Marsh
Mallow 2
E
fu così in Scozia part one
Normal
POV
-
Scozia? La
vostra gita dell’anno scorso? – chiese tutta
allegra Cleo.
Joe
mugugnò a
denti stretti. Ad Anais, che si trovava alla sua sinistra, parve di
recepire
qualcosa sulla falsa riga di “anno di merda, gita di merda,
il naso faceva male”.
Il
ghigno
sul volto di Tess si allargò maggiormente. –
Proprio quella! -.
Sia
Cleo che
Anais, le due più piccole del gruppo, drizzarono le orecchie
pronte ad
ascoltare tutto ciò che sarebbe uscito dalle labbra della
ragazza. Beth era
altrettanto attenta. Era all’estero l’anno
precedente pertanto non aveva potuto
partecipare a quello che sembrava essersi rivelato un interessante
soggiorno
studio.
-
Beh che
dire…. – cominciò Tess con lo sguardo
rivolto verso il soffitto. - …c’è stata
quella volta in cui Joe ha
preso….ehm…”familiarità”
con la porta. –
-
Ha
scoperto i campanelli? – punzecchiò acida Beth.
Doveva essere ancora un po’
irritata per il fatto del citofono.
Joe
fece
linguaccia, facendo ridacchiare Cleo.
-
Nah. Un
approccio più diretto. Ha usato la testa quella volta.
–
- Oh oh oh!! The first time! -.
Ritrovandosi
a sogghignare anche lei al ricordo, Joe si sporse maggiormente verso le
amiche.
- And the last. I used my head
not
exactly in the way you’re thinking. –
Joe
fece
cennò all’amica di cominciare la narrazione: era
già abbastanza umiliante
sentire di nuovo quella storia, figurarsi raccontarla.
-
Eh ehm. -.
L’improvvisata narratrice face il gesto teatrale di
schiarirsi la gola prima dell’inizio
di un epico racconto. – Come voi tutte signore della giuria (- Signore della giuria? - - Taci Joe, sto
narrando io! -) sapete, io e la donzella davanti a me la
primavera scorsa
abbiamo preso parte a quell’ immensamente e
gloriosissimamente impervia ed
impavida… -
-
E gravida. –
sussurrò Cleo all’orecchio
dell’amica.
-
…e
gravid.. .ehi!!! –
-
Continua
Tess. –
-
Si si un
secondo. Insomma, io e la tizia lì presente siamo andate in
Scozia. Due
settimane ospiti in una piccola e dolcissima casuccia di
proprietà di una
giovane donna, che per rispetto della privacy chiameremo
Asdrubaldayotta… -
-
Cazzo che
nome semplice! Di’ Stacey e la facciamo finita! –
-
La
privacyyyyy!! –
Sigh.
Dopo
un
lungo sospiro, Tess riprese il racconto per l’ennesima volta.
-
Cercavo di
dire…la nostra vicenda si compie un lunedì
mattina al sorgere della seconda ed
ultima settimana di soggiorno. Stacey era già fuori casa per
lavoro (- Ohi Joe…ma che lavoro
faceva in effetti? -
- No idea. Continua il racconto! -) e noi eravamo in procinto
di svegliarci
per cominciare tranquillamente la giornata. Fortuna voleva che con la
scuola
avremmo avuto da fare solo nel tardo pomeriggio.
Comunque
(passando
da narrazione ottocentesca a
narrazione scaricatore di porto),
io
ero ancora accoccolata nel mio piumone mentre la tizia li si era appena
alzata.
Sinceramente non ricordo bene quello che ci siamo dette. Sta di fatto
che
finiamo di parlare e Joe mi fa “ Vado a darmi una svegliata
in terrazza”. Io ho
mugugnato e mi sono girata dall’altra parte per riposare
ancora un po’ e poi…
uhm…..ahahahahahhah! –
La
ragazza
non ce la fece più e partì a ridere. Cleo, Beth
ed Anais, all’oscuro della
vicenda, la guardavano impazienti di conoscere il resto ma dovettero
attendere
parecchi istanti; istanti nei quali il viso di Joe cominciò
ad imporporarsi.
-
E
poi…..ahah…..e poi….ho sentito un
colpo secco, stra forte. – cercando di
continuare la narrazione tra una risata e l’altra, Tess
proseguì. – Avevo
appena chiuso gli occhi e mi ricordo di averli spalancati di colpo ed
essermi
girata verso il centro della stanza lottando con le coperte. E la scena
era
assurda. –
-
Why? –
chiese Anais.
-
Mi giro. E
mi trovo Joe spiattellata a terra a pancia all’aria. -. Tess
mimò la posa. – Con
una mano in faccia nel bel mezzo di una lunga sfilza di imprecazioni.
–
Le
ragazze
cominciarono a ridere alle imitazioni di Joe stramazzante al suolo.
-
Insomma tu
sei…. – cercò di dire Beth rivolgendosi
alla diretta interessata.
-
Finita
spiattellata contro la porta a vetri della terrazza? Si!! –
concluse Tess
ridendo di gusto. – Ma avreste dovuto sentire che schianto!
Cioè, è andata a sbattere
proprio convinta! Un “BAM” secco, ciuso! Assurdo
ahahaha! -
-
Ehi guarda
che è stato doloroso! Il naso pulsava così tanto
da far concorrenza ad una
lucetta di natale! – protestò Joe. – E
poi dicendo così mi fai sembrare un’emerita
cogliona! –
-
Ma tu lo
se….ahio! -. Cleo fissò in cagnesco Joe che si
risistemava a braccia incrociate
con fare innocente. La sberla in testa non era necessaria a suo avviso!
-
Cleo ha
ragione comunque…non è segno di intelligenza
andare a sbattere contro una porta
a vetri sai? –
-
Beeeeeth!
Ho delle attenuanti a mio favore! Prima di tutto: avevo ancora sonno.
Secondo:
stavo guardando verso il basso (- Cosa
sei…un Umpa Lumpa che cammini guardandoti i piedi? - - In
effetti l’altezza è
quella…[ne
Tess…ma gli Umpa Lumpa camminano
guardandosi i piedi?] - - PIANTATELA! -). Terzo:
i bordi della porta
erano bianchi e non si distingueva se la porta era aperta o no.
–
-
Se, se….ahahahah….tutte
scuse le tue! – disse Beth. –
Ahahah….spiattellata…. -
Joe
mise un
finto broncio, per poi rivolgersi alla sua migliore amica.
-
Tutto qui?
–
-
Tutto qui
cosa? –. Tess cominciò a fissare perplessa
l’amica mentre questa cominciava a
ridacchiare.
-
Ohhhhh
God. Non dirmi che….ah ah…è vero non
te l’ho mai detta! -
-
Detta
cosaaaaa??? -
-
Beh cara
mia. Tu non sai la parte migliore della vicenda! -
-
Ed è
possibile saperla ora? – domandò speranzosa Anais.
Tess
dal
canto suo, stava cercando di arrivare dall’altra parte del
cerchio per
strangolare l’amica mentre continuava ad inveirle contro
mediante insulti sul
genere di “migliore amica
traditrice,
dimmi le cose! Rinnegata del tuo stesso sangue, babbana malriuscita,
sorella
gemella rinnegata da Gollom, spadaccina della mutua
dell’esercito di Star Wars,
caccola delle caccole, mucca pazza…”
-
Mmmh. Si
credo di sì. Tanto ormai….peggio di
così! -. Questa volta fu il turno di Joe di
schiarirsi la gola. Così dopo qualche istante riprese.
-
Riprendiamo la nostra storia qualche minuto dopo la mia gloriosa
facciata…-