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Autore: FedericaLille    22/04/2013    6 recensioni
Una fan, un idolo, una lettera, una canzone, poi un'altra lettera, e ancora un'altra.
Niall e Federica, distanti migliaia di metri, riescono a intrecciare le loro vite, tanto diverse ma tanto simili.
Niall nel suo ambiente da Pop star e Federica nella sua comune routine quotidiana. Cosa li accomuna?
Forse nulla, forse è tutto uno stupido scherzo del destino... o forse è amore.
Niall: "Non avevo mai pensato a come dovesse essere sentire quell'inspiegabile necessità di avere una persona accanto, che non fosse una qualunque , ma proprio QUELLA persona. Ecco cosa si provava: paura di starle lontano e farmi del male, ma soprattutto paura di starle lontano e causare male a lei."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gioco di lettere'
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*POV FEDERICA*

 


Il volo per Madrid era stato piuttosto silenzioso, Chad non mi aveva stressato, tantomeno Mary.
Sapevano quanto fossi agitata e fecero in modo di non alimentare la mia tensione.
Appena eravamo giunti al teatro Real, dove si sarebbero tenuti  i provini, mi aveva invaso un tremendo mal di stomaco che non mi lasciò in pace fino a quando non fui sul palco. Ed in un batter d’occhio ero proprio lì, su quel palco.
Era il mio momento, e non avevo mai temuto tanto di fare una figuraccia mastodontica quanto ora.
Mi presentai alla giuria con voce tremante, poi aspettai che la musica raggiungesse la nota da cui avrei iniziato la mia coreografia.
Volsi lo sguardo al pubblico assente, il teatro era completamente vuoto, o quasi. Poi ruotai gli occhi verso Chad, il quale mi sorrise amorevolmente. Diedi inizio alla mia esibizione, senza più titubanze, ripensamenti o tensione. Mi muovevo sicura di quello che sapevo fare e convinta di essere la protagonista, l’unica su quel palco addosso alla quale tutti gli occhi presenti erano puntati.
Provai a pensare solamente ai passi, a correggere la posizione delle spalle, a poggiare il piede nella maniera corretta, a distendere le labbra in un sorriso sincero ed efficace. Il mio insegnante diceva che avrebbero valutato soprattutto la presenza scenica e la spontaneità dei movimenti.
La canzone che avevo scelto era Heart attack, dall’album Take me home degli One Direction, sapeva darmi la carica di cui avevo bisogno, anche suonata al pianoforte ad un ritmo più calmo.
Quando questa terminò mi sembrò fossero passati solo pochi secondi, non era stato per niente spiacevole o imbarazzante, bensì… l’avrei rifatto ancora e ancora.
Feci un inchino verso la giuria seduta nelle prime poltrone, poi mi voltai gioiosa e soddisfatta. Non ero certa di essermi esibita in maniera adeguata, tuttavia ero irrimediabilmente felice. Felice forse di essere stata capace di lasciar muovere il mio corpo senza timore di fronte a dei signori severi e pedanti, forse di essermi divertita davvero e di essermi immaginata un’impeccabile ballerina professionista, per un momento.
 
La prima cosa che feci d’istinto fu correre ad abbracciare Chad, quell’idiota che avevo odiato tanto mi aveva insegnato parecchio, e non potevo negarlo.
“Che fai?”, mi chiese lui, impietrito dalla mia stretta.
“Statti zitto scemo.”, fu la mia risposta. Non avevo intenzione di allontanarlo, fino a quando Mary non mi chiamò sorridente.
“C’è qualcuno che vorrebbe farti i suoi complimenti!”, disse.
Non immaginavo chi potesse essere quel qualcuno, poi vidi una chioma scura sbucare dalle spalle della mia amica. Sbattei le palpebre, sbigottita, non riuscivo a credere ai miei occhi. Come era possibile che quello fosse qui?
“Lui sta andando via.”, annunciò Zayn. Chi era lui? E perché stava andando via?
Impulsivamente mi buttai fra le braccia del pakistano: “Da quanto tempo! Mi sei mancato!”
Mentre lo stringevo gli sussurrai all’orecchio, “Ti prego dimmi che lui è qui.” Il mio unico e solo pensiero fisso.
“Sta andando via, corri!”, ripeté quello. Ma che diamine stava succedendo?
“Perché sta andando via? Dov’è?”, chiesi confusa. Mi guardai intorno finché non lo adocchiai, c’era un biondino vicino l’uscita.
Mossi le gambe velocemente, una dietro l’altra, verso di lui; non sapevo che stessi facendo, non capivo se fossi sotto l’effetto di qualche stupefacente. Che caspita ci facevano Zayn e Niall a Madrid?
Vidi il biondino aprire la porta, e d’istinto urlai il suo nome, per fermarlo.
Si voltò, era davvero lui, coi suoi occhi blu che mi trafissero il cuore in un istante.
Non mi fermai e lo raggiunsi.
“N-non riesco a crederci. Che sta succedendo? E perché stavi andando via? Io, io sono così felice di vederti!”, quella mattina ero in vena di abbracci, già. Mi lanciai pure su di lui, ma questo mi scostò via.
Sentii una fitta dolorosa allo stomaco, tutto ciò non aveva alcun senso.
“Niall… che succede?”, chiesi preoccupata.
Lui invece di sviare lo sguardo, lo tenne saldamente ancorato al mio, con un accenno di rimprovero. Che avevo fatto per meritarmi questa sua reazione? Davvero non capivo…
“Anch’io t’avrei fatto i miei complimenti”, mormorò, “ma credo riterrai più importanti i suoi.”, sollevò gli occhi e li puntò su Chad. In quel momento non sapevo se reagire scoppiando in una risata o rubandogli un bacio. Niall era geloso del mio insegnante di danza!
Dovetti metabolizzare un attimo la parola ‘geloso’ prima di rendermi conto di quanto significasse…
Tornò a guardarmi come a colpevolizzarmi di qualcosa di fittizio, e riprese, “Come sospettavo sei riuscita a superare la mia lontananza. Spero che lui ti renda felice quanto t’avrei voluto rendere io.”
Varcò la porta senza aggiungere altro. Ora come accidenti lo fermavo quel cocciuto?
Ma soprattutto: lui mi avrebbe voluto rendere felice? Ma stavo sognando forse? Lui mi rendeva felice con la sua sola esistenza.
Abbandonai anch’io il teatro, ero a piedi scalzi e indossavo solo dei collant ed una canottiera: situazione alquanto imbarazzante.
Lo vidi incamminarsi senza meta verso una strada molto larga, tornai a inseguirlo.
“Sono stanca! Puoi fermarti per piacere? Lascia che ti spieghi…”, lo pregai.
Lui si voltò, poi riprese la marcia, poi si rivoltò, spalancando gli occhi.
“Ma sei pazza che esci combinata così a Marzo, in mezzo alla gente? E poi sai che si dice degli spagnoli!”, si tolse la giacca, avvicinandosi, e me la adagiò sulle spalle. Rabbrividii nel percepire le sue mani calde sulla mia pelle, mi erano mancate tanto.
“Si, sono pazza.”, confermai guardandolo dritto negli occhi.
Lui non rispose, probabilmente non sapeva che dire, né che fare.
“Sono pazza di te.”, continuai. Pretendevo una sua qualsiasi reazione, mi bastava che mi concedesse quell’abbraccio che mi aveva respinto pochi minuti prima.
“E di quel belloccio lì dentro presumo.”, replicò, indicando il teatro alle mie spalle, “Non sono sciocco, ho visto come sei corsa ad abbracciarlo. In fondo io e te non siamo nulla, puoi dirmelo se c’è qualcosa fra voi due.”
“Io e te non siamo nulla?”, chiesi conferma, sperando in una sua risposta che mi rassicurasse.
Lui si mise a braccia conserte, come volesse frenare i suoi istinti. Sapevo che anche lui voleva quell’abbraccio, ne aveva di bisogno così come ne avevo io.
“Il belloccio lì dentro è Chad, il mio insegnante privato di danza.”, spiegai.
“Non me ne hai mai parlato, siete molto affiatati.”, rispose ancora distaccato.
Scrollai le spalle lasciando che la sua giacca scivolasse per terra, ero curiosa di vedere la sua reazione.
Lui si chinò a prenderla ed io mi chinai con lui, avvicinandomi. Cercai il suo sguardo, e quando lo trovai sussurrai: “Mi sei mancato tanto, tanto, tanto, tanto.”
Niall si mise in piedi e mi prese per mano sollevandomi insieme a lui, “Io sono geloso di te tanto, tanto, tanto, tanto.”, aprì le braccia ed io lo interpretai come un invito ad un abbraccio, finalmente. Invece si limitò semplicemente a coprirmi ancora una volta le spalle con la sua giacca. Poi tornò sui suoi passi, verso il Real, lasciandomi indietro. L’importante era che quel biondino non sfuggisse dalla mia vista.
“Ehi, aspetta!”, gridai invano.
 
Una volta tornata dentro notai che tutte le ragazze che si erano esibite stavano in piedi sul palco, tutte tranne me. Sfilai la giacca e la lanciai in faccia a Niall, seduto in una poltrona vicino l’ingresso, e corsi a raggiungere le mie simili.
Era il momento del giudizio finale, quello da cui sarebbe dipesa davvero la mia vita futura. Ma a me sinceramente non importava un accidenti di essere scelta o no, c’era Niall in quel teatro, era proprio lì di fronte a me e non potevo desiderare nient’altro.
Una signora dai capelli biondo platino e le labbra tinte di rosso si alzò dalla poltrona e prese la parola: “Devo ringraziare innanzitutto ogni singola ragazza che si è esibita stamani su di questo palco, eccellenti. Inoltre meritano un grazie anche tutti i maestri di danza ai quali la compagnia ha affidato il compito di preparare queste ballerine adeguatamente per questa prova. Tuttavia lo scopo di quest’oggi è scegliere le migliori, e nonostante ogni insegnante abbia fatto un ottimo lavoro, le vere protagoniste della giornata sono loro!”, la tizia indicò a noi che tremavamo sul palco, ognuna coi propri sogni, le proprie paure, le proprie speranze. Ero l’unica italiana, ciononostante avevo potuto fare la conoscenza di quelle 50 ragazze tra le quali solo 20 sarebbero state scelte, e sapevo che ognuna di loro avrebbe meritato il successo più di me.
“Su questo foglio abbiamo scritto i nomi delle ballerine selezionate.”, riprese quella.
Cominciò ad elencare la lista, e ad ogni nome si poteva udire l’esultazione di una o un’altra ragazza dagli occhi lucidi e la risata facile.
Cercai con lo sguardo Niall, stava seduto ancora in fondo al teatro. Non vedevo l’ora di tornare da lui e strapazzarlo di baci.
Finalmente la signora annunciò l’ultimo nome, vidi una ragazza alla mia destra saltellare e ridacchiare in preda all’emozione, quello era il suo nome. In quella lista il mio non c’era.





HOLA! Parliamo Espanol, su!
Niall gelosissimo di Federica, tenero! Federica che non passa i provini... ne siamo sicuri?
Insomma, la situazione per ora è questa. Il resto si vedrà.
L'importante è che siamo in Spagna e i piccioncini si sono ritrovati! Già non ne potevo più di scrivere capitoli deprimenti.
Anche se il primo impatto non potevo che farlo così freddo e distaccato, a causa della figura di Chad (lol)
Ma Niall si scioglierà presto, neanche lui può resisterle!! Sono come due calamite :')
Il prossimo capiitolo vi stupirà, un po' in positivo un po' in negativo!
Aspetto le vostre recensioni, ringrazio chi me ne lascia sempre una, mi fa enormemente piacere :') 

  
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