presi una penna dalla mia tasca e scrissi a lettere chiare il mio nome e cognome ‘Summer Westmore’  e mi allontanai velocemente dall’ingresso principale per andare a fare colazione.
Colazione
Che bella parola. Suona benissimo: CO-LA-ZIO-NE.
Arrivata a mensa mi misi in fila la quale quella mattina non prometteva di essere troppo lunga. Arrivai davanti alla cuoca che mi domandò gentilmente quali leccornie dovesse mettere nel mio piatto. Le risposi: una tazza di coccolata calda, un cornetto e un bicchiere di succo d’ananas. Come previsto mi mise tutte le pietanze nel vassoio. Dal tavolo in fondo vidi Liam sbracciarsi per incitarmi a venire al suo tavolo.
 
“Buon giorno ragazzi”
 
Li salutai sedendomi su una di quelle schifose sedie rosse acceso. Rivolgendo un vago cenno con la mano e un sorriso a Niall e Louis.
 
“Buongiorno BellaSum
 
Mi diedero tutti e tre il buongiorno all’unisono, li guardai strano come per dire ‘Come avete fatto?’
 
“Avete visto i fogli sulla bacheca?”
 
 Disse Liam dando un grande morso al suo cornetto ripieno di crema, facendone fuoriuscire dall’altra estremità una grande quantità.
 
“Si io mi sono iscritto al corso di chitarra del professor White”
 
Annunciò Niall addentando una fetta biscottata, facendomi rabbrividire con quello scaltro rumore.
 
“Io mi sono iscritto alla squadra di calcio e al club di tennis”
 
Annunciò Louis portandosi alla bocca un bicchiere di succo all’arancia rossa che gli procurò degli strambi baffetti all’estremità della bocca.
 
“Anch’io mi sono iscritta al club di tennis, ti spezzerò in due Tomlinson”
 
Avvertii Louis. Gli feci cenno di pulirsi la bocca con il tovagliolo per togliersi quei curiosi baffi. Lo fece ma invece di migliorare la situazione la peggiorò: si sparse tutto il liquido rosso intorno alla bocca e sul naso. Gli rivolsi una sonora risata che fu seguita da un suo sorriso angelico.

Angelico

Se avessi dovuto descrivere Louis avrei sicuramente usato l’aggettivo ‘Angelico’.
 
“Sicura Westmore?” mi alzò un braccio stringendolo delicatamente “non mi sembra che tu abbia tutti questi muscoli”
 
“Gne gne gne simpatico” gli feci una linguaccia “ ho un rovescio che fa paura, ti avverto”
 
“ Che ne dici se oggi pomeriggio alle cinque facciamo un doppio?”
 
“Forse non ti sei accorto che qua dentro a parte te e questi due ragazzi” indicai Liam e Niall che si stavano divertendo a bere il latte e farlo uscire dalla narice destra del naso, continuai la frase abbastanza schifata “rettifico: caproni, non conosco nessuno!”.
 
“Oggi ritornano mia sorella e il mio migliore amico, tu giochi con Lottie e io con il mio amico, accetti o hai paura?”
 
Tese la sua mano destra verso la mia e io accettai la sua sfida con un sorriso beffardo sul viso che stava soltanto a significare ‘Non vedo l’ora di farti nero’.
 
“Ma scherziamo accetto” gli strinsi la mano molto decisa “ ma dì al tuo amico che sono imbattibile!”
 
“Io e lui siamo troppo forti al doppio”
 
Si pavoneggiò passandosi una mano trai capelli per accentuare e dar più significato alla sua frase.
 
“Staremo a vedere Tomlinson”
 
Finimmo la colazione e ci dirigemmo tutti negli spogliatogli per cambiarci e iniziare l’ambita lezione di educazione fisica con il professor Snape. All’ entrata la segretaria distribuiva un pacco a tutte le ragazze così lo porse anche a me. Lo portai all’interno degli spogliatogli. Erano molto grandi e vi erano panchine di acciaio blu dappertutto, qua e là c’erano delle ragazze del terzo anno intente a spogliarsi. Mi sedetti lontana da tutte e aprii il pacco che mi avevano dato all’entrata. Era una tuta con dei pantaloncini grigi corti che arrivavano a metà coscia, la maglietta era scollata e finiva solo sotto il seno. Praticamente sarei dovuta andare in giro mezza nuda.
Non potevo uscire così conciata. Di solito sono una persona a cui non importa minimamente come si vestono le persone ma non potevo andare di certo in giro mezza-nuda.
Così decisi di uscire dagli spogliatoi proprio come ero entrata e se l’allenatore mi avesse sgridato poco mi sarebbe importato. Insomma io ho una reputazione da mantenere.

Reputazione

Molte volte questa semplice parola sfiorava il mio intelletto. Forse ero una persona fin troppo orgogliosa e fiera di sé. Ma non lo consideravo un male anzi, ero convinta che andando avanti così, pensando solo a se stessa, sarei andata lontano.
Uscii dagli spogliatogli femminile e mi avvicinai a Liam, Niall e Louis che stavano allegramente conversando all’angolo del cortile proprio sotto le fronde di un castagno ingiallito. Appena solcai la porta dello spogliatoio mi guardarono facendo comparire sui loro dolci visi un sorrisetto compiaciuto.
 
“Sai che dovevi metterti la tuta vero?”
 
Mi domandò Niall quando oramai ero vicina a loro, sfoggiava un sorriso da un orecchio all’altro. Notavo che la tuta maschile consisteva in dei pantaloncini bianchi con un maglietta rossa con lo stemma del college.
 
“Certo biondo”
 
“Eeeee allora perché non te la sei messa?”
 
Mi domandò nuovamente rivolgendo i palmi delle mani verso il cielo e successivamente metterle nella tasca destra della sua tuta grigia.
 
“Ma hai visto sono troppo corte non mi va di andare in giro mezza nuda!”
 
Esclamai indicando altre due ragazze che indossavano la tuta scolastica che accorte del peso del mio sguardo si girarono e mi guardarono male.
Stavamo parlando quando da dietro gli spogliatoi uscì un uomo di bell’aspetto, robusto e abbastanza alto. Indossava una tuta di ginnastica rossa e bianca, dal collo pendeva un fischietto color argento e dalla tasca penzolava la cordicella del cronometro.
 
“Mettetevi in fila svelti ragazzi op-op-op”
 
Esclamò saltellando sul posto incitandoci a metterci ordinatamente in fila.
Ci disponemmo in una fila abbastanza ordinata e l’uomo si mise all’inizio della fila salutando tutti gli studenti e complimentarsi per essersi fatti alti e più muscolosi.
 
“Sum questo qua è il professor Snape, quello di ginnastica”
 
Mi mormorò Niall all’orecchio sinistro con un accenno di risatina.
 
“Non me ne ero accorta grazie Capitan Ovvio”
 
Gli sussurrai a mia volta provocando in lui una risata.
 
“Oh Horan ma come ti sei fatto alto” urlò di stupore il professor Snape “ e ti sei tinto anche i capelli, come ti sei fatto bello…” disse passandogli una mano fra i capelli per spettinarli.
 
Io scoppiai a ridere, quasi mi accasciavo a terra all’idea di Niall con i capelli castani. Niall era tinto. Ahahaha che dolce.
 
“Ti sei tinto i capelli?”
 
Domandai cercando di fermare la mia risata sonora e ricompormi più velocemente possibile.
 
“Ah ma guarda un po’ un altro Westmore, signorina spero che lei non sia come suo fratello”
 
Disse con tono speranzoso Snape. Oh ma che ha fatto mio fratello? Ho dato fuoco all’aula insegnanti. Sembravano tutti spaventati all’idea di avere un altro Westmore nell’istituto. Forse facevano bene… ma chi la do a bere, fanno sicuramente bene.
 
“No infatti è peggio…”
 
Annunciò a gran voce Liam attirando così l’attenzione dei vispi e piccoli occhi castani del professore.
 
“Ah vedo che si è unito a noi anche quest’anno Payne”
 
Enunciò il professor Snape rivolgendogli un sorriso compiaciuto.
 
“Certo prof l’ho fatto solo per lei”
 
Esclamò Liam. Mi ero già fatta un’ idea sull’andamento scolastico di Liam James Payne.
Impeccabile, molto educato, sempre rispettoso con gli insegnanti e i suoi compagni, molto attento in classe: in poche parole: studente modello.
 
“Strano Payne. Dai suoi voti sembrava che non si sarebbe più presentato” Liam diventò subito paonazzo e abbassò velocemente lo sguardo “Soprattutto per i suoi voti in aritmetica e letteratura”
 
Trattenni il riso ancora una volta con scarsi risultati.
Continuò la fila fino ad arrivare all’ultimo studente dopo ci suddivise in cinque gruppi. Io capitai nel secondo con Louis Tomlinson, Calì Mareshes, Niall Horan e Liam Payne.
Ci disponemmo nel punto più lontano dal professore, all’estremo del campo di pallavolo. Cominciammo a giocare a cricket. Insieme a Niall (di cui la bravura si poteva eguagliare solo ad un ottimo giocatore di cricket) ero la più brava. Liam e Louis non erano per niente bravi.
 
“Tomlinson datti a l’ippica”
 
Gli urlai nell’orecchio facendolo gemere timidamente dallo spavento.
 
“Questo sarà quello che ti dirò io quando oggi pomeriggio ci troveremo sul campo di tennis”
 
Si avvicinò a me mettendosi le mani in tasca in segno di convinzione e mi rivolse un sorriso furbo e scaltro.
 
“Sei sicuro? Non vedo l’ora di far mangiare la polvere a te e al tuo amico”
 
Sbraitai più che convinta.
 
“Attenta Sum!!” esclamò Niall indicando qualcosa dietro di me. Subito mi girai a guardare che cosa fosse e
 BOOMM
caddi a terra come un sacco di patate. Mi ripresi dallo shock momentaneo per realizzare cosa fosse successo. Una palla da calcio mi aveva colpita in piena faccia, alzai lo sguardo per inquadrare il mentecatto che me l’avesse tirata sul volto così violentemente. All’altra estremità del campo di pallavolo c’era il quarto gruppo intento a giocare a calcio, due ragazzi si avvicinarono a noi.
 
“Scusate ho tirato la palla troppo forte”
 
Si scusò. Diedi un fugace sguardo a chi mi avesse presa in piena faccia. Era Malik. Ci scommettevo, ci avrei messo la mano sul fuoco. Chi è l’unico rincoglionito al mondo che riesce a prendere in pieno volto una persona da lui distante 200 metri? La risposta è semplice: Sono Negato Zayn A fare Tutto Malik.
 
“Oh Malik sei sempre in mezzo alle palle non sei nemmeno buono a tirare una fottutissima palla nella rete, sei un mentecatto”
 
Conclusi il mio discorso suscitando una silenziosa risata in Niall che cercò di non farsi notare mettendo la mano sinistra davanti alla bocca.
 
“ Non è colpa mia l’ho presa male di esterno”
 
Si giustificò gesticolando. Domanda da un milione di sterline. Ma Malik è gay? Gesticola peggio di Kassedy e Victoria messe insieme!
 
“Neanche di esterno la sai prendere la palla? Fai proprio schifo a calcio”
 
Lo sminuii davanti a tutti scatenando una fragoroso risata nell’amico di Malik, il quale gli rivolse uno sguardo trucido e maligno.
 
“Ok visto che te la tiri tanto Westmore, facciamo una scommessa…”
 
Lo interruppi bruscamente avvicinandomi a lui.
 
 “E chi ti ha detto che io faccio scommesse con malati mentali”
 
Ma non diede importanza alla mia interruzione e continuò:
 
“Ti do tre rigori se fai goal almeno una volta farò qualcosa per te e se invece non fai goal nemmeno una volta tu…”
 
Si mise l’indice della mano sinistra sul mento che era coperto da una lieve barba incolta.
 
“mi darai un bacio”
 
Un bacio

Questa breve parola pronunciata dalla sua bocca mi fece venire una lieve fitta allo stomaco. Se non avessi fatto goal avrei dovuto dargli un bacio. Ma poi ripensai alla mia reputazione. Che ne sarebbe stato dell’orgoglio e della reputazione di Summer Laury Westmore se avessi rinunciato a questo tipo di scommessa? Non ci ripensai ulteriormente avrei accettato.
 
“Okkey accetto non ho paura dei malati mentali e se tiri di esterno come stai in porta vincerò io.”
 
“Allora andiamo”
 
Feci incontrare il mio sguardo con quello di Louis che aveva la faccia leggermente preoccupata ma io con il mio sorriso lo rassicurai un po’.
Arrivammo nella loro metà campo, Malik già si era posizionato in porta e avevo già indossato i guanti pronto per parare i miei rigori. Un suo amico mi porse la palla, la poggiai a terra e con tutta la mia forza la calciai ma prese il palo sinistro e ritornò indietro. Guardai la faccia di Malik era compiaciuta. Percepii una grande scarica di rabbia salirmi fin nel cervello.  Ripoggiai la palla a terra e calciai ancora più forte ma la palla venne bloccata dal portiere.
Avevo bruciato già due possibilità e se avessi sbagliato anche la terza le mie labbra sarebbero andate a contatto con quelle di Malik. Il solo pensiero mi disgustava.  Scorsi Zayn leccarsi e mordersi il labbro inferiore con fare sensuale. NO, NON POSSO PERMETTERMI DI PERDERE UNA SCOMMESSA DEL GENERE. Sistemai la palla a terra contando 12 passi di distanza dalla porta feci un profondo respiro e contai mentalmente prima di calciare il pallone. Forse dovevo abbandonare la scommessa? No non posso, devo vincere io contro Zayn semplicemente perché io sono più forte. Contai facendo 4 piccoli passi indietro, percepì sul mio collo una gocciolina di sudore 1...2…3…alzai la gamba e calciai più forte che potevo. Il pallone schizzò in aria e cominciò a dirigersi in porta. Sentii un forte rumore metallico segno che la palla aveva colpito il palo e poi fece un clamoroso goal.
Non ci credetti nemmeno io, avevo fatto goal. Zayn ha perso la scommessa ora dovrà sottoporsi ai miei voleri. Feci dei piccoli saltelli sul posto, strinsi le mani a pugno e le alzai contro il cielo.
 
“E brava Westmore. Hai fatto goal. Cosa devo fare?”
 
Esclamò Malik con la faccia leggermente preoccupata e la fronte lievemente corrugata. Non sapevo cosa fargli ma di sicuro qualcosa di umiliante.
 
“Mhhh fammi pensare…” ci pensai un po’ e dopo mi venne il colpo di genio “Oggi devi presentarti a cena”
 
Scoppiò in una sonora risata e subito dopo pochi secondi ritornò serio.
 
 “Tutto qua! Non ci credo…”
 
“E’ la verità, tu fallo!”
 
Lo convinsi, ci salutammo con un cenno di mano e me ne andai negli spogliatogli seguita da Niall, Liam e Louis.
 
“Presentarsi a cena. Sum ma sei connessa… quando ti si ripresenterà un’occasione del genere”
 
Esordì Niall mettendo le mani sulle mie esili spalle.
 
“Vero, non succede mica tutti giorni di battere Zayn a calcio”
 
Mi criticò Liam soffermandosi a guardare la folta chioma di un quercio con le foglie ingiallite.
 
“Ragazzi ma non capite” mi misi una mano in fronte “Gli farò passare i suoi peggiori 50 minuti di tutta la sua vita” feci un sorriso maligno e misi le mani dietro la nuca.
 
“Ragazzi il sorriso di Sum mi spaventa”
 
Constatò Liam che sembrava veramente preoccupato per l’incolumità di Malik. Forse doveva…
 
“Già lo stesso del fratello quando aveva in mente qualcosa di diabolico”
 
“Ragazzi in confronto a quello che faccio di solito questo sarà un innocentissimo scherzo fra ragazzi”
 
Li rassicurai ma le loro espressione si accartocciarono ulteriormente.
 
“Okkeeeey” mi risposero Liam e Niall all’unisono con una risposta poco convincente.
 
“Comunque goal grandioso, esterno sinistro, palo destro e entrata proprio all’angolo”
 
Commentò Louis facendomi un grande sorriso. Non risposi, feci solo anch’io un sorriso sincero.
 
Ci salutammo e andammo ognuno nelle proprie stanze, mi stesi sul letto e subito mi addormentai. Sentii un rumore acuto e mi svegliai di soprassalto. Erano le 4.30. Louis mi aveva detto di incontrarci alla 5.00 così mi alzai di scatto dal letto e cominciai a prepararmi. Indossai subito il mio completino da tennis, mi feci una coda alta e scesi nell’ingresso con la mia meravigliosa Wilson nel fodero nero. Andai giù all’ingresso e Louis era già lì che mi aspettava. Indossava una maglia e un pantalone bianco che gli arrivava alle ginocchia, un cappello anch’esso bianco e da dietro le sue spalle si poteva scorgere il fodero di una Babolat.
 
“Ciao Tomlinson”
 
Lo salutai alzando la mano sinistra e sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi.
 
“Ciao BellaSum”
 
Mi salutò anche lui mostrandomi un sorriso smagliante.
 
“La smetti di chiamarmi così”
 
Protestai facendo la faccia imbronciata e incrociando le braccia sotto il seno. Scrutò attentamente il mio volto arrabbiato e dalla sua bocca uscì un impercettibile sbuffo seguito da un largo e sincero sorriso.
 
“Ah giusto mia sorella, Lottie, non è riuscita a venire oggi verrà direttamente il 22 settembre con l’inizio delle lezioni e il mio amico di cui ti avevo parlato è già sul luogo. Tu incamminati verso il campo ‘A’ e aspettami lì io devo dare il modulo di pagamento alla segretaria.”
 
“D’accordo ti aspetto là ma non ci mettere troppo sennò giro i tacchi e me ne ritorno in camera”
 
“Ai suoi ordini signorina Westmore”
 
“Vedo che il signor Tomlinson mi capisce”
 
Esclamai soddisfatta dandogli un leggero schiaffo sulla guancia.
 
Louis se ne andò e io mi incamminai verso il campo ‘A’. Passai accanto al D fino ad arrivare al campo A che riconobbi dall’insegna argentata ‘A’. Non c’era nessuno o meglio c’era un ragazzo che si allenava da solo, non riuscivo a vedergli i lineamenti del volto perché era di spalle ma da sotto il cappello bianco si intravedevano solo un paio di riccioli castani.
 
“Ehi scusa te ne puoi andare” non mi sentì “Ehi sto parlando con te”
 
Anche questa volta non mi sentì così andai vicino a lui e gli picchiettai ripetutamente la mano sulla spalla. Si girò di scatto forse lo avevo addirittura spaventato. Feci un mezzo sorriso prima di accorgermi che era lo stesso ragazzo che avevo incontrato due giorni prima al negozio di dischi.

*Flashback della ceppa*
“Mamma non ci vado là dentro”
“Ma tesoro, è il miglior college d’Europa, fanno la fila per studiare in quella scuola”
“Può anche essere anche il migliore del mondo ma io non ci vado. Mamma scordatelo”
“Oh signorina tu ci andrai e farai anche del tuo meglio”
“Fottiti”
Mandai mia madre a qual paese in modo brusco e velocemente uscii di casa sbattendo la porta. Da piccola quando ero arrabbiata con qualcuno andavo sempre nello stesso magnifico posto: Il Paiolo Musicale. Questo era il nome del più bel posto del mondo, era un negozio di musica che stava molto vicino a casa mia e ci andavo spesso, molte volte tornavo a casa con diverse pile di dischi in vinile fra le braccia.
Volevo entrare in quel negozio e uscirne completamente nuova, magari anche con il volto increspato da uno spensierato sorriso. Dopo pochi minuti intravidi l’insegna in legno del negozio. Era malconcia e solo grazie a qualche chiodo non cadeva a terra. La scrutai per qualche secondo, la scritta d’orata era leggermente sbiadita e il legno marcio la facevano diventare decisamente interessante. Aprii la porta impaziente di perdermi in quel magico mondo, feci il primo passo e sentii un piccolo cigolio che proveniva da sotto l’asse in legno del malandato parchè e dalle mie labbra carnose uscii un impercettibile sbuffo seguito da un mezzo sorriso.
M’incamminai ancora nella stanza, salutai Molly la proprietaria per poi perdermi fra gli alti scaffali di dischi del negozio. Scelsi il mio reparto preferito ‘Musica alternative-rock anni 70-80’. Mi si illuminarono gli occhi quando andai fra quei due scaffali colmi di dischi in vinile malconci.  Quell’odore era magnifico, odore di dischi in vinile di vecchia data e soprattutto odore di buona musica.
Mi girai verso lo scaffale alla mia sinistra e da lì estrassi un vecchio disco in vinile tutto impolverato, soffiai impetuosamente sulla superficie della copertina e dopo ci passai la mano destra sopra in modo da rendere più leggibili le scritte. Era ‘Let it be’ un album dei Beatles ma che già avevo nella mia vasta collezione. Mi voltai sullo scaffale di destra e mi s’ illuminarono gl’occhi, sulla mensola più alta era rimasta l’unica copia di un CD degli Smiths. Dischiusi le labbra e poggiai velocemente la mano sull’album ma la mia mano si sovrappostosi ad un'altra mano.
Mi voltai e con stupore vidi accanto a me un ragazzo della mia età. Era poco più alto di me e aveva le spalle decisamente larghe, gli innumerevoli ricci castani non mi permettevano di vedere la sua fronte. Si voltò verso di me e mi rivolse un gran sorriso ma non prestai attenzione ai suoi denti bianchissimi, piuttosto mi soffermai sui suoi occhi.
Erano di un colore verde chiaro, la pupilla piccola faceva risaltare le sfumature azzurre intorno ad essa. Erano opachi sicuramente per la scarsa luce presente nell’ambiente ma comunque dentro vi potevo scorgere i momenti più belli della mia infanzia. La sua voce mi fece risvegliare.
“Scusa…il disco…l’ho preso prima io”
 
Che???? Rimasi sbigottita per questa sua affermazione, dischiusi le labbra e alzai un sopracciglio.
 
“Come scusa?? Io l’ho preso prima”
 
La mia mano sinistra raggiunse la mano destra sulla superficie del disco e con molto forza lo strattonai vicino al mio ventre.
 
“Io l’ho visto prima”
 
Ribattè tirando il disco verso di sé. Ma guarda te se io devo sempre ma dico sempre incontrare mentecatti per strada.
 
“Semmai io l’ho visto prima”
 
Dissi decisa tirandolo verso di me, per questo mio gesto lui sbuffò e successivamente fecce una piccola risata.
 
“Ragazzina dammi il disco, ho visto il reparto teen pop, è qua accanto”
 
“Ma vacci tu”
 
“No a me non piace quella musica”
 
“Bene!”
 
“Bene!”
 
“Bene!”
 
“Bene!”
 
Sembravamo due ragazzini intenti a litigare per uno stupido giocattolo. Lo tirai nuovamente verso me e gli urlai  un sonoro “Fottiti” per poi pestargli un piede, strappargli dalle mani il disco e dirigermi verso la cassa.
*Fine Flashback della ceppa*

Dio mio tutto a me succede. Perché? Perché?. Lo riconobbi dai suoi intensi occhi verdi che erano leggermente più opachi dei miei ma erano ugualmente rari e belli.
 
“Oh chi non muore si rivede…”
 
Esclamò con falso stupore. Lui al contrario di me era lievemente compiaciuto nel rivedermi di nuovo lo capivo perché si mordeva il labbro inferiore.
 
“Questa è la frase che mia nonna dice alla parrucchiera”
 
Gli dissi mettendomi le mani in tasca.
 
“Sempre simpatica”
 
Feci un sorriso falso e anche lui ricambiò facendolo a sua volta.
 
“Io sono Harry Styles del terzo anno” enunciò porgendo la mano verso di me.
 
“Bene”
“Bene”
“Bene” replicai con la faccia seccata.
All’improvviso il cancelletto del campo da tennis si aprì cigolando rumorosamente e ne uscì Louis con un sorrisone stampato sul volto.
 
“Bella Harry. Come butta?”
 
Urlò Louis ancora distante da Harry mostrando un sorriso a trentadue denti.
 
“Come scusa? Tu lo conosci?”
 
Domandai alzando i palmi delle mani al cielo e facendo una faccia sorpresa e sbigottita.
 
“Certo che lo conosco è il mio migliore amico”
 
Rispose. Dalla sua espressione si poteva intendere che non capisse il mio disagio nello stare vicino ad un ragazzo con dentro il cervello un criceto in prognosi riservata.
 
“Stai dicendo sul serio?
 
“Si lo conosco dall’elementari”
 
“Mi dispiace ci conosciamo da molto tempo ciò significa che anche non diventeremo amici…”
 
Si intromise facendomi un sorriso sghembo e mettendo sulla mia spalla la sua mano sinistra. Lo guardai con uno sguardo pieno di disprezzo e lui strinse la mano per poi liberarmi.
 
“Oh certo… sicuro…” esclamai divertita “quando avrò deciso di diventare amica di tutti rincoglioniti del mondo diventerò anche amica tua” dissi decisa battendo le mani.
 
“Si gne gne” mi fece il verso. Ma io ho già detto che LO ODIO.
 
“Scusa mi fai il verso?”
 
Chiesi arrabbiata al riccio che era intento a sistemare il piatto corde della sua racchetta.
 
“Ragazzi non litigate in fondo neanche vi conoscete e poi siamo venuti qua per giocare a tennis”
 
Si intromise Louis mettendo una mano sulla mia pancia e l’altra sul petto di Styles.
 
“Ha ragione” lo appoggiò Styles.
 
“Dai allora!”li incitai. Impugnai saldamente la mia racchetta e mi posizionai all’angolo destro del campo con già la pallina pronta nella mano sinistra. Facevamo un game da cinque punti e dopodiché si sarebbero alternati. Il primo turno toccò a…Harry. Mi sto accorgendo sempre di più che io vado a braccetto con la sfiga. Andai nell’angolo destro, alzai velocemente la pallina e la colpì con molta forza, fece un lesto rimbalzo nel quadrato sinistro e lui la lisciò come solo i principianti sanno fare. Scoppiai in una sonora risata prima di urlare ‘15-0’ (il punteggio).
Cambiai angolo con estrema lentezza, impugnai la pallina con la mano sinistra, la alzai a mezz’aria e la colpì con forza, questa volta la direzione della pallina prese più velocità facendo diventare la traiettoria più netta.
Come dimostratosi prima, la pallina rimbalzò nel quadrato di destra con più velocità e lui la mancò di nuovo. Cercai di trattenermi dal ridere ma era troppo difficile. Urlai un ‘Datti all’ippica Styles’ e subito intrecciai lo sguardo con quello di Louis che fece una piccola risatina.
Cambiai angolo ritornando a quello di destra.
 
“Se vuoi Styles la batto più piano in modo che anche un down come te la possa prendere!”
 
Non mi rispose anzi giocherellò con la sua racchetta facendola passare dalla mano sinistra a quella destra e dopo la impugnò con tenacia.
 
 “Stiamo ‘30-0’ per me”
 
Battei la palla e sorprendentemente me la rimandò indietro con un dritto a metà campo, riposi con un rovescio a due mani fatto a fondo campo. Lui me la ribatté con un dritto d’attacco e io gli risposi con un rovescio  ad una mano dentro il quadrato sinistro. La pallina superò appena la rete così lui che era a fondo campo fu costretto a correre verso la rete nel disperato tentativo di recuperarla, la prese con un brutto movimento a padella così la sua traiettoria fece una parabola perfetta a quel punto mi posizionai davanti la rete, alzai la mano in cielo e feci uno smash fenomenale. La pallina schizzò per terra e il povero Styles non la vide nemmeno. Che fesso!
 
“40-0 Matchpoint Styles”
 
All’improvviso il cancello di metallo si riaprì e ne usci una donna bassa e in carne che urlò…
 

“Scusate, l’orario ricreativo ai campi di tennis finisce alle 5.30 dovete rientrare nell’istituto”

Ciaooooo!
Facciamo la hola perchè finalmente ho pubblicato il capitolo.
Come si può capire dal capitolo Summer è appena arrivata a scuola e già fa una marea di casini.
Quale punizione avrà in serbo la nostra Summer per umiliare Zayn davanti a tutti?
Summer e Harold diventeranno amici?? Non credo proprio.
Dal prossimo capitoloo entrerà un nuovissimissimo personaggio: la compagna di stanza di Summer.
Sto pensando anche di mettere personaggi famosi nella storia per dargli più volume, avevo pensate alla coppia di gemelli più amata della televisione...
Vi lascio nel dubbio per i nuovi personaggi.
Un bacione e al prossimo capitolo che posterò fra il 26-28 di aprile.


 

*Spoiler della ceppa*
 “Togliti quella faccia da demente barra drogato e rispondimi”
“Ti rispondo subito: sta sera ho il letto libero, puoi venire in camera mia quando vuoi è la ‘200’”
“Ah-Ah-Ah” feci una falsa risata che fece ridere i suoi tre commensali “Malik ha fatto la battutona” mi rivolsi ai suoi tre amici “Cos’è che questo drogato ama di più del suo corpo?”
“I capelli” risposero tutti e tre all’unisono. Sembravano sicuri.
“Proprio la risposta che volevo sapere"

 




 


   
 
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