Capitolo 17
Natale 1972
Ciao a tutti capitolo tramsitorio! Ma spero vi piaccia! ringrazio Joasteroide42 Danie Clyssa Change che è tornata! èrer le ecensioni!
Ringrazio in anticipo tutti i miei lettori!
Baci Marty Evans
«Lily!Lily!Aspetta!» una ragazzina dai capelli rossi e ricci stava correndo per l’affilatissima stazione di Londra. Si fermò solo davanti a una ragazzina della sua stessa età dai bellissimi capelli rosso scuro e dagli strabilianti occhi verdi. Ansimando Bianca Olivier fermò la sua migliore amica
«Dio quanto mi fai correre!» si lamentò. La rossa la guardò male, ma sorrise indulgente dopotutto quella era B.
«Cosa c’è di così importante da pedinarmi tipo stolker e rischiare di farti venire un infarto?» Bianca rise.
«Meno male che ti preoccupi per la mia sanità mentale. No ti ho raggiunta perché volevo chiederti se ti va di prendere un the insieme prima che io parta» Lily la guardò stralunata e poi scoppiò in una fragorosa risata. Solo Bianca poteva correre per tutta King’s Cross solo per chiederle di prendere un the! Era un po’ strana . Ma era B dopotutto!La solare e bellissima Bianca che riusciva sempre a metterla di buon umore. Bianca era una di quelle persone a cui non si poteva far a meno che voler bene. Era dolce,solare e carismatica
«B solo tu potresti chiedermi una cosa del genere!»
«Quindi vuol dire che verrai e che sei corruttibile?»
«Io non sono corruttibile! Anzi questa sarà la prima ed ultima volta che disobbedirò a miei per venire a prendere un the con te!» disse la rossa con un sorrisetto sulle labbra.
« Come vuoi. Comunque ti devo raccontare una cosa» disse l’altra rossa spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Lily si lasciò condurre verso la caffetteria della stazione. Si sedettero a uno dei tavoli liberi, ordinarono due the con due cucchiaini di panna e dei dolcetti. Dopo aver mangiato per mesi cibo cucinato dagli elfi. Ritornare alle delizie babbane era quasi un sollievo per Lily. La faceva sentire più vicina a casa e a sua sorella Petunia che la odiava. Ma nonostante ciò, Lily continuava a scriverle lettere su lettre che non ricevevano mai una risposta.
Lei adorava Petunia e le voleva bene. Ma Tunia non la pensava allo stesso modo. Da quando Lily aveva iniziato Hogwarts non si parlavano. Le sorelle Evans una volta così unite ora erano separate da un muro invalicabile.
Lily volse lo sguardo sulla rossa che le stava davanti. In realtà aveva una sorella di legame, una sorella Gemella, una sorella con cui aveva stretto un patto di sangue che sarebbe durato per sempre. Quella ragazza era Bianca Celia Olivier. Bianca stava sorseggiando il suo the e aspettava paziente che Lily tornasse sulla terra. Lily si accorse che l’altra la stava fissando e tornò al presente. Abbandonando i cupi pensieri su Petunia Evans e concentrandosi su Bianca Olivier. Prese un biscotto e se lo mise in bocca
«Allora perché mi hai portata qui?» disse Lily curiosa
«Te l’ho detto devo partire e ti voglio salutare»
«Partire?Dove? Ma tornerai per l’inizio delle lezioni vero?»
« Devo andare nella Grande mela. New York!» disse B con finto entusiasmo. In realtà avrebbe preferito passare il natele con Lily o a Hogwarts piuttosto che far ritorno nel Upper Est Side dai suoi genitori. Come al solito suo padre Adrian Olivier sarebbe stato troppo occupato per degnarsi di venire in città per natale. Come ogni anno le avrebbe dato gli auguri per telefono. Sua madre invece, avrebbe passato tutto il suo tempo a dirle come comportarsi. L’unica consolazione erano Serena,Selene,Blair e Nate. I suoi amici erano l’unico vero motivo per cui tornava nella fredda New York. Non vedeva l’ora di riabbracciarli. Non vedeva l’ora di vedere Blair,Nate e Selene sopratutto. Blair era una simpatica brunetta che si atteggiava a reginetta e che adorava i vestiti eleganti. C’era Selene una bionda altissima a cui piacevano le lunghe passeggiate e le feste. E Nate capitano della squadra di la cross della scuola a cui andava la St. Jude bravo ragazzo, dal cuore d’oro e dall’imo nobile. Una specie di cavaliere d’altri tempi. Una volta Bianca avrebbe pagato oro per poterlo baciare. Dopo il bacio con Black non ne era poi così sicura. Quel bacio però era storia vecchia . Era stato un errore. Probabilmente Black si era ubriacato. Si doveva essere così. Perché dopo l’aveva evitata in tutti i modi. E questo per B era stato un duro colpo. Inoltre Black aveva ripreso a fare lo stronzo egocentrico e a torturare Piton insieme a Potter. Ecco, Potter, un altro problema. Un altra cosa da evitare. James Potter una persona, un nome una garanzia. Ma lei doveva starne alla larga. Perché James l’aveva già fatta soffrire troppo. Ma era anche grazie a lui ch era guarita dalla bulimia. E questo significava che era in debito con lui. Questo la spaventava. Aveva giurato a se stessa che non gli avrebbe più permesso di farle del male.
Perciò se Sirius stava scappando da lei. Bianca stava scappando da James. Aveva fatto di tutto perché non s’incontrassero e perché a lezione non si parlassero. Era arrivata persino a andare a studiare al lago con Emmeline, Mary e Alice pur di non trovarlo in biblioteca. Dove sapeva che lui andava con i Malandrini. I Malandrini, già i quattro Grifondoro più combina guai e conosciuti di Hogwarts. Uniti da una profonda amicizia. Uniti da un legame che Bianca era convinta non si sarebbe mai spezzato. James Charlus Potter, Sirius Orion Black, Remus John Lupin e Peter Minus erano le persone più unite che conoscesse.
Lily la richiamò al mondo reale chiedendole
«Ehi B allora salutami Nate e Sel» Lily era stata a New York quel estate e aveva conosciuto i suoi amici.
«Certo sicuramente ci vediamo a scuola allora!» cinguettò B andandosene. Lily rimase perplessa quella ragazza era un vero e proprio mistero!
25 Dicembre 1972 Godric’s Hollow casa Potter
James quella mattina si svegliò di buon ora e andò dai suoi genitori. Nn vedeva l’ora di aprire i regali! E quel’anno si sentiva molto gioioso. Era tradizione, per la sua famiglia, passare il pranzo insieme.. Sua madre Dorea cucinava divinamente apparecchiava e si mangiavano delizie.
James adorava la montagna di regali che era ammucchiata nella grande sala di Potter Manior. Gl piaceva tutto di quella casa: era vecchia, polverosa, con un sacco di porte chiuse a chiave, stanze da esplorare e passaggi segreti. Insomma un autentico Paradiso per uno come James. Ma quel anno non si sarebbe dedicato alle esplorazioni. No, quel anno, James avrebbe spedito un gufo. Cosa un po’ strana da fare la mattina di natale ma James era fatto così. Doveva spedire 6 gufi per l’esattezza. Uno a Grimuld Place, Uno a Kensinton Road a Londra . Gli altri tre uno a New York, uno nel Galles e uno in Irlanda. I destinatari dei gufi di Londra erano: il suo migliore Amico Sirius e la sua adorata Lily. In Irlanda avrebbe mandato un gufo a Peter, In Galles uno a Remus e a New York a Bianca. James aveva organizzato una festa di capodanno e voleva che tutti fossero presenti.
I Malandrini al completo naturalmente.
Sapeva che Evans avrebbe rifiutato ma sperava che Bianca venisse. Nonostante ciò scrisse le lettere e le spedii.
Come dicevo sveglio sua madre e suo padre insieme aprirono i regali. Poi Dorea si mise a suonare. Sua madre Dorea Potter era una bella donna dai capelli rossi e dagli occhi argentei. James adorava sua madre, aveva una voce bellissima e sapeva suonare il piano. Così si misserò tutti e tre intorno al piano forte del salone centrale e lui e suo padre accompagnarono Dorea nei canti di natale.
Lily non era felice quella mattina di natale. Si era svegliata con le urla di Petunia e di sua madre che litigavano. Lily si era diretta un cucina e aveva capito che l’oggetto della litigata era lei.
«é tua sorella come puoi parlare così!?»
« Non è vero è un mostro non è più mia sorella da molto tempo! Lily è morta quando ha ricevuto quell0a lettera! Non è più niente per me! Mia sorella è morta!» poi era corsa fuori senza voltarsi. Lily era corsa in camera sua
Le parole per me mia sorella è morta rieccheggiarono per molto tempo nella sua mente .
Quello era il giorno più brutto della sua vita.
Un gufo picchiettò sul vetro della sua camera. Lily curiosa aprii la finestra e fece entrare il gufo. Il volatile le depositò in mano una pergamena. Lei la srotolò. Riconobbe subito la calligrafia . bella e elegante era quella di James Potter. Lesse curiosa
Cara Evans
So che non siamo
amici. So che non mi
sopporti. Ma ti scrivo lo stesso. É complicati
Wvans! Dio
sono così imbarazzato!
Senti non
stracciare questa
lettera per favore,
ciò messo giorni per pensare cosa
scrivere! Perciò
ti prego non buttarla. E
adesso arriviamo al vero motivo del mio
interessamento a te Evans. Ti scrivo
perché ho
organizzato una piccola
festa per celebrare
il 1973 ! Per favore
mi piacerebbe che tu venissi! Te ne sarei grato
e significherebbe molto per me
Con affetto
James