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Autore: jkraaawrling    24/04/2013    2 recensioni
"Il primo per vedere il tuo viso, il secondo per vedere i tuoi occhi, l'ultimo per vedere la tua bocca."
"Mi sentii voltare sulla schiena, così da essere solo io e le stelle. Poi il viso di una ragazza bellissima si intromise, sovrastandomi, un po’ sfocato."
"Mi resi conto di essere praticamente sopra di lui: i nostri nasi si sfioravano. I suoi occhi ridevano, ma senza malizia, nonostante la posizione in cui eravamo, irradiavano felicità e amore."
"Muovendomi seguendo le emozioni che provavo, la baciai."
Louis è innamorato di Mackenzie da troppo tempo. Un messaggio ed una festa cambieranno le loro vite.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Decimo capitolo.

Mackenzie’s Point of View:
“Allora, ti sei divertita ieri sera?”
Era mattino e mamma mi stava versando il caffè in una tazza, sbadigliando. La sera prima ero tornata a casa anche abbastanza presto dopo i baci- un brivido mi salì dalla schiena- con Louis, ma mia madre doveva aver trascorso una giornata estenuante al lavoro ed era già andata a dormire. Quindi ora era in cerca delle informazioni che non aveva ottenuto al mio rientro.
“Sì, è stato carino…” borbottai mischiando lo zucchero nel caffè, guardando il vortice che stavo provocando nel liquido nero con il cucchiaino.
Mia mamma non ci cascò “Solo carino?! Tesoro, magari i tempi sono davvero cambiati…però quando io avevo la tua età il ballo della scuola lo aspettavano tutti! Oh…mi sento così vecchia…” si perse via in ricordi nostalgici, tipici del sabato mattina “Comunque non ci credo che è stato solo ‘carino’. Racconta!”
Alzando gli occhi al cielo, dissi “Beh, è stato divertente ed emozionante. Okay? Ti vanno bene come parole, signora Ho-ingoiato-un-vocabolario?” mamma fece finta di tirarmi addosso il cartone del latte e scoppiammo a ridere. “Okay, tregua, tregua!” risi fragorosamente e poi ammisi “E’ stato bello, davvero. Sam e io eravamo molto carine nei nostri vestiti e l’atmosfera non era neppure così squallida come avevo temuto. E poi Louis…”
Mamma sembrò essere tornata una quattordicenne mentre squittiva “Oh, Louis? Ma è…è un ragazzo! Aspetta, non sarà mica quel tizio occhi-color-cielo con cui sei andata alle giostre!” Annuii. “Kenzie, sono così felice per te!”
Continuò a parlare per un quarto d’ora di quanto lei avesse notato subito che Louis fosse quello giusto, cosa davvero stupida perché l’aveva visto sì e no due secondi. Quando mi chiese che avevamo fatto ieri sera, le mie guance diventarono visibilmente rosse “Mamma…” Bevendo l’ultimo sorso di caffè, inarcai le sopracciglia perché il mio telefono cominciò a vibrare e lo schermo ad illuminarsi. Stampai un bacio sulla guancia a mia madre prima di correre in giardino: l’aria era estiva e si stava bene.
Mi sedetti sul prato, appoggiando la schiena contro il muro bianco di casa mia, e risposi al telefono.
“Lou?”
“Buongiorno principessa.” riuscii a percepire il suo sorriso nel pronunciare quelle parole.
“Non sai quanto ti voglio ringraziare…”
“Beh, avrai modo di ringraziarmi più tardi…” la voce di Louis si fece più bassa e sexy.
“Ma non mi hai nemmeno lasciata finire! Dicevo, mi hai dato una scusa per scampare ad un interrogatorio di mia madre su ieri sera…Non ne potevo più” imitai la voce da pettegola di mamma “E chi è questo Louis… Quante volte vi siete visti dopo la sera delle giostre…Com’era vestito al ballo…Che avete fatto quella sera…!”
Louis sbuffò divertito, ma poi sembrò preoccuparsi un pochino “I-in che senso ‘che avete fatto quella sera’? Non le avrai mica detto…”
“Tranquillo, Lou. Non abbiamo ucciso nessuno. E il segno dei tuoi denti sul mio collo è completamente nascosto dalla maglietta.” assicurai.
“Va bene, carina come maglietta comunque, i pony rosa sono molto chic.”
“Graz…Ehy, come fai a sapere che…?” mi portai la mano alla bocca, notando solo ora il bellissimo ragazzo che stava in piedi in fondo al vialetto di casa mia. Mi sorrise e corsi ad abbracciarlo, sentendo solo in quel momento quanto mi fosse mancato, anche se eravamo stati separati solo per qualche ora.
“Per quanto io possa amare i pony, ora vestiti: si va a fare un giretto.”

Louis’ Point of View:
Mackenzie brontolò che quello era solo uno stupido pigiama di qualche anno fa, e mi trascinò dentro casa sua. Passando per la cucina disse velocemente a sua madre che ‘noi’ salivamo un attimo, quella alzò lo sguardo dai fornelli dicendo “’Noi’ chi, Kenzie? Oh, Louis, che bello rivederti!” Mi porse una mano infarinata, che strinsi sorridendo prima che sua figlia mi tirasse per l’altro braccio.
Una volta in camera sua, Mackenzie spalancò l’armadio e tirò fuori metà dei vestiti che conteneva, prima valutandoli e appoggiandoseli addosso per vedere come le stavano, per poi scartarli buttandoli sul letto. Mi sedetti sul tappeto e appoggiai la testa sul materasso morbido. Finalmente lei sembrava aver scelto un vestito di suo gusto: dandomi le spalle, si fece cadere i pantaloncini del pigiama fino alle caviglie- pensava di avere una maglietta abbastanza lunga da coprirla, ma missione fallita: indossava dei semplici slip- a quanto pare sentì il mio sguardo sul suo corpo perché sibilò “Louis, chiudi gli occhi.” Li chiusi e, quando li riaprii, Mackenzie mi sorrideva attraverso lo specchio, dandomi ancora le spalle, vestita in un carino abito a fiori. Dopo aver rovistato per un po’ nella trousse, afferrò il mascara e se lo mise con un’espressione buffa.
“Non hai bisogno di tutte quelle cose.” le dissi, e lei si girò, con la bocca spalancata mentre tentava di mettere un filo di rossetto. “Sul serio. Sei sempre bellissima, con o senza trucco. E poi il rossetto ha un sapore orribile, e non voglio tenere le mie labbra lontane dalle tue solo per questo…”
Lei rise e si pulì velocemente le labbra con un fazzolettino, allora mi alzai e mi avvicinai dicendo “Molto meglio.” Cercai di baciarla ma lei mi mise una mano sul petto, chiedendo “Dove stiamo andando?”
“E’ stato un piacere, signora Thomas” salutammo un’ultima volta la madre di Mackenzie e poi uscimmo in giardino. Girammo l’angolo dov’era parcheggiata la mia auto, il sole era già alto e accecante e dovetti strizzare gli occhi per vedere Mackenzie in controluce.
“Spero tu non soffra di mal d’auto.” sorrisi alla sua espressione stupita.
“Wow, Lou. Da quando guidi?”
“Da oggi.” le aprii la portiera e la aiutai a salire, poi corsi al posto della guida. Dopo qualche incertezza del motore, partimmo e le ruote cigolarono contro l’asfalto. “In realtà questo sarebbe il regalo di mio padre per la promozione e tutto il resto. Voleva darmelo solo dopo la gita di fine anno, sai quella in una qualsiasi capitale europea…?” osservai Mackenzie e lei annuì. Allora continuai “Beh, però questa sera mio padre parte per una conferenza- non chiedermi su cosa- e starà via per un bel po’. Così non sarebbe riuscito a consegnarmi il mio regalo. Sinceramente a me non avrebbe fatto tanta differenza, ma lui questa mattina mi sveglia tirandomi addosso le chiavi dell’auto e poi mi dice che c’è una cosa per me sul comodino.”
Assaporai la curiosità di Mackenzie prima di continuare “Mi alzo, vado al comodino e ci trovo quello che vedi sul sedile dietro.” Lei si voltò e si inginocchiò sul sedile, con il sedere all’aria, per prendere ciò che le avevo detto. La capotte abbassata faceva entrare tutta l’aria, che spostava il vestito di Mackenzie, rivelando ancora una volta le sue mutande. Scoppiai a ridere e con il braccio la misi di nuovo a sedere, mentre lei stringeva nella mano sinistra l’oggetto misterioso. Mi guardò a bocca spalancata e chiese “C-cosa sono?”
Sorridendo e accelerando per sentire l’aria sferzarmi il viso, risposi “Le chiavi della nostra casa al mare.”

Mackenzie’s Point of View:
Guardai a bocca aperta Louis e lui dolcemente mi toccò il mento con la mano, facendomi chiudere la bocca e risvegliandomi dallo stato di shock. “M-mi stai portando nella tua casa al mare?”
“A quanto pare mio padre è felice che io abbia finalmente trovato una ragazza.” scherzò lui. Arrossii alla parola ‘ragazza’. “Non ti preoccupare”- continuò Louis-“ ho avvisato tua madre della nostra piccola meritata vacanza di un giorno, mentre tu eri in bagno.”
Lo fissai “E lei ti ha seriamente dato il permesso?”
Louis aveva un braccio teso che guidava il volante, mentre quello verso la portiera era alzato e faceva dei cerchi con l’aria. Mi rispose tranquillamente “Sì, certo. Tua madre parla davvero velocemente, quando vuole, sai? Nei due minuti in cui ti sei sistemata in bagno è riuscita a raccomandarmi di riportarti a casa sana e salva, in tempo per preparare i bagagli per la gita con la scuola, a raccontarmi la storia della sua vita, a offrirmi cinque volte i pancakes e chiedermi se avessi abbastanza preservativi.” Louis scoppiò a ridere.
“Oh…Louis. Smettila, santo cielo…non devo lasciarvi più da soli, voi due…” la mia espressione imbarazzata lo fece solo sogghignare di più.
Viaggiammo in auto per tre ore, chiacchierando e scoprendo cose l’uno dell’altra che ancora non sapevamo. Inventammo anche un gioco dove dovevamo ripetere più volte delle parole complicate senza sbagliare. Dopo un’ora mi stancai e tolsi le scarpe, incrociai le gambe e appoggiai la testa sul sedile, osservando il ciuffo di Louis che si muoveva al vento. Con l’immagine del suo profilo stampata in mente, mi addormentai in quella posizione. Quando arrivammo, Louis aprì la portiera e delicatamente circondò la mia vita con le braccia, portandomi dentro mentre ancora dormivo. Mi svegliai quando mi fece sdraiare sul letto: spalancai gli occhi e sorrisi alla visione del suo viso davanti al mio. Le sue braccia erano ancora attorno i miei fianchi nell’atto di depositarmi dolcemente sul materasso, allora lo tirai a me facendolo cadere sul letto.
“Ehy, la Bella Addormentata è sveglia finalmente.”
“Sveglissima. Scusami, ti devi essere annoiato a morte a guidare da solo. Non sono più Addormentata, giuro.” feci una croce con le mie dita e la baciai in segno di promessa.
“Ma sei ancora Bella, giuro.” anche Louis baciò le mie dita.



ANGOLO AUTORE
okay I'm back. dopo circa un mese. chiedo perdono ai pochi che seguono questa tristissima storia ahaha. il punto è che HO COMINCIATO A SCRIVERE UNA FF LARRY, c'è chi odierà questa notizia e chi la amerà ma a me per ora piace la piega che sta prendendo e quindi spero in bene. tornando a questa het, chiedo scusa se avete vomitato arcobaleni per tre settimane visto che è troppo smielosa e sdolcinata, chiedo scusa, colpa mia. 
anyway, louis e mackenzie vanno al mare. yee. ENJOY 
lasciate una recensione, positiva o negativa che sia! (ho notato che la storia è poco seguita e vorrei sapere se vale la pena pubblicare i restanti 8763283567mila capitoli che ho pronti ahahah) :)
  
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