Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Krixi19    24/04/2013    3 recensioni
"Alcune amicizie impiegano molto a maturare, [...] altre invece nascono e crescono spontaneamente. L’amicizia tra Chri e i gemelli Weasley apparteneva alla seconda categoria. [...] Forse era stata proprio l’imprevedibilità ad attrarla a loro, [...]. Erano come il vento, liberi, naturali, spontanei e senza regole, non sapevi dove ti avrebbero portato, ma non aveva importanza: l’unica cosa che potevi fare era chiudere gli occhi e lasciarti trasportare. E così lei aveva fatto, per tutti gli anni in cui erano stati insieme."
-
La vita non è che l’insieme di momenti, più o meno significativi; questa storia si compone proprio di questo: momenti, aneddoti, episodi, alcuni più collegati tra loro, altri meno, ma che nel loro insieme vanno a comporre l’esistenza di Christine Harvey, di Fred e George Weasley. Un rapporto unico, quasi indescrivibile; una vita intera, tra gioie e dolori, alcuni più grandi di altri.
Perché se c’è una sola cosa certa, è che la vita è imprevedibile.
-
«Io non permetterò che ti accada qualcosa. Né permetterò che accada qualcosa a George. E so che lui farà lo stesso con noi. E so anche che tu farai lo stesso con me e lui. Finché staremo insieme, non ci accadrà nulla».
Genere: Angst, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley, Nuovo, personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Untitled Document

We were nothing like the rest

 

 

 

 

 Febbraio 1996 – Settimo anno

 

Quando Chri si recò al campo di Quidditch, quel sabato, per vedere la partita, non era certo speranzosa; Fred e George avevano assistito ad alcuni allenamenti e avevano detto che, senza di loro, la squadra faceva schifo, e Chri non ne dubitava. Tuttavia, non si aspettava che sarebbe andata così male: in quel momento, i Tassorosso erano in vantaggio di centoottanta punti e Kirke era appena caduto dalla scopa strillando.

«Non voglio guardare» disse, con una smorfia, «ma non riesco a distogliere lo sguardo».

«È una tortura» confermò Fred, e poi gli uscì un suono strozzato quando Ron mancò miseramente un altro tiro.

«Mettete fine a questo supplizio» pregò George, mentre Sloper mancava un bolide, centrando Angelina sui denti. Ginny parve ascoltarlo perché in quel momento afferrò il boccino, dopo soli ventidue minuti di tortura, e Grifondoro perse di soli dieci punti, duecentoquaranta a duencentotrenta.

«Grazie al cielo» commentò Chri, alzandosi subito in piedi, per uscire dallo stadio il più in fretta possibile, seguita a ruota da Fred e George.

«Uno schifo» disse George, quando finalmente entrarono in Sala Comune, dopo che ebbero bighellonato un po’, rimandando il momento.

«Non ho nemmeno il coraggio di prenderlo in giro» disse Fred accennando alla figura ingobbita di Ron, dall’altra parte della sala. «Certo che... quando ha mancato il quattordicesimo...» ed emise un gemito.

«Magari la teniamo per le feste, eh?» disse George, sprofondando nella poltrona accanto al camino, subito imitato da Fred e Chri.

«Non siate crudeli, però. Ha solo un problema di insicurezza» lo difese Chri.

«Solo un problema di insicurezza?» ripeté Fred, incredulo.

«Chri, l’hai visto?» aggiunse George.

«Certo che l’ho visto» sospirò lei. «Ma tutta la squadra è stata un disastro».

«Già» convenne abbattuto George.

«Il Quidditch era quasi l’unica cosa per cui valesse la pena stare in questo posto» commentò Fred, dopo qualche attimo di silenzio.

Chri lo guardò, in parte stupita, in parte per niente. «Questo non è vero. C’è altro, oltre il Quidditch».

«Ho detto quasi, infatti. C’erano le ricerche di mercato, ma le abbiamo completate. Ci sei tu, ma non ti manca molto, no, a finire e diplomarti. Non staremmo molto tempo lontani».

«Aspettate» intervenne lei, gli occhi spalancati, leggendo tra le righe. «State pensando di lasciare Hogwarts?»

Li vide lanciarsi uno sguardo veloce, allora ripeté: «È così?»

Sapeva che erano stati tentati di non tornare a Hogwarts, sapeva anche che per lo più la consideravano una perdita di tempo, ma da questo a pensare veramente di lasciare credeva ce ne passasse.

«Chri» esordì George, cercando le parole. Lei lo interruppe: «Tra poco ci sono gli esami».

«Sì, beh, lo sai che non ce ne frega tanto dei M.A.G.O.» replicò Fred. «Le Merendine Marinare sono pronte a decollare, lo stesso vale per i Cappelli Decapitanti...»

«E manca poco per la finta Metro Polvere, lo so» lo interruppe Chri, «e a proposito sarebbe meglio studiarne un nome. Però, ragazzi, Hogwarts...»

«Lo sai che ci stiamo stretti, Chri» intervenne George. «Non è una novità di adesso».

«E quando pensavate di dirmelo?» disse, cambiando tono.

«Non c’è niente di deciso» ribatté Fred. «Ci stiamo solo pensando, okay? E tu lo sai».

«E poi» aggiunse George, «abbiamo ancora delle cose da sistemare, e c’è l’ES, che non è male».

«E cosa pensate di fare? Decidere il giorno prima, andarvene così, lasciandomi qui? Io non posso stare qui, senza di voi».

«Sì che puoi, e lo farai» disse Fred, lasciandola di stucco. «Senti» continuò, «lo sappiamo che tu ai M.A.G.O. ci tieni...»

«...e non possiamo lasciare che tu li getti al vento, per poi pentirtene» completò George, scuotendo la testa. «Non sarebbe giusto».

Chri non rispose, e allora George continuò: «Se vuoi, puoi venire, lo sai. L’appartamento aspetta tutti e tre. Ma sai anche che non è quello che vuoi».

Chri sospirò. «Perché devi dire cose così sensate?»

Fred e George ridacchiarono.

«Quindi...» la esortò Fred, facendole segno di continuare.

«Quindi non faccio i salti di gioia e mi devo abituare all’idea, ma in fondo lo sapevo già. È che... mi mancherete, un sacco» aggiunse.

«Dai, in fondo non sappiamo né quando né se andiamo via» sottolineò George, sorridendole.

«Già, ma l’idea... Insomma, cambierà tutto».

«Questo è vero: senza di noi Hogwarts non è la stessa cosa» disse Fred, sorridendo sornione, poi fece una smorfia. «Scommetto che Towler farà i salti di gioia non appena metterò piede fuori Hogwarts».

«Penso anche io» disse George, dandogli corda, mentre Chri sbuffava.

«Sarà meglio che prima di andare gli dica due paroline» aggiunse Fred.

«Del tipo?» disse Chri, alzando gli occhi al cielo.

«Del tipo, “ti conviene girare al largo dalla mia donna”».

«Dalla tua donna?» ripeté Chri, ridacchiando. «Siamo tornati nel Medioevo?» lo schernì, sentendosi tuttavia lusingata. «E comunque» aggiunse subito, impedendo a George di fare la battuta che gli era appena affiorata sulle labbra, «se andate via, mi verrete a trovare, vero?»

«Questo era scontato» dissero in coro i gemelli.

 

 


Su questo capitolo non ho molte note; semplicemente, volevo soffermarmi su questo episodio, che nel libro viene visto solo dagli occhi di Harry, e volevo parlare un po' della decisione dei gemelli di lasciare la scuola - argomento che verrà ripreso anche più avanti. E' un momento significativo, secondo me.

Piccola parentesi: mi sento molto orgogliosa di me, in quanto ultimamente sto aggiornando puntualissima.

Alla prossima settimana! ^^

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Krixi19