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Autore: Karen_Aiko    23/04/2013    4 recensioni
Sakura comprende finalmente i suoi sentimenti per Naruto ma lui, dopo tanto tempo, ama ancora la sua vecchia compagna di squadra o il suo cuore è stato rapito da un'altra?
Una romantica sfida porterà i due giovani a confrontare le proprie emozioni e a trovare infine la propria anima gemella.
Dal primo capitolo:
- Ti ho mai detto che sei bellissima? – il suono della voce roca del giovane si insinuò nelle graziose orecchie della ragazza come una magnifica melodia, che le scaldò il cuore e lo fece battere sempre di più, come una locomotiva in partenza che aumenta progressivamente di velocità.
- Ma lo sei soprattutto quando ti arrabbi con me. – un sorriso sbilenco piegò le labbra di Naruto e fece quasi sciogliere Sakura: lei adorava quella smorfia impertinente e fugace che illuminava il volto del giovane in particolari occasioni.

Attenzione: la storia diventerà Rating Rosso nel corso dei capitoli.
[coppie: NaruSaku, accenni SasuSaku, NaruHina, KibaHina, Jiraya/Tsunade]
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Ramen: una giusta consolazione?

                               


Naruto era seduto vicino al bancone e osservava con aria afflitta la ciotola colma di ramen posta di fronte a lui. Era concentrato a studiare ogni singolo spaghetto, con scrupolosa e quasi maniacale attenzione, mentre ci giocherellava raccogliendo il cibo con le bacchette e lasciandolo ricadere nella scodella sbuffando e sospirando. Quel pasto, che solitamente egli trangugiava con ferocia non appena gli veniva servito, giaceva quasi abbandonato sotto lo sguardo angosciato del giovane ninja. Teuchi, il proprietario del chiosco di ramen di Ichiraku, lo fissava sbalordito: non riusciva a credere alla scena a cui stava assistendo. Incredibile! Naruto non stava mangiando ramen! Era una cosa a dir poco bizzarra e troppo inquietante per i suoi gusti. Per questo motivo smise di affettare la carne e, poggiato l’imponente e pericoloso coltello sul piano da lavoro, spostò le stoviglie e i panni da cucina dallo sgabello, per fare spazio al suo enorme fondoschiena e sedersi quindi di fronte a Naruto.
-Allora ragazzo. – pronunciò il cuoco schiarendosi la voce roca e profonda. – Si può sapere cosa ti succede? –
Naruto alzò gli occhi dagli spaghetti gocciolanti stretti nei bastoncini di legno, senza però muoversi di un centimetro e osservando con espressione vacua e incosciente l’interlocutore.
- Eh?- disse solo, senza capire.
- Insomma Naruto! – sbottò l’uomo un po’ bruscamente. – Non ti ho mai visto in questo stato! Non ti piace più il mio ramen? – aggiunse preoccupato, sottraendo la ciotola traboccante dallo sguardo tormentato del giovane e annusandone con cautela il contenuto. Respirando quel delizioso profumo le sue labbra sporgenti si arricciarono in un lieve sorriso e il cuoco si lasciò sfuggire un flebile mugolio di soddisfazione.
-Buono come sempre! – commentò, quasi commosso. Poi si ricordò del motivo per il quale aveva dovuto perquisire la sua prelibata creazione e, spingendo la porzione di ramen verso Naruto, disse:
- Se non è il ramen il problema, non saprei proprio cosa dirti, ma una cosa è certa: qualunque cosa sia ciò che ti affligge, non c’è difficoltà che non venga superata dopo aver assaggiato i miei squisiti piatti, perciò – aggiunse ammiccando – adesso vedi di mangiare che a stomaco pieno si ragiona meglio! – e detto questo, si dileguò di nuovo in cucina.
Naruto sollevò il capo e socchiuse gli occhi, restando per un momento in silenzio: le perle di saggezza di Teuchi lo aiutavano sempre. Quindi esclamò, unendo le mani con un rumore sordo e osservando con determinazione un punto indefinito della stanza:
- Io sono Naruto Uzumaki e niente mi può fermare! - con slancio afferrò la ciotola di ramen e, urlato un frettoloso “buon appetito”, si fiondò sul cibo, succhiando gli spaghetti viscidi con un fastidioso rumore di risucchio e schizzando in giro ciò che non riusciva a far entrare nella bocca troppo piena.
Come al solito.
 

***

               
- Mi stai scocciando, Naruto. – sbuffò Kiba con impazienza, grattandosi con ferocia la folta chioma castana. – Cosa posso farci io se non sai scrivere una dannata poesia? Non sono mica una bamboccia in preda agli ormoni. – sbottò, schernendo il biondo per quella sua uscita imbarazzante. – Non bastava Sakura che continua a parlare di te, “Naruto qua, Naruto là”. – disse, saltellando con finta aria innamorata imitando la voce concitata della giovane in quel suo insolito comportamento. - Adesso ti ci metti anche tu con questa storia della sfida! Bah…-
Naruto si passò imbarazzato una mano sulla nuca e arrossendo chiese, incuriosito:
- E così Sakura parla di me?- ridacchiò soprappensiero, mentre le sue labbra si piegavano in un sorriso di compiacimento.
- Sei disgustoso. - affermò Kiba con una smorfia, distogliendo lo sguardo dall’espressione sognante del biondo.
- Naruto…- pronunciò Ino con disappunto – Non siamo venuti qui per guardarti mentre ti commuovi al pensiero della tua dolce metà… altrimenti mi sarei portata un sacchetto di pop corn per godermi meglio lo spettacolo.- aggiunse sogghignando, mentre Naruto proferiva scuse tormentandosi le mani con agitazione. Poi si fermò e, mordicchiandosi il labbro inferiore per la vergogna, annunciò:
- Vi ho chiamati perché mi serve aiuto. Ho scelto voi due perché… beh, non so bene il perché. – ammise sfregandosi la testa. – Forse perché siete diversi e mi serve il parere di due persone che non la pensino allo stesso modo. - concluse con poca convinzione, osservando ansioso gli interlocutori.
- O forse perché siamo gli unici che hanno acconsentito ad aiutarti. – aggiunse con malizia il giovane dal viso dipinto, suscitando una risata divertita da parte di Ino. – Ma chi me l’ha fatto fare poi…- aggiunse in un sussurro Kiba, inarcando le sopracciglia e accarezzando la testa pelosa di Akamaru.
-Noi possiamo anche cercare di aiutarti Naruto, ma tu ha almeno scritto qualcosa?- chiese Ino con aria scettica, osservando con sospetto il giovane.
Naruto, colto di sorpresa, balbettò qualcosa di insensato, mentre Ino scuoteva la testa con rassegnazione.
– Hai almeno un blocco su cui scrivere?- chiese la ragazza, cercando di mantenere la calma.
Naruto frugò nelle ampie tasche e trovò un foglietto stropicciato in una pallina e un mozzicone di matita piuttosto malconcio. Mostrò i reperti a Ino che emise un gridolino soffocato, trattenendosi dal sorridere.
-Meglio di niente- ammise però la ragazza, e incitò Naruto a pensare qualche frase.
- Immagina Sakura. Cosa ti piace di lei? Cosa ti attira?- chiese la bionda al giovane, spiegando con fervore cosa dovesse fare per scrivere una poesia, muovendo le mani con gesti teatrali. Kiba, intanto, pareva preso da un’irrefrenabile crisi di risa che lo scuotevano da capo a piedi, piegandolo in due e costringendolo a stringersi lo stomaco con le braccia per il dolore. Naruto lo osservava con odio, soffocando con difficoltà le imprecazioni che sentiva il bisogno di rivolgergli.
-Ma mi stai ascoltando Naruto!- urlò Ino spazientita, gettando al giovane uno sguardo tutt’altro che amichevole. Ciò contribuì soltanto ad aumentare il divertimento di Kiba, il quale stava ormai piangendo per lo sforzo. Ino colpì la nuca del moro con forza e il giovane smise di ridere, lamentandosi per l’ingiustizia subita.
- E tu chiudi la bocca che mi fai innervosire. - aggiunse prostrata la ragazza, sospirando poi per la fatica.
- Forza Naruto.- disse infine in un sussurro – incominciamo.-
- Sakura ha i capelli rosa, no?-sussurrò incerto il ninja, temendo un altro rimprovero da parte della giovane. Lei annuì, sospirando per essere finalmente riuscita a far parlare Naruto di cose sensate. – E ha gli occhi verdi.- continuò il biondo, felice che Ino non si fosse arrabbiata.
– Quindi potrei dire qualcosa del tipo… hai i capelli rosa come le rose…-borbottò massaggiandosi le tempie e camminando avanti e indietro, infilandosi pensieroso la matita dietro l’orecchio con aria da intellettuale, mentre Kiba lo osservava ridacchiando e Ino lo fissava sorpresa. -E gli occhi verdi come le verze!- esclamò il biondo con gioia, saltando e stringendo i pugni in segno di vittoria, come se avesse appena pronunciato le parole più dolci del mondo.
Kiba proruppe in una fragorosa risata e Ino roteò gli occhi, rassegnata. Naruto li guardò perplesso, chiedendosi perché quei due non capivano la sua arte. Ino si avvicinò al ninja e gli mollò un ceffone sulla guancia accaldata.
- Idiota! – si limitò a dire, per poi tornare alla sua postazione al fianco di Kiba, sulla vecchia panchina di legno. Naruto imprecò e si abbandonò esausto sulla strada lastricata, con lo sguardo perso nel vuoto.
- Dio, queste cose ti distruggono più di un allenamento ninja!- esalò il ragazzo, osservando il cielo terso e senza l’ombra di una nuvola, mentre le goccioline di sudore sulla sua fronte brillavano al sole.
- Non ne sono capace ragazzi. Se solo qualcuno mi potesse aiutare…- Ino, intenerita dall’espressione afflitta di Naruto, sospirò e, con lo sguardo sorpreso di Kiba che la scrutava, sussurrò:
- Una volta avevo scritto delle poesie…- Naruto scattò in piedi, entusiasta, e corse da Ino con slancio.
- Ti prego, ti prego, ti prego, Ino. Aiutami! – Ino, imbarazzata, distolse lo sguardo dal giovane, mentre le sue guance si velavano di rosso.
- Ecco io…- balbettò, spostando dagli occhi chiari il grande ciuffo che le ricadeva sul viso.
- Allora? Cosa c’è? – chiese il ninja con insistenza, poggiando le grandi mani sulle sue spalle minute e scuotendole leggermente.
- Beh, sono cose private, devi scrivere tu quello che provi per Sakura, mica io. – sviò frettolosamente Ino, distogliendo lo sguardo dal volto del ninja.
Naruto sospirò afflitto, liberando la ragazza dalla stretta e lamentandosi di non esserne capace. Kiba osservava entrambi come se fossero dei pazzi in preda a una crisi isterica, e sghignazzando disse:
- Non le capirò mai queste cose. Ti comporti come una noiosa ragazzina innamorata, ma cavolo Naruto, sei un uomo!  Va da Sakura e dille che ti deve credere, e se non lo fa, sottomettila con la forza! – Akamaru abbaiò come se fosse d’accordo, e strofinò il muso umido sulle ginocchia del padrone.
Ino sbottò, furiosa come poche volte era stata e, stringendo i pugni, gridò rivolta verso Kiba:
- Idiota! Ancora con questa fissa della forza bruta e dell’istinto animale. Dio, Kiba come sei caduto in basso! Le donne non sono inferiori agli uomini e per conquistarci ci vuole ben altro che un uomo violento che sappia solo menare le mani! – Kiba rispose con una risata di scherno e, divertito, accarezzò Akamaru, che gongolò di piacere. Ino, rassegnata, incrociò le braccia sotto il seno e aggiunse in un sospiro:
- Si vede che non sei mai stato innamorato. - Kiba si alzò di scatto e si passò una mano tra i capelli, nervoso.
- Questo non lo puoi sapere…- Ino lo guardò, incuriosita per il suo improvviso cambio di umore, ma il giovane volse il viso dall’altra parte e si allontanò da lei con Akamaru al suo fianco. La ragazza riuscì solo a scorgere un leggero rossore sulle guance dipinte del giovane e sorrise soddisfatta, pensando che, dopotutto, anche lui aveva un cuore, anche se spesso i suoi sentimenti erano sopraffatti dall’istinto canino.
Kiba li salutò con un cenno del capo, dicendo che sarebbe stata una bella idea se avessero lasciato perdere quella stupida poesia e si fossero consolati a vicenda. Naruto e Ino si guardarono inorriditi, entrambi immaginandosi le loro labbra unite in un bacio passionale, e distolsero lo sguardo con una smorfia di disgusto, stringendosi la gola e tossendo quasi si fossero baciati veramente.
Ritrovata la tranquillità, i due ninja si sedettero sulla panchina, calda per l’esposizione al sole, e si osservarono incerti. Entrambi erano biondi e con gli occhi azzurri, però erano così diversi… Naruto volse nuovamente i suoi pensieri alla folle proposta di Kiba che, ripensandoci, non gli sembrò poi così male. Ino era sicuramente una bella ragazza e lui era pur sempre un uomo e, di conseguenza, di fronte a una donna attraente difficilmente si sarebbe tirato indietro. Anche se Ino aveva insultato Kiba per ciò che aveva detto, Naruto pensava che, in fondo, anche lui fosse un po’ così. Non violento, ma a volte istintivo. Egli cercava di nascondere questo suo lato che considerava imbarazzante e a volte anche deplorevole, ma non sempre gli riusciva.
Scacciati questi pensieri che cominciavano a essere davvero imbarazzanti, tornò a osservare la giovane al suo fianco. Non si ricordava di aver mai passato del tempo da solo con Ino, per di più parlando di amore o altre cose sdolcinate. A questo pensiero Naruto storse il naso e Ino sorrise, inconsapevole dei pensieri del giovane.
- Perché hai scritto delle poesie, Ino? – chiese all’improvviso Naruto, rompendo quel silenzio un po’ fastidioso che li aveva avvolti. La ragazza arrossì violentemente e si strinse le mani al petto, come per nascondere la sua emozione. Poi sussurrò, intimorita:
- Erano per un ragazzo che un tempo amavo… adesso lui non c’è più. –
- Oh, ed è… morto?- chiese Naruto triste.
Ino si colpì la fronte con la mano ed esclamo esterrefatta:
- Non è morto, stupida testa quadra! Se n’è andato dal villaggio, quell’egoista traditore, ed io non lo amo più! Odio le persone deboli… - Naruto, compreso di chi la ragazza stesse parlando,  assunse un’espressione seria e, sospirando, si alzò dalla panchina, osservando un punto non definito in lontananza. Poi si stiracchiò allungando le braccia al cielo, respirò l’aria pulita e profumata di fiori e, riacquistato il suo intramontabile sorriso solare, esclamò:
- Allora diamoci dentro Ino-chan! Mi aiuterai a scrivere la più bella poesia d’amore che sia mai stata creata! –
La ragazza rise e strinse con determinazione la mano di Naruto, decisa ad aiutarlo nel suo insolito intento.


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Nicchia dell'autrice estremamente ritardataria:

Sono terribilmente imbarazzata per il mio enorme ritardo!
Ho avuto problemi con la scuola (ne morirò un giorno, ne sono certa) e purtroppo anche con la salute, quindi vi prego di scusarmi per avervi fatto attendere così lungamente!
Inoltre questo capitolo, dopo la prima stesura, non mi aveva convinto e quindi ho deciso di riscriverlo da capo, con i sempre super graditi consigli di Cheche che mi ha chiarito tutti i dubbi. Grazie Aki!
Passando alla storia, questo è un capitolo di transizione quindi non stupitevi se non è così movimentato come lo era stato il primo. Inoltre è anche servito per presentarvi due personaggi che appariranno anche in seguito... quindi, occhi aperti!
Spero vi sia piaciuto e che continuiate a seguire la fic! Aspetto le vostre recensioni!
Mata ne,

Karen

  
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