"C'è mancato tanto così che l'avrei ribaltato con uno schiaffo" mi urlò contro Abbey facendo avanti e indietro per la stanza.
"Si ma non prendertela con me, ho solo evitato che il poverino fosse catapultato al tappeto" le risposi con aria da innocente mentre giocavo con una ciocca di capeli sdraiata sul letto.
"Poverino?!" Abbey si stava alterando.
"Era ironico, no?" le spiegai io.
Abbey si fermò e rimase un attimo a fissare il pavimento, poi si sedette sulla sedia della scrivania.
"Bè? La tua scenata è finita qui?" le chiesi io ironicamente.
"Non è divertente, mi sono davvero incazzata"
"Lo avevo notato" ribattei io con voce cantilenante.
Abbey si alzò dalla sedia e si diressee verso il bagno, sentii lei che aprì l'acqua della doccia, mi rilassai sentendo l'acqua scorrere per i tubi e chiusi per un attimo gli occhi, avevo in mente solo quel sorriso, sapevo che tutto questo era sbagliato perché quel ragazzo per me sarebbe stato una rovina se solo io fossi caduta nella sua trappola, per me sarebbe stato un vero disastro eppure pensare a quel sorriso era rilassante, mi sentivo in paradiso e sono pur certa che non era dovuto al fatto che l'acqua della doccia che riusciva a calmarmi, no, questa volta era lui, Styles.

Il telefono che stava squillando da ormai cinque minuti e le urla di Abbey mi portarono alla realtà e mi svegliai dalla dormita che avevo fatto.
"Faith, ti prego, rispondi! Sono cinque minuti che questo telefono squilla, non ce la faccio più, sto per dare di matto!" mi rimproverò Abbey.
"Troppo tardi" dissi io.
"Non è simpatico da parte tua, rispondi" mi ordinò lei.
Presi il telefono e me lo portai all'orecchio rispondendo, "pronto?" chiesi con aria curiosa, visto che sul monitor del telefono mi era apparso 'Numero Privato'.
"Oh mamma! Ciao!" esclamai io.
"Si, tutto apposto...il college è stupendo!....Sisi oggi è andato tutto bene...no, in camera non sono sola, ho una ragazza con me, c'ho già fatto amicizia ed è molto simpatica..." mentre mamma mi raccontava le cose che aveva fatto in questi due giorni la interruppi, "scusa mamma, ho quasi il telefono scarico, ti richiamo io domani, adesso è meglio se chiudo, ciao, saluta tutti!"
Presi le sigarette sul comodino e mi diressi verso la porta,
"Dove stai andando?" chiese Abbey.
"Fuori in cortile a fumare, a dopo" risposi io lasciando che la porta mi si chiudesse alle spalle.

Percorsi le due rampe di scale e un volta arrivata al piano terra mi diressi verso il corridoio che portava nel cortile della scuola, appena trovai un albero mi misi a sedere lì sotto visto che era l'unico posto all'ombra, mi accesi una cicca e per l'ennesima volta in una giornata cominciai nuovamente a pensare a quel sorriso, giuro che ogni volta sentivo le farfalle nello stomaco.
"Guarda chi c'è." sentii una voce da dietro; mi girai di scatto quasi come se fossi spaventata e divenni di tutti i colori possibili, soprattutto rossa, quando vidi davanti a me Harry.






Scusate se faccio dei capitoli corti ma oltre al fatto che non ho molta fantasia non mi va di farli troppo lunghi per evitare che vi annoiate durante la lettura.