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Autore: syderalcollision    21/04/2013    1 recensioni
Cosa succede dopo la morte?
Cosa accade dopo aver perso il soffio vitale, l'anima che il nostro corpo conteneva?
E se la realtà non esistesse?
E se noi fossimo già morti?
-Voglio solo poter riposare in pace, senza dover correre un'esistenza che...non esiste.
Londra, Anno 2100
Genere: Dark, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V
Esistenze.


26 Dicembre Anno 2100, Quartiere 23, Inghilterra


Lilith aveva lasciato il quaderno di Miles in casa sua, senza cambiare nulla.

Era uscita presto nella mattinata, per non farsi notare e sopratutto per sbrigarsi.

Camminava a testa bassa, rapidamente, e raggiunse presto la sua destinazione, non voleva fermarsi a perdere tempo.

La fresca aria del mattino le sferzava il viso, facendola rabbrividire.

La sua mente correva veloce, voleva essere sicura di aver collegato tutti i punti, di aver chiarito ogni cosa.

Ripensò a ogni cosa, con ordine e rapidità.

Il governo non era mai cambiato, l’ambiente era stato praticamente distrutto, il mondo, in poche parole, era come se non esistesse.

Eppure loro, lei, era lì, e pensava.

Penso dunque sono, diceva Cartesio, ma se pensare non bastasse più per essere?

Se servisse qualcosa di più?

Raggiunse la sua meta, una villa azzurro chiaro circondata da un ampio cortile maltenuto che dimostrava appartenere ad un antico splendore.

Il cancello d’entrata era arrugginito e pesante, Lilith faticò ad aprirlo, e, nell’aprirlo, fu investita da una serie di ricordi.

Quella villa era sempre stata abbandonata.

Gli unici che continuavano a tenerla in “vita” erano lei e Hayden, anni prima, perchè si divertivano a trasscorrervi le giornate e a organizzare delle vere e proprie spedizioni all’interno di essa.

Specialmente Hayden, amava quel posto.

Quando fu dentro la casa si rese conto quanto le fosse mancato quel posto, dopotutto.

Ma soprattutto, quanto le mancasse Hayden.

La casa era totalmente buia e fredda, dato che ormai nessuno vi accedeva.

Superò intricati corridoi e rampe di scale sufficientemente ripide, alcune che aveva anche dimenticato, poi arrivò nella stanza che cercava, la biblioteca.

Adorava quel posto, la più grande biblioteca che avesse mai visto.

Ma soprattutto l’adorava per quello che conteneva, non libri qualsiasi, ma scritti rovinati, complicati e appartenenti a un’altra epoca.

Rannicchiato a terra, simile a un cumulo di coperte, vide Hayden, e sorrise, perchè anche questa volta aveva indovinato le sue intenzioni.

Spinta da un fremito innaturale si avvicinò al ragazzo e notò subito una piccola lettera, stropicciata e mal ridotta, posta affianco alle coperte.

Si sedette, la prese e inizio a leggere.

 


‹‹Sono stato bravo, eh. Se sei qui vuol dire che ho fatto un buon lavoro con gli indizi. 

Devi ringraziarmi, sappilo.

Ma comunque, hai capito come sono andate le cose, vero?

Il mondo è finito.

Noi siamo qui, ma in realtà siamo morti.

Il governo non ha avuto il coraggio di ammettere i propri errori e ha passato tutti gli anni prima della catastrofe a sviluppare un modo per farci vivere dopo la ormai inevitabile fine.

Che schifo, vero?
Stiamo vivendo una vita che non finisce, perchè non è mai iniziata.

Potrebbe essere passato un secondo dalla fine effettiva del mondo, oppure un mese, onestamente, credo che non lo sapremo mai.

Io ero stufo di tutto questo.

Mi sentivo sbagliato, separato, scomodo.

Ho fatto qualche indagine e ho scoperto questo.

Perciò, adesso, se anche tu vuoi concludere questo percorso altrimenti interminabile basta che ti metta comoda, chiuda gli occhi e diventi pienamente cosciente di non esistere.

Sarà come scivolare via dalla realtà.

Almeno, questo Miles ha scritto.

Ti prego di lasciare qui la lettera, in modo che sia ben visibile, perchè dobbiamo comunicare a tutti coloro che vogliono seguirci come fare.

Detto questo, mi sei mancata, Lilith.”


 

Finì di leggere e sorrise, nonostante stesse versando lacrime silenziose, dopodichè posizionò la lettera al posto esatto in cui si trovava prima che la leggesse e si stese affianco a Hayden, sotto le coperte, stringendo il suo braccio.

Chiuse gli occhi e, mentre stava per scivolare via, come aveva scritto Hayden, sussurrò “Ti ho raggiunto”, poi, sorridente, perse l’ultimo soffio di anima che aveva in corpo e si spense, vicino a Hayden, finalmente.

  
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