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Autore: ElisaBooBear    24/04/2013    1 recensioni
Katherine era una normale ragazza di quasi 16 anni. Tre mesi fa la sua vita si era interrotta psicologicamente, i suoi genitori morirono e lei si chiuse in se stessa. Ma un giorno ascoltò una voce angelica di cui si innamorò senza sapere di chi fosse. Presto sarebbe entrato un ragazzo nella sua vita, anzi 5, ma solo uno le conquistò il cuore. Un sogno che diventa realtà...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero svenuta proprio lì nel bel mezzo di un parco. Non capivo più nulla, avevo un forte mal di testa e ricordi del sogno che continuavano ad affiorare nella realtà. Quel ragazzo mi stava facendo andare in crisi. Non avevo fatto nemmeno a tempo a guardare per 2 secondi quegli splendidi occhi, di un colore mai visto, erano indescrivibili, erano azzurro acqua, trasparenti come un ruscello di montagna.
Poi le sue labbra erano così rosa e morbide, anche se non le avevo mai baciate. Le sue spalle erano così potenti, e infine i capelli che avevano una forma tutta loro. Era la fine del mondo quel ragazzo. E anche se adesso sapevo chi era non conoscevo il suo nome.
Tutte quelle emozioni arrivate insieme come una bufera, non capivo più nulla e avevo avuto un calo di pressione e caddi a terra, ma sentii una mano che mi accarezzava la guancia e poi la mia memoria svanì. Ero caduta nel baratro più profondo. Mi ero addormentata e non sapevo quando mi sarei risvegliata.
**
[2 giorni dopo ]
Non sapevo quanto tempo era passato, dormivo da tanto, solo questo sapevo.
Non riuscivo a reagire come se qualcosa dentro non funzionasse, come se avessi la batteria scarica e non potessi attaccare la spina per ricaricarmi.
L’ultimo ricordo che avevo era quella mano così soffice che accarezzava la mia guancia e poi buio totale.
X : Katherine… devi svegliarti.
Io: Chi sei?
X: presto mi conoscerai, ma devi svegliarti. Tuo cugino, Harry e gli altri sono preoccupati.
Io: Non riesco a svegliarmi non ne ho la forza.
X: Si che ce l’hai la forza sei tu che non vuoi, perché hai paura.
Io: No! Non ho paura…
X: Si hai paura di quel ragazzo, hai paura dei tuoi sentimenti per lui.
Io: Non ho mai provato sentimenti così forti per una persona, ho paura di non essere ricambiata.
Non sapevo con chi parlavo, ma dalla voce era lui quel ragazzo misterioso, ma non riuscivo a vedere il volto.
All’improvviso si avvicinò e vidi i suoi occhi illuminarsi nel buio, e poi vidi le sue labbra e tutto  il suo viso. Era lui!
Io: Sei tu! Il ragazzo per cui provo questi sentimenti!
X: Io sono solo un frutto della tua immaginazione, potrei essere chiunque.
Io: Okay… senti non voglio sapere cosa tu voglia da me ma…
Mi interruppe.
X: Svegliati! Trova le forze e reagisci!
In quel preciso istante cominciai a sentire le mie forze che aumentavano sempre i più, così cercai di reagire e di svegliarmi. Aprii gli occhi lentamente, vedevo tutto bianco all’inizio ma poi i colori cominciarono a distinguersi. E capii dove mi avevano portata. In ospedale.
Girai prima la testa a destra e poi a sinistra e trovai due occhi azzurri che mi fissavano. Mi stava guardando come se avesse visto la madonna. Poi si alzò e mi accarezzò la testa, col suo fare delicato. Ci guardammo, potevo vedere nei suoi occhi qualsiasi cosa provasse, in quel momento era felice.
Poi spostò il suo sguardo sulla mia bocca e si avvicinò, potevo sentire il suo respiro delicato, un soffio d’aria tiepida che sentivo proprio sulle mie labbra.
All’improvviso si aprì una porta e vidi Jeremy che correva verso di me, il ragazzo indietreggiò e fece finta di fare altro per l’imbarazzo. Mi stava per baciare o ero io che stavo dando i numeri?
Jeremy: Kath finalmente ero preoccupatissimo per te! Oddio piccola stai bene?
Io: Insomma.
La mia voce era molto fievole, non si sentiva nemmeno. Ero stanchissima, o forse ero debole, mi mancavano le forze.
Jeremy: Riposati piccola mia, non affaticarti. Sai quando mi hanno raccontato cosa era successo non potevo crederci, dopo tutto quello che hai passato pure questa ti mancava. Povera.
Io: Harry?
Il volto del ragazzo si oscurò, fece una faccia delusa, come se si aspettasse che lo chiamassi per dirgli qualcosa, ma non sapevo il suo nome e, magari rischiavo solo di fare brutta figura.
Jeremy: E’ stato in pensiero per te, non smetteva ma di venire all’ospedale per chiedere di te, di quando ti saresti risvegliata. Si sente terribilmente in colpa per tutto quello che è successo.
Qualcuno fece capolino alla porta, era Harry, aveva gli occhi assonati e si vedeva che non dormiva da un po’.
Si avvicinò a me e mi baciò la fronte.
Harry: Cucciola, mi dispiace è tutta colpa mia. Non volevo che ti accadesse questo
Io: Non… preoccuparti… adesso sto bene…
Mi abbracciò e io gli diedi un bacio sulla guancia. Era un tesoro quel ragazzo, così premuroso nei miei confronti, sebbene mi conoscesse da così poco.
Harry si girò a guardare il ragazzo e lo salutò.
Harry: Ah ci sei anche tu.
X: si ma me ne vado subito. Ho da fare. Ciao
Non mi degnò nemmeno di uno sguardo e se ne andò, così senza neanche salutarmi.
Perché faceva così?
All’improvviso entrò un medico e chiese a tutti di uscire perché doveva visitarmi. Odiavo i medici, ti mettevano sempre quell’ansia addosso.
Finita la visita il dottore mi disse che potevo uscire stasera, dopo gli ultimi controlli.
Jeremy entrò nella stanza accompagnato da Harry.
Harry: Allora che ti ha detto?
Io: posso uscire stasera, ha detto che ho avuto un lieve collasso dovuto alla mancanza di ferro e di altri Sali minerali e vitamine.
Jeremy: Scusami è tutta colpa mia non avrei dovuto portarti qui, sei stata tre mesi senza reagire col mondo esterno e mangiavi a malapena e io sbuco fuori il giorno dopo che ti eri svegliata portandoti via con me credendo che tu stessi bene.
Harry: Cosa?
Io: Lascia perdere Harry… è una storia lunga. Jeremy non è colpa tua sono io che ho deciso di partire.
Harry: No signorina è già la seconda volta che aspetto, adesso mi dici, ne abbiamo di tempo fino a stasera.
Io: Cosa vuoi sapere? Vuoi sapere che i miei genitori sono morti tre mesi fa?!!! Vuoi sapere che ho pianto e mi sono chiusa in me stessa per tre lunghi mesi!? Sei felice adesso!?
Gli urlai con tutte le forze che avevo in corpo, stavo recuperando un po’ di energie, ma mi stavo sfogando con la persona sbagliata.
Harry fece una faccia triste e uscì dalla stanza, ci era rimasto male e si vedeva. Ero solo una stronza! Perché mi accanivo con le persone sbagliate?
Jeremy: Stai calma Kath, nessuno ti ha aggredito. Lui non poteva sapere cosa era successo.
Io: Lo so è che… è che sono stufa! Tutti che mi chiedono e io che rispondo e poi loro se ne vanno.
Jeremy: Riposati, vado a firmare le carte per uscire che alle 6 usciamo ok?
Io: Ok, ciao. A dopo
Mentre uscì dalla porta Jeremy, ricevette una chiamata. Non capivo bene cosa diceva sembrava parlasse di me e di come stavo.
Jeremy: Si si sta bene… Ciao
Erano le 4 del pomeriggio, mancavano due ore e finalmente mi avrebbero fatta uscire da quel manicomio! Non ne potevo più di infermiere, pazienti malati, camici bianchi, lenzuola bianche e quel fastidioso odore di disinfettante che c’era. Era insopportabile!
** Dopo due ore.
Jeremy mi aiutò a preparare la borsa con le cose che aveva portato per me. Uscimmo da quella stanza così triste e andammo verso l’accettazione, lì Jeremy firmò alcune carte e poi ci avviammo verso l’uscita.
Salimmo in macchina e mi sistemai nel posto affianco a Jeremy, c’era un silenzio tombale.
Ad un certo punto Jeremy ruppe il silenzio e cominciò con un discorso strano.
Jeremy: Katherine…che stava facendo prima  il mio amico?
Io:… em nulla.
Jeremy: Avanti vi ho visti eravate vicinissimi, mancava un soffio e ti baciava.
Arrossii come un peperone, cominciavo a sudare e ad avere caldo, poi avevo freddo, gli sbalzi termici mi stavano facendo andare in panico.
Jeremy: Ok…lasciamo perdere. Adesso quando arriviamo a casa vai in camera tua e riposi. Domani è giovedì e io ho un appuntamento importante, quindi starò via tutto il giorno. Ti porto dalla zia.
Sebbene fosse la sorella di mio padre, era una donna antipatica, non la sopportavo. Ogni volta che mi veniva trovare mi scherniva sempre con qualche sua battutina, io cercavo di ribattere, ma lei trovava sempre il modo di averla vinta.
Io: No dai ti prego sto a casa, ho il portatile con me guarderò qualche film.
Jeremy: Ok va bene, però ogni mezz’ora prometti di mandarmi un messaggio, se non lo ricevo ti chiamo.
Io: Tranquillo so cavarmela da sola eh. Non sono una bambina di 5 anni.
Era preoccupato e si vedeva molto, ma d’altra parte lo capivo anche io sarei preoccupata per lui o per qualsiasi persona voglia bene. Era apprensivo,ma a volte troppo.
Arrivammo a casa alle 7 circa, trovammo molto traffico per le vie di Londra e poi ci eravamo fermati per fare un po’ di spese.
Entrai in casa e trovai Jenny seduta sul divano, appena mi vide si alzò e mi abbracciò come fossi la sua migliore amica.
Jenny: Oh cucciola ben tornata! So che abbiamo iniziato col piede sbagliato ma vorrei rimediare.
Io: Grazie lo apprezzo. Ora Se non ti dispiace mangio qualcosa e poi mi ritiro in camera.
Jenny: certo certo ti preparo una pasta? O preferisci una pizza?
Io: Be… un piatto di pasta grazie.
Jeremy: Allora andiamo a tavola!
Finito di cenare me ne andai a letto salutando tutti.
Arrivata in camera guardai fuori dalla finestra e vidi che nella casa di Harry la luce era accesa, quella doveva essere la sua camera. Lo vidi che camminava avanti e indietro, poi si fermò, scostò le tende e si mise a guardare fuori. Tirai le tende,presi il pigiama, pantaloncini corti e canotta colorati e lo misi.
All’improvviso realizzai che del mio cellulare non se ne era più visto traccia da quando ero stato in ospedale. Chi poteva averlo preso?
Così scesi di corsa le scale e, mi trovai davanti Harry, in tutta la sua bellezza, lì a guardarmi fisso come un sasso.
Harry: Oh… Em… Ciao Kath sono venuto per riportarti il telefono, era caduto quando sei svenuta e l’ho preso io.
Appena mi vide come ero vestita diventò rosso, era imbarazzato molto probabilmente.
Io: Oh grazie mille! Lo stavo proprio cercando.
Andai ad abbracciarlo, era alto cazzo, quasi 1 metro e 80 direi, contro i miei 1 metro e 60.
Lui ricambiò dandomi un bacio sulla guancia.
Harry: Grazie a te, per averti conosciuta, e scusa per oggi non volevo essere indiscreto.
Io: No scusami te, ero nervosa. Non potevo saperlo. Ciao Harry io vado a nanna e questo è il mio numero. (gli detti un foglietto con il mio numero)
 
Mi fece l’occhiolino e poi se ne andò, lasciando dietro di se una scia di profumo inconfondibile. Il suo profumo. Era soddisfatto, ora aveva il mo numero. Corsi su per le scale e una volta entrata in camera mi fiondai sotto le coperte calde. Poi presi il mio Iphone e guardai i messaggi. 3 messaggi e 3 chiamate perse. Emily, Sarah e Diego. Porca puttana non ci voleva. Loro non lo sapevano. Così lessi tutti i messaggi e erano solo di Sarah voleva sapere come stavo e poi Diego invece voleva scusarsi per l’appuntamento saltato.
Risposi e poi decisi che avrei chiamato Zia Emily l’indomani, quando sarei stata a riposo. Intanto e le lasciai un messaggio di scuse e che l’avrei richiamata domani. L’ultimo messaggio era più recente, di due minuti fa:
“Buona notte e sogni d’oro scricciolo –Harry”
Risposi: “Buona notte anche a te Hazza –Kath”
Spensi il telefono e mi addormentai subito, anche se erano solo le 8 e mezza.
  
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