-CAPITOLO 8-
Dopo svariati sentieri imboccati ed abbandonati ci accorgemmo che si era fatta ormai sera e l'unica fonte di illuminazione a cui era possibile fare affidamento era la pallida luce della luna che ci accompagnava da non poco tempo. Avremmo dovuto trovare il covo ore fa ma, come avevo annunciato ben più volte a Kim, stavamo girando in tondo e nelle mie condizioni non c'era niente di più preoccupante che passeggiare allegramente in un bosco dal quale la civiltà dista chilometri, con un armadio a due ante a farmi da guida e senza avere idea alcuna di dove mi trovassi.
Tra l'altro se me ne fossi andata avrei rinunciato al mio tanto agognato bottino!
-Ehm, non sarebbe meglio tornare domani allo spuntar del sole?-
-Si, certo... se solo riuscissi a vedere qualcosa!-
Ebbene si, avevo ragione anche se alla fine avrei dovuto immaginarlo che sarei finita in qualche trappola, in fin dei conti me la stavo prendendo con l'amichetta del gigante e di conseguenza eliminarmi gli avrebbe risolto un paio di problemini. Lo so, un pizzico di ottimismo non fa male, magari ci eravamo semplicemente persi, ma non si sa mai:come diceva Klaus 'Bisogna sempre essere prudenti... quando conviene!'.
Mentre il ragazzo si accingeva ad improvvisare una fiaccola con due rametti (cosa altamente improbabile), io cercai di convincermi che me la sarei cavata per poco anche stavolta quando d'un tratto mi voltai a controllare i progressi di Kim che si era fatto stranamente silenzioso, ma mi parve di vederlo trasformato in una pantera nella stagione di caccia: le sue orecchie si muovevano impercettibilmente verso ogni minimo rumore e se ne stava lì, fermo, come un felino in agguato che attende pazientemente la prima mossa dell'avversario.
Era in evidente stato allarmante, con i muscoli tesi e lo sguardo assorto nel nulla e quei luminosi smeraldi incastonati le cui pupille seguivano il fruscio del vento tra i cespugli... a quanto pare non eravamo soli, di nuovo.
Le nostre ginocchia si flessero istintivamente, quasi con sincronia, e mentre lui si protese in avanti per scorgere qualche ombra indistinta tra le fronde, io indietreggiai lentamente, pronta a schivare qualsiasi cosa mi si fosse parata davanti. La mia difesa spontanea mi portò presto ad amplificare i miei sensi per intercettare eventuali intrusi in avvicinamento. Avevo la pelle di drago per l'emozione e sul momento pensai 'Essere aggrediti da un branco di lupi fa parte dei rischi del mestiere?'
Oh, se l'avessi raccontato in locanda non ci avrebbe creduto nessuno!
-Paura?-
-Nah, dopamina...-
Già, dopamina: il motivo della mia esistenza (dopo il bere e i cuscini di piume d'oca). Nel mio temporaneo vortice di emozioni cercai di mantenere la calma per escogitare un piano di fuga veloce ed efficace e anche se sapevo che l'istinto avrebbe prevalso ugualmente tanto valeva fare un tentativo.
Mentre l'ansia aumentava intuii che con un'alta percentuale le prede eravamo noi, il mio cuore saltò qualche battito e cominciai a sentirmi improvvisamente più leggera. L'equilibrio del mio corpo era compromesso così, come c'era da aspettarsi dalla mia solita fortuna, inciampai all'indietro e tutto rallentò per un attimo il che mi permise di veder materializzarsi una figura alle spalle del lottatore. Cercai di urlargli di girarsi ma non feci in tempo:
non ricordo esattamente in che modo ma ero finita sotto terra.
Quando mi risvegliai non mi ci volle molto a capire che ero finita nel famigerato ''Covo della ladra'' dal momento che era letteralmente impossibile muovere un passo senza schiacciare gioielli che avrei venduto l'anima al diavolo per avere. La sorpresa fu che non era poi così inespugnabile.
-Ma che... ?-
Scossi la testa dolorante strisciando con la schiena contro la parete per alzarmi evitando di cadere nuovamente.
Era tutto così... prezioso.
Prima di iniziare la ricerca dei manufatti frugai un pò in giro per vedere che aspetto aveva Leah, ma a quanto pare la padrona non era in casa. Poco dopo il mio pensiero si volse a Kim, chissà che gli era successo, forse si era scontrato con qualche lupo, un galeotto... o meglio, Leah stessa! Dovevo sbrigarmi se volevo uscire prima di domani da questa maledetta galleria di Re Mida, dunque decisi di rovistare nell'angolo in fondo poichè aveva tutta l'aria di essere la sezione 'cianfrusaglie' e ,non a caso, ciò che mi serviva corrispondeva perfettamente alla descrizione. Qui tutto aveva un ordine particolare tuttavia non riuscii a vedere subito i miei oggetti: un vecchio cannocchiale scientifico, una bussola e un orologio.
Dopo una frettolosa ricerca senza risultati mi dissi che, tra tutti questi oggetti, se avessi portato via con me un souvenir non se ne sarebbe di certo accorto nessuno.
Note dell'autrice:
Ciao a tutti! 199 visite!!! <3 Troppo corto come capitolo? Accidenti :/
Finalmente siamo arrivati a Leah, ci abbiamo messo un pò ma Cassie è lenta a camminare e a pensare quando non beve da circa 10 minuti :D
Dal prossimo capitolo scopriremo altre verità, altri misteri e altri personaggi!
Stay Tuned :*
Debby