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Autore: Buggyjo    22/04/2013    7 recensioni
La felicità è come l'alba. Arriva dopo la notte.. Buia.. Angosciosa.. Ma quando arriva è stupenda. E sembra ancora più bella..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stamattina nelle due ore di lettere stavo per chiudere gli occhi ed addormentarmi ma mi sono ricordata che ieri una ragazza mi aveva chiesto di recensire la sua storia e lei la mia ed ha recensito il mio capitolo 28. Beh.. Nella sua storia, o almeno fino al capitolo che ho letto, si parla come della certezza che lei un giorno è riuscita a passare ogni dolore. Ma.. Non è così. Ci tenevo a specificare che il dolore non andrà mai via, perché quel tipo di dolore, la morte di una persona che per te ha dato la vita, che ti ha amata e ti è stata portata via, s'insinua nei tessuti dell'animo, nel corpo, nel cuore. Riiuscirai ad andare avanti, riuscirai a vivere e fare esperienze nuove, noiose, interessante, nuovi amori, nuovi ragazzi.. Ma non ci sarà un minuti in cui tu non ci penserai. A lui, alla sua scomparsa, a quello che era, a quello che poteva essere. Non ci saranno nuovi amori a far togliere anche un solo secondo il tuo pensiero da lui. Il primo amore è così. L'unico vero amore è così. E non puoi farci nulla. Per quanto tu voglia, mai ci riuscirai. Nemmeno da adulta, quando ti sarai sposata e avrai un bambino, per quanto tu possa voler bene a tuo marito. Ma solo certo se LUI che ti hanno portato via era la tua anima gemella, la tua metà. Scusate.. Ma ci tenevo.
 
Grazie per l'aiuto di voi ragazze in questi giorni che senza saperlo, con le loro parole, a scegliere la via del mio futuro. Per essere realmente felice. Grazie di tutto.  Fatemi sapere se questo capitolo vi piace!! A me taaaantooo xx
 
Ps: Un grazie speciale per Stella_Styles, _RuannaDela e Rebecca_Daniels! 
 
 
 
Harry Pov:
 
Staccai le labbra di Taylor dalle mie.
Io:"Ma che cazzo fai?"
Taylor:"Bacio te" 
Io:"Non voglio baciarti."
Mi guardò come offesa.
Io:"Non sono un giocattolo. Smettela di trattarmi come tale."
Mi scansai e cominciai a girovagare per la casa alla ricerca di Sarah.
Dove si era cacciata?
Non mi fidavo di tutta questa gentaccia.
Non la vedevo.
Non la trovavo.
Cominciava a salirmi l'ansia.
Ero terribilmente preoccupato.
Perché?
Forse perché mi aveva ospitato, consolato, ascoltato.
x:"Tu sei il tipo che si stava baciando con la bionda in giardino.." 
Io:"Senti.. Quella mi si è avvinghiata e l'ho addirittura dovuta spintonare per levarmela di .."
x:"Sarah.. Sta poco bene"
La vista mi si annebbiò di colpo.
Sarah.
Male?
Non potevano esserci le parole Sarah e male nella stessa frase.
Io:"Che ha? La stavo cercando"
x:"Dopo averti visto con quella piovra si è data all'alcol. Ho provato a fermarla ma non mi dava retta e ora è sul letto al piano di sopra."
Non lo ringraziai nemmeno e mi precipitai al piano superiore. 
Notai qualche occhio indiscreto che mi guardava salire pericolosamente le scale di casa Maynard.
Io:"Quale cazzo di stanza è?"
x:"Chi cerchi Harry?"
Io:"Oh Con.. Cerco Sarah.. La ragazza con cui sono venuto. Sta male e un ragazzo, credo fosse un'attore, l'ha portata in una delle tue camere da letto per farla stendere."
Conor:"Proviamole tutte allora."
Alla terza porta la trovammo, distesa su un fianco, con i capelli lunghi sul letto, e il vestito che ricopriva il suo corpo perfetto.
Era.. Bellissima.
Davvero.
Conor:"Non puoi portarla via dall'ingresso principale. Esci da quello dei maggiordomi. Vieni"
La presi di peso, a mo' di sposa e portandomela al petto cominciai a camminare velocemente dietro a Conor.
Sembrava fosse un labirinto quella cazzo di casa.
Io:"Grazie Con" 
Conor:"Di niente amico. Devo dire qualcosa a qualcuno?"
Ci pensai. 
Era giusto avvertire ora gli altri?
Io:"No. Ci penso io dopo"
Annuì e mi lasciò andare alla mia macchina.
 
La poggiai delicatamente sul letto coprendola bene con il piumoncino e posando le scarpe nel suo armadio.
All'interno delle ante erano appese non so quante foto.
Di lei e sua madre.
Di lei e suo fratello.
Erano decisamente identici.
Lei e qualche amico e amica.
Eppure da quando ero qui avevo visto solamente Ellie e Thomas.
Sentii qualche singhiozzo provenire da dietro di me.
Perché Sarah piangeva nel sonno.
Mi misi li, accanto a lei e la strinsi a me.
Perché si era ubriacata dopo avermi visto?
Perché le aveva dato fastidio?
Beh Harry sei stupido se non lo capisci.
Provava qualcosa per me.
E l'avrei dovuto capire già da come mi aveva detto di essere bellissimo.
Come diceva Gemma.
Mi sentii uno schifo.
Riuscivo sempre a rovinare tutto e tutti.
Eppure questa volta non avevo fatto realmente niente.
Eppure sentivo che lei poteva sorreggermi.
Eppure le avevo fatto del male.
Non c'era mai il bene e basta.
Non c'era mai la felicità e basta.
Il dolore e il male erano sempre presenti.
Una costante della vita.
Ed era veramente orribile, frustrante.
Ma lei. 
Lei era l'unica vera costante della mia vita ora.
Non volevo che lei mi lasciasse solo.
La volevo con me.
Sempre.
Mi stavo semplicemente innamorando.
Innamorando davvero.
 
Elizabeth Pov:
 
x:"Ti ama. Ti ama davvero. Avete lo stesso profumo ora."
Mi sentii bene con quelle semplicissime parole.
Mi ama.
Ed ecco sul mio volto l'apparire di un sorriso.
Un sorriso speciale.
Era uno di quei sorrisi dedicati.
Dedicati a chi avevamo davanti.
Che non nascevano per una risata, o per un ricordo.
No.
Erano uno di quei sorrisi che nascevano per le persone.
Per chi amiamo.
E lui era li.
Bellissimo.
Il mio punto fermo.
L'amore della mia vita.
Come su un palco scenico.
Tutto è buio, non si vede nulla, e poi si accende una luce, lo illumina, illumina quella perfezione d'uomo che si è innamorato di me, l'imperfezione.
E io li, tra il pubblico ad ammirarlo, ammirarlo nella sua bellezza, nel suo talento....
Logan:"Ehi.. Andiamo a fare una passaggiata in giardino?"
Mi aveva riscosso brutalmente dai miei pensieri e sentii il sorriso che prima avevo sul viso sparire contemporaneamente a quello di Niall. 
A pochi metri da me.
Mi fissò per poi far tornare il sorriso sulle sue labbra mentre mi lanciava un bacio.
Ed ecco ogni mia preoccupazione sparire nel nulla.
Come se non fosse mai esistita.
Per poi sentirmi tirare via da quella bellissima visione che avrei voluto toccare.
Toccare quel viso.
Quelle labbra con le mie.
 
Non mi andava di passeggiare, men che meno di passeggiare con Logan.
Logan:"Ellie.."
Mi voltai verso il volto di Logan.
Era bello certo ma niente in confronto a Niall.
Io:"Dimmi"
Logan:"Ama me. Lui.. Lui non ti merita"
E m'indicò Niall, appoggiato al muro vicino la finistra che parlava con uno dei suoi manager con lo sguardo vacuo.
Logan:"Quale uomo che ama realmente non ti mostrerebbe al mondo?"
Io:"Non ho bisogno che lui mi mostri. Non sono un trofeo Logan." 
Logan:"Anche tu vorresti mostrare al mondo l'amore che provi per lui"
Colpita e affondata. 
E' vero. 
Ma avevo paura.
Paura che qualcosa o qualcuno potesse rovinare ogni cosa.
Eppure avevo quella voglia matta di dire al mondo che lui era mio. 
Solamente mio. 
Logan:"E lui non lo fa. Lui non vuole mostrarlo. Lui non ti merita. Lui non ti ama."
Lui non mi ama.
Niall Horan non mi ama.
Ma veramente stavo credendo alle parole di Logan?
Veramente ero così poco sicura?
Forse mi sentivo troppo imperfetta per tutta quella perfezione d'uomo. 
No. 
Io:"Logan smettila. Non puoi capire l'amore. Un'amore come il suo.." 
Prese il mio polso nella sua mano sinistra e mi tirò a lui.
Sentivo il suo respiro caldo sulla mia guancia.
Logan:"No Ellie.. Non è così."
Guardai lentamente con la coda dell'occhio Niall.
Niall ci guardava accigliato.
Cominciò a camminare per poi sparire dalla mia visuale ridotta.
Riportai gli occhi a Logan, accorgendomi dei fotografi 'nascosti' ai lati, troppo tardi.
Sentii le sue labbra posarsi veloci sulle mie.
Sentii una rabbia invadere il mio corpo quando sentii degli scatti. 
Ma tutto fu troppo veloce.
Sentii Logan staccarsi brutalmente e lo vidi cadere a terra per poi sentirmi tirata indietro da un braccio caldo e forte poggiatomi sulla vita.
Niall:"Oh caro Logan io te l'avevo detto!! Toccala, falle del male o altro e sei un uomo morto"
Mi teneva stratta nella sua presa.
Forte.
Logan:"Mi hai colpito!!"
Niall:"Ringrazia che non continui"
Logan:"Paura Horan??"
Sentii Niall irrigidirsi improvvisamente e lasciar pian piano la presa su di me.
Lo tenevo per la giacca ma allentai anche io la stretta. 
Non avevo voluto quel bacio.
Non avrei fermato Niall stavolta.
Niall:"Logan.. Smettila di provocarmi"
Logan si alzò velocemente mentre io mi spostavo lateralmente.
Logan:"Non ti sto provocando. E' solo Elizabeth, Niall. La tua vicina di casa."
Vidi Niall sussultare.
Il viso contratto, le mani chiuse in pugni che facevano vedere le nocche bianche dalla sua pelle.
Logan si faceva sempre di nuovo più vicino a me.
Logan:"No Niall? Sbaglio? Nemmeno vi parlate spesso..." 
Logan era un coglione.
Non sapeva.
Non sapeva a cosa andava incontro.
'SEI MIA. SOLAMENTE MIA. LA PROSSIMA VOLTA CHE QUEL TIPO S'AVVICINA IO.. NON MI TRATTERRO'.. MIA'
Logan non fece in tempo ad allungare una mano sulla mi vita che Niall lo prese per un braccio per farlo girare verso di lui.
Niall:"LEI E' MIA"
E un sinistro, da far rabbrividire chiunque lì dentro, mandò a terra di nuovo Logan, con il viso dolorante.
Niall si passò la lingua sulle labbra inumidendole in maniera così disinvolta.
L'aveva detto davanti a centinaia di volti, decine di macchine fotografiche, decine di telecamere.
Zayn:"Niall..." 
Niall:"Fermo la"
Chiuse gli occhi girandosi verso di me e aprendoli di scatto lasciandomi senza fiato nel vederli, nei miei, intenti a scrutare se stessi bene. 
Niall:"E' tutto okay amore?"
Annuii facendo nascere un sorriso compiaciuto sul mio volto.
Poi si girò verso gli invitati e coloro che erano intenti ad osservare, fotografare e registrare.
Niall:"Non è solo la mia vicina. Non è solo una ragazza da prendere e portarsi a letto caro Logan.."
Zayn intando mi si era avvicinato tenendomi la mano. 
Per darmi sicurezza.
Di cosa aveva paura?
Niall:"La amo. Amo una ragazza normale. Sincera. Amorevole. Amabile. Bellissima. Perché guardatela.. E' la bellezza fatta persona. Non è una modella. Non è un attrice. Non è una cantante. E' Elizabeth. E' l'amore della mia vita. E voi. Siete tutti voi ad avermela fatta nascondere per mesi. Si! Va avanti da mesi. Perché avevo paura delle vostre stupide reazioni su di lei. Le reazioni delle Directioners innamorate di un poster senza conoscerci. Avevo paura delle minacce che le sarebbero arrivate.. Ma adesso basta. Ho un limite. Ho una cazzo di vita..."
Si gira verso di me, addolcendosi improvvisamente. 
Si avvicina.
La distanza tra me e lui diminuisce velocemente.
Le sue labbra mi chiamavano mentre la lingua usciva di nuovo, delicata ad inumidirle per rendere il nostro contatto migliore.
Lasciai cadere la mano di Zayn legata alla mia per fare un passo, piccolo, verso Niall.
Niall:"... Ed è LEI."
E le sue labbra si posarono calde, arrabbiate, dolci, torturate, tristi, felici sulle mie mai sazie, affamate di lui, del suo amore.
Le mie mani si legarono veloci al suo collo tirandolo leggermente verso di me per facilitare il nostro bacio. 
Per sentirlo MIO.
Ora tutti lo sapevano.
Ora tutti sapevano che lui ERA PROPRIETA' PRIVATA.
 
Niall Pov:
 
Mi staccai mal volentieri per poi aiutare Lerman a tirarsi su.
Io:"L'avvertimento è lo stesso Logan."
Annuì per poi indietreggiare velocemente per cercare un bagno. 
La guardai.
Era ancora più bella di prima.
In quel vestito azzurro che s'intonava casualmente al mio blu.
Che le lasciava la schiena scoperta. 
Eravamo perfetti.
Ci completavamo.
Eppure ora stava salendo la paura.
Mi avvicinai al suo orecchio leggermente.
Io:"Scusa... Non ho resistito.."
Ellie:"Andiamo amore... Voglio andar via."
Mi sorrise prendendomi saldamente la mano.
Ecco.
Era questo quello che dicevo.
Mostrare il nostro amore.
Ma non perché così tutti potevano farlo loro.
Ma perché stessero lontano da ciò che è mio.
Da ciò che è suo.
Senza rovinare l'amore che ci univa inevitabilmente.
 
Eravamo in macchina da almeno una mezz'ora.
Direzione: MARE!
La rilassava. 
Ma dopo ciò che era accaduto l'ultima volta non la lasciavo mai andare da sola.
La spiaggia era desolata.
Buia.
Tranquilla.
Calda nonostante il freddo.
O forse dipendeva dal mio stato d'animo.
Stesi un telo sulla sabbia, quello che portavo sempre con me, e ci stendemmo uno accanto all'altra ad osservare quel cielo, sempre cupo, stranamente costellato di stelle.
Le stelle più belle mai viste.
Dipendeva tutto da come volevi vedere tu le cose.
Dipendeva solo dal punto di vista da cui guardavi ogni cosa.
Ellie:"Grazie"
Io:"Di cosa?"
Ellie:"Di amarmi."
Si voltò poggiandosi sul braccio sinistro verso di me.
I suoi occhi brillavano alla luce della luna, fioca.
Il suo volto era serio e marmoreo.
Di una bellezza.. Inaudita.
Lei era la reincarnazione di Venere sicuramente.
Io:"Non posso decidere se amarti o meno. Ma ti amo. Ti amo come amo me stesso. Anzi no.. Di più. Mi ero stancato. Volevo che tu fossi solamente mia. Non di Logan. Nemmeno per menzogna. Ti proteggerò da ogni cosa."
Mi sorrise.
Lo stesso sorriso che mi aveva regalato qualche ora prima alla festa dopo che Karina le aveva sussurrato qualcosa all'orecchio.
Ellie:"Niall?"
Io:"Dimmi amore"
La guardavo osservare egoisticamente i miei occhi. 
Come se volesse prenderli e tenerli chiusi in un porta gioie e per poter godere lei solo della loro bellezza.
Ellie:"Continua ad amarmi. Non lasciarmi. Non lasciarmi mai. Io ho bisogno di te. Ho bisogno di sapere che sarai con me per sempre"
Io:"Per sempre"
E le nostre labbra si unirono.
Ci saremmo baciati migliaia di volte da quando stavamo insieme ma ogni volta era nuova.
Diversa.
Irrivivibile.
I suoi denti torturavamo leggermente le mie labbra per avere la benedizione di incontrare la mia lingua desiderosa di incontrarsi con la sua.
Calda.
Cioccolatosa.
Ma nessuno dei due prevedeva una reazione simile.
Ora mi sentivo libero.
Libero da ogni peso.
Libero da ogni cosa.
Perché avevo tentato di reprimere ogni mia voglia di dirlo al mondo.
Perché l'unico modo per star bene e reprimere quel sentimento è quello di dargli sfogo. 
Appena approfondii quel bacio le mie mani presero il controllo di lei.
Mi sentivo morire.
Sentivo la voglia di averla invadermi e farmi suo.
Le mie mani si posarono quasi egoisticamente sulla sua vita per poi scendere sul vestito fino a toccare la pelle del suo ginocchio destro. 
Mi girai e mi posizionai su di lei.
Mai ero stato più aggraziato di quella volta.
Tirai su la sua gamba destra cominciando con la mia grande mano sinistra a risalire, delicatamente, infiltrandosi sotto il vestito che sotto si apriva morbido, la sua pelle era liscia, morbida.
Insinuai la mano destra nei suoi capelli lasciati sciolti e mossi, ondulati, stringendoli ogni volta che lei gemeva e tentava di mettere più forza per tenermi su di lei.
Arrivai al ventre, dove il vestito di faceva sempre più stretto al suo corpo.
Feci aderire la sua gamba al mio bacino, per poi passare la mano sul suo fianco per fare scendere delicatamente la chiusura lampo di quel vestito magnifico.
Ed ecco che le sue mani presero a togliermi la giacca, ansimante e vogliosa di donarsi completamente a me, solo a me.
Un bottone.
Due bottoni.
La mia camicia pian piano era aperta lasciando via libera alle sue mani, calde sul mio petto, caldo, bianco.
Ecco i brividi.
L'eccitazione che sale.
L'amore che vuole uscire da ogni parte di noi, come per lacerarci e invaderci.
Feci scivolare il vestito vicino a me, dolcemente.. 
L'amore per due volte nello stesso giorno.
Mai successo.
Mai successo che avessi così tanta voglia di sentirmi tutt'uno con una donna.
Ed era la cosa più bella che potesse esserci.
Unirsi.
Nel corpo.
Nell'anima.
Era magnifica.
Sudata, liscia, calda.
Io:"Elizabeth.." 
Mi sorrise e mi baciò.
Era il via.
Ed entrai in lei, leggero, lentamente, per paura di farle del male. 
Come ogni volta.
Eppure quella volta sembrava come se la forza che avevo in me volesse uscire per avvolgerla e proteggerla.
Mi lasciai andare.
Volevo che lei stesse bene.
Volevo che lei provasse ogni tipo di piacere.
Qualsiasi.
E quando sentii di esserci riuscito, quando sentii di essere riuscito a darle anche quel piacere ancora una volta, udendo il mio nome uscire da quelle labbra che tanto amavo e che mai avrei ceduto, mi sentii anche io invaso da un piacere inspiegabile.
Senza eguali.
Il piacere che potevano dare tutte le faccie di quel sentimenti di cui tanti hanno paura: AMORE.
 
Sarah Pov:
 
Un rumore mi dava fastidio e continuava a rimbombare nella mia testa. 
Tentavo in ogni modo di farlo smettere.
Ma niente.
Era proprio nella mia testa.
La musica assordante della festa, la gente, il caldo asfissiante, ti lasciava senza fiato, senza ossigeno. 
E poi eccolo.
LUI.
Bellissimo, con dei ricci che chiedevano di esser toccati, tirati, rigirati sulle mie dita, piccole, bianche.
Il suo corpo tonico, che mi sovrastava, ma che mi dava un senso di protezione, di amore.
Mi avvicinavo sempre di più.
Sempre di più. 
Per pochi centimetri potevo toccarlo.
Ma eccola.
LEI.
Bionda, alta quanto lui, snella, perfetta.
Taylor:"Eheh mi dolce Sarah.. Non puoi averlo è mio"
Le sue mani sulle spalle, da dietro e lui che si allontana, guardandomi, non capisco se indifferente o sofferente.
Io:"Harry.. Harryy.."
 
x:"Ehi.. Ehi.. Tranquilla.. Sono qua.. E' tutto okay.. E' stato solamente un incubo Sarah.."
Aprii gli occhi, doloranti, gonfi, e guardai il suo volto vicino al mio.
Potevo sentire il respiro di Harry sulla mia fronte.
Io:"Ti.. Prego.. Chiudi le tende.."
E così fece.
Si alzò lentamente da terra, dove si era messo in ginocchio e chiuse accuratamente le tende per non far penetrare la luce che mi accecava.
Harry:"Come stai?"
Io:"Bene"
Bugiarda.
Stai una merda.
La testa mi pulsava frenetica, come se un martello volesse distruggere la mia scatola cranica dall'interno. 
Le orecchio fischiavano e facevano aumentare il mal di testa.
Lo stomaco si contraeva e si rilassava troppo velocemente procurandomi una leggera nausea.
Fortunatamente la stanza, per ora, era immobile. 
Harry:"Prendi questa."
La bevvi tutta d'un sorso.
Sapeva d'arancia.
Buona.
Harry:"Appena ti senti meglio dimmelo.. Vado giù"
E crollai di nuovo in un sonno profondo e senza fine.. 
 
Sentivo un vociare provenire dal salotto.
Aprii lentamente gli occhi e presi il cellulare per guardare che ora fosse.
Le 18.00! 
Cazzo ma quanto avevo dormito?
Prima cosa da inserire nella mia nuova lista di 'cose da non fare': BERE ESAGERATAMENTE.
Mi alzai per poi togliermi quel vestito fastidioso e ora praticamente appiccicoso e sudato e infilarmi sotto la doccia velocemente.
Uscii e mi infilai un calzoncino corto grigio e una maglia bianca presa dall'armadio senza nemmeno guardarla.
Scesi lentamente le scale.
Stavo molto meglio, ma il cuore continuava a darmi come un allarme.
Come se avessi dimenticato qualcosa.
Entrai in cucina e vidi Harry appoggiato sugli avanbracci sulla finestra. 
Io:"Ciao.. Mi sento meglio"
Harry:"Bene. Senti non hai pranzato.. Vuoi qualcosa da mangiare?"
Io:"Si grazie faccio da me"
Ero tranquilla.
Eppure qualcosa dentro mi diceva di stare attenta. 
Ma non riuscivo a ricordare.
Io:"Ah Harry.. Emm.. Come sono tornata a casa?"
Harry:"Ti ci ho riportata io."
Era preoccupato.
E perplesso direi dalla voce.
Mi misi seduta sullo sgabello della cucina ad isola. 
Potevo vedere le larghe spalle di Harry volte verso di me.
Iniziai a mangiare silenziosamente, dondolando la gamba che era rimasta a penzoloni dallo sgabello. 
Harry:"Non è come poteva sembrare.. Io.. Taylor è.." 
Ed ecco ogni cosa tornare a galla.
I ricordi della sera precedente.
Taylor Swift avvinghiata a lui, il suo corpo.
Scossi la testa velocemente.
No Harry.
Non m'importa.
La vita è la tua.
Come si suol dire: 'Vivi e lascia vivere' 
Io:"Non devi delle spiegazioni a me Haz. Non mi sono sentita trascurata. Ho passato la serata con Jason.. E' simpatico. Mi ha lasciato anche il numero."
Si girò velocemente per fissare le sue grandi, iridi verdi nelle mie dello stesso colore, poco più scure.
Ed eccolo.
Il sentimento che tentavo di reprimere per lui tornare a galla.
Più le mie forze tentavano di nasconderlo più questo provava con la medesima forza di venire a galla. 
Tentai di mantenere il controllo delle mie emozioni.
Dovevo apparire normale, felice. 
Null'altro.
Anche se faceva male reprimere ogni sentimento verso di lui.
Perché più tenti di reprimerlo, più questo tenta di tornare a galla. 
Perché non era un semplice sentimento di amicizia.
Era amore.
   
 
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