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Autore: _Cthylla_    23/04/2013    2 recensioni
Un'astronave spezzata in due, due fratelli, i cui destini si incrociano con quelli di autobots e decepticons. Ma...è davvero tutto come sembra?
I buoni sono davvero buoni? Ed i cattivi...lo sono tutti poi così tanto?
Dal capitolo 1:
"Spectra Specter trovava meravigliosa quella sfera di colore azzurro che, seppure in realtà non fosse così, sembrava risplendere di luce propria invece di scippare senza pudore quella di una grande stella non poi così lontana da lei. La giovane cybertroniana, uno scricciolo blu e bianco con grandi occhi azzurri che sembravano abbracciare l’Universo intero, rivolse una fuggevole occhiata al mech blu e nero seduto accanto a lei, apparentemente impegnato a pilotare l’astronave. - più che un pianeta sembra un gioiello - osservò la ragazza. Il suo compagno di viaggio accolse quell’affermazione con un breve sospiro. - può essere. Ma io e te non siamo qui per la sua bellezza…- il tono dell’uomo si raddolcì un po’ - …sorellina. Lo sai, no?"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arcee, Nuovo personaggio, Soundwave
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Specter Bros'- la serie'
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TSB18

- Adesso che la gamba sta quasi bene non mi prenderai mai! - rise Spectra, correndo nell’acqua per evitare che Soundwave le spruzzasse a sua volta l’acqua sul viso.

Avevano deciso di passare soli in una spiaggia deserta l’ultima sera e l’ultima notte prima di partire, come avrebbero potuto fare anche due fidanzati umani nell’ultimo giorno di vacanze al mare.

- Questo lo dici tu! Ora pareggiamo i conti…

Guerra? Quale guerra? Cos’era quella cosa strana?
Si godevano la calma di quel paesaggio e il loro amore sereni come non erano mai stati, persi nel loro piccolo mondo popolato solo da loro due. Erano così felici di essersi trovati, finalmente.

Alla fine Soundwave riuscì a acchiappare Spectra e a pareggiare effettivamente i conti, ma il pareggio non durò molto: subito dopo ripresero a tirarsi l’acqua come due protoforme. Forse era la prima volta nella sua vita che Soundwave rideva di gusto. Avrebbe solo voluto che il mare fosse stato di olio, sarebbe stato meglio per le loro giunture, ma Spectra era giovane e non avrebbe sofferto di metalreumatismi ancora per molto tempo, e anche a lui l’acqua non dava ancora fastidio. Avrebbe potuto essere suo padre ma d’altra parte, per i cybertroniani, la differenza d'età tra due adulti non era una cosa che contava.

- Ora del bagno.

- Che vuoi fare? Soundwave!

Spectra fu afferrata e gettata in un punto dove l’acqua era un po’più alta, per poi essere raggiunta immediatamente dal fidanzato.

Soundwave le si avvicinò e la strinse. - Te l’ho detto che volevo fare. “Ora del bagno”.

- Puzzo? - gli domandò la ragazza, con sincera preoccupazione.

- Mi aspettavo una frase del genere… no, non è per quello.

- E allora per…

Non poté continuare, perché Soundwave le mise due dita sulle labbra e la baciò.

- Devo confessarti una cosa…- disse poi il tecnico - La prima volta che abbiamo dormito insieme, quella in cui mi hai trovato senza visore…

- Che è successo? - saltò su a chiedere lei, interrompendolo.

- Se non mi interrompessi magari te lo direi, no? è

- Hai ragione, come fai a dirmelo se ti interrompo? Non lo faccio più. Promesso.

- L’hai appena rifatto! Stavo dic…

- L’ho rifatto? Sul serio? Scusami…

Soundwave fece un sospiro ed appoggiò il viso sulla sua spalla. - …e tre.

- Di cosa?

- Di volte che mi interrompi.

Spectra iniziò ad accarezzargli la testa. - Mi dispiace. Sono abituata a me che parlo e tu che non dici niente, mi ci vuole un po’… adesso però sto zitta.

Soundwave sorrise. - Dicevo, quella volta mi hai trovato senza visore perché me l’ero tolto per darti una bacio. Mentre dormivi…- le baciò piano il collo - Tentazione irresistibile.

- Io avevo pensato che fosse stato un sogno! - esclamò Spectra - Allora il primo a baciarmi sei stato tu, non…- non aveva voglia di nominare Starscream, quindi indicò un punto indefinito in alto - Quello in infermeria.

- Sì.

A Spectra venne in mente una cosa: se l’amava da quando l’aveva tirata fuori dall’astronave non osava immaginare come doveva essere stato per lui sapere che lei e Starscream condividevano la cuccetta. Era consapevole che tutti nella Nemesis lo sapessero, Knock Out in particolare al quale forse Starscream raccontava anche i dettagli, perché le poche volte che non le parlava in modo scortese non faceva altro che usare doppi sensi. Se solo lei e Soundwave si fossero detti tutto prima! Ora ringraziava Primus di non aver mai ceduto arrivando alla connessione vera e propria con Starscream.

“Meglio per lui che non si avvicini e soprattutto che non ci riprovi. Avermi riparato la gamba ed essere stato punito da Soundwave l’ha salvato ma se farà di nuovo il… il cretino… questa volta gli darò due ceffoni, per quanto non mi piaccia! E dopo non gli chiederò nemmeno scusa”.

- Scricciolo?

- Dimmi, cosa c’è?

Si lasciò baciare ancora. - Quell’idiota non ti farà più del male. Promesso.

- Il problema non è quello. è che ne ho fatto io a te stando con lui, ora che so che eri innamorato di me già allora mi sento in colpa. Non volevo ferirti, lo giuro.

- Lo so. Non è colpa tua, tu non lo sapevi, se ti avessi parlato di quel che sentivo avremmo evitato tante cose spiacevoli. Sono stato poco sveglio - Soundwave abbassò gli occhi - Ma d’ora in avanti non ci saranno più di questi problemi. Stiamo insieme, adesso.

- Finalmente.

Soundwave rialzò il viso. - Finalmente, sì.

In un punto poco distante da quello dove si trovavano i due amanti, intanto…

- “Stiamo insieme adesso! Finalmente! Amore mio quanto ti amo! Viviamo per sempre felici e contenti come nelle favole!” - Airachnid alzò gli occhi al cielo - Se prima non li sopportavo, adesso mi fanno quasi pietà.

- Invidia, piuttosto - ebbe il fegato di punzecchiarla Arcee, che si sentiva molto a disagio a invadere in quel modo la privacy di Spectra e Soundwave, a cui doveva la mancata tortura.

La guerriera Autobot (o ex Autobot, ormai, se Spectrus si era già mosso) riconosceva di provare una punta di invidia per quei due. Quello sì che era amore, quello sì che era un mech che amava davvero la sua compagna! Gli si leggeva in viso, negli occhi, in ogni gesto. Arcee non avrebbe mai immaginato che Soundwave in realtà potesse essere così e Spectra Specter era una donna fortunata.
Almeno in quello.
Almeno per una volta nella vita, povera creatura.

Quasi le dispiaceva dover andare lì e dirle quel che c’era da dirle guastando quel bel momento, ma difficilmente lei ed Airachnid avrebbero avuto altre occasioni per parlarle e convincerla a dire la verità su suo fratello.

Già, Spectrus…

Se il rapporto tra lei e Spectrus fosse stato come quello di Spectra e Soundwave, sarebbe stata la donna più felice dell’Universo, esattamente com’era Spectra adesso. Invece lui si era rivelato per quel che era, un essere malvagio e senza scrupoli totalmente incapace di provare amore per qualcuno o anche solo affetto, che da lei voleva solo connessione, che l’aveva rovinata e che, temeva Arcee, probabilmente avendo saputo del loro bacio stava cercando di rovinare anche Optimus Prime. Rischiando di riuscirci. Se Spectrus sapeva fare bene qualcosa, erano proprio i danni.

- Invidia di cosa? Tu, se mai. Bisogna trovare il modo di avvicinare la piccola storpia…

Airachnid continuava a non credere nell'amore e a non desiderarlo. Quelle smancerie non erano un pensiero appagante quanto quello del rumore del suo veleno che gocciolava sulle corazze di mechs e femmes, sfregiandole in modo indelebile. Inoltre Arcee poteva lagnarsi quanto le pareva sul trattamento ricevuto da Spectrus (e Airachnid continuava a pensare che fosse stata un'idiota a innamorarsi e concedersi a un tipo simile) ma lei non era stata legata ad una parete rocciosa per giorni e giorni e usata come una bambola gonfiabile da lui e il suo degno compare.

E quei due lì, nell’acqua… c’era sempre una guerra in corso. Quanto sarebbe durata tra loro prima che uno dei due andasse offline?

- Vogliamo solo parlarle, possiamo uscire fuori e farlo - disse Arcee, che oltre a voler fermare Spectrus voleva anche liberarsi il prima possibile della compagnia di Airachnid.

- Pessima idea. Soundwave non gradirebbe.

- Se non vuoi rischiare rimani pure qui, io ci voglio provare.

Arcee uscì dal nascondiglio con aria risoluta, sebbene anche lei pensasse che interrompere Soundwave mentre era in dolce compagnia potesse essere pericolosissimo.

Aveva ragione: quando lui la vide ordinò silenziosamente a Laserbeak di spararle. Possibile che lui e Spectra non potessero avere un attimo di pace?!

- Vengo in pace! - gridò Arcee evitando i colpi di Laserbeak per poi alzare le mani - Non intendo fare del male a nessuno! Voglio solo parlare!

- Quella chi è? - chiese Spectra a Soundwave.

- Una seccatrice.

- Non è un buon motivo per spararle mi sa… se vuole parlare possiamo ascoltarla, poi la mandiamo via.

Soundwave, con uno sbuffo nervoso, fece sì che Laserbeak non sparasse più ad Arcee, la quale tirò un sospiro di sollievo.

Spectra fu la prima a uscire dall’acqua. - Ciao. Tu chi sei?

- Mi chiamo Arcee. Tu devi essere Spectra, vero?

- Sì, sono io! Che volevi dirci?

- A dire il vero è solo con te che voglio parlare…

- Se hai qualcosa da dirle puoi benissimo farlo davanti a me - disse seccamente Soundwave - Per caso c’è anche il tuo amichetto Specter in giro? Siete qui per fare altri danni?

“Il suo amichetto Specter, ha detto...” pensò Spectra "Anche Arcee ha a che fare con mio fratello?"

Non che la cosa la stupisse, in effetti visti i precedenti sarebbe stato strano il contrario. Spectrus era il solito.

- A dire il vero veniamo in pace - disse Airachnid, uscendo allo scoperto - Per ora.

Soundwave puntò i laser su Airachnid. - Siete qui insieme? Non eravate nemiche giurate?

- Adesso parli? Ti preferivo muto - commentò la vedova nera - Vedo che sei riuscito a dirle che vuoi portartela nella cuccetta, meglio tardi che mai. Sono certo che Megatron iniziasse a perdere le speranze.

- Va’ a farti dare una ripassata da Specter - ribatté Soundwave.

- Non voglio che litighiamo, ok?- si intromise Spectra - Comunque sono contenta di vedere che stai bene, Airachnid.

Airachnid dovette fare uno sforzo eroico per non saltarle addosso e prenderla a pugni. Le faceva venire i nervi più che mai!

- Non certo grazie a te.

- Io ti volevo aiutare, ma tu non hai voluto…

Soundwave iniziava a non capire più granché di tutta la faccenda. - Dite quel che dovete dire ed andatavene.

Arcee si fece coraggio. - Spectra, abbiamo bisogno che tu ci aiuti - disse esitante - Contro tuo fratello.

Sia Soundwave che Spectra si sentirono gelare. Soundwave perché non immaginava che il fratello di Spectra fosse sopravvissuto e si era sempre dimenticato di chiederle chi era, e Spectra perché… “contro” suo fratello? E poi nessuno doveva sapere che lei era una Specter, non ancora, non finché Spectrus non avesse detto il contrario.

- Ha rovinato e ingannato più volte me, ha fatto del male a lei - indicò Airachnid con un cenno del capo - E tu questo lo sai già, perché hai riconosciuto la mano di Spectrus. Adesso probabilmente sta cercando di rovinare anche Optimus Prime - disse Arcee - ci serve qualcuno che dica la verità. La verità vera. Spectrus purtroppo mente in modo estremamente convincente, fa sembrare vero ciò che invece non lo è affatto.

Soundwave allibì.
Il famoso fratello di cui Spectra parlava sempre era nientemeno che Spectrus Specter?!
Spectrus la spia? Spectrus, che aveva fatto più danni in nemmeno un’ora che Optimus Prime in tutto quel tempo?!
Spectrus e Spectra... Specter.
Sì, effettivamente avrebbe potuto arrivarci, ma non era quello il punto.
Allora era anche per quel motivo che Spectra aveva preso così male il tentativo di violenza di Starscream, era stato lui l’artefice della strage malriuscita degli Specter!

Un altro pensiero gli attraversò la mente.

"Se lei e Spectrus sono imparentati… lui è un Autobot, Spectra è stata nella Nemesis parecchio tempo, sa anche dove tengo nascosto l’archivio completo dei miei dati…"

Se fosse stato tutto un piano?
Se l’avesse avvicinato proprio per quello, per rubargli dati? Se li avesse presi tutti in giro?
D’altronde, se suo fratello era un bugiardo di tale risma, anche lei poteva esserlo benissimo, avrebbe anche potuto essere più brava di Spectrus a mentire.

- Avreste potuto scegliere un altro momento - mormorò Spectra, immaginando cosa stesse passando per la testa del suo compagno - Soundwave, io…

Il mech indietreggiò, evitando il suo tocco. - Sono il compagno di una femme che non conosco nemmeno!

- Lui non lo sapeva? - si stupì Arcee.

- Non è vero, mi conosci! - Spectra vide Soundwave evitare il suo sguardo - Se solo mi lasciassi spiegare…

- Era tutta una montatura, vero? La piccola dolce femme che viene dal mondo delle favole e sogna il principe! - scosse la testa e rise senza allegria - Ci sono cascato in pieno. Complimenti.

- Non è una montatura, Soundwave! - la ragazza iniziò a piangere - Hai veramente la mia Scintilla, non ho mentito su questo come non l’ho fatto sul resto!

- Peccato che i fatti dimostrino che…

- Forse... magari potresti lasciarla parlare e decidere in seguito - si mise in mezzo Arcee, che per motivi pratici voleva dare una mano a Spectra - So che non mi riguarda e che probabilmente ora avresti voglia di terminarmi ma prima, quando vi guardavo giocare nell'acqua, non ho potuto fare a meno di pensare a quanto foste fortunati. Io penso che lei possa dire la verità, quando dice di amarti. Ho visto come parla e come si comporta uno Specter che invece finge soltanto - aggiunse, con una certa amarezza - Io non darei tutto per scontato.

Airachnid alzò gli occhi al cielo. Ingraziarsi la piccola storpia era una buona idea ma faticava veramente tanto a tollerare certe melensaggini.

Ci fu qualche attimo di silenzio.

- Grazie - mormorò Spectra - Soundwave... mi dai la possibilità di spiegare? Per favore?

Soundwave esitò qualche secondo. - D'accordo - disse poi - Ma non omettere nulla.

Spectra si sedette e, guardando Soundwave dritto nei sensori ottici, iniziò a raccontargli la sua storia.
Gli raccontò di essere cresciuta totalmente isolata e leggendo favole, se si escludevano le volte in cui suo fratello andava da lei o le ragazze che lui lasciava andavano lì a piangerle addosso; gli raccontò in seguito Spectrus le aveva insegnato alcune cose perché presto l’avrebbe fatta uscire; Gli raccontò di quando suo fratello la lasciava nelle mani di mechs che lei non conosceva, che le si affezionavano…

- Poi mio fratello mi contattava per far si che tornassi da lui - scosse la testa, non aveva ancora smesso di piangere - Io dicevo sempre al mech che mi accompagnava di non seguirmi. Li ho sempre implorati di non farlo perché sapevo che poi Spectrus… lui… li avrebbe uccisi e mi avrebbe portata via. Non mi hanno mai ascoltata. Mai. Spectrus li ha uccisi tutti davanti a me. L'unica volta in cui non è successo è stato alla fine di un' "uscita" imprevista. Spectrus mi diceva “Sono Decepticon, sono cattivi, sono solo mostri hanno ucciso i nostri genitori e se lo meritano” lo dice sempre anche adesso ma io dopo aver iniziato a conoscervi non ci ho mai creduto davvero - guardò Soundwave, che sembrava del tutto impassibile - Sai come la penso, c’è del buono in tutti.

- Potevi rifiutarti, non cercare scuse - disse Airachnid.

- Spectrus mi ha cresciuta, è lui che mi ha salvata da Starscream quando ero appena nata. Io gli devo tutto, capisci?! - esclamò disperatamente - Quando ha avuto bisogno di aiuto volevo essergli utile! Era il solo modo che avevo per ripagarlo.

- Quando però ti ha detto che una volta arrivati qui ed entrata nella Nemesis avresti dovuto rubare tutti i dati che potevi gli hai detto di no - le ricordò Arcee - Così mi hanno detto.

- è vero. Gli ho detto di no e continuo a non volerlo fare. Non ci penso nemmeno, non volevo farlo prima e adesso…- si alzò e si avvicinò a Soundwave - Meno che mai. Spero che Spectrus capirà. Non intendo rinunciare a te per nessun motivo, Soundwave - affermò, con la voce che tremava per la totale freddezza che il suo compagno stava mostrando - A meno che sia tu a volermi lasciare ora.

Soundwave le avvolse un tentacolo attorno alla vita, tirandola su all’altezza del proprio viso. - Non mi piace che tu non mi abbia mai detto nulla di tutto questo. Pensavi che non avrei capito?

- Ehm… da come hai reagito poco fa, effettivamente…

Soundwave alzò brevemente gli occhi al cielo. - Lo sono venuto a sapere solo ora e per puro caso, oltretutto, cerca di metterti nei miei panni. Perché non mi hai mai detto chi è tuo fratello?

- Tu non me l’hai mai chiesto.

Ecco, era vero anche quello. - Lo so, ma… insomma! Sei strettamente imparentata con quel tizio, siamo sul punto di diventare compagni di vita e non me lo dici!

- U-un po’è anche perché ho sempre avuto l’ordine preciso di tacere sulla mia parentela con lui. Mio fratello non ha mai voluto che si sapesse di me.

- Così non ti avrebbero collegata a lui e nelle fughe di informazioni di quelle volte. Ecco quale era il trucco - disse Soundwave tra sé e sé - Che razza di bastardo.

- Adesso che facciamo? - Spectra appoggiò le mani sul tentacolo - Se vuoi che… che finisca… ti capisco. Immagino che tu tutto questo l’abbia preso come un inganno. Se non ti fidi più di me e di me non vuoi più saperne di me non posso darti torto - guardò altrove, guardò il mare - A me basta che vada bene a te e…

- Spectra, adesso io parlo e tu mi stai a sentire, e senza interrompere - aggiunse Soundwave vedendo che stava per riaprire bocca - Non voglio lasciarti. Hai ancora la mia Scintill- cos’è che ti ho detto? - le mise di nuovo due dita sulle labbra per zittirla - Hai ancora la mia Scintilla. Credo che ce l’avresti ancora anche se avessi voluto davvero rubarmi i dati come ti ha detto di fare Spectrus. L’unica cosa che non mi è andata giù è che tu non me ne abbia mai parlato, come se non ti fidassi di me.

- Io di te mi fido.

Niente da fare, almeno una volta doveva mettere bocca in ogni discorso.

- Possiamo stare ancora insieme - continuò Soundwave - A delle condizioni. La prima: niente più segreti tra noi. Nemmeno uno piccolo. Nemmeno mezzo.

- Promesso.

- Bene. La seconda: resterai della tua idea e non ruberai nulla a nessuno.

- Ovvio!

- Ottimo. La terza... so di chiederti moltissimo ma ti prego di ascoltarmi: se dovessi rivedere Spectrus o dovesse venire a cercarti, tu non stare a sentire a niente di quel che dice. Non credergli. È in grado di dire solo bugie. Mi dispiace doverti parlar male di tuo fratello ma ho lavorato con lui e so com’è fatto. Anche quel che vogliono dire loro due lo confermerà, credo.

- Da quel che si è lasciato sfuggire con Airachnid quando… sì, insomma, credo che se Spectra non obbedirà ai suoi ordini Spectrus le farà del male - mormorò Arcee.

- Mio fratello non mi farebbe mai del male.

- Mi chiedo se tu lo conosca per davvero - disse Airachnid - Lo farebbe e lo farà. Conosco il genere.

- è completamente marcio e corrompe tutti quelli che gli stanno intorno - aggiunse Arcee - Come ha fatto con Wheel Jack.

- Chi è Wheel Jack? - chiese Spectra.

- Il suo amichetto della grotta - disse Airachnid - nonché compagno di squadra.

Spectra la guardò perplessa. - Ma mio fratello è con gli Autobot.

- Tuo fratello è bravo a corrompere la gente. Volevano fare del male anche a me. Per di più, Spectrus mi ha ingannata più volte - disse Arcee - Mi ha anche consegnata ai Decepticon per farmi torturare.

- Veramente?

Soundwave annuì. - io ne sono testimone.

- Io so che mio fratello non è un santo e che ha un rapporto strano con le femmes, però…

- "Però" forse faresti meglio a parlare con me prima di arrivare a conclusioni affrettate, sorellina cara. Li senti Wheel Jack? Ci stanno sputtanando.

Come dal nulla, Wheel Jack e Spectrus saltarono vicino al gruppo. Erano passati lì per puro caso e si erano messi ad ascoltare.

- Arcee ed Airachnid, tesori miei, posso capire che il modo in cui vi ho lasciate vi spinga a parlare di me, ma farlo con mia sorella…- schioccò la lingua contro il palato - Non si fa. è una brutta cosa. Ciao, Spectra.

- Spectrus…

Soundwave strinse di più Spectra a sé mentre lui, Arcee ed Airachnid puntavano le armi addosso a Specter.

- Non ti avvicinare - gli intimò Soundwave.

- Se pensi di farmi paura allora non ricordi com’è andata l’ultima volta. Sorellina - tese una mano verso Spectra - è ora di andare.

- Non ho rubato quei dati.

- Mi riferirai tutto ciò che hai visto e sentito, come al solito.

Spectrus aveva voglia di terminarla, ma c’era Wheel Jack con lui, ed avendogliela promessa come compagna non poteva ucciderla davanti ai suoi occhi. L’avrebbe fatto in seguito facendolo passare per un incidente: la punizione giusta per un'ingrata che non gli aveva dato retta.

- è tutto a posto. Non sono il mostro che dicono, tu lo sai no? Sono il tuo fratellone - produsse un sorriso - Ti voglio così bene che ti ho anche trovato un compagno. Lui - indicò Wheel Jack.

- è quella tua sorella? Carina.

- Te l’avevo detto.

- Io ce l’ho già un compagno - disse piano Spectra.

- Come dici?

- Ho già un compagno. Soundwave. Tra poco diventeremo compagni di vita…

Spectrus fece un gigantesco sospiro. - Come temevo. Te lo dico chiaro e tondo: lui non ti ama. Ti ha vista così ingenua, dolce e carina, e ti ha presa in giro solo per connettersi con te. Tipico dei Decepticon.

- Tipico di te, razza di stronzo! - esclamò Arcee, attaccando Spectrus e finendo per essere lanciata contro la parete rocciosa.

- Buona, Arcee, sto parlando con mia sorella. Complimenti, Soundwave, ottimo lavoro, l’hai ingannata ben bene - commentò, per poi tornare a rivolgersi alla sorella - Sii seria, Spectra: cosa pensi di avere in più rispetto ad altre femmes che ha conosciuto? E, al di là del fatto che tu lo conosca poco, come potrebbe "amarti" così come sei?

Naturalmente alludeva alla gamba malmessa.
Dire che fosse bastardo era poco.

- Un Autobot forse potrebbe farlo ma un Decepticon, lui, poi! Proprio no.

Airachnid aveva iniziato a pensare di fuggire: avrebbe voluto staccare la testa di molti dei presenti più di ogni altra cosa ma si rendeva conto benissimo della disparità di forze.
Quanto ad Arcee, rialzatasi, era indecisa se attaccare di nuovo Spectrus o Wheel Jack. Non sapeva chi le facesse più schifo.

- Wheel Jack, sei disgustoso.

Il demolitore abbassò gli occhi. - Pensala come vuoi. Ormai è tardi.

- Vieni via con me, Spectra, dai retta a tuo fratello. So sempre quello che faccio, so sempre cos’è bene per te.

“La terminazione, precisamente” pensò.

- A te del bene di Spectra non importa. La usi soltanto e sappiamo tutti che intendi farle del male - disse Soundwave - Non verrà con te, ormai sa cosa sei. Discorso chiuso.

- L’ho promessa a Wheel Jack, perché dovrei farle del male, razza di idiota? Non sai quel che dici. Spectra non ascoltarlo, vieni con me!

Spectra desiderava che quello fosse solo un incubo.
Cosa doveva fare? Chi doveva ascoltare? Non lo sapeva più! Da una parte c’erano Soundwave, e tutto quel che aveva sentito, dall’altra il suo fratellone…

- Io… no - decise infine - è con Soundwave che voglio restare. Lui mi ama nonostante la mia gamba, qualunque cosa tu dica. Non ci vengo con te, basta, è finita! Ti voglio ancora bene e te ne vorrò sempre, ma resterò con lui e niente più missioni, capito?

Vide l’espressione di suo fratello diventare proprio come quella del suo sogno.  Allora era vero: suo fratello era davvero un essere malvagio, con i lei come con i suoi nemici. Uno shock dopo l’altro.

- Oltre che invalida sei anche ingrata. Ti ho salvato la vita ed è così che mi ripaghi? Avrei dovuto lasciarti uccidere da Starscream.

La maschera infine era caduta.

Spectra andò di nuovo in standby proprio mentre Optimus Prime e gli Autobots attaccavano in massa Spectrus e Wheel Jack.

   
 
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