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Autore: Kira Kinohari    22/04/2013    1 recensioni
Kai appena uscito dall'ultimo incontro con Takao ha finalmente capito di doversi affidare a qualcuno, di non poter combattere solo per sé e quando gli si presenta l'occasione di mettere in atto ciò che ha appena imparato, se la fa sfuggire.
Cercherà di rimediare a modo suo, aspettando che il tempo faccia il suo corso e rimargini le ferite.
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Kai era tornato a scuola, la scuola secondaria di Tokyo si trovava alla periferia, per questo in molti cercavano una stanza al dormitorio che era stato costruito proprio dietro la scuola. Kai era uno di quelli, non aveva voglia di tornare ogni sera in quella casa enorme, ma vuota. Preferiva stare nella sua stanzetta, ripassare schemi di gioco, sapere che nessuno si sarebbe intrufolato nella sua stanza a prendersi cura di lui.
Era lì da un mese, ma già tutti gli stavano distante, sapevano quanto fosse freddo, lo avevano visto per tutti quei mesi durante i mondiali. Non che non lo ammirassero, alcuni dei suoi compagni passavano il tempo a fissarlo, le ragazze sospiravano. Lui rimaneva estraneo a tutto.
Quando rientrò nella sua stanza a fine giornata la prima cosa che vide fu la valigia rossa che aveva portato con sé, aspettava il momento in cui si sarebbe presentata l'occasione di restituirla alla proprietaria che aveva cercato senza successo.
Si sedette sul suo letto e osservò Dranzer, non l'aveva più usato durante le ultime due settimane, si sentiva ancora un po' fiacco e poi, non riusciva a usarlo, non dopo tutto quello che le ci era voluto alla ragazza per pulirlo e ripararlo.
“Stupido”, si disse.

La mattina era arrivata decisamente troppo presto, Kai si alzò con uno sbadiglio, indossò la sua divisa nera con bottoni argento, poi uscì. Dopo aver seguito le lezioni di giapponese, matematica e inglese, si diresse verso la mensa e lì incontrò una persona che non si sarebbe mai aspettato di vedere. Stava ridendo insieme ad un altro ragazzo, i suoi capelli erano rimasti uguali e sembrava non cambiato affatto, l'unica differenza era la sua altezza. Era cresciuto.
Nel momento esatto in cui finiva di analizzare il suo vecchio amico lui si voltò nella sua direzione e lo riconobbe.
“Ciao, Kai!” urlò, felice di vederlo.
E Kai gli rivolse uno dei suoi rari sorrisi.

Si ritrovarono nella stanza del ragazzo dai capelli blu e argento, mentre parlavano di tutto quello che era successo dopo l'ultima volta che si erano visti. Yuya aveva frequentato un istituto in cui era riuscito a recuperare le sue facoltà psichiche alla perfezione, poi aveva ricominciato a frequentare una scuola normale, un anno dopo. Ora si trovava lì, fuori dalla vecchia scuola privata, dove poteva stare con persone normali che non avrebbero fatto i capricci come bambini viziati.
“La normalità mi fa sentire a mio agio.” disse, infine.
“Da quanto sei qui?” chiese Kai.
“Da un mese.”
“Come ho fatto a non incontrarti prima?”
“Tu che indirizzo segui? Io i corsi generali.”
“Ho scelto l'indirizzo commerciale.”
“Ecco spiegato!” rise Yuya, battendogli una mano sulla spalla “Sai, è un gran peccato. Nel mio corso c'è una ragazza bellissima.”
“Ah, Yuya, Yuya. Sempre a pensare alle ragazze?”
Il suo amico scosse la testa spiegandogli quanto questa ragazza fosse speciale, non era solo bella, ma era anche molto intelligente e simpatica. Una persona molto sensibile che lo faceva sentire profondamente accettato. Da quando aveva conosciuto lei, la settimana prima, aveva fatto amicizia con altri compagni, cosa che prima non era successa.
“Il vero peccato,” aggiunse “è che non stia nei dormitori. Lei ha un appartamento qui vicino.”
Si lasciarono con la promessa che il giorno dopo gliela avrebbe fatta conoscere, anche se Kai non era convinto di voler sapere di chi il suo amico si fosse innamorato.

La lezione di commercio era terribilmente noiosa quella mattina, per fortuna il preside entrò per discutere con la professoressa. Kai si alzò in segno di rispetto, poi si risedette e attese, giocando con la sua matita. Dopo qualche minuto la classe era di nuovo in piedi, così si alzò anche lui, guardando verso la cattedra, dove l'insegnante stava parlando con una ragazza. La divisa le scendeva dolcemente sui fianchi e la gonna argento le metteva in risalto le gambe ambrate. Quello che più lasciò Kai ammutolito furono i capelli. Rossi come il fuoco.
“Vi presento la vostra nuova compagna di classe, lei è Aya e si unirà a noi per il resto dell'anno.” disse la professoressa, prima di indicare alla ragazza il suo nuovo posto. Era di una fila davanti a lui, nel banco accanto a quello del compagno di classe che gli stava davanti, eppure non si era accorta del campione di beyblade.

Aya si sedette e prese il suo quaderno dalla cartella. Segnò la data, la materia e iniziò a seguire la lezione. Passò le seguenti due ore in quella stessa posizione, con la stessa concentrazione, finchè non ebbe assorbito tutto quanto. La sua grafia disordinata era praticamente incapibile per gli altri, ma per lei era la salvezza.
Quando si alzò sentiva le gambe indolenzite e fu contenta di poterle sgranchire e di mettere qualcosa nello stomaco, tutta quella attenzione richiedeva un sacco di energia.
Camminò piano verso l'uscita quando due ragazze le si pararono davanti.
“Ciao” le disse la ragazza dai corti capelli castani, “Io sono Iko, e lei,” continuò indicando la ragazza che portava grandi occhiali gialli e capelli corvini lunghi fino oltre la vita “è Kyo”.
“Io sono Aya” ribadì lei.
“Ti possiamo accompagnare alla mensa?”
“Certo.”
Aya sentiva già che tra loro sarebbe nata una bellissima amicizia.

Quando Kai arrivò alla mensa notò la ragazza che parlava con le sue due nuove amiche, avrebbe voluto fermarla anche solo per dirle che aveva la sua valigia, ma non ci era riuscito, quindi avrebbe atteso un altro momento. Prese un vassoio e iniziò a fare il giro guardando i piatti tra cui poteva scegliere, quando gli si avvicinò Yuya.
“Ciao.” disse con voce triste facendolo voltare.
Aveva un pessimo aspetto.
“Che ti è capitato?”
“E' la giornata più brutta da quando sono qui.”
“Un test andato male?” chiese prendendo un piatto di sushi.
“No. La ragazza si è trasferita.” rispose lui quando furono seduti al tavolo.
“Trasferita dove?”
“Al corso di commercio. Mi ha detto che gli serviva cambiare aria, che il suo compito era di studiare per diventare una manager” disse spilucchiando il cibo “O qualcosa del genere, insomma.”
Kai sospirò. Il suo migliore amico si era innamorato di Aya.
  
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