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Autore: taisha    22/04/2013    5 recensioni
Nella 4x18 Katherine ha mostrato un barlume di umanità,di speranza,ha dimostrato di non aver più voglia di fuggire,vuole solamente essere libera di vivere come meglio crede,non ha più voglia di vivere all'ombra,non vuole più aver paura di Klaus.
Vuole vivere con Elijah,essere la sua compagna.
Lei vuole essere se stessa,specchiandosi nei suoi occhi scuri.
Quegli stessi occhi scuri,che più di cinquecento anni fa,le hanno forse mostrato per primi il vero affetto.
L'amore puro e semplice.
La storia si dirama tra New Orleans e New York intrecciando le vite dei due e di altri personaggi.
Potranno ritornare ad amarsi dopo tante difficoltà?
Genere: Dark, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Katherine Pierce, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Con rabbia scagliò il bicchiere contro la parete,mille pezzi di cristallo si sparsero sul tappeto persiano rispecchiando uno ad uno la luce del lampadario prezioso.
 
Elijah era arrabbiato,triste,deluso.
 
Innamorato.
 
Portò le mani a circondarsi il volto e soppresse l'ennesimo urlo di rabbia,perchè doveva essere così difficile?Perchè lui non poteva amare ed essere ricambiato come tutti?
 
Scosse la testa e strinse gli occhi.
 
Finalmente aveva sentito sussurrare dalle labbra di lei quello che aveva atteso per oltre 500 anni,lei l'amava.Amava lui.
 
Ma non avrebbero mai potuto coronare il loro amore come nelle favole,lei l'aveva deluso oltre 500 anni fa e continuava a farlo oggi.
 
Continuava a giocare con gli uomini per avere il suo tornaconto,come aveva potuto crederle in quei giorni a NY??Come aveva potuto solo sperare,di ritrovare la sua Katerina sotto quella che era diventata Katherine?Era vero,l'amore rende ciechi e stupidi.
 
Sentiva pizzicare gli occhi,le lacrime che per più di 1000 anni non erano mai state versate adesso minacciavano di bagnargli il volto.
 
Non voleva trattenersi,non ne aveva la forza.Voleva solamente restare da solo,al buio a ripensare agli occhi di lei.
 
A quegli occhi che gli ferivano l'anima come mai nessuno aveva fatto.



 
 
 

 
 
 
Una lunga settimana era trascorsa.E ancora ci pensava.
 
Il soffitto bianco sopra di lei le sembrava ancora più sterile di quanto in realtà non lo fosse già.
 
Ci aveva provato e aveva fallito.Gli aveva messo il suo cuore su di un piatto d'argento e lui l'aveva letteralmente calpestato.
 
Non aveva più lacrime,tutte le aveva versate in quelle lunghe notti,per quell'amore sofferto e difficile.Lei era una creatura della notte,libera e affamata,eppure in quel momento della sua eterna vita comprendeva a pieno il dolore di un sentimento così umano come l'amore.
 
L'amore ti cambia,ti consuma e distrugge come fa il sole con le membra di un vampiro.
 
Avrebbe potuto vivere eternamente come voleva,godere a pieno della sua immortalità senza dover contare su nessuna persona al mondo ma quei suoi occhi neri l'avevano intrappolata e portata nell'oblio di quel sentimento troppo forte e attraente.
 
Che potere aveva avuto lui?L'aveva trasformata da predatrice a vile preda.
 
Lei era la stronza manipolatrice per tutti no?Lei era quella che non si faceva toccare da nulla,nemmeno dal pianto di un neonato.Lei era una fredda e scaltra calcolatrice,era la stronza glaciale agli occhi di tutti.La dipingevano così no?
 
Bene.
 
Avrebbe dato a tutti quello che si aspettavano da lei,sarebbe tornata ad essere Katherine.
 
Avrebbe lasciato le vesti della stupida innamorata Katerina e avrebbe indossato dinuovo le vesti di pelle scura e stretta di Katherine Pierce.
 
Su New Orleans si sarebbe abbattuto il vero uragano Katherine.
 
La donna si alzò di scatto,con gli occhi freddi e vuoti si osservò intorno,ascoltò i rumori intorno a lei sorridendo sterile.La decisione era ormai presa,avrebbe spento tutto,i suoi sentimenti sarebbero scomparsi e lei avrebbe fatto solo ciò che più egoisticamente le conveniva.
 
Il sorriso che si aprì sulle labbra rosse di lei no presagiva nulla di buono.
 
 
Il sangue di quel ragazzo le colorava ancora le mani e il viso,era stata l'ennesima vittima di quella notte,prima di lui altro sangue innocente era stato versato,si era divertita a seminare il panico nel quartiere francese a lasciare ovunque souvenir fatti di sangue e corpi senza vita.
 
Seguiva il suo istinto,si nutriva della paura e del sangue di giovani e innocenti vittime.Sorrise la vampira mentre osservava il corpo senza vita del ragazzo.
 
Era questo quello che si provava quando si spegnevano le emozioni?Quando si viveva di puro istinto animale?L'avrebbe potuto fare tanti secoli fa,quando aveva visto i suoi genitori martoriati in quella stanza da letto,eppure non l0paveva fatto.Era stata una vigliacca,aveva preferito fuggire e crogiolarsi nel dolore pur di non essere un facile bersaglio per Klaus.
 
Ma adesso,ora che tutte le sue speranze di libertà erano andate via con lui,a le non restava più nulla.Avrebbe vissuto la sua vita al massimo,fino a quando la collera di Klaus non l'avrebbe raggiunta e uccisa.
 
Una grossa risata fuoriuscì dalle sue labbra carnose.
 
"Eccomi Klaus!!Vieni a prendermi!Katherine Pierce ti sta aspettando!!"Il suono della sua voce era l'unico rumore ad udirsi in  quel vicolo freddo ed umido.
 
Scosse la testa e sospirò.
 
"Signorina."Una voce spezzò il silenzio."Si sente bene?"
 
Katherine voltò immediatamente il volto verso quell'interlocutrice che troppo stupida,si era interessata alle sue urla.
 
"Stupida umana."Sussurrò tra se e se la vampira.
 
A velocità soprannaturale la raggiunse,l'altra spalancò gli occhi impaurita da quella reazione fin troppo strana.
 
"Adesso taci, stupida ragazzina."Le pupille della vampira si dilatarono mentre l'altra restava improvvisamente in silenzio.
 
Le zanne già sfoderate e gli occhi inniettati di sangue,quella ragazza sarebbe stata l'ennesima vittima di quella sera,Katherine era implacabile.
 
Proprio come il suo dolore.
 
Affondò improvvisamente le zanne nella carne del collo di quella giovane ragazza,beandosi ancora una volta del gusto ferruginoso di quel liquido che le creature della notte adorava come un dio.


 
 
Una mano forte e decisa strattonò la sua spalla fino a farla staccare dalla sua vittima,Kath finì col ritrovarasi improvvisamente sul suolo umido del vicolo.
 
Strinse i denti e attutì il colpo,la vista era ancora offuscata ma quello che potè osservare era che la sua vittima si stava allontanando velocemente.
 
Chi aveva osato interropere Katherine Pierce?!
 
"Adesso basta, Katherine!"La voce dura,bassa e scura di un uomo la investì prepotentemente.
 
La sua voce.
 
Sollevò gli occhi su di lui,improvvisamente un moto di ilarità la coinvolse.La risata bassa e ironica della vmapira non fece altro che far innervosire ancora di più il vampiro originario.







 
"Ma tu guarda."Kath si alzò senza alcuna fatica dal suolo."Sua eccellenza il vampiro originario che si aggira tra i vicoli di New Orleans."Pulì con le mani il jeans scuro e lo guardò sorridendo ironica."Nessuna cena di gala stasera?"
 
Elijah osservò attentamente il volto si Katherine e poi sorrise scuotendo la testa."Doveva immaginarlo."
 
L'altra sollevò il sopracciglio e si spogliò del sorriso irrisorio che aveva fino a poco prima."Che vuoi dire?"
 
"Hai cercato di spegnere la tua umanità,non è così  Katherine?"Rise sommessamente e poi la guardò."Non ci sei riuscita nemmeno minimamente."
Si guardarono negli occhi per un istante e poi Kath esplose come un fiume in piena.
 
"Che diavolo vuoi ancora da me eh,Elijah!?"Lo fissò negli occhi."Che altro vuoi?!Lasciami in pace!Sono un vampiro.."Allargò le braccia."Faccio ciò che voglio!Mi resta poco tempo prima che tuo fratello mi uccida sul serio."Rise isterica e scostò lo sguardo."Voglio divertirmi..da sola!"
 
Ancora loro,le lacrime minacciavano di uscire dai suoi occhi cioccolato ancora una volta.
 
Si voltò di spalle,non doveva mostrarsi debole ancora una volta,di fronte a lui.
 
Elijah la osservò mettersi di spalle e percepì il suo respiro divenuto improvvisamente troppo accellerato.Non avrebbe sopportato di vedere ancora una volta le lacrime di lei.
 
"Tu non morirai Katherine."Il viso improvvisamente serio e duro."Klaus mi ha dato la sua parola,ha quello che voleva finalmente."
 
La vampira spalancò improvvisamente gli occhi,l'ibrido aveva la cura.
 
"Sei libera Katherine."La voce scura di lui le annunciò le uniche parole che da secoli,sperava di udire.
 
Era libera.
 
Finalmente.
 
Si voltò improvvisamente verso di lui osservandolo negli occhi,quegli occhi scuri la guardavano con serietà,non avevano nessun alone di scherno o gioco.
 
Lui diceva la verità.
 
Nonostante tutto,l'aveva resa libera.
 
"Sono libera.."Quelle due parole fuoriuscirono dalle labbra di lei con un sussurrò quasi inudibile ad orecchio umano.
 
Elijah osservò la vampira difronte a se,era irriconoscibile,la facciata di donna sicura e senza sentimenti si era frantumata in piccoli pezzettini,mostrandogli forse dinuovo,quella donna che aveva amato nel lontano 1490 e pochi mesi prima.

 
Katerina Petrova.


La sua Katerina.

 
Poco dopo però la vampira tornò ad essere quella di pochi attimi prima.Di Katerina non c'era più nessuna traccia.Quasi come un automa osservava gli occhi scuri di lui con un sorriso vuoto,senza felicità alcuna.

 
"Hai fatto il minimo che potessi fare,ti ho consegnato l'unica cosa di cui tuo fratello ha più paura."Sorrise maligna."Eri semplicemente in debito."Riavvivò i suoi ricci castani e sospirò."Il nostro accordo è chiuso allora.Ci rivediamo in giro Elijah."

 
Occhi negli occhi per un attimo.
 
Quell'amore che li univa,che fine aveva fatto?
 
Lui la fermò un attimo prima che lei lo sorpassasse e sparisse in quel vicolo oscuro dietro di loro."Tu non sei questa Katherine.Non sei un automa senza anima."
 
Lei rise,osservò la sua mano sul suo braccio e poi lui."Sono una stronza manipolatrice Elijah.L'hai detto anche tu."Sorrise."Adesso lasciami,ho di meglio da fare."
 
La presa di lui si strinse di più sul suo braccio.
 
"Hai bisogno di aiuto Katherine.In quest'ultima settimana,hai lasciato parecchi cadaveri in queste strade.Tu sei meglio di così."
 
Lei scosse la testa."Ho mostrato il mio meglio e mi hanno accusato di essere una puttana arrivista."Sorrise cattiva sputandogli addosso tutta la sua collera."Preferisco essere così piuttosto che essere ferita,ancora."
 
Il vampiro la osservò negli occhi,doveva aiutarla,nonostante tutto.
 
Fu un attimo e il corpo di lei gli crollò tra le braccia.Le aveva spezzato il collo per il suo bene,l'avrebbe riportata indietro da quell'oblio in cui era finita.
Anche per colpa sua.
 
La osservò meglio tra le sue braccia,gli occhi dalle lunghe ciglia scure erano chiusi,sembrava essere caduta in un sonno improvviso.Era così bella.
Sospirò e si incamminò verso la propria casa,accompagnato da mille pensieri.


 
 
 
 
 
 
 
 
Quando miss Helene aprì la porta, portò subito le vecchie mani rangrizite al volto."Oddio Mr Elijah."Si spostò facendo passare il vampiro.
 
"Cosa è successo a questa povera ragazza?"Lo seguì mentre si avviava senza risponderle al divano.
 
Elijah sospirò e finalmente si voltò a guardare la domestica."E' una mia vecchia amica Helene,resterà per un pò quì con noi,prenditi cura di lei."Senza dare altre spiegazioni l'originale si voltò dinuovo a guardare il corpo inanimato di Katherine sul divano.
 
Sembrava così calma e serena.
 
"Certamente Mr Elijah."Senza aggiungere altro,Helene si allontanò diretta verso la camera degli ospiti,avrebbe dovuto prepararla per quella nuova e inaspettata ospite.
 
Poco dopo la vecchia domestica fece la sua comparsa in salotto."La stanza è pronta."Sorrise dolcemente.
 
Il vampiro la risollevò di peso e attraversando l'intero salone,arrivò finalmente nella camera in cui la bella vampira avrebbe riposato fino a quando non avrebbe ripreso i sensi.
 
Adagiò con gentilezza il corpo di Katherine sul letto e sospirò,sembrava così tranquilla.
 
Le scostò con dolcezza un ricciolo ribelle dal volto e le sussurrò."Dolce notte Katerina."
 
Richiuse alle sue spalle la porta della camera e si avviò verso la sua,sarebbe stata una giornata difficile quella seguente,Katherine non avrebbe sicuramente accettato senza dir nulla la sua decisione,non dopo quello che era successo tra loro.
 
Le aveva detto di non essere pronto a perdonarla e forse era vero,ma quando l'aveva vista in quel vicolo,persa nella sua solitudine e con le labbra insanguinate non era riuscito a voltare il volto dall'altra parte.
 
Se lei si era ridotta in quello stato,se lei si era persa,era anche colpa sua.
 
Del suo rifiuto.
 
Il vampiro originale si portò una mano al volto e sospirò pesantemente,nulla era stato facile nella sua lunga vita,era abituato agli imprevisti e a contrattare con i caratteri difficili ma stavolta però era diverso,doveva scendere a patti con Katherine Pierce,cercare di farla ragionare e farla ritornare quella di un tempo.
 
Appoggiò la camicia sulla sedia e si sedette sul bordo del letto,lo sguardo fisso fuori dalla finestra.
 
Le luci del quartiere francese erano ancora accese e la notte era ancora lunga.



 
 
 
 
 

 
Avvolta nell'oscurità di quella stanza il corpo della bella vampira ebbe un tremito,improvvisamente gli occhi color cioccolato le si spalancarono e l'aria sembrò fin troppo poca.
 
L'orologio sulla parete segnava le sei del mattino,il sole non era ancora sorto e i suoi occhi vagarono impauriti intorno a se,l'ultima cosa che ricordava era che avesse parlato con Elijah.
 
Allungò la mano a toccarsi il polso,il bracciale diurno era ancora lì fortunatamente,spostò poi gli occhi verso le pareti intorno a lei,la finestra era aperta e la porta era appena socchiusa.
 
Dove si trovava?
 
Si sollevò appena sedendosi poi sul bordo del letto,sul comodino di fianco al letto erano stati lasciati un bicchiere d'acqua e dei biscotti.Allungò la mano al bicchiere,buttando giù l'intero bicchiere,la gola era riarsa e sembrò trovare un pò di pace attraverso quel liquido fresco.
 
Afferrò i suoi effetti personali e si abbassò a prendere le scarpe,i tacchi avrebbero fatto troppo rumore.
 
Si alzò attenta a non far rumore e si avvicinò alla porta,fuori era ancora tutto avvolto nell'oscurita ,il mattino stava tardando e il sole era ancora immerso nell'oscurità.
 
Aprì la porta di legno bianca e a piedi scalzi entrò nel salotto,i suoi sensi da vampira erano tutti in allerta,non sapeva a casa di chi fosse ma mano a mano che si addentrava in quel salotto un pensiero prese forma nella sua mente.
 
Era impossibile.
 
Lui l'aveva portata a casa sua?
 
Scosse la testa ridendo sommessamente e si avviò alla porta principale.Doveva lasciare quella casa e andarsene il prima possibile,una voce rauca e bassa però fece inchiodare letteralmente i suoi piedi al suolo.
 
"Dormito bene Katherine?"Avvoltò nell'oscurità del salotto Elijah osservava ogni singola mossa della vampira da un bel pò.
 
L'altra si voltò di scatto verso di lui.
 
La luce fioca della lampada illuminava poco il volto del vampiro originario che armato di un sorrisetto osservava il silenzio assordante della vampira."Stavi per caso scappando?"La guardò negli occhi.
 
Fu allora che l'uragano Katherine si abbattè con tutta la sua forza."Mi prendi in giro per caso?"Si sentiva schernita e improvvisamente sentì le lacrime pungerle gli occhi.
 
Lui l'aveva rifiutata,le aveva detto di non essere pronto a perdonarla,le aveva vilmente voltato le spalle e adesso sperava che lei non volesse andare via?
 
Non riusciva a capirlo.Perchè l'aveva portata a casa sua?
 
Che altro voleva da lei?
 
"Che altro vuoi eh, Elijah?!"Lo guardò dritto negli occhi.
 
Lui si sollevò avvicinandosi a lei."Non parlarmi in quel tono Katherine."
 
"Io parlo come diavolo voglio."Incrociò le braccia al petto e assunse la sua solita faccia da schiaffi."Cos'è ti senti annoiato e così hai voluto rispolverare i vecchi vestiti da buon samaritano?"Rise di derisione."Con me non funzionerà, Elijah."
 
"Non fingere.Tu non hai spento un bel niente Katherine.Non mentirmi,non l'hai mai saputo fare con me."Puntò i suoi occhi scuri in quelli castani di lei.
Era vero,lui le aveva sempre saputo leggere l'anima e lei non era mai riuscita a mentirgli.
 
"Ti sbagli."Le parole fuoriuscirono come un fiume in piena."Sono cambiata,tu mi hai cambiata!"Sussurrò maligna."Adesso faccio quel che voglio e non è affar tuo quello che faccio."
 
Tentò di voltargli le spalle ma lui le afferrò un braccio facendola voltare di nuovo verso di se."Tu non ti muoverai di quì,fino a quando non sarò io ad ordinartelo.Inoltre, non toccherai Miss Helene.Sono stato chiaro?"
 
Compulsione.
 
Lei lo osservò negli occhi e annuì come un automa.Ripresasi da quella sorta di incantesimo,  osservò i suoi occhi scuri assottigliando i suoi nocciola."Sei un vile Elijah.Un vile bastardo."Si divincolò dalla sua presa."Hai usato l'unica cosa a cui non posso oppormi.Bravo."
 
Scosse la testa e si sedette sul divano,il suo cervello era imcapace di formulare l'ordine di andar via e lei si sentiva ancora più frustrata.
 
"Adesso mi hai quì,cosa hai risolto?"Rise leggermente."Credi che non senta il rumore del respiro di quella governante?"Sorrise maligna."Il suono del sangue che scorre nel suo collo."Inclinò il volto di lato."Pensi che non sarei capace di trasformarla nel mio ennesimo pasto?"
 
Lo guardò negli occhi."Io ho voglia,constantemente,di sangue."
 
Se lo ritrovò improvvisamente e due centimetri di distanza.Il suo volto troppo vicino,le sue zanne troppo vicine."Sta zitta Katherine."
 
La vampira spalancò leggermente gli occhi,per la prima volta in tutti quei secoli,lui le incuteva timore.
 
Lei aveva paura di lui,in quel momento.
 
"Che.."Deglutì."Che hai intenzione di fare Elijah?"
 
Lui l'afferrò per le spalle sollevandola di peso,la scosse e le sussurrò acido e maligno."Cos'è Katherine,adesso non fai più la spavalda con me?"
 
Occhi negli occhi.
 
Le lacrime minacciavano ancora di riversarsi sulle sue gote arrossate.
 
"Lasciami.."Katherine trovò la forza di sussurrare."Mi fai paura Elijah."
 
"La paura è un sentimento umano."Rise leggermente."Tu non hai spento un bel niente."
 
Si ritrovò dinuovo a sedersi sul divano,lui l'aveva spinta dinuovo a sedersi.In malo modo,oltretutto.
 
"Non ti permetterò di seminare corpi senza vita in giro per la mia città!"Le puntò il dito contro."E' vero,sono io la causa di questo tuo comportamento ed è proprio per questo che da oggi in poi.."Prese una piccola pausa per fissarla negli occhi.
 
Sapeva di averla spaventata , si era pentito si essersi rivolto a lei in quel modo esattamente due secondi dopo averlo fatto.
 
"Te ne resterai buona quì.E questo fino a quando la tua crisi di identità non sarà passata!"
 
Lei scosse la testa , distogliendo lo sguardo da lui.Sussurrò."Come puoi farmi questo.Dopo tutto quello che.."
 
"Così è deciso Katherine."La osservò trattenere le lacrime."Dopo,sarai libera di andartene."
 
"Libera.."Le lacrime ormai erano inarrestabili.Portò la piccola mano ad asciugarsi una guancia."Proprio tu parli di libertà?"Scosse la testa.
 
"Saremo liberi insieme,Katerina."Voltò il viso sottile a guardarlo."Te lo ricordi?"Si alzò avvicinandosi a lui."Fu un sussurro per addolcirmi e tenermi buona o lo pensavi davvero eh , Elijah?!"
 
Il vampiro originario voltò il viso di lato indurendo la mascella, non la guardava più, era incapace di farlo.L'aveva colto nella sua debolezza."Smettila Katherine.Ti ho detto tutto quello che avevo da dirti."Fece per voltargli le spalle e andarsene , ma riuscì lo stesso a sentire il suo sussurro.
 
"Una volta credevo alle tue promesse e tu alle mie.Sei cambiato Elijah."
 
Chiuse la porta principale alle sue spalle,l'aria fresca del mattino gli puntellò la faccia, risvegliandolo da quella discussione.
 
I suoi occhi castani ricolmi di lacrime.I suoi sentimenti.Il suo cuore millenario che batteva furioso nel petto non appena le si era avvicinato.
L'amore che provava per lei era ancora forte.
 
E forse lo sarebbe stato ancora per molto.
 
Tenerla con lui era uno sbaglio,ma doveva farlo.Lui l'avrebbe tenuta con se fino a quando non si sarebbe calmata.Era una bambina capricciosa,si era guadagnata la sua attenzione per adesso,ma non avrebbe smesso di dare spettacolo.
 
Avrebbe versato altro sangue,nonostante tutto,ne era certo.
 
Aggiustò il colletto della camicia inamidata e ripose la mano destra in tasca,attraversò il piccolo vialetto avviandosi verso il caffè all'angolo.





 
 
 
 
La figura scura e altera dell'originale era scomparsa dietro la porta d'ebano scura già da un paio di minuti,ma lei era stata incapace di muoversi da quella posizione.
 
In piedi,fissava la porta principale come assorta in chissà quali pensieri.
 
Istintivamente afferrò la lampada dal mobile di fianco a se e la scagliò contro quella porta.
 
Urlò in preda alla stizza e scosse la testa portandosi le mani tra i capelli ricci e scuri.
 
"Non è possibile..."Lui l'aveva rinchiusa in una prigione di cristallo.
 
Lui voleva aiutarla.
 
Scosse la testa e vagò su e giù per il salotto.Non poteva restare in quella casa,ma a causa della compulsione le sue gambe si ostinavano a non farla uscire.
 
Il suo cuore batteva ancora a mille.Dopo tanto tempo,lui si era riavvicinato a lei.Per minacciarla certo,ma lui le era stato vicino e il suo cuore aveva minacciato di scoppiargli nel petto lo stesso.
 
Era ancora innamorata.
 
E forse,illusa,aveva visto lo stesso amore negli occhi scuri e profondi di lui.
 
Avrebbe dovuto coinviverci fino a quando lui non avesse deciso di lasciarla andare , sarebbe stata una tortura.Ne era certa.
 
Sentì  dei passi frettolosi avvicinarsi e sollevò lo sguardo ormai cupo su una figura immobile all'entrata del salotto.
 
"Signorina,sta bene?"Vestita di tutto punto,nonostante fossero solo le prime luci dell'alba, Miss Helene guardava la vampira con aria preoccupata.
Non poteva farle nulla,nonostante la fame che le attanagliava la gola, lei non poteva aggredirla.Voleva ma non poteva.
 
Katherine si ritrovò a scuotere la testa e osservarla."Si, va tutto bene."Svogliatamente si alzò dal divano e oltrepassò la governante. "Vado a farmi un bagno."
 
Doveva sciogliere i nervi e la tensione accumulata, inoltre avrebbe dovuto pensare a come nutrirsi.Il suo bisogno eraimpellente, sentiva il richiamo del sangue pulsargli nella testa e nella gola.
 
Soprattutto, nella gola.
 
Sospirò pesantemente e arrivò in camera sua, richiuse la porta alle sue spalle e una volta liberatasi dei vestiti, si sedette nella grande vasca da bagno aprendo l'acqua calda.
 
Chiuse gli occhi e si beò di quella sensazione di calore, sarebbe stato per poco, ma per adesso se lo sarebbe fatto bastare.
 
Non gli avrebbe dato vita facile.Avrebbe fatto stragi di corpi.
 
Letteralmente parlando.






 
 
 
 
Le settimane passarono veloci e la convivenza era difficile,molto difficile.La vampira non accennava a calmare la sua sete di sangue e i cadaveri continuavano ad ammassarsi, nonostante gli sforzi dell'originario.Era furba avrebbe dovuto immaginarselo che avrebbe usato l'astuzia per ricavarsi quel liquido vermiglio.
 
Il vampiro moro ricordava una sola sera, in quelle due settimane, che si fossero scambiati delle battute.Per lo più violente ed acide.
 
Ricordò che Katherine scagliò il bicchiere di cristallo contro di lui e lo osservò sfoderando le zanne.Urlò con la sua voce sottile."Ho bisogno di sangue!!!" E lo osservò con gli occhi iniettati di sangue e i denti splendenti come due fendenti d'avorio.
 
Le ordinò con voce dura di smetterla.
 
Ma la risata argentina di lei scoppiò improvvisamente nel silenzio."Smetterla?!"Sorrise."La smetterò quando mi pare Elijah."La sentiva rimbombare ancora nelle sue orecchie.
 
Senza nemmeno dargli il tempo di risponderle, Katherine si voltò facendo ondeggiare i suoi capelli castani e si andò ad accomodare in salotto.
 
Dopo quel singolo episodio, lei aveva continuato ad ignorarlo.Completamente.
 
Nonostante fosse costretta a vivere sotto il suo stesso tetto, ignorava la sua presenza anche a cena e pranzo, gli unici momenti in cui erano più a contatto.




 
 
Elijah sospirò appoggiando le carte a cui stava lavorando sul grande tavolo del suo studio, lei era il suo unico pensiero, lo distraeva da tutto.Nonostante tutto nutriva ancora dei sentimenti per lei, era innegabile.
 
Quei suoi maledetti occhi castani lo tormentavano, sia da sveglio che in sogno.
 
Portò le mani a stropicciarsi gli occhi e prese un respiro profondo.Tornò a fissare i documenti e a trascrivere alcuni dettagli che avrebbe poi comunicato al suo assistente. 
 
Improvvisamente però una musica squarciò quel silenzio assordante che si era creato intorno a lui, in tutte quelle settimane.
 
La voce potente e calda di Etta James si espandeva per tutto il salone.
 
Elijah sollevò la testa dalle carte e posò la penna stilografica che aveva tra le dita,era stato chiuso nell'ufficio del piano di sopra da quasi tutto il pomeriggio,aveva lasciato detto ad Helen di occuparsi di Katherine per qualsiasi cosa.
 
Sorrise annuendo,doveva essere stata sicuramente lei ad accendere il vecchio giradischi,si alzò dalla poltrona di velluto rosso e si avviò verso la porta della stanza,non appena la aprì fu investito dalla musica blues che proveniva dal piano di sotto, dal grande salone, la porta non aveva fatto altro che attenuare il suono.
 
Helen doveva essere andata via,erano ormai le sei passate di sera osservò mentalmente dando un occhio al suo rolex.Scese elegantemente le scale con le mani nelle tasche del pantalone classico e si fermò a pochi gradini dalla fine per osservare la vampira.
 
 
Sembrava essere trasportata da quelle note,ballava da sola al centro della stanza canticchiando di tanto in tanto,aveva gli occhi chiusi e si beava di quelle note.
 
Elijah si ritrovò a sorridere.Nonostante i suoi 400 anni l'eterna giovinezza le conferiva quella bellezza singolare,libera e bella in quel momento.Quasi la invidiava,tanti secoli vissuti eppure non si era mai lasciato andare in quel modo.
 
Scese gli ultimi scalini e nel momento in cui lei fece un mezzo giro incatenò le mani alle sue conducendola in quel lento ballo a cui si era autoinvitato.Si era lasciato andare.
 
La faccia inizialmente sorpresa di lei lo fece sorridere ancor di più,le sorrise dolce e scosse la testa,non c'era bisogno di parole.Le fece fare un giro e quando se la ritrovò faccia a faccia il suo sorriso genuino lo investì.
 
La voce di Etta James e le note di Trust in me li accompagnavno in questo ballo silenzioso e lento,la mano di lui appoggiata sulla sua schiena e quella di lei attorno al suo collo.
 
"Sei sempre stato un ottimo ballerino."Sussurò appena Katherine.
 
Lui le sorrise invitandola a fare un altro giro."Grazie."Si ritrovarono di nuovo faccia a faccia.
 
"Mi sembrava scortese lasciarti ballare da sola."La stretta era più salda.
 
Lei cercò di non arrossire e annuì."Sei sempre lo stesso, Elijah."Sospirò.
 
"Ti dispiace?"Le sorrise,la musica li accompagnava ancora.
 
Lei scosse leggermente la testa."Assolutamente."
 
"Non ci parliamo da giorni, Elijah."Lui per tutta risposta la allontanò da lui facendole fare un mezzo giro e ritrovandosela schiena contro petto.
 
"Mi dispiace.Ma abbiamo entrambi , le nostre colpe."Le sussurrò piano al'orecchio.
 
LA vampira si ritrovò a chiudere istintivamente gli occhi,in quel momento gli avrebbe potuto perdonare tutto.Avrebbe potuto dimenticare tutto.Ma quello che più a preoccupava era che l'avrebbe lasciato fare tutto quello che desiderava.Era persa nel suo profumo e nella sua stretta.
 
Che sentimento stupido e stupendo, allo stesso modo, era l'amore?
 
"Ti ho lasciata da sola,ho promesso che ti avrei aiutata.."Prese una piccola pausa,il suono accellerato del suo piccolo cuore lo fece sorridere,stava giocando con lei e questo non era giusto."E lo farò Katerina." Per quanto si fossero feriti, distrutti e gnorati in quei secoli, lei restava sempre l'unica nel suo cuore.L'unica e sola.
 
Lei, al suono del suo vero nome, ebbe un piccolo fremito.Erano mesi, che non sentiva il suo nome pronunciato da quelle labbra.
 
Chiuse per un attimo anche lui gli occhi,il suono del suo cuore e il suo profumo lo avvolsero in un vortice pericoloso.Doveva smetterla e allontanarla da se.
 
"Elijah.."Un piccolo sussurro,lui riaprì gli occhi e in un giro se la ritrovò a due centimetri dal viso.
 
Occhi negli occhi.
 
Katherine si perse in quelle pozze scure come il petrolio , fu avvolta da lui e dalle sensazioni che le scatenava.Lui doveva provare lo stesso,i suoi occhi erano incatenati ai suoi e le sue mani scesero sui suoi fianchi stringendoli appena.
 
"Katerina io.."Non poteva farlo eppure quando sentì le sue dita sfiorargli la guancia e poi scendere delicatamente sulle labbra perse completamente tutte le parole.
 
La vide avvicinarsi e appoggiare le labbra sulle sue.
 
Forse era il lavoro,la stanchezza o il fatto che non si nutriva da giorni eppure quel bacio fu come riprendere aria dopo un tempo indefinito in apnea.Le piccole braccia di lei si avvolsero intorno al suo collo e la vide chiudere gli occhi.
 
Le strinse forte la vita avvicinandola maggiormente a se mentre contraccambiava il suo bacio,la sentì sospirare contro le sue labbra e lasciarsi completamente andare contro il suo petto.
 
Improvvisamente però lei si scostò da lui, liberandosi della magia che si era creata."Mi dispiace, tu.."Scosse la testa e si voltò verso il caminetto."Tu non mi hai perdonata.."Lui la sentì ridere leggermente."Dirai che mi sono approfittata di te?"Si portò le mani a coprirsi il volto.
 
Lui restava immobile, le sensazioni che aveva provato l'avevano completamente, scombussolato.Da quanto desiderava posare le labbra su quelle di lei?
 
Katherine si avvicinò al giradischi e lo spense."Credo che me ne andrò a letto adesso.Scusami ancora, Elijah."
 
Lei avvertì la presenza di lui alle sue spalle.Lo sentì sussurrare."Perchè l'hai spento?"Allungò una mano e riaccese il giradischi.Le note di 'All I Could Do Is Cry' iniziarono a diffondersi nel grande salone."Adoro Etta James."Lo sentì sussurrare ancora,stava giocando con lei e lei come una stupida lo stava assecondando.
 
Stava bruciando sotto il suo tocco,possibile che potesse tenerla in pugno in quel modo?Lui l'attirava come il fuoco con le falene.Alla fine si sarebbe bruciata,decisamente.
 
Kath ingoiò a vuoto e sentì le sue labbra appoggiarsi sulla pelle del suo collo.Chiuse gli occhi e sussurrò appena."Non..Non avevi detto che..non mi avresti perdonata...che non eri pronto?"Sospirò non appena sentì la sua mano che accarezzava dolcemente il suo  ventre.
 
Un piccolo sorriso sulle labbra di lui."Lo so."Respirò piano e sentì la pelle di lei rabbrividire."Ma il tuo profumo,la tua pelle,mi attraggono oltre ogni modo Katerina."
 
Un brivido freddo attraversò tutta la schiena della vampira.Sospirò leggermente e finalmente si decise a girarsi,occhi negli occhi con lui.Si allungò e depositò un piccolo bacio sulle labbra dell'uomo,poi un altro e ancora un altro finchè non vide lui spingerla verso la parete e catturare definitivamente le sue labbra con le sue.
 
Un bacio esigente,che sapeva fin troppo di passato.
 
Sollevò l'esile corpo di lei senza alcuna fatica sentendola allacciargli le gambe intorno alla vita e infilare le piccole mani tra i suoi capelli capì che Kath gli dava il consenso di spingersi oltre.Abbassò le mani dalla sua schiena fino ad accarezzarle i glutei e poi le cosce,un piccolo sospiro fuoriuscì dalle labbra di lei ma il bacio non venne interrotto.
 
Fino a quando Elijah non sentì lei a corto di aria,spostò le sue labbra lungo la linea della mandibola poi sulla guancia e di nuovo giù fino a raggiungere il candido collo.La mano di lei strinse leggermente di più i suoi capelli mentre l'altra andò ad accarezzarlo sul petto ampio.
 
Ma che stava facendo?!La mente di lui fu invasa da mille pensieri ma sentire le mani e le labbra di lei su di lui,come nessuno aveva mai fatto,come un tempo, mandò il suo cervello completamente in pappa.
 
La sentì sospirare un ennesima volta quando le mani forti di lui risalirono su per la sua vita sottile,e poi sulla schiena.Kath si ritrovò ad appoggiaare la testa nell'incavo del suo collo e ad ispirare profondamente facendo in modo che il suo profumo le entrasse nel naso e nel cervello.Si strinse alle sue forti spalle conficcando le unghie nella sua costosa camcia blu scuro.
 
Si sentiva pervasa da una strana adrenalina,si sentiva libera e leggera,si sentiva donna tra le sue braccia.Si sentiva amata, come in quelle notti a New York.Lo sentì accennare un sorriso mentre continuava a solleticargli il collo con le labbra e la lingua.
 
Quella sua lingua.
 
Stava impazzendo.
 
Gli afferrò il volto tra le mani osservandolo per un attimo in quelle pozze scure finendo poi per avventarsi sulle sue labbra,era sempre stata sfrontata con i ragazzi,non era mai stata timida ,eppure nessuno era come lui,mai nessuno l'aveva coinvolta e dato alla testa come quel vampiro ultra centenario sapeva fare. 
 
Katherine fece scivolare le sue mani fino al colletto dell camicia,afferrò entrambi i lati della camicia scura e tirò con forza rompendo tutti i bottoni , avendo finalmente libero accesso alla pelle di lui.A quel petto largo e possente.A quel corpo, che aveva sentito sempre suo.
 
Accarezzò piano la sua pelle sentendolo sospirare e sorrise, non era così algido come voleva mostrare,non con lei almeno.Le mani di lui strinserò con un pò più forza i suoi fianchi spingendoli contro il suo bacino e stavolta toccò alla ragazza sospirare.
 
Si staccarono entrambi nello stesso tempo,gli occhi di lui ardevano di eccitazione e lei dovette battere più volte le palpebre per riprendersi da quelle emozioni che lui le stava scatenando.Non fece in tempo a dire nulla che si ritrovò con la schiena appoggiata ad una superficie fredda,rabbrividì e chiuse per un attimo gli occhi,quando cercò di appoggiare il piede e constatare di non trovarsi su quello che immaginava,il suono di una nota le fece aprire gli occhi facendola scontrare con la realtà.
 
Elijah l'aveva appoggiata sul piano,lo guardò sorridere e sfilarsi la camicia,quel sorriso.Era il sorriso che dedicava solo a lei.
 
Era così dannatamente sexy...Rabbrividì sotto i suoi baci.Sospirò e afferrò i suoi capelli, mentre le labbra di lui le torturavano il ventre.
 
Spalancò però improvvisamente gli occhi, la musica era sparita e lei era nel suo letto.Si sollevò sedendosi al centro del letto e la realtà la investì come un treno in corsa.
 
Si portò una mano al viso e scosse la testa.
 
Era stato tutto un sogno,un meraviglioso sogno.
 
Si lasciò andare tra i cuscini e sospirò, lui la torturava anche nei sogni.
 
Quel vampiro sarebbe stato la sua maledizione più grande.

















Angolo Autrice!!^_^


Salve a tutte ragazzeeeee!!Eccomi ritornata con il nuovo capitolo della mia storiella pazza!!Eheh 
Questa storia mi sta dando molta ispirazione e anche tante soddisfazioni!! *_* E' molto seguita e questa cosa mi fa davvero piacere!!
Comincio con lo scusarmi anticipatamente di alcuni errori di ortografia e di virgole messe a caso , ma sono di corsa eheh
Proprio non potevo aspettare per pubblicare!! *_* 
Il capitolo è abbastanza lungo e spero che vi piacciano le immagini che ho inserito...ho fatto in modo che siano il più simili possibile a quello che voglio rappresentare!!
Ringrazio tutte le persone che hanno letto e che hanno recensito...GRAZIE IMMENSAMENTE!! <3
Commentate in molti eh!Mi raccomando! ;P
Un bacione grande e alla prossima!!
Besooooos!
 
   
 
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