Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Sasina43    23/04/2013    0 recensioni
I pirati ballano sul ponte della nave,e le casse saccano,se perdono la chiave. Ogni uomo paura po’ aver,delle mille meraviglie che può veder. Chi coraggio non ha ,a questo magico mondo non si può avvicinar. Chi il tesoro per primo troverà la vittoria sua sarà. Dopo la vittoria in alto la bandiera,che sul pennone sventola libera,e il tramonto dovrà toccar. Il bacio dovrà portare amore,e la sirena amar la terra dovrà... Se il gioco vuoi iniziare la chiave del basilisco dovrai girare,indietro non potrai tornare,il gioco mai potrai fermare,se non rispetti il volere del mare. Sei pronto a giocare ?
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

4-La dura esistenza di un corsetto.

 

L’odore aspro del vino appena pestato nelle vigne, si spande nel vento,mischiandosi alla brezza leggera che proviene dal mare,e all’odore delicato dell’erba appena tagliata. Camminavo lenta,cercando di respirare il più possibile quello strano miscuglio di odori,che mi erano così graditi. In torno a me solo prati e vigne,e davanti,il mare. Il mare,sin da piccola lo sempre amato. Era così incredibile poterlo vedere,assaporare,e non in cartolina,sentire il suo profumo a me così famigliare,e vedere la sua forza,potenza,ma allo stesso tempo delicato e dolce. L’amante ideale di ogni uomo,bello e impossibile.Il vento e così forte che mi scompiglia i capelli,facendoli volare ovunque sulla mia faccia,e il vestito mi si gonfia a dismisura,spingendomi verso l’unico vero amore di mia nonna,quel signore immenso,che dona il suo amore a tutti,ma chi ne abusa,o lo tradisce,la sua furia e inesorabile.

“Madamigella Sofia.” Urla una voce dietro le mie spalle. Una voce soffocata dal raffreddore,ma comunque talmente squillante da infastidire le mie orecchie.  Mi giro. Vita mi guardava cercando di sistemarsi i capelli color fuliggine,e tenere la gonna a terra.

“Farà tardi al ricevimento.” La voce e stizzita,sin dal momento in cui mi sono svegliata le sono stata antipatica,e di  certo non lo nasconde al mio vedere; non avrebbe mai voluto seguirmi fin qui.

Qui. Eravamo finite sulla costa da qualche parte in Inghilterra,dopo la caduta non ancora spiegata. Eravamo precipitate nel freddo mare del nord che troneggia intorno all’Inghilterra. La cosa strana e inconcepibile e che non eravamo nel 2012,ma nel 1619,durante la grande conquista degli inglesi dell’America,l’era dei grandi saccheggi per i mercenari,l’era d’oro della pirateria. Abbiamo nuotato incessantemente fino alla costa,ma era rivestita di scogli. Le onde potenti e incessanti ci sbattevano di qua e di la,impedendoci movimenti. Io ho picchiato la testa contro uno scoglio,svenendo. Maria mi ha trascinata fino alla spiaggia. Ha urlato di aiutarci ma ,quando si è accorta che non era la nostra epoca e svenuta anche lei.  Per fortuna un nobile,vedendo il ciondolo che portava lei al collo,la scambiata per non so che maestà e ci ha portate al sicuro dentro la casa del giudice supremo Gregor MasTrosen. La vicenda è lunga e complessa,io sono rimasta addormentata quasi una settimana e ,Maria,cercava disperatamente una soluzione a quella situazione assurda in cui eravamo finite. A quanto pare il ciondoli della nonna non erano solo degli oggetti per abbellire il suo collo,no,erano qualcosa di più visto che credevano che provenivamo dalla corte della regina. Assurdo e dir poco. Il ciondolo che avevo donato a Maria era,a quanto pare,uno stemma regale. Dove lo aveva pescato mia nonna uno stemma reale,ma la domanda che continuavo,incessamente a pormi  era la seguente: se il suo era uno stemma regale,quello che io avevo in tasca,che stemma era ?

“Signorina” gridò ancora più stizzita Vita. Secondo me,in quel istante,avrebbe tanto voluto farmi precipitare dallo scoglio e cadere in mare. Ero già scampata alla morte una volta quindi,girai i tacchi,e mi avviai verso di lei. Perché ero così odiata da Vita? E molto semplice,quando mi è stata raccontata la incredibile,assurda e assolutamente grottesca vicenda dell’essere precipitate nel 1619 mi è preso un ictus. Ero sicura si trattasse di un sogno,così mi sono messa a correre in giro per tutto il palazzo,nella mia seducente camicia da notte,gridando e tirando giù tutti i preti e le madonne di mia conoscenza,con più di venti ragazze che mi rincorrevano. La sfortuna e che in visita c’era un conte,o barone ,che dir si voglia, e io ho fatto fare una figuraccia al giudice. Ovviamente il medico,che secondo me puzzava esageratamente di alcool ,mi ha diagnosticato un’amnesia,quindi il giudice se le presa con Vita, e ora lei mi odia.

 

Più che un ricevimento mi sembrava un raduno degli amici della parrucca. Non so se ho mai espresso il mio odio per la moda di quei tempi. La odio,uomini che si vestivano come donne,che si lavavano ogni morto di papa e che emanavano odori nauseabondi.  Indossavo un orrore di vestito,credo si possa definire verde morto il colore che indossavo,o verde militare,non so fate voi,sta di fatto che avevo circa quattro o cinque strati di un tessuto pesantissimo,e un corsetto che avevo categoricamente negato di indossare,mi ero anche arrampicata su un albero in giardino, per evitare quella tortura,ma,Maria non voleva che finissimo in galera o che ci smascherassero,e quindi mi sono dovuta adattare a quella tortura. Il ricevimento si svolgeva in un giardino immenso. Vi era gente di ogni rango e ceto sociale,solo gli uomini parlavano con gli uomini e le loro mogli,che avevano a malapena la mia età,li seguivano silenziose ed educate. Mi veniva male solo a vederli. Avevo il fiato corto per colpa del corsetto,e il ventaglio non mi dava molto sollievo ,visto che  ogni volta che lo facevo andare un po’ più velocemente di quanto prevedeva il galateo,la gente che mi passava davanti storceva il naso o mi rifilava un occhiataccia. Maria era in piedi accanto a me e conversava molto vivacemente con due o tre persone; sembrava a suo agio nonostante io ero nel panico totale e stavo soffocando. Non si rendeva conto in che razza di situazione eravamo finite. Le chiacchiere animate mi procuravano mal di testa,le tempie pulsavano al ritmo esasperato del mio cuore,e gli odori aggiungevano nausea al mal di stomaco e  al non riuscire a respirare. Maria era intenta a sfoderare i suoi sorrisi migliori e io a cercare di non vomitare. Mi arresi e cominciai a muovere il ventaglio come una pala di ventilatore. La gente che conversava con Maria mi fisso,facendo si che Maria si girasse e mi guardasse ridacchiando.

“Stai bene?” mi chiese con il sorriso sotto i baffi. Sto bene ? Speravo che scherzasse,ma così non era.

“Mi chiedi se sto bene? Fammici pensare ,allora,non sono certa di dove mi trovo ne di come ci sia arrivata,siamo distanti anni luce da casa nostra,dove siamo? Ma,chi lo sa è bravo. Qui la gente si lava,massimo,una volta al mese,massimo,e ho un corsetto che mi strizza le tette e i miei poveri polmoni.” Nel dire ciò molto stizzita non mi ero resa conto di aver,leggermente,alzato la voce.  Maria mi guardava e non riusciva a trattenere le risate,dio santo volevo tanto picchiarla. Mi girai per tornare nella posizione di prima,ma davanti a me mi ritrovai una persona intenta a guardarmi sogghignando divertito. Era un giovane di almeno vent’anni,alto e magro,ma non mi sembrava ossuto o che facesse la fame. Un viso lungo ma con lineamenti molto morbidi che gli donavano un aria interessante,il viso con ancora qualche lentiggine,ricoperta dalla cipria bianca,e due occhi grandi da cervo color nocciola. Il naso era leggermente aquilino,ma non stonava con il viso,anzi gli dava un aria leggermente più adulta. Indossava abiti della moda del tempo e ,ovviamente,quella orribile parrucca bianca con i boccoli e codino. Avrei voluto incendiarle tutte. La cosa che apprezzai molto di quella figura, comparsa dinanzi a me, era il fatto che odorasse di sale,e non di assurdi profumi di rosa,o dolciastri,mischiati al sudore. No,aveva un profumo molto piacevole.

“A milady non piace la moda parigina?” mi chiese.(Per chi non lo sapesse il corsetto stretto lo avevano inventato ii francesi,ed era molto di moda.) Stava in piedi,con le mani unite dietro la schiena e sorrideva mostrando tutti i denti,tenuti,sorprendentemente,in buono stato . Non sapevo cosa fare,in fatto di socializzazione non ho mai avuto grandi esperienze,io ero brava a diventare invisibile.

“Non è che non mi piace.” Proclamai io scuotendo ancora più forte il ventaglio,  “ma,a mio discreto parere,penso che sia una moda incivile e priva di rispetto per il corpo femminile. Insomma e impossibile respirare dentro questo coso.” Feci indicando il mio torace e il mio,non minimo seno. Già,avevo un seno sorprendentemente grosso,mia nonna sosteneva che avevo preso da lei,e che ero perfetta per il can can.

“Capisco,sono obbligato a dirle che io,personalmente,sono del suo stesso parere.” Mi disse sorridendo. Mi porse la mano facendo un lieve inchino. Gli porsi la mano,nel panico perché non sapevo che stavo facendo. La prese e se la porto alla bocca baciandomela.

“Ammiraglio Edgar OldPool.” Mi fece.

“Non so che grado io abbia,comunque so ancora il mio nome, Sofì Sorel.” Feci cercando di imitare un inchino che avevo visto in un qualche sop smielata di mia zia. Rise e poi mi guardò.

“Prima,non ho potuto non udire” disse in tono ironico. Ok,forse avevo urlato,ma giusto poco poco. “Che la infastidisce ,molto,il fatto che il fare il bagno sia in … disuso,dalle nostre parti. Presumo lei sia francese?”

Non capivo se era una domanda o un affermazione.

“Sono di origini francesi,da parte di mia madre; e si,non condivido affatto  che” feci una pausa per respirare. “Scusi ma non riesco a fare un discorso completo.” Così dissi e scoppio in una dolce risata.

“La prego di respirare a sufficienza,sono interessato al vostro discorso.” Disse . Sembrava uno di quei venditori della Tv,non perdeva mai il sorriso,solo che il suo non sembrava finto.

“Grazie. Dicevo,non condivido il fatto che ci si lavi così di rado,e per questo che c’è un maggior tasso di mortalità in questa epo … ehmm,qui da queste parti.” Ero molto sicura della cosa,l’avevo appena studiato in storia.

“Interessante. Quindi lei sostiene che,le malattie colpiscono maggiormente quando non ci puliamo?” chiese curioso. Non so come ma cominciammo a camminare,io cercai di non distanziarmi molto da Maria.

“Ovvio. La maggior parte delle malattie risiedono nella pelle.”conclusi.

“Haha,lei è davvero una persona colta milady,suo marito è un uomo fortunato. “Disse molto sicuro delle sue parole.

“Mari … cosa?” risposi d’istinto.

“Marito .Ovviamente siete già maritata. “ anche qui non capivo se era una domanda o un affermazione.

“Ma state scherzando? Io ho solo sedici anni,le pare che mi sposo a questa età?” dissi molto irritata,dimenticandomi che in questa epoca ,a sedici anni,le donne erano già sposate e con un minimo di due figli.

“Soprendente.” Si fermò dal passeggiare,e mi guardò stupito. “ Siete davvero una persona insolita,e anche molto interessante. Quindi non siete maritata?”chiese. Pensai che si dovesse fare gli affari suoi.

“Esattamente e non intendo esserlo fino ai venti o anche più.” Sentenziai io .

“Bene. Sinceramente la cosa mi solleva,significa che ho qualche possibilità con lei madamigella Sofia.”

Rimasi pietrificata al suono di quelle parole. Non feci in tempo a rispondere,o chiedergli di ripeterlo,magari avevo capito male,che un uomo molto ben vestito e,nonostante l’età ben portata,ci si avvicino.

“Mi perdoni se disturbo la sua chiacchierata con Edgar” disse rivolgendosi a me,in tono di scuse profonde. Detto ciò si girò verso il giovane e gli sussurò qualcosa nell’orecchio. Lui annui dicendo che arrivava subito.

Mi prese la mano e me la baciò di nuovo.

“Sperò potremmo incontrarci in molte altre occasioni …” La frase non sembrava finità. Si avvicinò,ma non troppo vicino e sussurrò “… Sofì” mi venerò i brividi al solo pensiero. Avrei voluto tirargli un ceffone,ma non ne ebbi il coraggio.

“Ma chi era quello ? “chiese Maria che mi si era avvicinata lentamente,per non disturbare la mia conversazione. Rimasi li impalata,a guardare la schiena di quel giovane che scompariva tra la folla,proprio come era arrivato.

“é l’ammiraglio della flotta di sua maestà la regina.” Disse una voce starnazzante alla mia destra. Mi si erano avvicinate tre donne,di sicure le tre pettegole della festa. “ Sir Edgar e il più grande scapolo di tutta l’Inghilterra,e molto famoso per le conquiste e per la stranezza con cui tratta gli schiavi. Pensare che gli chiedere pareri e gli insegna a leggere e a scrivere.”disse disgustata dalla cosa “A parte questo,è il miglior partito che ogni donna possa ambire ad avere,ma a quanto pare ha rifiutato tutti i matrimoni che gli sono stati proposti,sostenendo che la sua consorte deve avere le sue stesse idee politiche,e deve essere di forte carattere,e molto colta. Insomma lui desidera un’uomo come moglie.” Questa sua ultima affermazione scatenò le risate delle altre due gallinacce. Ovviamente doveva aver rifiutato anche lei.  Girai i tacchi e guardai Maria.

“Andiamocene di qui altrimenti vomito sull’abito di questa oca!”

 

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Sasina43