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Autore: costanzamalatesta    24/04/2013    4 recensioni
cinque ragazzi si ritrovano per passare 15 giorni di vacanza in Cornovaglia nella casa di uno di loro. Durante l'ultima settimana, l' arrivo della sorella di quest'ultimo, più alcune amiche porterà scompiglio nella loro vacanza ed in alcuni cuori........ scompiglio che arriverà fino a Londra.
La storia è un pò divisa in due parti, la prima parte in Cornovaglia, che è quasi un lungo prologo iniziale, e la seconda parte a Londra dove si sviluppano le storie e gli intrecci tra i vari personaggi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 65

 
 
Venerdi
Era troppo vicino
Non era mentalmente pronta ad affrontare di nuovo tutti quanti.
Ed anche l’essere rimasta sempre in contatto con Marissa e Sarah non faceva diminuire la sua agitazione, un conto era rivedere loro due un altro era rivederli tutti insieme.
 
Lo sapeva che per lei sarebbe stato un tuffo nel passato e non un salto verso il futuro… e lei aveva deciso di andare avanti..
 
Sapeva che stava pensando troppo all'intera faccenda, il che significava che cominciava a pensare troppo al fatto che pensava troppo... e così via finché non fosse arrivata al punto di doversi schiaffeggiare per porre fine a quella diarrea emotiva.
 
Non era proprio un appuntamento si disse, quindi non doveva starci a rigirare troppo sulla faccenda a partire da  cosa avrebbe indossato…
 
Ma chi voleva prendere in giro?
 
Certo che avrebbe avuto un’attenzione particolare a cosa avrebbe indossato.
 
Di certo non sarebbe andata con la tuta da lavoro e le mani sporche di terra.
 
agonizzò per tre giorni di fila
 
incerta su cosa mettersi
 
poi passò un pomeriggio intero a decidere cosa fare dei capelli anche se purtroppo, nonostante fossero cresciuti, la scelta era solo fra ingelatinarli mettendoli tutti indietro o lasciarli liberi ad incorniciarle il viso.
 
Decise per l’ultima opzione, più naturale.
 
Le otto ore di differenza rendevano difficili le loro comunicazioni ma Beth aveva voluto esserci a tutti i costi per cui Costance si collegò con lei via skype alle 15.00 esatte ora inglese corrispondenti alle sette di mattina di Seattle.
<< ‘giorno >> biascicò Beth davanti allo schermo con una tazza di latte fumante in mano
<< come stai? >>
<< come sto ? >> ripetè Costance << non lo so. Ho tanti di quei pensieri nella testa che mi ci vorrebbe un vigile per farli transitare in modo ordinato da un neurone all’altro evitando intasamenti >>
<< sei agitata? >>
<< noooooooooo . Perché dovrei esserlo? In fin dei conti è solo una cena, niente di che, un ritrovarsi tra amici, gli amici di sempre, con i quali hai passato un anno intenso…..così intenso che vale quanto dieci anni di vita…. Insomma .. si..non sono agitata.. per niente…. Davvero…sono andata al bagno solo tre volte e non sono riuscita a pranzare.. spero di non dover andare al bagno mentre sono a cena.. ..oddio! certo che sono agitata! Sono agitatissima.. stra-agitata non so più neanche se gli organi siano ancora al loro posto o vaghino ameni nel corpo  qui presente di fronte a te >> Costance terminò la frase prendendosi la testa tra le mani
<< Costance! Guardami >> le ingiunse Beth perentoria, fosse stata li con lei sarebbe stato diverso, cercò di mettere tutta la forza possibile in quella richiesta in modo che trapassasse lo schermo << pensa alla grande occasione che ti si sta presentando. Stasera lo rivedrai e potrai renderti conto di cosa provi ancora per lui e cosa lui prova ancora per te anche se mi sembra evidente che tu sia ancora nei suoi pensieri e lui nei tuoi. C’è da vedere quanto lui sia cambiato in questo poco tempo….e presto avrai modo di scoprirlo. Ricordati, tu sei una persona romantica ed una persona romantica è…….. >>
<< … è padrona del proprio destino…. Lo so… >> continuò Costance
<<… sceglie se godere ogni singolo giorno della sua esistenza o se lasciarsi bistrattare dalla vita…vero?.. vero, Costance?  >>
<< si.. si.. lo so.. lo so..
<< Un’inguaribile romantica vede in ogni ostacolo l’opportunità di capire di che tempra è fatta, una sfida entusiasmante da affrontare usando l’intelligenza, il fascino e l’ottimismo che la contraddistinguono….
Costance annuì energicamente
 <<…. Sa infatti che concentrandosi su tutto ciò che c’è di bello e piacevole nella sua vita, sarà sempre di buonumore e avrà sempre il sorriso sulle labbra….>>
Una ruga si formò sulla fronte di Costance <<.. mi sa che incomincio a perdere un po’ di smalto allora… non mi pareva però che la definizione dicesse proprio così… sei sicura su quel Sa infatti, che concentrandosi su tutto ciò che c’è di bello e piacevole nella sua vita, sarà sempre di buonumore e avrà sempre il sorriso sulle labbra?  Non mi ci riconosco molto ultimamente >> borbottò a denti stretti
<< e se non è cambiato ? >> le chiese poi con una vocina sottile sottile
<< deciderai a quel momento. Adesso preparati >>
<< ma è troppo presto! Che faccio poi già vestita? Dovrò passare il tempo ad evitare di spiegazzare l’abito >>
<< hai già deciso cosa metterti ? >>
<< si. Ho un abito tutto a pieghe orizzontali ecrù, con sopra un leggero spolverino >>
<< fa molto da cerimonia >>
<< dici ? >>
<< si >>
In quel momento sentirono bussare << si può ? >> la mamma si affacciò alla porta rimanendo con il busto nascosto
<< mamma vieni >>
La mamma entrò con una custodia nera  per abiti appesa all’indice e medio della mano sinistra
<< ciao Beth >>
<< buongiorno signora, come sta ? >>
<< bene grazie. Ho saputo che hai avuto una bella gratificazione ultimamente per il lavoro svolto >>
Beth sorrise imbarazzata << si. Mi hanno regalato l’ultimo modello dell’ HI-PHONE non ancora uscito in Europa. Effettivamente sono parecchio contenta, anzi direi euforica potrei anche intonare un bel pap… >>
 
Costance intervenne << …. C’è un concetto economico definito 'bene posizionale' secondo cuiun oggetto acquista tanto maggior valore per il possessore quanto meno è posseduto da altre persone >> spostò lo sguardo dalla mamma allo schermo
<<.. e?...>> la incitò Beth
<<... Questo termine  è stato coniato dall'economista Fred Hirsch nel '76 forse per sostituire il più colloquiale ma meno preciso 'pappappero' >> terminò portandosi il pollice al naso  muovendo le dita ritmicamente a mò di trombetta,  facendole ridere e rendendo meno drammatica la situazione ora che Beth le aveva appena distrutto la sua idea di abito-ideale-per-la-cena
<< ti ho portato un abito >> la mamma le fece dondolare davanti la custodia in tessuto
<< è per me ? pensavo fosse un tuo capo appena ritirato dalla lavanderia >>
<< no. È per te. L’ho visto stamani nel negozio in centro ed ho pensato che sarebbe stato magnifico indosso a te. Vuoi    vederlo ? >>
<< certo! >>
La mamma aprì piano la cerniera e Costance rimase a bocca aperta, poi si portò una mano alle labbra
<< oddio è bellissimo >>
Un tubino drappeggiato di un brillante colore corallo con un copri spalla dello stesso colore
<< Devi provarlo. Spogliati, Costy >> le ordinò Beth, mentre anche la nonna faceva la sua comparsa in camera rimanendo ad osservare Costance che si stava sfilando i pantaloni
 
<< era come se mi dicesse: sono io l’abito per Costance >> le disse la mamma mentre la aiutava a infilarlo.
<< Non sbirciare! >> esclamò Beth quando cercò di voltare la testa per guardarsi allo specchio.
<< Devo vedermi >>
<< Ferma >> borbottò la mamma tirandole su la cerniera. Le fece indossare il copri spalla poi fece un passo indietro e diede l'okay.
<< Pronta? >>
 Costance trattenne il respiro e si voltò verso di loro prima di girarsi verso lo specchio..
 
<< oh ! >> mormorò Beth quando Costance si voltò.
<< Vi prego, non ditemi che c'è qualcosa che non va >> disse loro << Mi rifiuto di dover scervellarmi di nuovo su come agghindarmi.>> Quando sua madre sembrò capace di parlare, Costance si rivolse a Beth che stava lentamente avvicinandosi al monitor come se volesse oltrepassarlo ed entrare in camera, mentre un sorriso le affiorava sul viso.
<< Vorrei che qualcuno dicesse qualcosa >> disse Costance, inquieta
<< voltati e guarda tu stessa come stai >> le disse sua madre.
si voltò e alzò lentamente lo sguardo sullo specchio a tutta altezza posto sul lato opposto della parete.
Le sue labbra si schiusero per il piacere e l'incredulità alla vista della giovane che la guardava dallo specchio << Sto... molto bene! >> esclamò.
Beth scosse il capo con aria incredula .
<< Questa è un'affermazione troppo modesta.>> disse sua madre
<< E' l'apoteosi della modestia >> rincarò Beth  << ah! Potessi essere una mosca per vedere la reazione di Zach ! >> sospirò << in questi momenti mi pento di essermene venuta qui >>
<< grazie per esserci Beth >> mormorò Costance con un vocino sottile sottile
<< non mi ringraziare ragazza, un uomo saggio non vuole ringraziamenti per il suo operato; la sua soddisfazione maggiore è toccare con mano i risultati…… che mi illustrerai quanto prima, ricordandoti che non voglio un riassunto ermetico ma un romanzo d’appendice completo di prologo, indice, sottotitoli, titoli di coda e le scene tagliate >>

<< potresti indossare il braccialetto di diamanti >> le suggerì la nonna
<< nonna >> mormorò Costance  con dolce fermezza  << il braccialetto di diamanti,  come ci ostiniamo a chiamarlo, pur sapendo che è solo vetro …
<< ma somiglia talmente tanto a un gioiello vero che crediamo tutti che possa benissimo passare per prezioso .. vero ? >> guardò tutte speranzosa in un cenno di consenso, poi uscì velocemente, per una donna della sua età,  dalla stanza per tornare con l’oggetto della conversazione.
Glie lo fece provare su un braccio e poi sull’altro.
Più in su lungo il braccio e più in giù all’altezza del polso, cercando una posizione adatta che mettesse in evidenza la preziosità della sua nipotina, finché  Costance non suggerì di attaccarlo a un palo e di portarlo in trionfo affinché tutti lo vedessero e lo ammirassero, idea che la nonna non trovò affatto divertente, ma che causò un attacco di tosse a Beth mentre la mamma si portava un fazzoletto al naso colta da un improvviso attacco allergico.

Alla fine l’idea del bracciale fu accantonata, con grande sollievo da parte di Costance che preferiva non dover fingere di apprezzare l’idea e toglierlo appena fuori dalla porta di casa infilandolo in borsa.
 
                                                                                    *.*.*
 
Guardò l’orologio e poi guardò fuori dalla finestra. Era una tiepida giornata di fine estate, con gli alberi che cominciavano a mutare di colore, preannunciando le tinte che di lì a poco avrebbero dipinto le foglie.
Le serate erano ancora chiare ma presto il sole che tramontava avrebbe trapassato le nuvole bianchastre con strisce dorate. Era probabile che in poche settimane, tutto quello sarebbe potuto scomparire e sarebbe stato solo un ricordo dolorosamente bello fino all’anno seguente.
 
Doveva mettersi in cammino se voleva arrivare in tempo per la cena
 
<< Sei pronta >> si disse a voce alta guardandosi allo specchio, pensando che era davvero un pessimo segno se parlava da sola.
<< Non comportarti da stupida e tutto andrà bene >> aggiunse, per rassicurarsi.

Si fissò di nuovo nello specchio.

Poi, all’improvviso, come colta da un raptus di follia si sfilò velocemente l’abito che cadde ai suoi piedi in un leggero fruscio, spalancò l’armadio e sapendo già cosa voleva, afferrò l’abito appeso nella parte più interna, lo fece scivolare dalla cruccia e se lo infilò guardandosi soddisfatta nello specchio. Era un abito in morbido cotone, con una piccola fantasia di fiorellini rosa su un fondo grigio perla. Lo scollo rotondo, le maniche a tre quarti, aderente al seno ma che poi si allargava scivolandole sui fianchi ed arrivando fin quasi alle caviglie. Si sentiva bene dentro quell’abito, si sentiva..lei e voleva sentirsilei per tutta la serata. Indossò un paio di stivaletti in pelle con delle fibbie laterali, sentendosi ancora più soddisfatta.
Poi, silenziosamente, perché nessuno scoprisse il cambio repentino di look, scivolò fuori .
 
Sbagliò strada tre volte tanto era agitata.
Conosci la strada?  Le aveva chiesto la mamma quando l’aveva informata di alcuni lavori in corso che causavano l’interruzione della strada principale e che quindi l’obbligavano ad un percorso alternativo
Se conosco la strada?  Le aveva risposto con aria di superiorità
Conosco questa zona come le mie tasche
 
siii…. come no
 
E via...
disse fra sé….ripetendosi mentalmente il percorso
….. lungo il sentiero dei faggi..
era una strada in mezzo alla boscaglia che portava all’incrocio di….. quale incrocio? .. ah, si, eccolo.. certo.. l’incrocio di Paddynton…
... visto Costance?
Poi attraverso il ponte sul fiume che sfocia nel lago a valle e....
Si bloccò perplessa…
…  e di nuovo all’incrocio di Paddynton..
Oddio mi sono persa….
 cheee??
 Costance…
…ma neanche per idea…
.. No, no non può essere
… dovevo girare a destra all’incrocio
…ecco perché….
Sto arrivando ragazzi.
Va bene.
Ho capito tutto….
..riprese la corsa per le colline…
tieni duro Costance.. tenete duro ragazzi….
..a che ora era la cena?...
 
Parcheggiò sotto casa di Zach e rimase ferma all’interno dell’abitacolo.
Dentro di sé stava raccattando la forza necessaria per muovere i piedi e dirigersi verso il portone di legno bianco
Andiamo, stai calma si disse, neanche l’abito rassicurante stava sortendo l’effetto sperato..
Insomma… un uomo affascinante era stato tanto premuroso da invitarla per festeggiare insieme un'occasione speciale….
… non c'era altro..
perciò avrebbe fatto meglio a restare calma e con i piedi per terra....
....respirò a fondo.
Lo fece di nuovo...
Che si sentisse pronta o meno, doveva andare, concluse mentre apriva la portiera dell’auto.

Oddio!
Ci siamo!
pensò angosciata nell’attimo che sentì il suono del campanello che lei stessa aveva azionato con le dita che si erano trasformate in ghiaccioli artici

Tutti i suoi buoni propositi andarono a farsi benedire.

Le sembrava di essere una papera che faceva del suo meglio per apparire serena ed elegante, mentre sotto il pelo dell’acqua muoveva le zampe all’impazzata.
Si guardò le palme delle mani, dove le unghie avevano lasciato incise delle mezzelune rosso scuro, e si schiarì la gola preparandosi all’incontro con il padrone di casa.
 
Quando lui aprì, il vederla gli fece provare un ridicolo tuffo al cuore.
<< Ciao >> gli disse Costance in un soffio, intimidita dal suo sguardo profondo.
Bellissimo non era l'aggettivo adatto per descriverlo.
Spettacolare era già meglio, ma ancora non sufficiente.
Aprì la bocca per dire qualcosa, una qualsiasi cosa, ma sembrava che il suo cervello avesse smesso di funzionare. Rimase a fissarlo mentre lui se ne stava appoggiato con la mano allo stipite di legno della porta.
Un pigro sorriso sulle labbra.
Indossava una camicia a quadri aperta sul petto ed un paio di jeans strappati ad arte. Il viso rasato di fresco.
<< Sei in ritardo >> l'aveva guardata con una intensità che le faceva dimenticare perfino il proprio nome. Pareva che lui le stesse esaminando il volto in cerca di qualcosa.
<< avevi detto alle sette >>
<< si ,bè, credevo però che tu non spaccassi il minuto.. ma che saresti arrivata in anticipo…
<<…… ho avuto un po’ di problemi con il traffico… >> soffiò sperando che non le chiedesse dettagli
 <<.. bella mise… >> si scostò per farla entrare e la seguì con lo sguardo
<< grazie >> arrossì leggermente e lui ebbe un campo allo stomaco, era stupenda quando arrossiva.
La desiderava moltissimo e si chiedeva se quella sensazione di bruciante passione si sarebbe mai acquietata.
 
<< Ti ho portato una bottiglia di vino. È buono, quindi da non berlo nel bicchiere di plastica >>
<< si dà il caso che abbia comprato bicchieri di vetro.. a completamento dell’arredamento… vieni di là che stappiamo e beviamo un sorso, attutirà il dolore della tua presenza >>  sorrise facendole l’occhietto
Lei rispose  sorridendo con dolcezza
<< .. a-h-a!..hai risposto al sorriso! >>
<< Era una smorfia di agonia >> puntualizzò lei
Lui rise più forte poi le posò una mano sulla spalla irradiandole un calore soffuso per tutta la parte
 << vieni ti faccio vedere >>
Là dove lei aveva immaginato vi fossero due stanze c’era un unico vasto ambiente.
Il pavimento in ciliegio era coperto di soffici tappeti.
Le luci incassate alla parete facevano sembrare che il sole inondasse la stanza.
Due enormi divani erano posizionati accanto al camino situato al centro della parete di fondo.
Qui un piccolo ciocco bruciava lentamente mandando bagliori fiochi.
<< ci sono anche i termosifoni >> specificò Zach chinandosi per aggiungere un altro ciocco mentre lei osservava assorta la stanza.
<< vieni continuiamo , la cucina è di sotto. Vieni a vederla >> le fece scendere due o tre gradini precedendola ed entrando nel locale con la finestra a bovindo che si estendeva da parete a parete al di fuori della struttura della casa. La cucina non era molto grande ma era ergonomica, e naturalmente ben illuminata.
 
Se la immaginò di giorno con il sole che entrava da ogni vetrata.
 
Ogni più piccolo spazio di quella cucina era stato sfruttato.
C’erano una lavastoviglie di dimensioni un po’ più piccole rispetto a quelle normali,  un frigorifero ed un forno a colonna.
Il piano di cottura proseguiva, con una lastra di ardesia, fino all’acquaio in porcellana di grandezza normale. Zach aprì quello che sembrava un cassetto ma che in realtà era un piano di appoggio aggiuntivo.
Sul ripiano davanti alla finestra  erano allineati vasetti di coriandolo, menta, ed altre erbe aromatiche
<<… allora.. cosa ne pensi?.. >> le sembrava leggermente ansioso
<<.. E’… stupefacente, molto meglio della mia idea di farci uno studio.. chi l’ha progettata ? scommetto Law …o Marissa…..o hai chiamato qualcun altro ? >>
<< l’ho progettata io. Il falegname l’ha realizzata >>
<< oh >>  fu tutto quello che riuscì a mormorare. Era rimasta spiazzata, di certo non si aspettava una notizia del genere
 <<..quando arrivano gli altri? >> aggiunse in fretta
<< ..ah.. Darius .. è nel pieno di un processo piuttosto complicato ci sono alcune banche coinvolte, il caso Leiman Schrdenberg….non so se ne hai sentito parlare..
Lei scosse il capo 
<<.. insomma è un caso complesso e sono alle fasi finali per cui tutto lo studio è impegnato …>>
<< .. anche Jared.. >> suggerì lei
<<.. anche lui..>> confermò Zach iniziando a pelare le patate
<<.. e Sarah ?... e Marissa ?.. >> annaspò con la voce mentre una morsa d’acciaio iniziava a stritolarle il petto
<<…Sarah si è sentita male…molto male.. e quindi…se vuoi telefonare a Marissa..il telefono è di sopra, sul tavolo, accanto alla finestra. .. metto a cuocere le patate e ti porto un drink >>
Confusa Costance tornò di sopra e prese il telefono.
Formò il numero pronta a dirgliene quattro in merito alla correttezza di incastrare una persona, un’amica ignara di tutto.
Marissa rispose subito
<< Marissa.. >>
<< ciao Costance! Dove sei ? >>
<< e dove dovrei essere se non nell’appartamento di Zach per partecipare alla..
<< E’ favoloso vero? Quell’uomo ha davvero buon gusto >>
<<..Marissa..>>
<< va tutto bene vero? Tu lo ami ancora no? >>
<<...si….ma Marissa.. non è questo…. È che..è che.. sei impossibile.. ecco
<< non sono impossibile sono romantica. Come te.. oh insomma ma se vuole offrirti una bella cenetta, lasciaglielo fare. E se non vuoi andare a letto con lui..
<<.. MARISSA ! >>
<<.. se non vuoi andare a letto con lui non ti costringerà di certo e potrai venire qui. Ora se non ti dispiace c’è un bellissimo film che sta iniziando con il grande Jude Law.. un bel film romantico ..proprio adatto per stasera..ciao >>
Rimase a fissare la cornetta a bocca aperta e la stava ancora stringendo quando Zach fece la sua comparsa con un vassoio
<< che ti ha detto Marissa?  Sarah sta ancora male? >>
<< ha detto che c’era un bellissimo film che stava per iniziare .>>
<< quindi ti fermi qui? >> si voltò per cui Costance non potè vedere l’espressione
<< si.. a cena.. si..>>
<< bene. Allora >> le passò un bicchiere << ecco un Bronx e qualcosa da sgranocchiare >> le offrì degli stuzzichini << vieni mettiamoci davanti al fuoco. Il divano è comodissimo >>
Esitò palesemente poi si alzò dal duro tavolo d’appoggio su cui si era seduta e si trasferì sulla morbidezza del divano.
<< oh, è un divano letto >> bene, aveva trovato qualcosa da dire, passò la mano sopra la stoffa << potresti anche ospitare una coppia, volendo >>
<< volendo…potrei, ma non credo di volerlo, sto gustando appena adesso l’essere da solo.. >> le si sedette accanto pur avendo a disposizione un altro divano intero. Sorseggiarono il cocktail << cosa c’è nel Bronx ? >> chiese Costance
<< beh, è noto per essere un quartiere violento e pericoloso, ma in realtà questa nomea è quasi del tutto ingiustificata….. gran parte della criminalità è concentrata..
 
 << in questo Bronx. Cosa c’è in questo Bronx >>  agitò il bicchiere
<< Gin, Vermuth Dry, Vermuth Rosso, Succo d' arancia.. ne vuoi un altro goccio ? >>
<< no, grazie, devo guidare fino a casa da Sarah e Marissa >>
Lui si alzò probabilmente per andare a versarsi un altro po’ di quel cocktail
<< non ti aspettano molto presto >>
<< in verità pensavo mi aspettassero per la cena. Sarah mi aveva promesso di farmi preparare da Law la mousse al cioccolato al latte che mi piace da impazzire..>>
<< l’ha preparata. E’ in frigo >>
Fu colta da un improvviso senso di panico misto a eccitazione - le sembrava di far parte di un disegno molto preciso e senza sbavature –.
<< oh >> in quegli ultimi dieci minuti aveva già pronunciato parecchi oh che certo non la facevano avanzare lungo il sentiero delle frasi intelligenti da dire durante un incontro.
<< volevo solo offrirti una cena >>
<< perché ? >>
<< bè, sicuramente non per la paura che tu possa morire di inedia >>
<< allora perché ? … >>
<< … perché .?. >> ripetè lui
<< mi sembra che la nostra conversazione sia alquanto stentata come pensi che riusciremo a mantenerla viva per altre tre ore o giù di lì? >>
<< forse dovremo bere un altro bicchierino >>
<< tu procedi pure. Io non posso bere ma tu si, quindi vai avanti >>
<< ma ho già messo in frigo la bottiglia che hai portato tu per berla durante la cena >>
<< non avrei dovuto accettare quel bronx . Non posso bere altro >>
<< potresti rimanere a dormire qui >> la guardò e nella sua espressione non c’era nulla che  stesse ad indicare un secondo fine
<< sul divano ? >>
<< dove vuoi, ho anche una branda nel garage >>
<< hai anche il garage? >>
<< non cambiare argomento. Puoi rimanere qui. Senza obblighi >> aggiunse poi
<< e Marissa  e Sarah? >>
<< le chiami e le avvisi che rimani qui >>
<< non potresti accompagnarmi tu ? >>
Lui fece di no con la testa << ho bevuto prima che tu arrivassi >>
<< se fossi stato un vero gentlemen non avresti bevuto >>
<< se gli asini volassero….non sono un gentlemen… lo sai benissimo..
<< …. potrei prendere un taxi >>
<<…allora apro il vino o no? >>
<< .. sto cercando una soluzione al problema e tu diventi scontroso….non che ti resti così difficile esserlo, ovviamente >>
<< accidenti, Costance, ho programmato di offrirti una cena particolarmente squisita e l’unica cosa a cui riesci a pensare è a come andartene . Non è molto gratificante >>
<< se volevi dei complimenti hai invitato la ragazza sbagliata >>
<< non voglio dei complimenti, e ho invitato la ragazza giusta, solo che adesso che è qui non so come gestirla…… >> appoggiò il braccio sulla mensola del caminetto.
<< Vieni.. >> le disse in modo risoluto << devo occuparmi della cena >>
<< in realtà….. Ti dispiace se uso il bagno? >> si sentiva un po’ accaldata eaveva bisogno di stare da sola per qualche minuto, senza la presenza inquietante di Zach, per rimettere ordine nei suoi pensieri.
<< quello è rimasto com’era >>
Salì al piano di sopra ed entrò in bagno. Si sistemò i capelli che, in teoria, avrebbero dovuto darle un'aria sexy un po' selvaggia. Ma guardandosi meglio le sembrava la facessero assomigliare a Maga Magò in una giornata da schifo.
 
Alla parete era appeso il suo accappatoio, ci affondò dentro la testa, respirandone l'odore.
Aprì l’armadietto incassato sotto il lavandino.
Curiosò in quelli con le ante a specchio.
Non contenevano niente di femminile,
nessuno shampoo tranne quello che lui prediligeva,
nessun deodorante o profumo da donna.
Solo asciugamani, dopobarba, rasoio lamette, bagnoschiuma al sandalo…tutti prodotti prettamente maschili, nessun vago segnale di una presenza femminile.
 
Aprì una scatolina in velluto rosso e per poco non ci rimase secca quando un pagliaccetto colorato saltò fuori cantando happy birthday to youuuuuu
cristo santo ma perché teneva un gadget del genere in bagno ?
impiegò un po’ di tempo a rinfilare il pupazzetto nella scatola ed a richiudere il coperchio, poi tirò lo sciacquone per fare un po’ di scena ed uscì.
Non potè fare a meno di sbirciare nella camera da letto.
Non poteva accendere la luce per cui si sarebbe dovuta accontentare della luce della luna che entrava dalla finestra, che aveva ancora le serrande aperte.
Rimase imbambolata sulla soglia a fissare il letto. Occupava quasi tutto lo spazio disponibile ed era a baldacchino con delle leggere tende di mussola drappeggiate.
Una camera da luna di miele.
Sul cassettone un vaso di gigli impregnava la stanza di un profumo inebriante. Si appoggiò allo stipite chiuse gli occhi ed inspirò il profumo. Le sembrò quasi di sentire le mani di Zach che la accarezzavano.
Si riscosse e raggiunse la cucina a passo di marcia.
Zach stava cucinando della carne
<< Costato di manzo con rosmarino, aglio e pepe verde…… >> la informò da sopra la spalla <<…. è un piatto eccezionale,va mangiato ben caldo.. >>
<< posso fare qualcosa ? >>
<< potresti tagliare le carote a julienne e preparare l’insalata >>
<< okay, dammi attrezzatura e le materie prime >>
Rimasero in silenzio per un po’ giostrandosi nello spazio della cucina con un sincronismo perfetto.
Una volta che l’insalata fu pronta e che lui ebbe tagliato la costata in striscioline, salata, pepata e cosparsa con il sugo e gli aromi di cottura, portarono tutto sul tavolo da pranzo.
 
<< come ti è sembrata la cucina ? >>
<< perfetta >>
<< avresti preferito avere una cucina più spaziosa con un tavolo a disposizione per mangiare lì ? >>
<< perché mai dovrebbe interessarti ? >>
Lui posò coltello e forchetta e mosse le braccia alzando le palme verso l’alto
<< perché voglio che ti piaccia. Ci tengo alla tua opinione >>
<< la adoro…e’ splendida… >>
<< bene…com’è la carne ? >>
<<.. è squisita…sei in cerca di complimenti ? >>
<< no…solo che l’ho scelta con cura….per…. ed ora la mousse >> aggiunse repentinamente. Le prese il piatto e lo appoggiò sopra il suo
<< oh, no, davvero, sono piena. Non potrei mandare giù  nient’ altro >>
<< nemmeno io. Che ne dici di un caffè… del brandy >>
<< no. niente grazie ma tu fai pure >>
<< sai cosa ? ci mettiamo sul divano e prendiamo un altro po’ di vino. Queste sedie sono carine ma un po’ scomode >>
In un attimo si ritrovò seduta sul divano con lui accanto.
<< tutto bene ? >> le chiese
<< si . Fa solo un po’ caldino >>
<< togliti gli stivali >>
<< noddavvero. Sto bene così >> esclamò precipitosamente. Afferrò il bicchiere di vino, che quando si era seduta aveva appoggiato sul tavolinetto quadrato di lato, e se lo portò alle labbra come uno scudo fissando le fiamme di un arancione vivido che danzavano e crepitavano attorno ai ceppi.
 
<< Mi manchi... >>
Le parole rimasero sospese nell'aria, si dilatarono e riempirono lo spazio tra loro, al punto che lei ebbe la sensazione di essere all’interno di una bolla, poi lentamente, dolcemente, danzarono nell’ aria e sfiorarono terra.
Lei rimase immobile a fissare la fiamma incapace di alcun movimento,il cuore sussultò, si fermò e poi riprese a battere di nuovo, all’impazzata
 
<< con gli altri posso fingere di star bene….ma… la sera… quando l’oscurità arresta qualsiasi rumore ….quando torno a casa stanco….…….Mi manchi...

Lei trattenne il fiato rimanendo immobile con la paura di interrompere quell’improvviso momento magico che li stava avvolgendo
<<…Quel giorno non era la prima volta che venivo ad Aber, sono venuto altre due volte…..Quando ancora avevi i capelli lunghi…. Sono venuto per vederti….da lontano …
<< Non l'ho mai saputo >> mormorò lei  voltandosi e fissandolo negli occhi
<< Non volevo che lo sapessi >>
<< capisco >> in realtà non capiva affatto
<< avevo iniziato un lavoro su me stesso….. e non volevo vederti prima di avere finito » continuò lui
Lei scosse la testa. «Scusa, ma non capisco...»
<< Avevo paura che qualcun altro potesse entrare nella tua vita prima di poter avere una seconda chance >>
<< non vedo perché dovrei darti una seconda possibilità >>
I loro occhi si incontrarono di nuovo, quelli scuri erano speranzosi e sinceri mentre quegli chiari erano sospettosi e indagatori
<< Perché va concessa a tutti una seconda chance >> sussurrò con voce accorata
Lei deglutì, non riusciva a far scendere giù quel nodo che aveva in gola
 
<<……ho capito i miei errori…. e la paura di averti perso per sempre ha annullato completamente la mia gelosia assurda….Non fraintendermi non è che mi aspettassi che tu mi gettassi le braccia al collo al rivedermi…... Solo... speravo…. che rivedendomi….poi…. avremmo fatto due chiacchiere…non erano previste tutte queste defezioni…te lo giuro… non era programmata così la serata. È importante che tu lo sappia….>>
Le si avvicinò incapace di resistere oltre << ti amo Costance. Ti amo con tutto me stesso. Non c’è nulla che non farei per riaverti e non c’è nulla che tu possa fare per farmi smettere di amarti. Questa casa..l’ho fatta per te…ho cercato di trasformare questo posto in una casa che potesse piacerti……>> si interruppe per poi riprendere
<< …Non ho molto da offrirti. Un po’ di irritabilità… permalosità quanta ne vuoi….forse un po’ di gelosia ….forse anche più del dovuto, mettici anche  un pizzico di paranoia e …..un’ immensa fragilità . E tanto, tanto amore, di quelli più veri…… Ora sta a te, prendere o lasciare >> (1)
Lei si inumidì le labbra erano le parole più belle che avesse mai sentito
<< Oh Zach, sono stata così infelice senza di te! >> sospirò
lui la schiacciò sul divano abbracciandola ed affondando il viso tra i suoi capelli
<< Ti farà piacere sapere che da quella sera non riesco più a dormire >>
<< Sì, mi fa piacere >> sorrise lei << Ben ti sta. Spero che tu abbia sofferto tanto. Che ti serva di monito la prossima volta che tenterai di..
Lui soffocò le sue proteste nel modo più classico, un lungo bacio appassionato.
Si staccarono ansimanti mentre lui prendeva delicatamente il suo volto tra le mani << non pensavo che andasse così la serata …. Avevo sperato che grazie a tutto il gruppo sarei riuscito ad avere un nuovo riavvicinamento, e quando ho capito che l’intento di tutti era quello di lasciarci soli sono andato nel panico più completo >>
<< si, mi eri sembrato un po’ nervoso, ma ero così impegnata a non far trasparire il mio di nervosismo, che non ci ho fatto caso più di tanto >>
La baciò di nuovo << La vita è un casino, ma tutto quello che so, Costance, è che tu mi fai sentire... migliore. Più felice. Porti un sacco di vita ovunque tu vada e io... sarei un idiota se ti lasciassi scappare. Quindi ti prego, non lasciare che io sia un idiota >> Fece un respiro tremante stringendola con così tanta forza da non farla riuscire a respirare << Ti amo >>
<< anch’io ti amo >> le parole si infransero calde sulle labbra. Le sembrava così bello e così giusto baciarlo. In quella stanza, in quel preciso momento, con quell’uomo,  aveva tutto ciò che avesse mai desiderato.
E forse anche qualcosa di più .
Gli sorrise e lui fissò quegli occhi, dai quali il sorriso prendeva vita, immergendosi in quel grigio-azzurro molto simile al colore del cielo di settembre.
 
<< Voglio stare con te, giorno dopo giorno, voglio condividere con te tutto, i momenti felici ed anche le grane, voglio che ci scazziamo ogni tanto e poi facciamo pace. Voglio invecchiare con te perché insieme a te invecchiare sarà più sopportabile…. E vorrei dei bambini…. quando verranno ….uguali a te…….. È una dichiarazione d'amore, caso mai non te ne fossi accorta >>
lei ridacchiò felice poi gli leccò il labbro inferiore. Era solo un lento, delicato tocco con la punta della lingua, ma gli suscitò un tremito in tutto il corpo.
 
<< Andiamo di sopra, .nel letto, ci sono lenzuola asciugate al sole e cuscini di vera piuma d’oca….>> le sussurrò sulle labbra
Lo afferrò per la camicia e lo attirò verso sé mentre cercava di aprirgli i bottoni mentre lui dal canto suo perdeva il senso del tempo e dello spazio sopraffatto da quelle emozioni travolgenti.
La tirò su..la strinse a sé, la modellò contro il suo corpo, i loro corpi si adattavano l'uno all'altro come se fossero usciti da due metà dello stesso stampo
voleva sentire la sua pelle, il suo corpo caldo, nudo, contro di sé...
 
poi lei gli circondò i fianchi con le gambe e lui la condusse in camera.
 
tremava.
Il desiderio era troppo, lo soffocava, le sue mani erano su di lei, cercavano di togliere, sfilare, slacciare
<< Zach >> sussurrò Costance
E fu la volta della camicia di lui
dei pantaloni
dei boxer
Scivolarono insieme sulle lenzuola lisce in mezzo al profumo che i gigli irradiavano nella stanza.
Costance gli accarezzò il viso,
tutto quello che voleva,
che aveva sempre desiderato era lì, con lui.
<< Sei così bella >> le sussurrò sfiorandole il seno con le dita mentre fissava i suoi occhi che si riempivano di piacere.
<< Bella in modo impossibile >>
Abbassò la bocca per avere un tenero assaggio…
… con i denti e con la lingua….
sentì il suo corpo fremere dal desiderio..
<< Ti voglio >> mormorò inarcandosi verso di lui << sei tutto quello che voglio >>
Il respiro gli si mozzò mentre lei lo diceva
sospiri
Una carezza,
un tocco tenero
Carne contro carne
La strinse a sé, affondando il viso e la bocca nel suo collo
Si riempì le narici del suo profumo
Percorse il suo viso con la lingua e scese più giù fino a che non la sentì gemere
Allora furono altri baci, altri sussurri umidi e caldi
E poi altri ancora
lo accolse, si mosse insieme a lui assaporando ogni lenta spinta.
Finchè la marea non montò
Forte
Sempre più forte
mentre il mare schiumava
<< Sei bellissima, è bellissimo guardarti godere…Il tuo piacere è bello, anche da guardare..>>
e lo tsunami stava per infrangersi in un’onda devastante
che travolge tutto
 
E lui si perse dentro di lei.
 
Rimasero in silenzio per un po’, sfiorandosi in punta di dita dove la pelle e la posizione lo permettevano. Poi si sdraiò accanto a lei attirandosela a sé, fissando un punto imprecisato sul soffitto.
Mentre erano sdraiata l’uno nelle braccia dell’altra , completamente appagati Zach le chiese << che ne dici di un pò di champagne accompagnato dalla mousse di cioccolato di Law? Si offenderà terribilmente se non la mangiamo >>
Lei ridacchiò << la mangerei volentieri, anche per non urtare la sensibilità di Law ..e poi sarebbe un peccato sprecare lo champagne e tutto quel cioccolato >>
<< da criminali. Resta qui. Non ti muovere. Vado a prenderli >>
Costance si stiracchiò, sospirò << Non ho intenzione di andare da nessuna parte >>
si alzò e, completamente nudo, senza alcun accenno di pudore, andò di sotto per poi tornare con una ciotola due bicchieri e una bottiglia.
Il letto era vuoto
Posò tutto sopra il cassettone e la guardò uscire dal bagno con il suo accappatoio che gli faceva da abito quasi con strascico. Con un balzo si sedette sul cassettone mentre lui le si posizionava tra le gambe.
Prese una cucchiaiata di mousse e glie la avvicinò alla bocca << apri bene >>
Lei mangiò e si leccò le labbra
Non seppe resistere a quelle labbra morbide, si chinò e la baciò
<< Hai un sapore meraviglioso >> mormorò contro la sua bocca.
<< È la mousse >>
<< No, è la tua bocca >> Lui le succhiò il labbro inferiore.
<< mi fai venire voglia di mangiarti >>
<< io invece vorrei ancora mousse, per favore >>
<< non prima che tu risponda di si >>
<< si, a che cosa ? >>
<< alla domanda se resterai qui questa notte ed anche domani e domani notte e quelle successive…… senza limiti >>
<< senza limiti ? >>
<< senza limiti >> ripeté tracciandole i contorni del viso con la punta dei polpastrelli
<< lo vedresti bene un matrimonio ? >> le parole gli uscirono senza che lui se ne accorgesse, direttamente dal cuore
<< con chi ? >>
<< con Me! pour tous les diables! Pensi forse di poter sposare un altro? Tu sei mia e basta, nessun altro uomo ti deve mettere gli occhi addosso, figuriamoci il resto >>
Una risata le gorgogliò in gola << fammi scendere >>
<< perché, non sei in grado di farlo da sola? >> alzò il sopracciglio in quel modo particolare che lei adorava
<< È una scusa per sentire le tue mani su di me, animale che non sei altro >>
Un sorriso soddisfatto comparve sulle labbra, la prese per i fianchi facendola aderire a sé e lei si aggrappò alle sue spalle, le bocche erano così vicine da sentire il respiro che tiepido si infrangeva sulle labbra.
Lo baciò in modo prepotente, quasi rude, sollevò la testa di scatto    << sono pazza di te >>

Si beò della sua espressione e delle sue parole e sogghignando le mormorò sulla bocca
<< è una cosa positiva perché anch’io sono piuttosto preso >>
con molta lentezza tornò a baciarla.

Il bacio si prolungò, ed era talmente bello che lei pensò che le sarebbe piaciuto andare avanti così per una o due ore, senza fermarsi nemmeno per respirare.
Costance sentì un'emozione nuova, forte, che li avvolgeva come una bolla e che andava oltre la semplice passione sessuale.
La trascinò con sé sul letto ed infilò le mani sotto l’accappatoio. Percorse la schiena fino al profilo delle sue rotondità che strinse tra le mani.
Lei si adagiò piena sul suo corpo
<< Ti ho ringraziato per la cena? >>
<<..mmmhh.. mi pare di si… ma non ci giurerei… >>
<< Bene...non vorrei sembrarti scortese >> Gli prese il labbro inferiore con i denti e poi lo succhiò piano piano << e per lo champagne? Ti ho ringraziato per quello? >>
<< …..non sono molto sicuro… >>
<< meglio essere sicuri >>
La attirò a sé, sempre più vicino. Il corpo di Costance si muoveva contro il suo in una lenta, agonizzante danza concentrica.

<< la cortesia prima di tutto >> tentò di scherzare mentre il sangue gli ribolliva già nelle vene mentre andava all’assalto della bocca.
 
Lei si tirò un po’ più su, tracciando nuove mappe sulla sua pelle, mordicchiando e sorridendo
Ancora
E ancora
Sussurrandogli tenere parole tra un bacio e l’altro
Poi con un movimento lento del bacino lo inghiottì.
Con le mani appoggiate sul suo petto sentiva i muscoli guizzare, lasciandosi andare al ritmo che lui preferiva.
Ad ogni spinta un sussulto
un tremito
un incastro di corpi perfetto
ad ogni spinta si avvicinava di più al paradiso
ad ogni spinta si fondevano, diventavano sempre più un corpo solo 
fino ad essere travolti dall’estasi
si accasciò sul suo corpo, si adagiò sul suo petto, respirando la sua pelle, e  i loro sudori mescolati mentre ascoltava il cuore fermare la sua corsa, come una  ninna nanna.
Poi cercò il suo sguardo e con gli occhi gli disse che lo amava, lo amava profondamente.
Gli si sdraiò accanto e si addormentarono completamente appagati.
 
                                                                             *.*.*
 
Si svegliò indolenzita sbattendo gli occhi per mettere a fuoco la stanza
<< buongiorno >>
Si voltò verso il suono di quella voce e gli sorrise << buongiorno >> un sorriso radioso che lo fece sciogliere
rimase a fissarlo in silenzio
<< a cosa stai pensando ? >>
Scrollò la testa bionda << a niente… a te >>
<< mi piace che tu pensi a me… >> l’attirò contro di se e lei gli si accoccolò accanto
Rimase perfettamente immobile , mentre lui continuava a sistemarle con cura i capelli sulla fronte, dietro le orecchie. Scese il silenzio tra loro, un silenzio che li avvolse e diventò musica.
<< ho avuto paura >> le disse mentre lei rimaneva immobile in ascolto
<< paura di averti perso per sempre per colpa della mia stupidità.. della mia gelosia….>> fece una lunga pausa
<< la gelosia non è mancanza di fiducia...ma solo paura di perdere qualcuno a cui si tiene tanto...e avevo così tanta paura di perderti che ho esagerato.. avevo solo paura che qualcuno potesse portarti via da me.. ed ho rovinato tutto con le mie mani…ma adesso ho capito…..quando mi sono reso conto che te ne eri andata… che mi avevi lasciato..forse per sempre…ho pensato di morire.. >> rabbrividì e la strinse di più a sè
A lei piacquero quelle parole
Si chinò su di lei e la baciò sulla punta del naso.
<< mi hai fatto invecchiare precocemente … e non è la prima volta..>> 
Lei si tirò su sinceramente sorpresa << ma quando? >>                                                  
<< quaaaando? Ti sei dimenticata della retata durante la tua bella esperienza lavorativa? >>
<< è stato un evento straordinario…uno sfortunato evento >>  lo interruppe
<< chissà perché questi sfortunati eventi capitano tutti a te… Dio Santo .. quando ti ho visto in quella stanza…..ho perso almeno dieci anni di vita.. >> 
lei si sforzò di non ridere. Ridere su un episodio del genere, soprattutto quando lui era così serio, non era opportuno
<< esagerato >> 
lui non la ascoltò << e l’episodio nel parco? ...della pistola? … un caso sfortunato anche quello ? >> lei gli passò le mani sul petto indugiando sui capezzoli
<< anche lì … con le Charlie’s Angels in azione ho perso altri dieci anni…se non di più >>
lei ridacchiò  
<< Ho pensato che se ti tengo a letto per, diciamo, tre ore al giorno - senza contare le notti, naturalmente - potresti essere troppo impegnata nel pensare a me o troppo occupata a riprenderti dall'aver fatto l'amore per poter continuare a farmi invecchiare precocemente.»  
<< sbruffone >> sbuffò fuori lei dandogli un colpo sul fianco senza schiodare il viso dal suo torace 
<< anche tu sarai troppo occupato a riprenderti ? >>  
<< certo, ma, anche se monopolizzi gran parte del mio povero cervello, mai abbastanza da non poter pensare alla volta successiva in cui ti trascinerò a letto per fare l’amore, e non solo a letto, ma sul divano in soggiorno, sul morbido tappeto davanti al fuoco o in cucina mentre il sole del mattino inonda i nostri corpi >>
la baciò in fronte
<< ho avuto paura di perderti >> proseguì con la bocca contro i suoi capelli, cullandola dolcemente
<<.. mi sono visto senza te… ed è una cosa che non voglio che succeda. Mi è mancato tutto di te . I tuoi discorsi chilometrici per arrivare al dunque. Le tue teorie ossessive scaramantiche. La tua lingua all’acido muriatico ....
<< ha parlato Mister Sweethy >> mostrò una certa insofferenza ma lui continuò a tenerla stretta

<< ....le litigate …..anche se poi arrivo ad un certo punto e perdo il filo… l’odore dei tuoi piedi quando ti togli le scarpette da footing… 
<< HIIIIII …>> tirò su il fiato in un risucchio rumoroso << bastardo >> berciò  tirandosi su di scatto mentre lui iniziava a ridere.In un nanosecondo gli fu addosso, placcandolo con la determinazione di un giocatore di football   
<< bastardissimo. Questa me la paghi >> iniziò un tentativo di schiaffeggiarlo. Rotolarono sul letto tra le risate di Zach e gli strilli furiosi di Costance.
<< ed ecco Costance Honey che ha appena mancato un Touchdown >>  gorgogliò Zach mentre cercava di difendersi dalle pacche che lei tentava di rifilargli in modo confusionario menando le mani a destra e a manca, senza peraltro centrare bene il bersaglio.
 << adesso vedrai come ti riduco, ti gonfio come una zampogna >> gli montò a cavalcioni
<< uuhh che paura ….. le prometti ma non riesci mai a darle! >> continuò lui ridendo, poi, senza smettere di ridere le bloccò entrambi i polsi con una sola mano, poi con un colpo di reni ribaltò le posizioni.                                                               .                                  << Oh. No… lasciami le mani…… >> iniziò a divincolarsi tentando di liberarsi mentre lui iniziava a farle il solletico con la mano libera.  
<< no…. Lasciami… non vale….la lotta deve essere.. ad armi…armi….pari…ti odio Zachary >>
<< anch’io ti odio amore mio. tantissimo >>
Adesso erano viso contro viso .
occhi negli occhi 
<< io di più >> sussurrò lei
<< dovrai ricordarmelo spesso, Sei d'accordo vero sul fatto che un uomo ha bisogno di sentirselo ripetere ogni giorno della sua vita? »  
<< Sono perfettamente d'accordo >> 
<< quindi saresti d’accordo sul ripetermelo spesso ? ad intervalli regolari ? >>
<< sicuramente >> 
<< quindi viene da sé che tu abbia pensato alla mia proposta.. >> 
<< quale proposta ? >>
<< me lo vuoi far dire di nuovo eh? Di sposarmi. La mia proposta di matrimonio…..           
<< Ma è una cosa così...così… >> annaspò in cerca della definizione giusta                                
<< Imprevedibile ? impulsiva ? irresponsabile ? >> suggerì lui quando divenne evidente che lei non riusciva a trovare il termine adatto                                                       
<< meravigliosamente perfetta >> gli sussurrò Costance                                                             
<< quindi lo prendo per un si ? >> i suoi occhi iniziarono a scintillare.
<< Certo che è un sì! >> esclamò lei, gettandogli le braccia al collo.                                         
Lui le prese il viso tra le mani, e guardandola dentro l’anima riflessa nell’iride, glielo disse ancora << ti amo >>
 
Lei sorrise felice << Ti amo. Ti amerò sempre. Non sarei qui se non ti amassi. Io appartengo a te. >>
Lui si chinò a baciarle i capelli tornando a stenderglisi a fianco.
<< adesso, mi dispiace dirlo, ma dobbiamo vestirci. Ho promesso che ci saremmo ritrovati tutti a pranzo in Grosvenor
Square >>
Costance aveva iniziato la sua piccola marcia verso nord, avanzando con le dita sul suo petto per poi descrivere  con i polpastrelli dei circoletti intorno al suo capezzolo.
<< Non ancora >> rispose lei, chinando la testa e facendo scorrere la lingua intorno al capezzolo eretto, tormentandolo con la punta e infine succhiandolo.
Quando lo sentì irrigidirsi, decise che anche se l’emisfero nord era incantevole, l’emisfero sud attirava particolarmente la sua attenzione. Fece scivolare le labbra lungo il suo ventre, fino all’ombelico e ancora più giù...
<< Va bene >> sospirò Zach mentre la bocca di lei lo catturava.
<< ...che vuoi che sia se ritardiamo un po’ ?.. >>
 
                                                                           *.*.*
 
 
Marissa guardò Hugh Comb entrare nel ristorante.
Dalla vetrata dietro di lui si vedevano alcune ombre, delle quali, una lasciava intravedere una macchia rossa, e Costance, a quanto le aveva detto Beth, aveva un abito color corallo. Il cuore le si gonfiò di speranza, per poi afflosciarsi subito dopo mentre entravano nel locale due persone assolutamente anonime.
<< Jared sai che ore sono? >> chiese.
Law, che aveva appena guardato il proprio orologio, rispose al suo posto
 << Sono le quattordici…..passate >>
Quella risposta fece sì che il piccolo gruppo di persone, seduto davanti ad una tavola su cui stazionavano una serie di cestini vuoti per il pane e fogli di grissini sgranocchiati, si guardasse in faccia, scoraggiato. Sarah espresse benissimo il pensiero di tutti con una voce piena di triste rassegnazione.
<< lo ha rifiutato, altrimenti sarebbero stati qui due ore fa >>
<< Mi sentivo così sicura...>> cominciò Marissa poi si interruppe, mentre incurvava le spalle per la disperazione guardando Darius.
<< ragazzi.. io ho fatto il possibile…. Abbiamo fatto il possibile…
Sarah scosse la testa abbattuta << se Costance non era convinta ….Zach  non avrebbe mai potuto trovare il sistema per convincerla…è una testa dura quella. >>
<< Abbiamo fallito.>> mormorò addolorata Marissa. Jared fece scivolare una mano intorno alla vita, e l'attirò vicina << Hai tentato, tesoro. Hai fatto tutto ciò che si poteva fare >>
<< Tutti l'abbiamo fatto >> convenne Sarah guardando con aria triste Law. Poi volse lo sguardo verso la porta, in quel momento Zach la stava oltrepassando mano nella mano con una figurina minuta, con i capelli color del grano << ECCOLI! >> urlò
Quell'annuncio causò un'immediata reazione fra i vari occupanti della sala, che la guardarono sorpresi, e poi  rivolsero l’attenzione verso la porta.
Ma la reazione che avvenne nel gruppetto al tavolo in angolo fu sensazionale.
Cinque persone, che avevano passato quelle ultime due ore prima piene di speranza, poi in preda allo sconforto più nero, adesso erano in preda all'esultanza. Mani che si tesero in avanti alla cieca vennero strette con forza da altre mani. I volti rivolti alle due persone che mano nella mano stavano camminando verso di loro con espressione raggiante, si illuminarono.
<< Oh, mio...>> mormorò Costance con soggezione, ma la sua esclamazione venne coperta dal fragore degli applausi che si erano levati dal tavolo e che stavano aumentando di intensità, finché non sembrarono scuotere le stesse pareti.
Tutti quanti si alzarono e li circondarono volarono pacche sulle spalle, abbracci stritolanti, baci a schiocco sulle guance.
La gente in sala li guardava sorridendo.
Si sa, il sorriso è sempre contagioso, non capiva quello che stava accadendo ma percepiva che di sicuro doveva essere qualcosa di meraviglioso.
 
                                                                          *.*.*
 
Il sole entrava prepotente attraverso le vetrate ed inondava la cucina di una  luce calda, polvere d'oro. 
Dispose su un piatto i due croissant burrosi che lui aveva appena acquistato.
<< Questa roba fa male, lo sai, vero? >> gli disse addentando uno dei croissant.
<< Dentro il sacchetto ce n'erano altri due, ripieni al cioccolato. Non li hai visti? >>
lei scosse la testa << no. Non me ne sono accorta. Ero tropo affamata >>
<< abbiamo bruciato parecchie calorie  ieri notte >> rispose Zach senza battere ciglio.
Costance smise di masticare e lo guardò.
Le sorrise e lei arrossì come una ragazzina.
Lui bevve un sorso di caffè e strinse gli occhi << E poi tieni conto di quante ne bruceremo da qui in avanti… ti occorreranno vagoni di croissant…>>
<< non voglio diventare come un salsicciotto in abito da sposa >>
<< non lo diventerai . Sarai la sposa più meravigliosa di tutta la galassia >>
<< sicuro ? >>
<< certo che ne sono sicuro. Sarai bell…
<< no. Intendevo.. sicuro della proposta? >>
<< Ti chiederei di sposarmi se non ne fossi sicuro? >>
<< no…penso di no >>
le prese entrambe le mani e la fissò con quegli occhi di velluto, inchiodandola sulla sedia << sei l’unica Costance. La mia anima gemella.... Sei pronta per una cosa ? >>
 << cosa ? >>
<< sei pronta si o no ? >>
<< Sì. Sono assolutamente, completamente pronta >>
<< bene. Allora.. >> estrasse di tasca una veretta di diamanti che  splendette ai raggi del sole che illuminavano la cucina avvolgendola in una luce quasi nebbiosa.
Le prese delicatamente la mano sinistra e le infilò l’anello all’anulare. Poi le baciò ogni dito, ad uno ad uno.
<< oh, Zach >> sussurrò Costance baciandolo fino a quando la stanza iniziò a girarle intorno. Poi si staccò e gli accarezzò il volto << Dimmi ancora una volta che sono la tua anima gemella >>
<< Lo sei >> ridacchiò, ma fu un suono roco di emozione. Le strinse di nuovo il viso tra le mani.
<< Sei la mia anima gemella .. da qui all’eternità >>
 
 
                                                          The end
 
Ecco la fine.
Ringrazio tutti per la pazienza che avete avuto
Grazie per tutti i commenti che avete fatto
Grazie per aver letto e per aver continuato a leggere anche se gli aggiornamenti tardavano ad arrivare.
Spero di non avervi deluso e che questo finale vi sia piaciuto.
 
Rimane solo l’ultimo episodio di Sarah e Law, sarà uno spin off che si inserirà nel momento della festa per Sarah…
Per questo c’è ancora un po’ da aspettare. Al momento si trova ancora nella mia testa.
 
Bacioni a tutte voi
In bocca al lupo per : esami-lavoro-salute!
 
Kiss kiss
costanza
p.s. (1) queste parole le ho trovate sul web ;)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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