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Autore: _Sebba    24/04/2013    5 recensioni
Io? Un semplice uomo.
Lei? Una stronza.
Pensavo di aver trovato quella giusta, ero felice. Davvero.
Poi lei ha rovinato tutto.
Merita di morire. Deve soffrire.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Buongiorno piccola mia, oggi è il gran giorno. Non sei emozionata?
Ti osservo, percepisco la tua ansia. Hai paura.
Sei appena uscita da quella lurida casa. Non vedo bene da qui, ma se non sbaglio, indossi una collana in cui è incastonata una pietra azzurra.
Ieri non l’avevi, probabilmente te l’ha comprata quel bimbo con i soldi regalati dalla nonna. E’ un ragazzino.
Ancora non capisco come fai a preferire lui a me. Faccio così schifo?
Perché vai sempre in luoghi affollati? Hai paura? Si vede.
Il sole sta calando, ma non voglio rimandare di nuovo. Oggi ti ucciderò e domani mi consegnerò alla polizia. Non mi interessa più nulla. Anche se finirò in prigione, sarò comunque felice. Avrò tutto il tempo per ricordare questo giorno. Il giorno più bello della mia vita.

Eccoti, sei li. A pochi metri da me.
E’ notte ormai. La luna ti dona una luce sovrannaturale, sembri un fantasma che vaga per le vie deserte di una città disabitata.
Ti guardi intorno. Sai di dover aver paura. Sei agitata, si vede.
Ti trovi davanti al portone del tuo condominio e cerchi nervosa quello stupido mazzo di chiavi.
Prendi il cellulare e chiami qualcuno spaventata. Se è la polizia, ho davvero poco tempo. Devo sbrigarmi. Ti vedo entrare, ma sai di non avere scampo.
Sento l’adrenalina invadere il mio corpo. Ho voglia di te.
Apro il portone con la mia chiave, senza preoccuparmi del baccano prodotto. Corro su per le scale, sono solo due piani.
Sento la tua porta chiudersi di colpo. Svolto l’angolo.
Colpisco più volte quel legno fragile. Ma niente, nessuna risposta.
Non posso aspettare, i carabinieri staranno per arrivare.
Con una spallata butto giù la porta. Tu sei li, con le lacrime agli occhi. Hai paura di me, te lo leggo in faccia.
Un po’ mi fai pena: sei debole e indifesa. Ma meriti di morire.
E’ arrivato il mio momento. Avrò la mia vittoria e tu soccomberai.
Poggio una mano sul coltello appeso alla mia cintura e i tuoi occhi brillano. Hai un sussulto.
Mi piace vederti inerme, sotto al mio potere.
Mi avvicino, voglio sentire l’odore della paura.
Perché indietreggi? Perché ti lamenti?

Basta. E’ ora.
La lama penetra fredda nelle tue carni, arrivando al cuore.
Non sento alcuna resistenza e il coltello sembra scivolare tra le costole.

E’ finito tutto, tutto ciò per cui ho pianto.
Ma a dir la verità non provo piacere.
Solo tanta rabbia e tanto rancore.
Sento le sirene della polizia.
E’ finita, Selene.

 

My Space:
Tutte i racconti devono finire e quindi eccomi qui,
a scrive un qualcosa, ma ancora non so cosa (?)
Ok, basta con i giochi di parole.. Ci vedremo presto,
è una promessa. Cosa ne pensate di questo zampillo
di pazzia che fuoriesce dalla mia mente malata? Fatemelo sapere ^^

 

   PS: Non voltatevi, potreste avere uno spiacevole incontro...

_Sebba

   
 
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