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Autore: JeckyCobain    23/04/2013    2 recensioni
A chi pensate se dico "Scherzi e capelli rossi"?
Questa è la storia di una ragazza, Fionna McAvoy, terzo anno della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. è una ragazza seria e intelligente, non ha tempo da perdere in stupidaggini. Eppure qualcosa la cambierà. Qualcuno la cambierà. Un ragazzo, o forse due.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Jokes and red hair'
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Capitolo XVII

Now

 

Mi vengono i brividi, la tensione sale. Siamo rimasti in cinque, e solo due di noi diventeranno i nuovi cacciatori di Grifondoro. È rimasto anche il tipo grosso del quinto anno, quello che mi incute timore dall'inizio della selezione. Ma non mi do certo per vinto solo perché c'è un tipo grosso come lui!

“Bene ragazzi, complimenti per aver superato la prima prova!” dice Angelina. “Ora è il momento della-” la ragazza non finisce la frase, perché qualcuno, da bordo campo, agita freneticamente le braccia urlando.

“Fred Weasley!” urla Angelina “Smettila di fare casino, qui stiamo lavorando!”

Il mio ragazzo è in piedi a bordo del campo, dove sta l'entrata per gli spogliatoi, e urla freneticamente cose come “Forza Fionna, ce la puoi fare!”

Alcuni ragazzi ridacchiano, mentre io mi copro il viso che è diventato rosso come un pomodoro. Ma dopo pochi secondi sbotto di colpo: “Va al diavolo Fred, non ho nemmeno iniziato!”

Non penso di essermi mai rivolta in questo modo così cattivo a Fred, ma ogni tanto ci sta. E lui pare aver capito, perché se ne ritorna verso gli spalti a testa china.

“Stavo dicendo, prima che il nostro simpatico ex-giocatore venisse ad interromperci, che questa è la prova finale, che deciderà chi saranno i nuovi cacciatori.” dice Angelina. “Bene, ci divideremo in due squadre: visto che siete in cinque un giocatore che è stato eliminato alla prima selezione giocherà con una delle due squadre. Vediamo un po'... Jeline, vieni tu!”

La bionda ragazzina con le trecce arriva saltellando. “Giocherai con una delle due squadre, visto che sono dispari” dice Angelina a Jeline.

“Sissignora!” risponde lei allegra, e pronta a mettersi in gioco.

Harry si occupa di comporre le squadre: io e il ragazzo del quinto anno (quello che, a dirla tutta, non mi stacca di dosso gli occhi dall'inizio della partita), siamo in due squadre diverse. Ciò significa che ci sfideremo. Ci alziamo per aria sulle nostre scope e aspettiamo il suono d'inizio.

“Chi arriverà per primo a cinque punti vincerà la gara. Non preoccupatevi se perderete, questa partita serve solo a saggiare la vostra capacità e voglia di fare” E al suono del fischietto di Angelina, viene sganciata la pluffa. Giocheremo senza portieri e senza le altre palle.

La pluffa è subito acciuffata da Jeline, facente parte della mia squadra, e che, senza esitazione, corre verso l'anello nemico. Due ragazzi dell'altra squadra cercano di bloccarla, ma il fatto di essere piccolina la rende molto agile e le rende facile l'infiltrazione tra le linee nemiche. E così riesce a fare punto. Esultiamo, ma poi devo subito rimettermi seria, perché la pluffa viene passata proprio a me da una ragazza della mia squadra.

Io sfreccio veloce dall'altra parte del campo, con la pluffa ben salda in mano. L'aria si insinua tra i miei capelli, e mi fa lacrimare gli occhi, ma alla fine arrivo: alla fine del campo, dove ci sono i tre anelli.

Mi tengo ben stretta al manico della scopa, e con la mano destra lancio la pluffa, facendo punto.

Esulto, allegramente, ma non mi accorgo che il tipo grande e grosso dell'ultimo anno ha appena rubato la palla alla mia squadra, e che in questo momento, forse, dovrei cominciare a preoccuparmi sul serio.

Viene bloccato da Jeline, ma è troppo piccola per riuscire a staccare la palla a quel ragazzo grande e grosso. Lui la scansa con facilità, corre agli anelli e fa punto, senza problemi.

Siamo due a uno per loro. Anche se di un solo punto siamo comunque in vantaggio.

La pluffa è ancora nelle mani degli avversari, che in pochi minuti riescono a fare altri due punti. Ora non siamo più in vantaggio, e loro, se fanno altri due punti hanno vinto. Mi rendo conto che forse non sto lavorando abbastanza bene, così mi getto a capofitto verso il ragazzo di quinta, e, nemmeno io so come, riesco a fargli cadere la pluffa dalle mani. Mi getto verso terra, nel tentativo di recuperarla prima che tocchi il suolo. Non so se ce la farò, ma io ci provo. Vado giù, in picchiata, sempre più veloce, e non mi rendo conto che, se continuo così, posso anche schiantarmi sull'erba.

“Fionna, lasciala cadere, non serve che la prendi!” mi urla Angelina. Ma figuratevi se sto ad ascoltare quella gallina che vuole rubarmi il ragazzo. Stando qua ad Hogwarts ho capito che devo fare di testa mia, fregandomene spesso del giudizio altrui, e così ora ho deciso di prendere la palla. Le farò vedere con chi ha a che fare.

“Fionna, smettila o ti schianterai!” questo è Fred, che urla dagli spalti insieme a George.

Non me ne frega niente nemmeno di lui: tanto se mi schianto lui sarà felice lo stesso visto che c'è Angelina a fargli compagnia. A questo pensiero mi escono delle lacrime dagli occhi, che, per via del vento, mi vanno a finire in faccia e sulle guance, e mi offuscano la vista. Mancano pochi metri al suolo, ma io continuo a correre, nonostante i continui urli da parte di Fred e Angelina. Ecco, ci sono quasi, sto per raggiungere la pluffa, e con essa il manto erboso sottostante.

Afferro la palla, ci sono riuscita, e poi sterzo bruscamente la scopa, nel tentativo di tornare su, dov'ero prima. E a pochi centimetri da terra ce la faccio, e ritorno a volare tranquillamente.

Mi sembra di vedere Fred sollevato e sento Angelina imprecare da terra. Gli altri si sono fermati a guardare la scena, imperterriti, e non si sono accorti che sono andata a fare un altro punto per la mia squadra. Ci mancano due punti ora, siamo alla pari con gli altri. E non sono difficili da fare: uno lo segna Jeline, e uno un'altra ragazza. Siamo un gruppo di ragazze molto forti.

Angelina suona di nuovo nel fischietto, e noi scendiamo a terra.

Si complimenta con noi, il gruppo vincitore, e poi aggiunge “Ora vi chiediamo di venire uno alla volta nell'ufficio del caposquadra, e vi annunceremo i risultati. Prima quelli dell'ultimo anno, poi tutti gli altri. Alla fine verrete tutti qui nel campo, che annunceremo i risultati a tutti.”

Harry si avvicina e mi fa i complimenti per la partita: “Complimenti Fionna! Sei stata grande quando hai afferrato la pluffa dopo quel volo! Sai, anche a me è capitato una volta di arrivare quasi a toccare terra col naso per afferrare il boccino!” dice ridendo.

“Grazie Harry, anche se non penso che ad Angelina sia piaciuto molto il mio comportamento!” dico io, sulla difensiva.

“Be', fra poco vedremo” aggiunse poi facendomi l'occhiolino “Ti aspetto nell'ufficio, sarò lì insieme ad Angelina”

Io annuisco, e mi siedo sulla panchina di bordo campo, ad aspettare che finiscano gli altri.

“Sei stata brava, sai?” dice una voce vicino a me. È Jeline, che si è appena seduta. “Mi dispiace di non essere stata accettata, ma contro di te avevo ben poche speranze” dice ridendo. “Sai, se devono prendere dei cacciatori spero prendano te” aggiunge poi con un sorriso.

“Grazie” rispondo io un po' imbarazzata. “Anche tu non te la cavi male comunque”

“Oh be', ti ringrazio! Sai, mio padre è un giocatore di Quidditch da quando era molto giovane, e ci teneva che partecipassi. Ma forse sono ancora troppo giovane: sai, noi del primo anno non dovremmo nemmeno tenerla la scopa a scuola”

“Hai ancora tutto il tempo per diventare una campionessa di Quidditch” le dico io, cercando di incoraggiarla. “Sei già molto brava per essere al primo anno”

Lei si illumina, mi ringrazia ancora stringendomi la mano, e poi, presa la sua scopa, si sposta da un'altra parte del campo.

Io sono ancora qui ad aspettare il mio turno, e mi sto tormentando le dita e le guance quando arriva Fred.

“Brava dolcezza, sei stata fenomenale!” dice sedendosi accanto a me.

Io ribatto con tono secco: “Be', mai quanto Angelina” enfatizzo il suo nome con un accento di rabbia.

“Eh sì, lei è proprio brava!” dice con aria sognante Fred.

“Va al diavolo Fred Weasley! Guarda, è dentro se vuoi andare a sbaciucchiarla un po'. Penso ti manchi parecchio” esclamo girandomi e dando la schiena a Fred.

“Ma io amo solo te...” mi sussurra lui all'orecchio, facendomi provare un brivido lungo la schiena. Comincia a baciarmi un po' il collo, quando io gli dico, a bassa voce: “Forza Fred, non qui!”

“Fionna McAvoy!” una voce dall'interno lo interrompe, facendoci sobbalzare entrambi.

“Buona fortuna, amore mio” dice lui volgendomi uno sguardo dolce.

“Pff, stronzo!” esclamo io di risposta. E appena entro lo sento sospirare: “Ah, questa è la Fionna che amo”

Non posso trattenere una risata, e così diventa un risolino sommesso.

Quando entro nell'ufficio Angelina mi squadra dalla testa ai piedi. Accanto a lei c'è Harry che sorride soddisfatto.

“Signorina McAvoy” comincia lei “Sono molto sorpresa, e anche molto delusa dal suo comportamento. Se le dico che non deve fare una cosa, lei non deve farla! Potrebbe rimetterci la pelle, lo sa questo?” l'unica cosa che mi chiedo è perché mi parla come una professoressa: si crede tanto superiore forse?

“Pertanto” continua poi “Se non fosse per questo piccolo particolare, sarebbe tutto perfetto: il signor Potter mi ha detto che è da poco che cavalca una scopa, e la cosa mi ha lasciata parecchio interdetta. Ma ho capito che tutto ciò si può riassumere con una semplice parola: talento”

Io sorrido leggermente. N on voglio farle sembrare troppo felice, altrimenti poi mi rimanda al castello con una batosta molto più forte di un semplice schiaffo.

“Quindi le dico solo questo: ottimo lavoro. Ora vada fuori, e dopo le diremo il verdetto finale assieme a tutti gli altri.”

Io annuisco, ed esco. Siamo tutti e cinque i ragazzi di prima, e manca solo una del terzo anno ad entrare a parlare con Angelina.

Quando anche lei esce ci mettiamo tutti in riga, e lei e Harry arrivano con un paio di scartoffie in mano.

“Bene ragazzi” comincia. Fred è vicino a me, e aspetta con impazienza. Forse lui è più teso di me in questo momento. “Abbiamo deciso chi saranno i nuovi cacciatori. Sono tre, e non più due.”

Tutti quanti sgraniamo gli occhi, sorpresi. “Abbiamo osservato tutti quanti, e abbiamo deciso che potevamo scegliere un giocatore in più, data la bravura di questi individui. Il primo è William Six”

Il ragazzo del quinto anno fa un passo in avanti e alza la scopa in aria con un urlo. Tutti applaudiamo. “Il secondo” dice Angelina, facendomi rabbrividire di paura. Ho un groppo alla gola, e comincio ad essere davvero in ansia. Dopo che mi sono impegnata così tanto mi dispiacerebbe non essere scelta, ma dopotutto so di non avere alcuna possibilità data la mia poca esperienza.

“è Jeline Awthorne” Jeline rimase sorpresa. “Anche se sei stata eliminata durante il primo allenamento abbiamo notato la tua bravura a cavallo della scopa nonostante tu sia solo al primo anno, e abbiamo deciso che un talento come il tuo non va sprecato. Benvenuta in squadra, piccola!” dice con un sorriso la caposquadra.

Jeline fa un salto di gioia, e corre ad abbracciare Angelina, che rimane un po' perplessa dal comportamento della ragazzina. “Infine” annuncia poi “Abbiamo deciso di avere un altro membro. E la persona in questione è...”

La tensione sale ancora di più. So che non sceglieranno mai e poi mai me, però sono comunque curiosa di sapere chi è stato scelto. Deve essere bravissima (o bravissimo se è un lui), per essere stata scelta nonostante i cacciatori erano solo due.

“Fionna McAvoy”

Le parole escono dalla sua bocca come se fossero zucchero filato: sono così dolci che mi sembrano finte. Non può aver detto veramente il mio nome. Ma le mie domande hanno una risposta grazie alla frase che dice dopo:

“Fionna, abbiamo capito che hai davvero un talento innato per il Quidditch, e ci sembrava sprecato non sceglierti. Con l'affermazione di poco fa mi riferivo proprio a te. Complimenti, sei nella squadra!” dice rivolgendomi un sorriso, che non avrei mai creduto, ma è davvero sincero.

Io alzo le braccia al cielo e urlo con tutta la voce che ho in corpo. Fred si unisce a me e sembriamo due bambini allo zoo.

“Brava amore! Sei stata fantastica!” urla.

“Grazie tesoro!!!” urlo ridendo in risposta io. E poi mi fiondo fra le sue braccia, e lui mi stringe forte dandomi un lungo bacio. Quando ci sciogliamo da quel dolce momento ci guardiamo in torno, notando le espressioni stupite degli altri ragazzi. Ci guardano con occhi sgranati, come se fossimo alieni provenienti da un altro pianeta.

“Ops...” dico sottovoce a Fred, che pare aver capito cosa ha appena fatto, perché è diventato bianco come un lenzuolo. E ora che facciamo?

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Messaggio dall'autrice:
Ebbene eccoci qua con il diciasettesimo capitolo! :D Vi ho fatto aspettare abbastanza, e così ho deciso di caricarlo (Aspetto le vostre recensioni però, eh! è.é)
Comunque: accidenti siamo già al numero 17! Non avrei mai pensato di arrivare a così tanti capitoli, anche se il mio obbiettivo è sempre venti, come è stato con l'altra long (per chi non l'avesse letta è Solo un altro triubto, se avete voglia dateci un'occhiata, ho anche di recente sistemato i capitoli e aggiunto i banner a cui ho lavorato duramente per tutta la settimana u.u)
Bene, non so che altro dirvi, se non che spero vi sia piaciuto il capitolo, e ora vi lascio con un anticipazione al prossimo, che sono sicura vi incurioserà un pochino u.u
Baci e abbracci

Jecky 


Dal prossimo capitolo:
Fred mi prende in braccio e mi fa sedere con dolcezza sul letto. Ho il cuore che batte a mille: che diavolo ha in mente?
“Visto che è stata una giornata faticosa per te, e hai lavorato sodo per diventare cacciatrice, e io sono sfinito per tutto il tifo che ho fatto, che ne dici di...” si ferma per prendere fiato, e poi conclude la frase. “Di divertirci un po' solo noi due da soli?”

   
 
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