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Autore: Blue Eich    21/04/2013    8 recensioni
Creiamo un universo parallelo dove, per disgrazia, Drew non ha mai conosciuto Vera.
Uno come lui non potrebbe rimanere senza rivale: Alison De la Vallière sarà una degna sostituta…
Ⅰ: “Allie rimase sola, ancora seduta in mezzo al mare, ma ansiosa di poter rivedere colui che doveva definire un… Rivale alquanto altezzoso?
Ⅱ: “Drew aveva d'un tratto cambiato atteggiamento. Sembrava quasi insicuro, turbato. Ma da cosa?
Ⅲ: “Spalancò gli occhi non appena si capacitò del fatto che lei lo stesse incondizionatamente abbracciando.
Ⅳ: “Appena Allie alzò il viso per guardarlo, le scacciò via le gocce di nostalgia con un dito. Quel gesto, così delicato e romantico, la lasciò senza parole.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drew, Nuovo personaggio
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Alison Vanille De la Vallière – Allie per gli amici – aveva moltissimi sogni nel cassetto. La classica ragazza che a scuola veniva costantemente richiamata perché, secondo l'insegnante, era con la testa tra le nuvole. Uno dei suoi sogni principali era diventare famosa. Voleva che le persone, per strada, la guardassero con ammirazione. Si figurava già a indossare graziosi abiti e venire rinfrescata sul viso da piogge di abbaglianti, con in sottofondo il brusio meravigliato del pubblico. Se avesse vinto qualche Contest, o addirittura il Grand Festival, avrebbe potuto spedire dei soldi alla sua famiglia. Infatti le piangeva il cuore al pensiero di lasciare le sue sorelline e il suo fratellino, le uniche ragioni per cui si alzava alla mattina. Con la loro innocenza ed esuberanza riuscivano a donarle allegria anche nei momenti peggiori, spingendola a essere forte. Però era proprio per il loro bene che doveva partire, tenendo sempre a mente i loro sorrisi candidi.
Sarebbe andata nella regione di Hoenn, solo per un anno, giusto il tempo di racimolare un po' di soldi. Lì c'era il boom delle Gare, o almeno così dicevano in televisione.
Sperava solo di non imbattersi mai in quel genere di Pokémon feroci e distruttivi di cui parlavano sempre al telegiornale, perché in tal caso non avrebbe proprio saputo cavarsela. L'unico mostriciattolo tascabile in suo possesso era un Pachirisu di nome Bandi, regalo da parte di sua sorella maggiore Millicent per i quattordici anni. Per quanto determinato, se si fosse trovato davanti un Seviper o un Aggron sarebbe corso a nascondersi, pregando di non essere ridotto in poltiglia – e come biasimarlo, d'altronde?
Così eccola lì, sulla soglia di casa, con la borsa a tracolla, consapevole che quella sarebbe stata l'alba di un nuovo inizio. Subito fu assalita da una grande paura, paura dei cambiamenti, della solitudine, ma ormai era troppo tardi per ripensarci e tornare indietro.
 
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04/07/12
 
7.05
Alison aveva preso un traghetto per Bluruvia ed era proprio lì che si trovava, da una settimana, ospite del Centro Pokémon. Entro pochi giorni si sarebbe svolto un Contest e voleva provare a prendervi parte, anche se forse era un po' troppo presto.
I raggi del sole scaldavano la battigia, cuocendo la sabbia a puntino, mentre nel cielo terso alcuni Wingull si libravano leggeri e liberi.
«Hai visto che giornata splendida, Bandi?» chiese, dando una carezza sotto al mento dello scoiattolino, che squittì emozionato.
Nonostante il bel tempo e il mare luccicante, dovevano allenarsi il più possibile insieme alla loro nuova amica. Altrimenti si sarebbero trovati in crisi davanti alla giuria: non potevano assolutamente permettere che succedesse.
 
7.20
«Vas-y, Zure!»
«Azu
La Pokémon Pois si fece coraggio e sparò nell'aria quanti più attacchi poté, in modo da creare un artistico sfondo: sembrava di essere in una vasca da bagno gigante, dove le bolle di sapone si moltiplicavano dal nulla e galleggiavano placide, riflettendo delicatamente ciò che avevano intorno.
«Encore
Azurill obbedì e, dopo aver saltato sulla sua stessa coda, riprese a soffiare dando vita ad altri fragili cerchi.
«Bandi, Scintilla!»
In seguito all'ordine, dal ventre di Pachirisu scaturì una sfera di energia elettrica, accecante, che scagliò in traiettoria di un blocco di bolle.
«Oui, très bon!» li elogiò la biondina, immersa tra le faville luccicanti che le ricaddero sul volto, come aveva sempre immaginato nella sua fantasia. Quello fu il secondo momento in cui non si pentì della partenza. Il primo era stato vedendo un Luvdisc saltare fuori dall'acqua tinta dai riflessi di luce crepuscolari, quand'era ancora sul traghetto.
 
7.45
«Bien, per ora basta così!»
Dopo quell'annuncio, i due piccoletti cominciarono a rincorrersi tra la folta vegetazione che precedeva la spiaggia. Invece, Alison si levò gli stivaletti da fantino e li depose sulla sabbia, assieme alle parigine a righe rimaste dentro. Affondò i piedi nella distesa salata, fredda, ma non abbastanza da incoraggiarla ad andarsene.
«Ouah…» sbadigliò, strofinandosi pigramente un occhio.
«Oh, ecco chi stava facendo tutto quel rumore» commentò d'un tratto una voce saccente, mai udita prima, alle sue spalle.
Quando si voltò, l'aspirante Coordinatrice vide un ragazzo. La squadrava con aria critica, dall'alto al basso, anche se di sicuro non era poi tanto più grande di lei. Il colore dei suoi capelli le ricordò una prateria mossa dalla brezza, mentre gli occhi due smeraldi.
«Euh?» fece, indicandosi. «Dici a me?»
«Vedi qualcun altro, per caso?»
«Beh, excuse moi… A quest'ora non ci viene mai nessuno, qui.»
Lui fece un grugnito risoluto, mentre s'infilava con disinvoltura le mani in tasca. «Non hai tutti i torti: siamo due eccezioni alla regola, a quanto pare.»
Allie gli sorrise, ben lieta di poter parlare con qualcuno che non fosse un Pokémon. «Qual è il tuo nome?» chiese, curiosa, avvicinandosi alla riva.
«Non vedo perché dovrebbe interessarti» fu la risposta che ricevette, un po' sgarbata.
«Dai, ti dico il mio!» proseguì, senza prestargli troppo ascolto. «Je m'appelle Alison, vengo da Kalos e sono una Coordinatrice principiante!» esclamò, accennando un inchino degno di una nobile principessa. Da piccola fingeva spesso di esserlo, indossando tiare di cartone e impiastricciandosi la bocca di burrocacao alla fragola.
Il verde inarcò un sopracciglio, d'un tratto più interessato alla conversazione. «Coordinatrice? Ah sì?»
«Oui! Parteciperò alla Gara di dopodomani.»
«Allora scoprirai là il mio nome: preparati, perché non ho un briciolo di compassione per le novelline come te» affermò, prima di scostarsi la frangia. Sulle sue labbra splendeva un sorriso, forse un po' troppo arrogante.
«Heu…» rispose la bionda, sottovoce. «Però ci tengo a saperlo adesso, come ti chiami. Me lo dici?» richiese, sbattendo le ciglia in stile Deerling indifeso, una tecnica infallibile dei Vallière.
«No» negò il giovane, secco e pronto a girare i tacchi.
Lei arricciò buffamente il naso, non contenta del rifiuto, ricordandosi poi di essere circondata dall'oceano fino alle ginocchia. «Antipatico!» lo accusò, prima di tirare a vuoto un calcio. Sollevò così dell'acqua in sua direzione, inondandogli gli abiti.
«Tsk, che modi! Maleducata!» protestò il verde, brusco, nell'indietreggiare.
«Cosa c'è, chéri, non ti piace bagnarti?» lo stuzzicò la francese. «Allora prendi questo!» proseguì, divertita, schizzandolo abbondantemente in faccia.
«Finiscila!» sibilò lui, che cercava vanamente di schermarsi con le mani.
«Se mi dici chi sei, la smetto!»
«Se proprio vuoi saperlo, il mio nome è Drew de LaRousse e sono un Coordinatore di Pokémon!» sbottò infine, tossendo, senza trattenere una smorfia di profonda scocciatura.
«Très bien!» Alison sorrise di nuovo, fermandosi, come di parola. Era fiera d'aver soddisfatto la propria insaziabile curiosità e di aver ufficialmente conosciuto qualcuno.
A quel punto anche il verde sfoderò un sorriso, ma con un pizzico di cattiveria. Senza preavviso poco dopo le diede uno spintone, che la fece scivolare all'indietro.
«Aie!» si lamentò lei, in un mugugno. Appena prese una botta contro la polvere olivastra ammucchiata sul fondale, le si raggelò il fondoschiena.
«Ci vediamo, novellina» la salutò l'artefice del suo strillo, tornandosene sui propri passi.
Allie rimase sola, ancora seduta in mezzo al mare, ma ansiosa di poter rivedere colui che doveva definire un… Rivale alquanto altezzoso?
 
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02/08/12
 
19.05
«Un, deux, trois! Avant!» incoraggiò la biondina, forzando un sorriso che appariva, più che altro, una supplica.
«Azurell…» Zure abbassò gli occhietti tondi: dal fiasco del mese precedente era diventata molto più schiva. Rimase inchiodata al terreno, tremante, con la boccuccia contratta per il timore e l'agitazione.
Alison sapeva di non poterla costringere e che le minacce l'avrebbero solo intimidita più di quanto non fosse già. «Fa nulla, se non te la senti non importa…» commentò, con un filo di voce. La luce rossa risucchiò nella Sfera la Pokémon, cosicché lei potesse rimuginare sui propri errori.
 
20.30
«Sono una cattiva Allenatrice, non merito l'amicizia di Bandi e Zure…» mormorò, sedendosi su un liscio scoglio. Orocea era una città davvero unica, con le casette dai tetti di paglia e le passerelle per spostarsi da un posto all'altro. Ma Allie era così triste da non notare ciò che la circondava: ai suoi occhi era tutto grigio e spento.
«Forse dovrei lasciar perdere…» borbottò, tanto per comportarsi da rinunciataria. Voleva che qualcuno venisse lì a dirle che non era vero, che era bellissima e bravissima. Sua sorella Virginie glielo diceva sempre, salendole sulle ginocchia e illuminandola con un sorriso di una tenerezza senza eguali. Ma adesso era lontana da casa, senza un soldo o un amico, abbandonata a se stessa.
«Già, sei una vera frana. Non mi ci è voluto molto per batterti, la volta scorsa.»
Quella voce narcisista. L'avrebbe riconosciuta in mezzo a mille. Aveva chiesto qualcuno, ma perché Arceus le aveva mandato proprio l'ultima persona sulla faccia dell'universo che desiderava vedere?
Finse di non aver sentito il suo commento sbeffeggiante, ma Drew le si sedette accanto. «Faresti meglio ad allenarti, invece di star qui con le mani in mano.»
«Non servirebbe…» gli rispose, senza pensare.
«Come ti pare: rimarrai allo stesso livello, allora. Forse… Già, faresti solo bene a ritirarti.»
Il suo cuore sussultò bruscamente e una lacrima calda le rigò il viso, infrangendosi sulla sabbia. Era tutto troppo doloroso da sopportare. «Lasciami in pace… » mugugnò, con voce incrinata.
«Piangi?»
Non disse nulla, sentendo l'umiliazione assalirla.
«Santo cielo, che bambina che sei» commentò il verde, prima di alzare gli occhi al cielo.
«Oui, io sono una bambina! C'è forse qualcosa di male?» urlò Allie, nascondendo il volto tra le gambe, paonazza. Continuò a singhiozzare, senza dar più peso alla sua presenza, ma pensando alla gente che la giudicava sempre invece di aiutarla. Perché era di questo che aveva bisogno: un aiuto per riemergere e respirare a pieni polmoni, non di una spinta brusca per affondare ancora di più negli abissi bui.
Drew assistette al suo sfogo in silenzio, indeciso se lasciarla sola oppure no. «Ehi» richiamò poi la sua attenzione, con un'insolita dolcezza. «Non vale la pena di arrendersi» le sussurrò all'orecchio, incastrandole un fiore tra le ciocche bionde.
«… Euh?» biascicò lei, incantata, mentre iniziava a calmarsi e lo stupore si sostituiva alla tristezza. Si sfregò le gote, sentendo la testa parecchio appesantita.
«Continua a provare» le intimò il rivale, in tono consolatorio seppur tollerante, mentre se ne andava e la lasciava a godere dell'immenso orizzonte. Il sole estivo stava tramontando e le coltri di nuvole si ritiravano, spinte da un venticello appena percepibile.
«Ma è… È una rosa… Che bella… » commentò Alison, meravigliata. Che l'avesse conservata apposta per donargliela? Ciò si chiese, sfiorando con l'indice i petali color crema screziati di un delicatissimo rosa pesca.
 
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Angolo Autrice
Hola!
Per la prima volta c'è Drew ma non c'è Vera: qua esiste solo Alison! Spero vi piaccia come personaggio, siccome è la mia OC. (Dopo più di 15 storie Contest, ora tocca un po' a me stare con Drew!)
Questa raccolta avrà solo quattro capitoli, ognuno dedicato a una stagione e questo era dell'estate.
Il disegno del banner è opera della mia amica Cheche, il banner in sé realizzato da me.
Alison parla spesso in francese perché è originaria di Kalos, come detto da lei stessa.
Ecco un piccolo dizionario: Très bon=Bravissimi – Encore=Ancora – Ouah=YawnEuh=Uh – Heu=Uhm – Chéri=Carissimo – D'accord=Okay – Vas-y=Dai.
L'avatar qui a fianco è o non è stupendo? 
Alla prossima!
-H.H.-
 
   
 
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