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Autore: Pygrif    21/04/2013    0 recensioni
Rose Weasley. Un nome, una garanzia, penserete. La figlia della brillante Hermione Granger e del coraggioso Ronald Weasley, amici intimi del Ragazzo-Che-è-Sopravvissuto e che hanno sconfitto il Signore Oscuro. Quindi la loro primogenita deve per forza aver ereditato qualcosa dai genitori: mezza verità.
(Per il pairing Albus/Rose si intende solo un rapporto fraterno tra cugini, nessuna relazione amorosa)
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley, Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Predizioni e Gelati

 
30 agosto, Tana

 
-Ragazzi, sveglia! E’ pronta la colazione!-
E’ impossibile non sentire le urla di nonna Molly la mattina, quando chiama a raccolta il suo esercito di nipoti. Ovviamente, c’è sempre qualcuno che prima che senta le sue grida, deve essere sottoposto ad una violenta scarica di cuscinate da qualche cugino vicino.
Mi alzai di controvoglia e uscii dalla stanza che condivido con Lily e Lucy per dirigermi in bagno.
Bussai alla porta ed entro, come se nulla fosse, spinta dall’urgente bisogno che sta facendo scoppiare la mia vescica. Fortunatamente era libero, quindi feci con calma, afferrando una delle riviste ammassate nel cestino accanto al water: moda. La scartai e ne afferrai un’altra: gossip. Via anche quella. Presi un appunto mentale di dire a Dominique di far evaporare assolutamente quelle riviste perché non facevano che infastidire la mia permanenza in quell’angusto luogo dove i nostri cugini maschi sembravano trovarsi particolarmente a loro agio.
Stanca di cercare tra le zozzerie che si leggeva mia cugina, ormai fatto tutto quello che dovevo assolutamente espellere, uscii aprendo di scatto la porta, trovandomi faccia a faccia con mio cugino James con la mano pronta sulla maniglia.
-Oh, ‘giorno Rose.- biascicò con la voce ancora impastata dal sonno.
-Ciao Jamie.- dissi uscendo e scendendo le scale in direzione della cucina.
La tavola era praticamente spopolata se non fosse per nonna Molly ai fornelli e mia madre che stava versando del latte nelle tazzine.
-Ciao mamma. Buongiorno nonna.- dissi avvicinandomi.
-Buongiorno tesoro! Guarda ti ho già messo il caffè in questa tazzina, queste con il latte sono per Lily e Hugo, queste altre sono per Albus, James e Lucy. Gli altri hanno già preso tutto.- mi disse nonna dandomi un bacio.
Presi il vassoio e uscii fuori verso il tavolo dove mio cugino Albus e Lucy stavano contemplando silenziosamente il portatovaglioli.
-Non parlate così forte, nonna è anziana e ha mal di testa…- esordii dunque poggiando il vassoio.
I due mi rifilarono un’occhiataccia degna della donna precedentemente nominata e presero le loro rispettive tazze.
-Dove sono gli altri?-
-Lily e Hugo si stanno preparando, Molly è già andata e James è in bagno.- rispose Lucy bevendo il suo caffè.
-Stasera vengono a cena zio Bill e zio George con figli.- aggiunse Al, dopo aver ingerito una ciambella ricoperta di zucchero.
Un tonfo della porta ci fece capire che James ci aveva fatto l’onore di presentarsi a colazione.
Quel giorno facevano probabilmente trenta gradi e fare colazione all’aperto era praticamente una cosa atroce, calcolando i raggi del sole che ci stavano decisamente cuocendo vivi.
Questo autorizzava ovviamente il più grande dei Potter ad andare bellamente in giro senza maglietta, facendo sfoggio dei suoi addominali per cui aveva faticato tanto.
-Ci porti tu a Diagon Alley?- gli chiesi.
-Si, zia Hermione tra poco va al lavoro, gli altri sono già andati. Ci hanno lasciato i soldi per i libri nuovi e a te Lucy, zia Audrey ha lasciato un saccetto con un altro po’ di galeoni perché dice che ti serve un mantello nuovo.-
La ragazza annuì, finendo il suo caffè e portando la tazzina dentro.
Da una settimana a quella parte, alla Tana c’eravamo solo noi, zio Harry e zio Percy con rispettive mogli e figli.
Zio Bill era stato trascinato dalla zia in Francia perché voleva passare una settimana prima che i figli partissero con noi per Hogwarts a salutare la sorella, Gabrielle; zio George aveva avuto un problema al negozio, quindi doveva rimanere nella sua abitazione in modo da poter dirigersi prima al lavoro, essendo essa proprio accanto.
Quindi noi rimanevamo a fare compagnia alla nonna per tutto il giorno mentre gli adulti andavano al lavoro.
Quella mattina saremmo andati a Diagon Alley per fare le ultime spese per libri e altre cose, poiché il 1 settembre sarebbe ricominciata la scuola.
 
Mi alzai da tavola, portando dentro la mia tazza e posai tutto nel lavandino, dove nonna Molly aveva azionato spugne e sapone per pulire tutto.
-Noi ci vestiamo e andiamo nonna.- la avvertì Albus.
-Si cari, avete abbastanza soldi? Volete qualcosina in più se volete prendere un gelato, non so...- ci chiese preoccupata.
-Non preoccuparti nonna, mamma e papà ci hanno già preparato tutto.- la rassicurai salendo le scale, mentre Hugo e Lily correvano di sotto già vestiti per prendere le loro tazze.
-Ho sentito Scorpius ieri sera.- disse Albus mentre entravamo nella mia camera per prendere i vestiti.
-Ah.-
Tra me e il giovane rampollo dei Malfoy non c'era un grande legame, tra di noi si poteva dire che scorresse una reciproca ma cortese indifferenza.
Quando eravamo molto piccoli litigavamo spesso per ottenere le grazie di mio cugino, ma con il passare degli anni abbiamo imparato a sopportarci civilmente. Eravamo amici, si. Non quelli che si abbracciano affettuosamente alla fermata del treno dopo che hanno trascorso le vacanze separati... Più quelli che si scambiano quei due bacetti sulle guance e si chiedono se tutto va bene.
Un altro motivo per il quale è abbastanza complicato scambiare due parole con Scorpius è sicuramente il suo esagerato fan-club di ragazze che gli sbavano dietro seguendolo ovunque andasse e scambiandosi risolini acuti ogni qual volta rivolgesse loro la parola.
Intendiamoci, non che a lui sia mai fregato qualcosa di quelle oche, ma era abbastanza irritante la situazione che veniva a crearsi.
-Che dice?- chiesi prendendo un paio di pantaloncini.
-Che si annoia dai nonni e che non vede l'ora di andarsene.-
-Ah... Ci credo. Non lo biasimo. Anche io morirei dalla noia con due genitori e due nonni del genere.-
Presi anche una maglietta dall'armadio e lanciai uno sguardo ad Albus, comodamente sdraiato sul mio letto.
-Gelato al pistacchio?-
-Sei grande.-
 
Dieci minuti dopo, ero in salotto, seduta sulla poltrona, aspettando che gli altri scendessero. Stavo leggendo la Gazzetta del Profeta, che da quando era passata sotto il controllo di zia Ginny, andava veramente alla grande.
Sfogliai le varie sezioni, quando giunsi in una pagina che riportava una foto con articolo correlato della New York magica. Era veramente affascinante quanto fosse grande... Per non parlare di quegli edifici altissimi costruiti dai Babbani! Tutti luminosi, altissimi, e molto affascinanti.
-Aaaaamdiamo!- l'urlo belluino di James con rispettivo strappo del giornale mi fece distrarre dalla visione incantevole della città e concentrarmi su quell'idiota di mio cugino che stava prendendo e distribuendo a ciascuno di noi i soldi.
-Perfetto. Prendiamoci per mano! Un... Due... Tre!-
Puf.
 
Dopo una rivoltante morsa allo stomaco, misi a fuoco l'ingresso di Diagon Alley, popolata e in piena attività come al solito.
-Allora, io devo comprare il libro di Difesa contro le Arti Oscure e quello di Trasfigurazione. Poi devo comprare delle penne nuove da Scrivenshaft.- dissi, guardando il foglietto che elencava ciò che avevo appena detto con la grafia ordinata di mia madre.
-Io devo prendere il mantello nuovo.- disse Lucy.
-A me servono dei rotoli di pergamena e due boccette di inchiostro nero.- disse invece Al girandosi tra le mani il sacchetto con i galeoni.
-E a me serve solo il secondo tomo di Divinazione.- finì James.
Decidemmo quindi di recarci tutti al Ghirigoro per acquistare i libri, poi da lì, James avrebbe accompagnato Lucy da madama McClan e io e Albus saremo andati a comprare il resto.
La via principale era completamente affollata: vi erano studenti sicuramente del primo anno che giravano con i loro nuovi animali, ragazzi più grandi che compravano i loro libri per prepararsi agli esami, mamme che urlavano ai figli di non spendere troppo, papà che mostravano le scope...
Anche il 30 agosto, con un caldo e un'afa terribili, la gente era tutta riversata in quella città.
Entrammo nel Ghirigoro e chiedemmo i libri ad una commessa.
-Si, ve li porto subito.-
Queste furono le ultime parole prima che si sentisse, in tutta la libreria, un grido sovrumano accompagnato da un "Come va amico?", provenienti entrambi da un biondo Grifondoro che stava salutando fragorosamente mio cugino James.
-Ehi campione! Che si dice?-
-Mah, nulla... Mamma ci ha portato in una foresta sperduta in non so quale cavolo di posto questa settimana per cercare una creatura magica di cui non ho mai sentito parlare... Lascia stare... Ehi Al!- pacca vigorosa sulla spalla - Come stai? Oooh, le mie Weasley preferite!-
-Non toccarmi, Scamandro.- puntualizzò subito Lucy, allontanandosi dal ragazzo.
-Hei, dai, fatti abbracciare!-
Lorcan è uno dei migliori amici di James e di Louis. Stanno sempre insieme a scuola, girano per i corridoi facendo sospirare una buona parte della popolazione femminile e soprattutto sono nella squadra di Quidditch. James è il Capitano, Louis il vice e Lorcan é battitore titolare. Questo ha decisamente influenzato a rendere il suo fisico possente e muscoloso.
Il motivo per cui lui e Lucy sono sempre a bisticciare è molto semplice: si piacciono a vicenda, ma sono tutti e due troppo orgogliosi per ammetterlo. Quindi nascondono i loro sentimenti litigando in continuazione, come al solito.
La commessa, nel frattempo era tornata con una busta contenente tutti i nostri libri, e Albus si apprestò a pagarli, avvertendo gli altri che saremmo andati all'altro negozio.
-Mamma mia... Tutta la libreria non faceva altro cha guardarci come se fossimo pazzi...-
-Eh, già... Ma questo è quello che succede quando si incontrano i "Malandrini" 2, la Vendetta.-
Entrammo nel negozio.
-Secondo te quest'anno si metteranno insieme?- chiesi ad Albus.
-Lucy e Lorcan? Sarebbe ora... Lui quest'anno esce e se non vuole che lei si veda con altri ragazzi farà bene a preoccuparsi di dirle tutto quello che prova.-
Annui distrattamente, mentre prendevo le penne e Al dei rotoli di pergamena.
-Vado a prendere l'inchiostro in quello scaffale laggiù.- mi avvertì.
Intanto andai alla cassa a pagare.
-Ecco il resto.-
-Grazie mille!-
Uscii dal negozio e mi sedetti su una panchina ad aspettare mio cugino.
-Rose!- una voce familiare mi chiamò.
-Quinn!- mi alzai andando incontro alla mia amica.
Quinn Zabini, Serpeverde. È nella stessa Casa di Albus, e nella squadra di Quidditch come Vice. È una ragazza molto poco espansiva, tende sempre a nascondersi dietro una corazza di ferro che si è costruita negli anni e una maschera di apparente freddezza. Io e lei siamo diventate molto amiche poichè eravamo sedute nello stesso scompartimento, al primo anno con altri cugini, quindi ho iniziato a farle delle domande, a conoscerla, e lei ha imparato a conoscere me, quindi da allora siamo praticamente migliori amiche.
-Che fai qui?-
-Sono andata a comprare le ultime cose tu?-
-Sono passata a ritirare la mia gonna per la divisa nuova... Il mio gatto me l'ha completamente rovinata cacandoci sopra...- mi spiegò lei. -Sei qui da sola?-
-No, ci ha portato James... A me, Al e Lucy.-
-Ciao Quinn.-
Albus era appena uscito dal negozio e si apprestava a salutare la ragazza.
-Albus. Come va?- chiese lei, leggermente distaccata.
-Bene, grazie.-
Passammo qualche minuto a chiacchierare, poi Quinn se ne andò e io e Al decidemmo di prenderci un gelato.
-Due al pistacchio, grazie.-
Ci accomodammo ad uno dei tavolini e iniziammo a mangiare.
-Come pensi che sarà quest'anno?- mi chiese.
-Cosa?-
-La scuola intendo... Sarà l'ultimo anno di libertà, poi il prossimo avremo i M.A.G.O. E poi dovremo trovarci un lavoro...-
-Beh... Non lo so... Però ho una strana sensazione anche io... Non so perchè, ma qualcosa non mi convince...- gli dissi. Ed era vero. C'era qualcosa che mi sentivo dentro di strano, ma... Non riuscivo a spiegarmi cosa.
Ci guardammo un attimo.
-Comunque questo gelato è buonissimo.- constatò Albus, dopo aver dato un morso al cono.
Rimasi un attimo perplessa dal cambio di argomento improvviso, ma poi scossi la testa sorridendo per scacciare, oltre al commento stupido di mio cugino, anche quei pensieri avuti.

 
 
   
 
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